Pippo e l'Aliante

La Storia degli How To

Dopo l'uscita dell'ottimo Goofy and Wilbur (1939), la carriera solista di Pippo può dirsi ufficialmente decollata. Il personaggio tuttavia non inflazionerà mai la sua presenza, limitandosi a poche uscite l'anno e mantenendo dunque un rapporto quantità/qualità di tutto rispetto. Questo secondo short della serie rappresenta però per Pippo un nuovo inizio, dato che è qui che viene inaugurata la celeberrima formula degli How To. In questi finti cortometraggi didattici una seriosa voce narrante impartisce a Pippo delle istruzioni ben precise, allo scopo di dare al pubblico una dimostrazione pratica, relativa ad argomenti di vario tipo. Questo raffinato meccanismo comico era totalmente basato sul contrasto tra il registro formale e impostato del narratore e le azioni di Pippo, che con la sua goffaggine ne disattendeva prontamente ogni parola. Tale formula, semplice, geniale e ricchissima di potenziale, sarebbe stata utilizzata con ottimi risultati per tutta la carriera di Pippo, al punto che molti artisti futuri l'avrebbero voluta riprendere e omaggiare. Pochi sanno però che questo filone venne inizialmente concepito come ripiego, per ovviare alla momentanea assenza dallo studio di Pinto Colvig, doppiatore ufficiale del protagonista. La nuova voce di Pippo venne ottenuta mediante vocalizzi preregistrati, oppure facendolo imitare ad un altro attore.

Vai, Vai, nel Cielo Vai...

Goofy's Glider rappresenta sicuramente uno degli How To più riusciti della serie. La voce fuoricampo viene qui narrativamente giustificata dal fatto che Pippo legge un manuale, che in questo caso insegna a volare con l'aliante, in mancanza di un propulsore adeguato. Il fatto che in genere questo mezzo venga utilizzato solo in presenza di un vero aeroplano a far da traino, rende ancor più comico il presupposto della vicenda, spingendo Goofy a escogitare diverse e improbabili soluzioni per ovviare all'inconveniente. L'umorismo stralunato e surreale di Pippo esplode una gag dopo l'altra, raggiungendo livelli veramente incredibili, come nella scena in cui senza rendersene conto lo spilungone si trova a volare capovolto, o quella in cui termina di contare fino a dieci prima di lanciare il paracadute... benché si sia già ormai sfracellato a terra. La ciliegina sulla torta è rappresentata dal motivetto principale canticchiato da Pippo, una spensierata canzoncina sul volo, che nel finale viene addirittura intonata da un coro come se niente fosse, mentre lo spilungone corona il suo sogno... finendo in orbita.

Nota: Si ricorda che il secondo cortometraggio di questo filone, How to Ride a Horse, vedrà la luce in forma di segmento dimostrativo, all'interno del lungometraggio a scrittura mista The Reluctant Dragon (1941).

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Goofy's Glider
  • Anno: 1940
  • Durata:
  • Produzione: Walt Disney
  • Regia: Jack Kinney
  • Storia: ,
  • Cast: George A. Johnson, John McLeish
  • Musica: Charles Wolcott
  • Animazione: Arthur Babbit, Rocjard McDermot, Frank Onaitis, Wolfgang Reitherman
Nome Ruolo
George A. Johnson Cast
Arthur Babbit Animazione
Jack Boyd Effetti Speciali
Walt Disney Produttore
Andrew Engman Effetti Speciali
Jack Huber Effetti Speciali
Jack Kinney Regista; Supervisione Storia
Rocjard McDermot Animazione
John McLeish Cast
Frank Onaitis Animazione
Ed Parks Effetti Speciali
Wolfgang Reitherman Animazione
Leo Thiele Layout
Reuben Timmens Effetti Speciali
Charles Wolcott Musica
Ralph Wright Supervisione Storia