A Symposium on Popular Songs

Al Cinema con Pico de Paperis

Nel 1962 l'unica produzione animata ad arrivare sul grande schermo è A Symposium on Popular Songs, mediometraggio di una ventina di minuti che rappresenta un unicum all'interno della filmografia disneyana. In apertura infatti si spalancano i portoni di una lussuosa villa, e ad accogliere lo spettatore è un ospite d'eccezione: il professor Pico de Paperis (Ludwig Von Drake). È la prima volta che questo esponente austriaco della famiglia dei paperi riceve l'onore di apparire sul grande schermo, in una produzione che lo vede protagonista. Il personaggio era infatti nato l'anno precedente in circostanze del tutto particolari: nel 1961 la tradizionale serie tv antologica di Disney aveva abbandonato la rete ABC per passare alla NBC, potendo beneficiare del colore e acquisendo di conseguenza il titolo Walt Disney's Wonderful World of Color. Come sempre, il programma presentava materiali di repertorio, collegandoli insieme con brevi scenette realizzate ad hoc. Per tutti gli anni 50 il presentatore di queste sequenze era stato quasi sempre Walt, che si era rivelato quindi un abilissimo showman, ma all'inizio del decennio successivo si decide di affidare il ruolo ad un personaggio animato: nasce così l'accademico Pico de Paperis.

Divulgatore di Raccordo

Questo eccentrico e acculturato zio di Paperino diventa quindi il nuovo presentatore della serie, apparendo in un buon numero di episodi. Nel frattempo, l'avvento della xerografia ha cambiato il volto dell'arte disneyana: le stilizzazioni e la limited animation del decennio precedente vengono messe da parte e si torna ai virtuosismi grafici per i quali Disney è sempre stato famoso. Questo incremento qualitativo si ripercuote anche sul materiale relativo a Pico de Paperis: sebbene siano semplici animazioni di raccordo, i movimenti del professore vengono affidati ad alcuni grossi calibri dello studio, come Milt Kahl o Ward Kimball, i quali riversano su di lui tutta la loro arte. Tali sequenze sono ad oggi materiale preziosissimo e un esempio di ottima animazione disneyana ma, purtroppo, la loro natura di interstitials ne limita fortemente la diffusione e la fruibilità: individuarle è faticoso, estrapolarle e visionarle in sequenza ancor di più. A Symposium on Popular Songs costituisce dunque l'unico impiego tradizionale di questo personaggio, e quindi il modo più semplice per imparare a conoscerlo.

Una Retrospettiva in Stop Motion

Ad animare Pico troviamo Eric Larson, Les Clark, Art Stevens e altri pezzi da novanta dello studio: il suo abbigliamento però non prevede la solita giacchetta accademica, ma il frac delle grandi occasioni. Anche questa volta ricopre il ruolo di presentatore: il tema della dissertazione è la musica popolare e il modo in cui si è evoluta lungo tutto il ventesimo secolo. Pico fa quindi una simpatica retrospettiva, snocciolando una dopo l'altra diverse canzoni, che sostiene di aver composto lui stesso nei suoi anni ruggenti, e che vengono portate in scena tramite dei videoclip in stop motion. Ad occuparsene troviamo ancora una volta Xavier Atencio e Bill Justice, che tre anni prima l'avevano adottata in Noah's Ark (1959), ricorrendo a materiali di recupero. In questa carrellata vediamo muoversi sia modellini tridimensionali sia sagome di carta, sperimentando quindi quella tipologia di stop motion chiamata decoupage. Per quanto riguarda gli sfondi che accompagnano le sequenze animate tradizionalmente, viene riutilizzato lo stesso stile visto l'anno prima ne La Carica dei 101 (1961), fatto di chiazze di colore su cui vengono apposte in seguito delle linee volutamente irregolari.

I Fratelli Sherman e il Loro Papà

Questo mediometraggio rappresenta inoltre l'approdo dei Fratelli Sherman all'animazione disneyana. I due compositori avevano finora lavorato sulle colonne sonore di alcuni film in live action e si erano fatti apprezzare sempre di più da Walt, che aveva deciso di impiegarli in ogni settore del suo regno multimediale. Gli Sherman si occupano anche di scrivere la sceneggiatura e collaborare alla retrospettiva musicale, mettendo a disposizione ogni loro conoscenza acquisita in famiglia: il padre infatti, Al Sherman, era uno dei compositori della celebre Tin Pan Alley e aveva scritto musica popolare per molti anni.

  • The Rutabaga Rag - Il primo genere musicale preso in esame è il ragtime, che Pico sostiene di aver inventato lui stesso durante un momento di povertà, giocando sul fatto che il termine “rag” richiami gli abiti stracciati. Nel primo videoclip la stop motion viene utilizzata per dare vita ad alcune verdurine antropomorfe, tra cui spicca appunto la rutabaga del titolo. È l'unico utilizzo completamente tridimensionale di questa tecnica che, a partire dal videoclip successivo, ricorrerà stabilmente al découpage.
  • Charleston Charlie - Si passa poi agli anni 20 e all'epoca delle flapper girls con questo brano che richiama alla memoria una celebre canzone di Helen Kane, He's So Unusual, scritta proprio dal padre degli Sherman. Il videoclip ci mostra una ragazza di quegli anni cantare il suo amore per il tipico damerino dell'epoca. Da qui in poi si farà un uso esclusivo del découpage, dando ai personaggi un aspetto deliziosamente bidimensionale.
  • Although I Dropped $100,000 in the Market, Baby (I Found a Million Dollars in Your Smile) - Dopo i ruggenti anni 20 tocca all'epoca della Grande Depressione, e Pico presenta un pezzo perfettamente a tema, scritto da lui in quel triste periodo. Anche questo è un omaggio degli Sherman al lavoro del padre, che durante la Depressione scrisse numerose canzoni analoghe. Sebbene si utilizzi ancora il découpage, alcuni elementi appariranno in rilievo, come il megafono del cantante.
  • I'm Blue for You, Boo-Boo-Boo-Boo-Boo - In questa rassegna non può mancare un riferimento all'epoca dei crooner come Bing Crosby, cantanti melodici che si esibivano diventando un tutt'uno con il loro microfono. Al Sherman aveva scritto numerose canzoni di questo genere, collaborando con Crosby, e i suoi figli dimostrano di saperne riprodurre perfettamente lo stile. Il videoclip presenta una sorta di karaoke in cui il cantante stesso assume... la forma del proprio microfono.
  • The Boogie Woogie Bakery Man - Giunti ormai agli anni 40, tocca a un pezzo swing, in cui si fa riferimento alle Andrews Sisters, un terzetto di cantanti che aveva già collaborato con Disney ai tempi dei package films. Le loro controparti animate cantano in onore di un pasticcere orientale, mescolando insieme varie parole prese da canzoni dell'epoca, in un pastiche insensato ma simpaticissimo.
  • Puppy Love Is Here to Stay - Quest'ultimo videoclip rappresenta la musica degli anni 50, percepita ancora come attuale all'epoca, e quindi mostrata attraverso l'apparecchio televisivo di Pico. Il brano esprime tutta l'innocenza dell'America negli anni di Eisenhower, ed è infatti incentrato sul nascente amore di una tenera coppietta di teenager. Sebbene sia sicuramente uno dei pezzi più orecchiabili, la canzoncina viene interrotta sul più bello da Pico, che spegne la tv per condurci al gran finale.
  • Rock, Rumble and Roar - Nel brano conclusivo vediamo Pico esibirsi in prima persona, sfoderando animazioni di altissimo livello, che inquadrano alla perfezione il carattere esplosivo del professore. Ad esser preso come riferimento è il nascente rock'n'roll, attraverso il quale vengono reinterpretate le sei precedenti canzoni, in un climax finale delirante ma divertentissimo.

Il Futuro di un Professore

Per i Fratelli Sherman questo sarebbe stato l'inizio di qualcosa di grandioso: negli anni successivi i due avrebbero lavorato con gran soddisfazione al reparto animazione, realizzando alcuni dei loro brani migliori. Pico de Paperis non fu altrettanto fortunato: il personaggio non venne mai più riportato sul grande schermo, e la sua carriera continuò in televisione, dove rimase confinato alle animazioni di raccordo per l'intero decennio. La Disney Television, a partire dagli anni 80, lo avrebbe però rilanciato, regalandogli svariate apparizioni in numerose serie tv, fra le quali si ricorda specialmente Mickey MouseWorks (1999), cogliendo perfettamente il lato più giocoso e surreale del personaggio. A dire il vero, anche nei fumetti Pico de Paperis continuò ad apparire, diventando un membro fisso del cast paperopolese. Tuttavia, in mancanza del suo inconfondibile accento austriaco e delle virtuose animazioni dei nine old men, il personaggio si appiattì sempre di più, perdendo decennio dopo decennio il suo caratteristico temperamento pazzerellone. Il Pico de Paperis utilizzato oggi nella produzione fumettistica italiana ha ormai ben poco a che spartire con l'energico mattatore che seppe intrattenere il pubblico in quei febbrili anni 60.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: A Symposium on Popular Songs
  • Anno: 1962
  • Durata:
  • Produzione: Walt Disney
  • Regia: Bill Justice
  • Storia:
  • Cast: Paul Frees
  • Animazione: Les Clark, Fred Hellmich, Ralph Hulett, Bill Justice, Eric Larson, Cliff Nordberg, Art Stevens, Julius Svendsen
Nome Ruolo
Xavier Atencio Production Design; Storia
Dale Barnhart Fondali; Layout
Les Clark Animazione
Walt Disney Produttore
Paul Frees Cast (Ludwig Von Drake)
Fred Hellmich Animazione
Ralph Hulett Animazione (Title sequence)
Bill Justice Regista; Animazione (Stop motion)
Eric Larson Animazione
Cliff Nordberg Animazione
Art Stevens Animazione
Julius Svendsen Animazione