Arriva Margie Gay!

Dopo l'uscita di scena di Virginia Davis, Walt Disney si ritrova a doverla rimpiazzare. Con Alice Solves the Puzzle troviamo infatti la piccola Alice interpretata da Margie Gay, che sfoggia un look ben diverso dalla Davis, senza vezzosi boccoli ma con un più semplice caschetto nero. La sua interpretazione tuttavia non lascerà favorevolmente impressionato Walt, che a partire dal successivo episodio, Alice's Egg Plant, cercherà di rimpiazzarla definitivamente con Dawn O'Day. Non ci riuscirà e sarà costretto a ripiegare su Margie Gay ancora per molto tempo, limitando le sue apparizioni il più possibile. Lo spunto di partenza di questa prima avventura della nuova Alice è piuttosto originale: i cruciverba. La protagonista deve risolverne uno ma prima di farlo si concede una nuotata in compagnia di Julius, che ancora una volta dimostra di avere una vera e propria cotta per Alice. Ciò che però rende Alice Solves the Puzzle un punto di svolta per l'animazione Disney è l'esordio del primo di quelli che oggi vengono chiamati “standard characters”: Pietro Gambadilegno.

L'Esordio di Pietro Gambadilegno

Pochi sanno che non è affatto vero che il primo personaggio della banda Disney ad essere creato fu Mickey Mouse. La sua storica nemesi, Peg-Leg Pete, era già in giro da parecchio tempo ed era stato antagonista sia di Oswald che di Julius e Alice, sia pur con nomi e fattezze diverse. Prima di essere riprogettato come gatto (e chiamato temporaneamente Terrible Tom), Pietro aveva infatti le fattezze di un grosso orso, e il nome con cui si presentò al pubblico era Bootleg Pete. Nel corto in questione Pietro viene presentato come un “collezionista di rari cruciverba”, ma anche come un famigerato contrabbandiere, con tanto di moncone e benda piratesca sull'occhio. In una scena purtroppo censurata dalle poche copie rimanenti della pellicola lo si vedeva infatti ubriacare Julius per tenerlo distante da Alice, e poterla così rapire e derubare del suo cruciverba. Lo scontro che Julius ingaggia con Pietro per salvare la ragazzina, consegnandolo alle autorità, presenta non pochi punti di contatto con le future avventure di Topolino (alcune gag avranno modo di tornare in Building a Building nel 1933). Degno di nota è anche il finale metacinematografico, in cui si scopre che la parola che Alice cercava per risolvere il suo puzzle altro non era che “The End”.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Alice Solves the Puzzle
  • Anno: 1925
  • Durata:
  • Produzione: Margaret J. Winkler Productions
  • Cast: Margie Gay
  • Animazione: Rollin "Ham" Hamilton, Thurston Happer, Ub Iwerks
Nome Ruolo
Kathleen Dollard Supervisione Ink & Paint
Margie Gay Cast (Alice)
Rollin "Ham" Hamilton Animazione
Thurston Happer Animazione
Ub Iwerks Animazione
Mike Marcus Fotografia (Animation)
Margaret J. Winkler Productions Produttore