Education for Death

L'Arte della Guerra

Il 1943 è sicuramente l'anno di massima concentrazione per quanto riguarda le produzioni a sfondo bellico. È in quel periodo che viene prodotta la maggior parte dei filmati sponsorizzati o commissionati dallo stato allo scopo di sensibilizzare la popolazione alla causa comune. La guerra è però protagonista assoluta anche della classica animazione d'intrattenimento: in quegli anni Paperino infatti si arruola agli ordini del sergente Pietro, Pluto si improvvisa mascotte dell'esercito, mentre a Pippo tocca invece spiegare al pubblico le difficoltà incontrate dai civili nel cosiddetto “fronte interno”. E non va dimenticato il lungometraggio Victory Through Air Power, fortemente voluto dallo stesso Walt, per spiegare al pubblico e alle autorità politiche dell'epoca i vantaggi dell'aeronautica. Raccontare la guerra tramite i suoi artisti diventa quindi prioritario per Walt, e non è strano che questa esigenza finisca per oltrepassare gli stessi standard characters, spingendo a recuperare una categoria di short che da tempo non veniva utilizzata: gli special cartoons. Questa dicitura era stata coniata dallo stesso Walt per identificare i cortometraggi scollegati dalle altre serie, dato che con la chiusura delle Silly Symphony c'era bisogno di una una nuova etichetta che potesse raccogliere i progetti più liberi.

I Bambini di Hitler

Il memorabile Ferdinand the Bull (1938) era stato l'unico cortometraggio a ricadere fino a quel momento nella giurisdizione degli special cartoons, lasciando questa “serie ombrello” a languire per cinque anni. Con Education for Death arriva dunque nei cinema un nuovo corto fuoriserie, probabilmente uno dei più atipici mai realizzati agli studios. Si tratta di uno short di una decina di minuti, liberamente ispirato all'omonimo libro scritto da Gregor Ziemer, autore americano, vissuto in Germania negli anni immediatamente precedenti allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Il libro di Ziemer aveva ispirato quello stesso anno anche la produzione del lungometraggio in live action Hitler's Children, prodotto dalla RKO, per fini propagandistici. La storia di Education for Death accompagna la crescita di Hans, un bambino nato e cresciuto nella Germania nazista, e descrive la sua lenta e inesorabile trasformazione in una macchina da guerra. L'aberrante ideologia hitleriana e il progressivo uniformarsi di una mente innocente ad un codice prestabilito sono l'oggetto del cortometraggio, che per la prima volta nella storia dell'animazione disneyana sceglie volutamente di adottare uno stile drammatico.

Animare il Dramma

Si può sicuramente affermare che Education for Death rappresenti un caso speciale nella filmografia dei corti disneyani, un rarissimo esempio di short non incentrato sull'umorismo. Il taglio più serioso si avverte sin dall'apertura, in cui vediamo i genitori di Hans recarsi all'anagrafe per farsi dare i permessi necessari a crescere il pargolo. La coppia deve dimostrare la propria appartenenza alla stirpe ariana, deve scegliere per il piccolo un nome approvato dal regime e viene incoraggiata persino a dare alla luce altri undici bambini, per rimpolpare le fila dell'esercito tedesco. Lo stile con cui vengono ritratti i personaggi è decisamente più realistico rispetto allo standard, e il grande uso di ombre non fa che accentuare il sapore solenne e drammatico del tutto. Questo non significa però che il classico humor disneyano venga messo totalmente da parte. La voce narrante si lascia andare più volte a frecciatine che ridimensionano le idee del Führer, ma a distinguersi più di ogni altra cosa è l'esilarante sequenza in cui viene ridicolizzato il revisionismo storico nazista, mostrando una versione distorta della fiaba della Bella Addormentata.

Una Parentesi Umoristica

In questa sorta di “corto nel corto” si ritorna momentaneamente ad uno stile molto caricaturale, per illustrare ciò che veniva inculcato nella testa dei ragazzini come Hans in quegli anni. La rinarrazione, dal sapore tipicamente wagneriano, vede la Democrazia assumere il ruolo della strega cattiva, la Germania quello della principessa dormiente e lo stesso Hitler quello del principe che la risveglia. Le animazioni, opera prevalentemente di Ward Kimball, ci consegnano una versione animata a dir poco virtuosa del Führer, sottolineandone l'atteggiamento nevrotico e ossessivo. A completare il quadretto è la rappresentazione della Germania come una grassa valchiria ubriaca di birra e incapace di qualsiasi cosa che non sia esclamare Heil Hitler con la sua voce da cantante lirica. Conclusa questa frivola ma irresistibile parentesi, il registro si alza nuovamente per descrivere altri momenti chiave dell'indottrinamento di Hans. In una sequenza lo vediamo rischiare di essere deportato a causa di una malattia, ma soprattutto assistiamo al dissacrante siparietto scolastico, in cui comico e tragico si mescolano insieme con fare sinistro.

La Legge del Più Forte

Sotto lo sguardo severo dei quadri di Hitler, Goering e Gobbels, la classe di Hans viene plagiata da un istruttore che insegna ai ragazzi la “legge del più forte”, disegnando alla lavagna un coniglietto che viene divorato da una volpe. Hans viene rimproverato, umiliato e messo in castigo per aver dimostrato di provare pena per le sorti del coniglietto, e per sottrarsi al pubblico ludibrio si autoconvince di avere torto, poichè è giusto che siano i deboli a soccombere. È quello il giro di boa, il punto di non ritorno che conduce il corto alla sua luttuosa conclusione: nella sequenza finale vediamo Hans ormai adulto marciare con altri soldati su uno sfondo rosso fuoco mentre vengono date alle fiamme le opere di Voltaire, Einstein e persino lo spartito con la marcia nuziale di Mendelssohn. Ed è con graffiante e amara ironia che gli artisti scelgono di trasfigurare il plotone di giovani soldati in automi privi di coscienza, e infine in lapidi. Mai l'animazione disneyana si era spinta tanto oltre. Nei due successivi special cartoon infatti l'argomento verrà affrontato ancora una volta, non senza un certo pessimismo, ma senza mai più toccare le vette drammatiche di Education for Death.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Education for Death
  • Anno: 1943
  • Durata:
  • Produzione: Walt Disney
  • Regia: Clyde Geronimi
  • Sceneggiatura:
  • Basato su: Education for Death di Gregor Ziemer
  • Cast: Adolf Hitler, Art Smith
  • Musica: Oliver Wallace
  • Animazione: Milt Kahl, Ward Kimball, Frank Thomas, Bill Tytla
Nome Ruolo
Walt Disney Produttore
Clyde Geronimi Regista
Joe Grant Sceneggiatura
Adolf Hitler Cast (Sé stesso - materiale di repertorio)
Milt Kahl Animazione
Ward Kimball Animazione
Art Smith Cast (Narratore)
Frank Thomas Animazione
Bill Tytla Animazione
Oliver Wallace Musica
Gregor Ziemer Storia Originale (Education for Death)