Alice's Brown Derby

Un'Altra Gara

Con l’uscita nelle sale di Alice’s Brown Derby, il 1926 volge al termine e lo staff di Disney ha davanti a sé un’ultima annata di produzione per la serie di Alice. Nel corso dell’anno, per rimpinguare le casse dello studio, Walt ha accettato nuovi incarichi, tra cui la realizzazione di title card “artistiche” destinate ad altri studos hollywoodiani, mentre a breve si presterà a un secondo film didattico (Clara Cleans Her Teeth) sponsorizzato dal Dr. McCrum, il dentista di Kansas City per il quale aveva già lavorato ai tempi della Laugh-O-grams.

Il ritmo produttivo ha subito una forte accelerata in seguito alle pressioni di Mintz, e sebbene da un punto di vista grafico l'apporto di Ub Iwerks abbia da tempo portato molti miglioramenti tecnici, da quello strettamente narrativo è stato detto il possibile. Alice's Brown Derby appartiene al filone sportivo e riprende infatti svariate idee e situazioni da precedenti corti come Alice Wins the Derby (1925) e Alice's Balloon Race (1926). Ancora una volta il soggetto è una gara, non di automobili, non di mongolfiere ma una semplice competizione equestre. Alice e Pietro sono rispettivamente i manager di due fantini (Julius e un topo anonimo) che si sfidano a cavallo. E, come sempre, la bambina ha uno screen time a dir poco ridicolo.

Metallo Riciclato

Si tratta dell’ultimo cortometraggio nel quale Walt può sentirsi libero di giocare con le parole, facendo uscire dalla bocca di Julius dei balloon testuali e interattivi. La Film Booking Offices mette al bando la pratica dei “fumetti animati” per garantire alla serie una sua esportabilità internazionale. Al netto di questo, le gag sono divertenti ma la maggior parte sa di già visto: Pietro come nei corti precedenti cerca di sabotare la gara a suo vantaggio dirottando gli altri veicoli alla maniera del futuro Dick Dastardly di Hanna e Barbera, mentre Julius risolve il problema dei contraccolpi arricciando la coda e usandola come ammortizzatore, come faceva in Wins the Derby e come faranno anche Topolino e Minni in The Gallopin' Gaucho (1928).

Un altro elemento che in questa fase ricorre di continuo è il mezzo meccanico: se già nel corto del 1925 Julius finiva in groppa a un cavallo di ferro, qui la cavalcatura è robotica sin dal principio. E in tutto questo ovviamente non si può non citare l’imminente corto di Oswald The Mechanical Cow (1927), utile a darci la misura del fascino che esercitava in quegli anni la tecnologia e di quanto gli artisti amassero fantasticare di robot e veicoli surreali. Tutte queste ripetizioni e gag riciclate danno un quadro della situazione un po' stanco: Disney e Ub si trovano in difficoltà a trovare nuove idee a getto continuo, e si sentono legati ad una formula che ormai loro stessi trovano limitante e stantia.

Revisione del 28 Marzo 2024.