Pippo Superdetective

Johnny Eyeball

In questi ultimi mesi del 1952 il personaggio di George Geef viene usato meno, e al suo posto si preferisce creare per Pippo differenti alter ego, destinati ad un solo utilizzo. Dopo averlo visto nei panni di un pistolero e di un insegnante, tocca al detective. Il pippide in questione si chiama Johnny Eyeball, ed è protagonista di una delle più spietate e dissacranti parodie del genere poliziesco. How To Be a Detective è un autentico capolavoro, un esauriente compendio di qualsiasi cliché mai visto nel noir. Il tono è spietato e dissacrante sin dall'apertura, in cui vediamo avvenire crimini di ogni tipo nello stesso palazzo in cui sorge l'agenzia investigativa di Eyeball: violenze, impiccagioni e omicidi assortiti sfilano in silhouette, senza che se ne avverta il peso, ma con quella graffiante leggerezza tipica del miglior Disney. Ogni minima consuetudine del noir viene citata e messa inesorabilmente in burletta, come si nota analizzando il cast del cortometraggio. I personaggi che accompagnano Eyeball nell'indagine sono infatti a loro volta una parodia dei principali stereotipi del genere.

La Fanciulla, il Poliziotto e il Delinquente

Ad affidare a Johnny il caso troviamo la classica femme fatale, ragazza misteriosa che si capisce essere nei guai ma di cui non viene mai mostrato il volto. È presente poi Pietro Gambadilegno, che a partire da Two-Gun Goofy aveva fatto il suo ingresso nella serie e che qui sfoggia ancora una volta un mento squadrato e un colorito paonazzo. Pietro viene calato nel ruolo dell'arcigno ispettore in borghese che intima a Johnny di lasciare il caso nelle mani della polizia, facendo riferimento alla ben nota ruggine fra piedipiatti e detective privati. Ritroveremo un Gambadilegno poliziotto l'anno successivo in Father's Day Off (1953), in cui però si concederà solo un brevissimo cameo. Infine nel ruolo del losco sospettato viene scritturata una faina identica a quelle viste tre anni prima in Le Avventure di Ichabod e Mr Toad (1949). Questi animali stanno acquisendo nel mondo Disney il ruolo dei delinquenti per antonomasia, e infatti in futuro li rivedremo in Canto di Natale di Topolino (1983), Il Principe e il Povero (1990) e Chi Ha Incastrato Roger Rabbit? (1988).

Un Puzzle Impossibile

L'indagine di Johnny Eyeball consiste nel ritrovare un certo Al, senza che gli venga data alcuna informazione aggiuntiva su di lui. Dal momento in cui riceve l'incarico, vediamo sfilare ogni possibile situazione tipica del genere poliziesco: le intimidazioni, la corruzione, le indiscrezioni ottenute nei locali malfamati, e addirittura una nuotatina nella baia con un blocco di cemento ai piedi. A rendere speciale il meccanismo umoristico alla base del corto è però il suo voler andare oltre la parodia: How to Be a Detective non si limita infatti a infarcire la vicenda di luoghi comuni da deridere, ma dispone i suoi elementi in modo volutamente incongruente. Nomi, azioni, frasi che si avvicendano sullo schermo altro non sono che cliché che hanno senso solo presi singolarmente, ma che vengono collegati fra loro senza la benché minima continuità logica. I personaggi infatti da una scena all'altra possono cambiare atteggiamento, ruolo o motivazioni, prestandosi a esigenze “narrative” sempre diverse, senza che lo stralunato Johnny Eyeball realizzi l'insensatezza del tutto.

Decostruire il Noir

Il culmine di questa follia è raggiunto con la trascinante sequenza conclusiva, in cui vediamo i personaggi inseguirsi a bordo di ben tre taxi, sulle roboanti note del Guglielmo Tell di Rossini. Alla fine il nodo si scioglie e il mistero di Al verrà svelato, e sarà ancor più divertente riguardare col senno di poi il cortometraggio e scoprire che alla luce del finale le azioni dei vari personaggi hanno ancora meno senso. Si può affermare che How to Be a Detective sia una vera e propria decostruzione del genere poliziesco, che per certi versi anticipa il lavoro che lo sceneggiatore italiano Tito Faraci farà negli anni 90 sul fumetto disneyano. Nelle sue storie con Manetta e Rock Sassi, ambientate al commissariato di Topolinia, e nella straordinaria saga MM – Mickey Mouse Mistery Magazine, verranno frequentemente omaggiati e derisi i principali stereotipi di questo genere narrativo. Infine non si può fare a meno di citare il cortometraggio pixariano Mater Private Eye (2010), molto simile al capolavoro di tanti anni prima, in cui però il ruolo del detective verrà affidato al simpatico Carl Attrezzi.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: How to be a Detective
  • Anno: 1952
  • Durata:
  • Produzione: Walt Disney
  • Regia: Jack Kinney
  • Storia: ,
  • Musica: Joseph S. Dubin
  • Animazione: Ed Aardal, Hugh Fraser, George Nicholas, John Sibley
Nome Ruolo
Ed Aardal Animazione
Dick Anthony Fondali
Walt Disney Produttore
Joseph S. Dubin Musica
Hugh Fraser Animazione
Dick Kinney Storia
Jack Kinney Regista
Brice Mack Storia
George Nicholas Animazione
John Sibley Animazione
Al Zinnen Layout