Paperino in I Tre Caballeros Cavalcano Ancora

Lo Strappo alla Regola

Nel 2000 esce una storia molto particolare all’interno del corpus donrosiano. Con I Tre Caballeros Cavalcano Ancora l’autore del Kentucky decide di infrangere la regola che si è autoimposto all’inizio del suo percorso di autore e decide di accogliere nel suo rigido universo narrativo un set di personaggi non creati da Carl Barks. José Carioca e Panchito Pistoles erano infatti stati introdotti nel cinema disneyano dallo staff di animatori di Walt, ed erano personaggi nati all’interno del programma di avvicinamento tra le due Americhe che lo studio stava promuovendo durante il secondo conflitto mondiale.

Sebbene avessero entrambi avuto numerosi impieghi sui fumetti per i comic book e per i quotidiani, erano personaggi nati per il cinema e avevano visto nel film d’animazione I Tre Caballeros, la loro piena consacrazione. Pur non essendo un appassionato di disegni animati, Don Rosa ricordava con piacere il lungometraggio in questione, così si concede un’eccezione e incorpora José e Panchito nel suo repertorio, realizzando una sorta di sequel a fumetti del film. I Tre Caballeros non aveva però una trama precisa, dato che era una fantasmagoria musicale, e così Rosa decide di riferirsi al film in modo vago, immaginando che il trio in passato abbia vissuto insieme delle generiche scorribande, caratterizzate da un virile cameratismo.

Gli Amici di Paperino

Nell’ottica donrosiana José e Panchito sono due personaggi del tutto funzionali a far risaltare Paperino, figura perennemente in cerca di riscatto. Più volte in passato Rosa ha sottolineato il complesso di inferiorità di Donald e la sua profonda solitudine: perseguitato dalla sfortuna, schiacciato dalle angherie dei parenti, in balia di una fidanzata spesso volubile, protettore di tre nipotini più in gamba di lui, Paperino si ritrova solo, senza amici. Da questa prospettiva utilizzare José e Panchito si rivela geniale e apre ad una serie di intriganti sviluppi. Don Rosa recupera la caratterizzazione di José vista al cinema, quella di un donnaiolo intrattenitore da night club, lasciando perdere l’interpretazione che ne facevano le tavole domenicali, come di un vagabondo da favelas. Mantiene invece il cavallo che Panchito usava nei fumetti, Senor Martinez, ridisegnandolo con uno stile meno cartoon.

L’incontro fortuito con i due vecchi amici innesca una turbolenta caccia al tesoro tra i canyon messicani, in pieno stile donrosiano: la lotta sul treno in corsa è tesissima e le usuali quadruple risultano spettacolari donando un effetto “cinemascope” alle vedute del canyon. Ma è soprattutto Paperino a spiccare, il quale prende atto delle proprie qualità uscendo dall’ombra del suo ingombrante zio. Il confronto con i due pennuti latini gioca a suo favore: loro sono sfaccendati e un po’ egoisti, mentre Paperino ha la testa a posto, non vuole far ingelosire Paperina nonostante i chilometri di distanza, e desidera costruire un futuro per i nipotini.

Musical!

Malgrado le sue riserve sull’animazione Disney, Don Rosa è affezionato al film originale, ne rispetta i personaggi e decide di omaggiarne la componente musicale. Ecco allora che i protagonisti cantano il testo originale di The Three Caballeros di Manuel Esperon in una rarissima tavola canora di natura intradiegetica, strizzando l’occhio ai fan del lungometraggio. Una scelta azzardata data la natura profondamente diversa del medium cinematografico e di quello fumettistico, ma a suo modo commovente.

La storia si può dire pienamente riuscita: i tre amici costruiscono una chimica organica tra di loro, sono sinergici e si trattano tra pari, una dinamica piuttosto inedita per Paperino nelle storie tradizionali. Il loro cameratismo, la loro genuina amicizia si riflette in dialoghi ricchi di verve e nelle divertentissime scene d'azione. L’esperimento avrà una seconda parte nel 2004 con I Magnifici Sette (Meno Quattro) Caballeros, seguito ideale della vicenda e penultima produzione prima del pensionamento di Don Rosa.

di Amedeo Badini Confalonieri - Il fumetto è sempre stato la sua grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico gli ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il suo primo campo, ma non disdegna sortite e passeggiate in territori vicini. Scrive di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per il Papersera.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Donald Duck - The Three Caballeros Ride Again
  • Anno: 2000
  • Durata:
  • Storia:
Nome Ruolo
Don Rosa Disegni; Storia