Merbabies

La Silly Symphony non Disney

Nel 1938 lo studio Disney ha ormai conosciuto una trasformazione profonda. Con l'uscita di Biancaneve e i Sette Nani (1937) l'arte dell'animazione ha letteralmente preso il via, e sono già in preparazione Pinocchio, Fantasia (1940) e persino Bambi (1942). Contemporaneamente il reparto cortometraggi sta varando un gran numero di nuove serie, dedicando così una carriera da solisti a molti comprimari di Topolino. In questo scenario febbrile le Silly Symphony si ritrovano di colpo ad essere meno importanti per i piani dello studio, e avviene così che, per ragioni di tempo, un cortometraggio del ciclo venga in via del tutto eccezionale animato esternamente. È il caso di Merbabies che viene affidato allo studio di Hugh Harman e Rudolf Ising, in forza alla MGM, creando di fatto un precedente nella storia dell'animazione Disney. Harman e Ising avevano già lavorato con Walt durante i suoi difficili inizi, ma avevano scelto di seguire Charles Mintz quando nel 1928 il distributore aveva dato il benservito a Disney, forte dei diritti sulla serie di Oswald, the Lucky Rabbit. Il lavoro del duo su Merbabies è a dir poco ammirevole, e il cortometraggio si mimetizza bene all'interno della produzione disneyana. Un occhio esperto noterà comunque alcune lievi differenze, sia nell'uso del colore che nello stile in cui i personaggi sono disegnati.

Il Circo Acquatico

Merbabies rientra nel filone delle Silly Symphony incentrate su teneri bambini paffuti, che aveva visto in Waterbabies (1935) uno dei suoi più famosi esponenti. Se il predecessore era però piuttosto lezioso e un po' anonimo, Merbabies offre ben di più. Si tratta ancora una volta di una giornata vissuta da teneri putti asessuati, questa volta con l'aspetto di sirenetti e residenti nel mare anziché sulle rive del fiume. Questi bambini dai capelli rossi nascono magicamente dalla schiuma del mare, e lì ritornano alla fine della giornata dissolvendosi nella notte. Un'immagine senza dubbio affascinante, perfettamente in linea con la bellissima atmosfera che permea l'intero cortometraggio. La mimesi con le opere di Disney sembrerebbe totale, se non fosse che Merbabies segue in modo pedissequo la struttura delle Silly Symphony... di qualche anno prima. La parte centrale è infatti occupata da gag tra loro scollegate, in cui vediamo i sirenetti gestire un circo acquatico nel quale gli animali del mare fanno le veci di quelli di terra. Ci sono alcuni parallelismi simpatici come le piovre nel ruolo degli elefanti, gli ippocampi utilizzati come cavalli, o le lumache marine che si credono foche. A interrompere l'esibizione sarà nel finale lo starnuto di una balena, ricollegandosi così allo schema narrativo dei primissimi anni. Benché la sua origine sia atipica, Merbabies non sfigura affatto nella filmografia degli studios, anche se è chiaramente molto lontano dalla genialità dei corti del periodo.

Nota: Non sarà questa l'ultima volta in cui i WDAS ricorreranno ad un aiuto esterno per portare a termine i propri lavori. Lo stesso avverrà nel 1983 con Il Compleanno di Ih-Oh, mediometraggio la cui animazione verrà affidata al Rick Reinert Studio.