Professione Papà

Bambino o... Pet?

Il tenero Daddy Duck appartiene al filone degli short diretti da Jack Hannah, in cui Paperino si ritrova alle prese con vari animaletti. La bestiola in questione è un cucciolo di canguro che viene affidato al nostro Donald in qualità di “figlioletto adottivo”. Il titolo e la scenetta introduttiva sembrerebbero orientare lo spettatore in tutt'altra direzione, facendogli credere di stare per assistere ad una vera e propria parentesi genitoriale per Paperino, salvo poi svelare che il “bambino” è in realtà il cangurino. Se questo sia da ritenersi un simpatico colpo di scena, o semplicemente l'ennesima riprova che all'epoca non c'era ancora una netta linea di demarcazione fra animali autentici e animali antropomorfi, non è del tutto chiaro. Pur allineandosi molto bene ai canoni estetici dell'animazione disneyana, il cucciolo ha dei tratti somatici molto simili a quelli dei canguri veri, come dimostra il suo labbro inferiore sporgente. Dopo aver lavorato su Bambi (1942), gli animatori Disney hanno evidentemente trovato il giusto compromesso fra realismo e caricatura. Se si esclude la sequenza iniziale, ambientata al centro d'adozione, il resto del cortometraggio si svolge fra le quattro mura domestiche, dove Paperino si occuperà del pargolo.

Scherzi Pesanti

Le schermaglie fra i due non si faranno attendere: un primo sketch sarà incentrato sui vani tentativi di fare il bagnetto al canguro, mentre nel secondo vediamo Donald ingaggiare una lotta contro il suo tappeto a pelle d'orso, per impressionare il cucciolo. Sebbene Daddy Duck non sia certo un cortometraggio particolarmente originale, la scena in cui Paperino finge di farsi ingoiare dal suo stesso tappeto, animandolo dall'interno, è davvero memorabile. L'orso sembra infatti tornare magicamente in vita, muovendo in modo del tutto improbabile anche il volto. È chiaramente uno scherzo di cattivo gusto da giocare ad un bambino, tuttavia il Paperino di Daddy Duck non si può certo considerare cattivo, ma è invece più bonario e tenero del solito. Un po' è dovuto al suo ruolo di responsabilità, ma buona parte di questa sua bonarietà verrà mantenuta anche in futuro: nei suoi più turbolenti bisticci con Cip e Ciop, il papero con la casacca non raggiungerà mai i livelli di meschinità del suo corrispettivo Warner, Daffy Duck. Nei suoi occhi brillerà sempre una luce positiva, quel sense of wonder tipico dei bambini, che porterà il pubblico a perdonarlo sempre e comunque.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Daddy Duck
  • Anno: 1948
  • Durata:
  • Produzione: Walt Disney
  • Regia: Jack Hannah
  • Storia: ,
  • Musica: Oliver Wallace
  • Animazione: Jack Boyd, Bob Carlson, Phil Duncan, Tom Massey
Nome Ruolo
Jack Boyd Animazione
Bob Carlson Animazione
Jack Cosgriff Storia
Walt Disney Produttore
Phil Duncan Animazione
Jack Hannah Regista
Tom Massey Animazione
Bob McCormick Storia
Ernie Nordli Layout
Oliver Wallace Musica
Thelma Witmer Fondali