Pippo e il Leone

La Fine dell'Interregno

Lion Down si può considerare l'ultimo dei corti con protagonista quel Pippo “di passaggio” che anticipa la creazione del suo alter ego George Geef. È infatti l'ultima volta che vediamo agire sullo schermo questo pippide intermedio dalle caratteristiche somatiche e caratteriali decisamente ibride. In questo specifico caso infatti Pippo sfoggia i suoi tradizionali dentoni e mantiene l'atteggiamento candido e la sua naturale inclinazione al pensiero laterale, nel contempo però veste abiti borghesi e vive in un attico sulla cima di un palazzo. Lion Down inoltre appartiene a quel ristretto gruppo di corti di Pippo che non rientrano nel novero degli How To, ma hanno una struttura decisamente più tradizionale. La voce narrante è del tutto assente, ma in compenso le note della colonna sonora di Paul J. Smith risuonano potenti, tanto da risultare quasi invasive. Un altro elemento degno di nota è la presenza del puma Louie, comprimario che l'anno precedente aveva avuto a che fare con Paperino in Lion Around e Hook, Lion and Sinker. Non è strano che questo personaggio si ritrovi ad avere a che fare con Pippo, se si considera che Louie altri non è che una versione riveduta e corretta della tigre affrontata da lui in Tiger Trouble (1945).

Pippo Contro Louie

Louie come sempre sfoggia il suo straordinario carisma, dimostrando ancora una volta di essere “feroce per posa”, e di avere un temperamento bonaccione e ben poco temibile. L'oggetto della contesa qui è il diritto di stare sull'amaca: Pippo infatti si tira dietro Louie per puro errore, mentre cerca nei boschi vicino alla città un albero da usare come pilastro per appendere il suo giaciglio. Gli sketch comici come sempre sono molto divertenti e giocano sulla buffa mimica dei due contendenti. Inoltre, la sequenza finale che ci mostra le loro spiritosaggini mentre precipitano dall'attico verso il suolo, rientra a pieno titolo nella tradizione dei finali paradossali e concitati visti in gioielli del calibro di How to Play Golf (1944) e Hold That Pose (1950). Lion Down rappresenta dunque un valido congedo dal personaggio di Pippo, nella sua impostazione classica. Sarà l'ultima volta che lo sentiremo canticchiare il suo tema, The World Owes Me a Living. Inoltre, la scena finale in cui, rimasto sprovvisto del suo albero, lo vediamo annaffiare una ghianda, aspettando serenamente che la pianta ricresca, ci regala l'ultimo assaggio della sua particolare filosofia di vita. In Home Made Home vedremo il personaggio metter letteralmente su casa e trasformarsi in George Geef, conservando ben poche tracce del trasognato candore delle origini.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Lion Down
  • Anno: 1951
  • Durata:
  • Produzione: Walt Disney
  • Regia: Jack Kinney
  • Storia: ,
  • Musica: Paul J. Smith
  • Animazione: George Nicholas, Charles Nichols, John Sibley
Nome Ruolo
Jack Boyd Effetti d'Animazione
Merle Cox Fondali
Walt Disney Produttore
Dick Kinney Storia
Jack Kinney Regista
George Nicholas Animazione
Charles Nichols Animazione
Milt Shaffer Storia
John Sibley Animazione
Paul J. Smith Musica
Al Zinnen Layout