Il Trasloco

Inquilini Morosi

I cortometraggi in cui Topolino agisce insieme a Paperino e Pippo, formando un irresistibile trio, sono sicuramente il piatto forte di questa seconda fase della carriera di Mickey Mouse. Eppure il 1936 rappresenta un leggero passo indietro in tal senso: la maggior parte dei corti vedrà Topolino agire da solo, o con Pluto e Paperino. Moving Day è l'unico cortometraggio dell'annata in cui è possibile ritrovare l'amatissimo terzetto, che già aveva dimostrato il suo affiatamento l'anno precedente in perle come Mickey's Service Station e Mickey's Fire Brigade. A dire il vero anche qui ritroviamo Paperino come partner preferenziale di Topolino: i due infatti vivono insieme, pur non avendo soldi per pagare l'affitto. Quando uno sceriffo dalle fattezze di Pietro Gambadilegno li sfratterà, iniziando a pignorare i loro mobili, ai due non resterà che provare a svignarsela dalla porta di servizio arraffando il più possibile, per sottrarlo alle grinfie dello sceriffo. Pippo entra in scena poco dopo, non come inquilino ma come venditore di ghiaccio loro amico, pronto a mettere a disposizione il suo camioncino per aiutare i due amici ad effettuare il trasloco. Moving Day è assai apprezzabile per il grande lavoro di sviluppo fatto sui personaggi, e per l'umorismo irresistibile di alcune trovate che li vedranno coinvolti. Alcune gag rimangono davvero impresse, come Pietro che affigge i cartelli di sfratto inchiodandoli con i pugni.

L'Umorismo di Pippo

Come sempre in questo tipo di corti i personaggi agiscono insieme solo all'inizio e alla fine, mentre la parte centrale è occupata dai loro assoli: quello di Topolino sarà piuttosto breve e lo vedrà tentare di chiudere una valigia riempita di vestiti a dismisura, mentre Paperino si ritroverà alle prese con uno sturalavandini e un acquario, attaccatisi al suo didietro. Si tratta di gag simpatiche, ma che svelano l'uso che in questa fase gli animatori faranno del papero, non troppo diverso dal lavoro fatto su Pluto. A spiccare su tutto quanto è però la parte relativa a Pippo, che qui torna a sfoggiare il nuovissimo look con cui l'avevamo visto l'anno precedente in On Ice. Pinto Colvig gli dà la voce, mettendogli ancora una volta in bocca la canzoncina The World Owes Me a Living, mentre Art Babbit ne sviluppa le movenze, dandogli un'aria flemmatica che in precedenza non aveva. Lo vediamo qui alle prese con un pianoforte “ribelle”, che sfugge ai suoi tentativi di caricarlo sul camion. L'umorismo della sequenza è surreale e sfiora il paradosso quando vedremo lo strumento musicale assumere comportamenti tali da sembrare vivo. L'effetto è completamente diverso dalle solite gag slapstick che contrapporranno sempre più spesso Paperino o Pluto a oggetti e animali dispettosi. Anche quando Pippo sembrerà ricalcare gli schemi umoristici degli altri personaggi, si distinguerà sempre per quella vena di follia che lo renderà capace di mantenere desta l'attenzione dello spettatore di ogni epoca.