Un Papà Tuttofare

Il George Definitivo

Il 1953 è l'ultimo anno di produzione regolare anche per la serie di Pippo. Il cortometraggio, come formato, sta infatti iniziando a perdere terreno a causa dell'avvento della televisione, e ben presto cadrà in disuso. È sicuramente un peccato, dato il livello straordinario dell'umorismo raggiunto in questa fase, che avrebbe potuto dare ancora molto se questa forma d'arte avesse potuto continuare. L'anno precedente il modello di Pippo aveva subito un netto restyling: un volto più rugoso e una coppia di enormi incisivi uniti insieme come quelli di un castoro, cambiamento che si era riflettuto in ogni suo clone o alter-ego. In Two Weeks Vacation l'avevamo rivisto nei panni del solito uomo medio, anche se il nome George Geef non veniva mai esplicitamente menzionato. In Father's Day Off invece possiamo finalmente vedere questo nuovo design applicato al tradizionale status quo familiare di Mr. Geef. Nemmeno qui il personaggio viene mai chiamato così, tuttavia lo sentiamo chiamare il figlioletto “George”, che è logico pensare sia il vero nome di Junior. Inoltre Father's Day Off è un altro dei pochi corti a rifuggire la struttura degli How To, essendo privo della classica voce narrante. Non per questo lo short rinuncia alla solita straordinaria satira sociale: questa volta George si ritrova alle prese con le faccende domestiche, dovendosene occupare in assenza della moglie.

A Labbra Protese

È l'occasione per far sfilare una dopo l'altra una miriade di riuscitissime gag visive, in cui lo vediamo sbagliare in modo grottesco praticamente ogni cosa, senza mai accorgersi dei suoi errori. D'altro canto la moglie è mostrata mentre guida l'auto disastrosamente, portando avanti la diffusissima satira sulle donne al volante. Ancora più divertente è la mimica di Junior, che estremizza la caratterizzazione ingenua già vista in Father's Lion (1951), apparendo come un ritardato che accetta di buon grado ogni danno del padre. Il restyling grafico ha riavvicinato moltissimo la personalità di Mr. Geef a quella del classico Pippo, per cui non stupisce che oltre alla sua goffaggine questo nuovo George erediti dalla matrice anche un certo candore. Emblema di tutto questo è la cattivissima gag ricorrente in cui vediamo il poveretto venir baciato in bocca dal lattaio, dal postino e da qualsiasi altro mestierante cui apra la porta alla cieca. È a dir poco esilarante il modo in cui George scambia la prova delle scappatelle della moglie per semplici manifestazioni d'affetto, preparandosi a ricevere i prossimi già a labbra protese. Nel finale c'è spazio anche per un cameo del Pietro poliziotto già visto in How to Be a Detective (1951) quando, nel culmine del disastro, George spingerà tutti a credere che nella casa sia avvenuto un delitto.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Father's Day Off
  • Anno: 1953
  • Durata:
  • Produzione: Walt Disney
  • Regia: Jack Kinney
  • Storia: ,
  • Musica: Paul Smith
  • Animazione: Ed Aardal, Hugh Fraser, George Nicholas, John Sibley
Nome Ruolo
Ed Aardal Animazione
Walt Disney Produttore
Hugh Fraser Animazione
Dick Kinney Storia
Jack Kinney Regista
Brice Mack Storia
George Nicholas Animazione
John Sibley Animazione
Paul Smith Musica
Ed Starr Fondali
Al Zinnen Layout