Paperino da Paperopoli a Lillehammer

Il Tempo Secondo Don Rosa

In occasione delle Olimpiadi invernali di Lillehammer del 1994, la Egmont commissiona a Don una storia a tema. Rosa, che in quel momento stava ancora lavorando alla Saga, si mette quindi all’opera, sperando di poter toccare l’argomento solo di striscio, senza mai citare direttamente la città che ospita la manifestazione sportiva. L’editore tuttavia insiste perché Don Rosa rappresenti gli effettivi luoghi delle gare in Norvegia, facendo esplicito riferimento alla manifestazione e l’autore a malincuore si deve adeguare. Questa ritrosia di Don Rosa ci permette di approfondire un punto interessante della sua concezione fumettistica.

L’autore di Louisville immagina le sue storie ambientate nello stesso frame temporale di quello di Barks, un periodo che va dagli anni 50 a metà dei 60, soglia superata la quale i personaggi invecchierebbero o morirebbero. Ecco perché tutto è fermo a quell’epoca, senza computer, cellulari o altro che sia stato inventato successivamente. Si tratta di un aspetto interessante, che implica una visione chiaramente limitante dell’universo disneyano, ma che a conti fatti non intacca mai il piacere della lettura. Le sue trame vivono infatti di vita propria e sottolineano la bravura dell’autore, che non ha bisogno del presente per raccontare una buona storia. Questo spiega le difficoltà di ambientare una storia a Lillehammer durante i giochi olimpici del 1994, e che quindi per Don Rosa altro non è che una storia “ipotetica”, e di fatto mai accaduta. Per fortuna, però, restano le gag.

Slapstick Olimpico

Don Rosa imbastisce una classica sfida tra Paperino e Gastone, che si confrontano nel decidere chi deve rappresentare Paperopoli al grande evento sportivo, un soggetto simile alla barksiana Paperino e le Prove Olimpiche, con l’aggiunta del fortunato cugino. Don ritrae un Gastone più antipatico del solito, dipingendolo non solo come un fannullone parassita, ma sottolineando la sua natura vanesia, un papero cui bastano bellezza e fortuna per ottenere qualsiasi cosa.

Le caratteristiche mostrate da Gastone sono del tutto incompatibili con i tradizionali valori sportivi, ma perfette per comparire sulla scatola dei cereali che sponsorizzano la gara, in una beffarda e sottile satira del marketing americano. Le dodici tavole donrosiane scorrono fluide, in una scansione strutturale molto precisa: due pagine per ogni disciplina, la ripetizione della gag sul becco rotto di Paperino, e il contrappunto comico dei nipotini come infermieri. Questa precisione, quasi matematica, invece di incatenare la storia, la rafforza e valorizza la componente slapstick, da sempre un grande cavallo di battaglia per Don Rosa.

di Amedeo Badini Confalonieri - Il fumetto è sempre stato la sua grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico gli ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il suo primo campo, ma non disdegna sortite e passeggiate in territori vicini. Scrive di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per il Papersera.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Donald Duck - From Duckburg To Lillehammer
  • Anno: 1994
  • Durata:
  • Storia:
Nome Ruolo
Don Rosa Disegni; Storia