Topolino e Robinson Crusoe

Con Gli Occhi Nuovi

Nel 1938 Mickey Mouse affronta un grosso cambiamento: lo studio Disney opta per un corposo restyling del personaggio allo scopo di rilanciarne la popolarità presso il grande pubblico. All’animatore Fred Moore spetta il compito di rivederne le proporzioni e le linee di costruzione, per aumentarne appeal e credibilità. Ma il cambio principale risiede negli occhi: le pupille nere a bottoncino caratterizzate dal tradizionale taglio a fetta di torta lasciano il posto a due normalissimi bulbi oculari bianchi. L’idea era di presentare il nuovo look in Fantasia (1940), tuttavia il cortometraggio The Pointer (1939) anticipò la novità. Il reparto fumetti si deve adeguare alla nuova impostazione e così Gottfredson fa avvenire proprio con questa storia la trasformazione.

Lo stratagemma per confondere le acque e facilitare il passaggio al nuovo Mickey viene messo in atto bucando la quarta parete: all’inizio vediamo infatti il vecchio Topolino, ancora vestito da idraulico e di ritorno dalla vicenda con Tubi, venir convocato da Walt Disney in persona, che gli vuole offrire un ruolo in un adattamento del classico Robinson Crusoe di Daniel Defoe. Non è la prima volta che viene utilizzato un tale stratagemma, dato che nelle tavole domenicali già l’avevamo visto recarsi agli studios per recitare in The Brave Little Tailor, sottintendendo quindi un rapporto professionale continuativo tra Topolino e Walt, e ai tempi di Sgozza erano addirittura stati fatti riferimenti espliciti alla sua fama hollywoodiana. Il soggetto richiama inoltre alla lontana un altro corto a tema, Mickey’s Man Friday (1935) risalente a qualche anno prima ma dallo stile completamente diverso.

Diretto da McCorker

Dopo il Bandito Pipistrello per la seconda volta la continuity delle strisce e quella delle tavole si incrociano e a far da aggancio tra le due serie è un personaggio creato ad hoc, il simpatico regista McCorker, che sia in Robinson Crusoe sia nell’Ammazzasette ne dirige la performance e col quale Topolino si diverte a punzecchiarsi. Va inoltre notato che nel lavoro agli studios è coinvolto anche Pippo, che Topolino incontra mentre si prepara a recitare nel suo primo cortometraggio da solista, Goofy and Wilbur. Il riferimento alla cavalletta Wilbur però rimane implicito, e benché l’intera situazione risulti surreale Gottfredson gestisce il tutto con eleganza e discrezione.

Sarà proprio l’inizio effettivo delle riprese, tra costumi e makeup, a creare quella sospensione dell’incredulità necessaria a giustificare il cambio di look. La storia racconta una versione rivista dell’opera di Defoe, in cui però l’eroe del titolo viene dipinto come un simpatico incompetente, del tutto in balia delle sue emozioni e delle decisioni di Topolino, che lo assiste dimostrandosi ben più scaltro di lui. E’ di scena anche Venerdì, qui rielaborato in chiave decisamente più negativa: bugiardo, opportunista, indolente ma malgrado tutto questo comunque simpatico. Non è l’unico stereotipo presente, come dimostrano le numerose strisce dedicate alla congrega di cannibali che faranno prigionieri i protagonisti.

Anti Europa

La storia copre quattro mesi e non presenta una trama particolarmente strutturata, ma per buona parte della sua durata preferisce mostrare gag e situazioni volte a coprire di ridicolo il Robinson del titolo, un personaggio umano dall’interessante character design, che verrà ripreso anni dopo per un breve cameo in The Three Caballeros. Di Venerdì invece vedremo un erede qualche tempo dopo in Topolino e il Selvaggio Giovedì, altra storia caratterizzata perlopiù da gag leggere. Topolino e Robinson Crusoe non rientra certo tra le migliori avventure del periodo, sebbene il tono caldo del retino CrafTint, qui all’ultimo utilizzo da parte di Gottfredson, offra sequenze visivamente impattanti.

Il ridimensionamento della figura di Crusoe può essere letto in chiave satirica: la vecchia Europa, rappresentata dal romanzo dell’irlandese Defoe, non riesce a gestire le complessità dell’epoca moderna, al contrario dell’americano Mickey Mouse, che salva in continuazione il povero Crusoe. Ad avvallare questa analisi è anche il gruppo finale di scienziati inglesi che rivela di aver sempre osservato i naufraghi tenendosi a distanza, dimostrando un totale disinteresse verso gli aspetti pratici, prediligendo quelli scientifici. Questa visione “anti-europeista” entrerà a far parte della tipica narrazione bellica, in cui l’America attraversa l’oceano per salvare i suoi alleati. Per quanto riguarda Topolino invece, una volta tornato a casa dopo il lavoro allo studio, dismetterà il suo costume da attore, mantenendo però il nuovo taglio degli occhi. Il restyling adesso è completo, anche per i fumetti.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

di Amedeo Badini Confalonieri - Il fumetto è sempre stato la sua grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico gli ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il suo primo campo, ma non disdegna sortite e passeggiate in territori vicini. Scrive di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per il Papersera.

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Mickey Mouse Meets Robinson Crusoe
  • Anno: 1938
  • Durata:
  • Storia: ,
Nome Ruolo
Merrill De Maris Storia
Floyd Gottfredson Disegni; Storia