Football Now and Then

Ancora una Manche per Jack Kinney

Con Football Now and Then continua la serie degli special cartoon, proponendo però qualcosa di molto diverso rispetto a quanto realizzato fino ad ora. Le favole di animali e quelle sugli oggetti umanizzati lasciano il posto ad una divertente riflessione su come lo sport sia cambiato nel corso di mezzo secolo. Non a caso il regista è Jack Kinney, che nei corti di Pippo aveva più volte trattato il tema sportivo, proponendo buffissime partite a squadre in cui tutti i giocatori sfoggiavano il volto del dinoccolato spilungone. Un altro esempio dello stretto legame di Kinney con lo sport è il segmento Casey at the Bat, presente all'interno di Musica, Maestro! (1946), in cui veniva messa in scena una divertente partita di baseball. Lo spunto di partenza qui è un confronto generazionale tra un ragazzetto e suo nonno, discordi su quale sia la squadra di football migliore fra quella attuale e quella per cui il vecchio tifava un tempo. In maniera del tutto surreale, i due per togliersi il dubbio accendono la tv e assistono ad un match fra una squadra di inizio secolo e una moderna. Sebbene non sia certo uno dei cortometraggi più universali mai usciti dalla scuderia Disney, le differenze di impostazione fra i due team sono ben visibili anche per uno spettatore moderno e non americano.

Conflitto Generazionale

La squadra antica gioca in modo più creativo ed è composta da figure con una personalità ben precisa, mentre quella moderna è formata da omaccioni omologati che sembrano prodotti - e allenati - in serie come animali da laboratorio. Molte sono le gag memorabili, ad esempio la pausa dopo la fine del primo tempo, in cui vediamo i moderni imbottirsi di pillole, mentre gli antichi mungono una mucca, oppure le tribolazioni dello stressatissimo allenatore dei moderni, perennemente al telefono. Quest'ultimo interagisce con una centralinista molto sexy, una biondina animata da Fred Moore, qui in uno dei suoi ultimi contributi all'animazione Disney prima dell'incidente che gli tolse la vita. In generale, il cortometraggio non sfoggia le stilizzazioni e l'animazione limitata che invece sono il marchio di fabbrica dei due cortometraggi del filone Adventures in Music, ma è innegabile che un impoverimento grafico ci sia e che i personaggi non abbiano la stessa ricchezza delle produzioni di un paio d'anni prima. Infine, non si può fare a meno di citare la graffiante chiosa finale: la partita termina in parità ma il vecchietto non sembra curarsene, perché nel frattempo uno spot pubblicitario tv l'ha convinto che l'unica cosa che realmente conta sia comprarsi una lavatrice.