Il Babbo Natale Disneyano

Santa's Workshop prosegue la catena di capolavori prodotti negli ultimi mesi del 1932. Non solo le Silly Symphony ma anche i cortometraggi di Topolino stanno avendo un'esplosione qualitativa incredibile, e perle come il natalizio Mickey's Good Deed lo dimostrano. Il Natale è il grande protagonista anche in questo gioiellino, che prosegue il discorso iniziato dalla serie con l'arrivo del colore, andando ad affrontare un'altra figura “leggendaria”: Babbo Natale. Negli ultimi decenni questo personaggio si è progressivamente definito nella cultura popolare, e l'anno precedente la Coca Cola l'ha per la prima volta raffigurato con il vestito rosso e bianco con cui lo conosciamo oggi. Lo staff di Walt decide di allinearsi a questo cambio di look, contribuendo così a diffonderlo nell'immaginario collettivo. Il personaggio rientra nella nutrita schiera di corpulenti protagonisti dalla voce baritonale presenti nelle Silly Symphony, che ha già visto King Cole e Re Nettuno e a cui in futuro si aggiungeranno anche Noè e Re Mida. Buffo ma incredibilmente carismatico e dotato di una calda e contagiosa risata, il Babbo Natale disneyano è senza dubbio il più riuscito fra tutti i suoi cloni, tanto che lo vedremo tornare l'anno successivo in The Night Before Christmas, vero e proprio sequel di Santa's Workshop.

Originale e Arguto

L'arrivo del colore nella serie delle Silly Symphony aveva portato una ventata di freschezza anche sotto il profilo narrativo. I primi cortometraggi successivi a questa svolta però conservavano ancora qualche retaggio dei vecchi schemi, sia pur rielaborati con intelligenza. Santa's Workshop costituisce un ulteriore passo avanti in termini di originalità, visto che non riutilizza formule già viste ma mette in scena una situazione totalmente nuova. Il corto è ambientato nella fabbrica di giocattoli di Babbo Natale e ci mostra le ultime febbrili ore di preparativi per la consegna dei regali che avverrà quella notte. Si tratta di sequenze diverse che descrivono le varie fasi dei lavori: preparazione della slitta, lettura delle letterine, costruzione e collaudo dei giocattoli e infine partenza. Ogni fase viene messa in scena con incredibile arguzia: nella fabbrica di giocattoli, ad esempio, gli gnomi spaventano le bamboline con un ragno di gomma per portarle a drizzare i capelli e procedere con la messa in piega, e lo stesso Babbo Natale si occupa di insegnare loro a dire “Mamma”. Si tratta di quelle gag “meccaniche” collegate al tipico umorismo ”a catena di montaggio” con il quale gli artisti dello studio si sbizzarriranno ancora a lungo. È ancora una volta Frank Churchill ad occuparsi della colonna sonora, mescolando musica classica come la Marcia Militare di Schubert (presente durante la parata finale in cui i giocattoli entrano dentro il sacco) con le deliziose strofe cantate o recitate in rima.

Incentivi, non Punizioni

Una delle sequenze più belle è senza dubbio quella in cui, durante la lettura delle letterine, Babbo Natale si vede chiedere un intero zoo da parte di un bambino “colpevole” di non lavarsi le orecchie, e riesce argutamente a trarsi d'impaccio allegando una saponetta ad un'arca di Noé giocattolo. Incentivare anziché punire sembra far parte della filosofia di vita di uno dei più positivi personaggi Disney. Santa's Workshop generò una ricca eredità: nel 1934, in Funny Little Bunnies, gli animatori ne avrebbero prodotto un delizioso corrispettivo pasquale mostrandoci un gruppo di coniglietti preparare uova di Pasqua e dolciumi vari per il grande evento. Babbo Natale, come si è visto, sarebbe invece tornato direttamente nel 1933 per il sequel The Night Before Christmas, in cui avremmo assistito all'ideale prosecuzione del suo viaggio, nella notte tra il 24 e il 25 dicembre. Il Santa Claus disneyano avrebbe avuto un certo successo anche nei fumetti, apparendo in un gran numero di storie natalizie, alcune delle quali firmate dal grande Carl Barks. Infine, nel ciclo di cortometraggi Prep and Landing, inaugurato nel 2009 dagli studios, il mondo di Babbo Natale e dei suoi elfi sarebbe stato nuovamente di scena, opportunamente aggiornato, per narrare ancora una volta al mondo il dietro le quinte della festa più bella dell'anno.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Santa's Workshop
  • Anno: 1932
  • Durata:
  • Produzione: Walt Disney
  • Regia: Wilfred Jackson
  • Musica: Frank Churchill
  • Animazione: Art Babbit, Les Clark, Chuck Couch, Jack Cutting, Joe D'Igalo, Eddie Donnelly, George Drake, Norm Ferguson, Clyde Geronimi, Jack King, Jack Kinney, Ed Love, Ham Luske, Fred Moore, Tom Palmer, Harry Reeves, Louie Schmidt, Ben Sharpsteen, Dick Williams, Marvin Woodward
Nome Ruolo
Art Babbit Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Frank Churchill Musica
Les Clark Animazione
Chuck Couch Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Jack Cutting Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Joe D'Igalo Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Walt Disney Produttore
Eddie Donnelly Animazione
George Drake Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Norm Ferguson Animazione
Clyde Geronimi Animazione
Wilfred Jackson Regista
Jack King Animazione
Jack Kinney Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Ed Love Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Ham Luske Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Fred Moore Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Tom Palmer Animazione
Harry Reeves Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Louie Schmidt Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Ben Sharpsteen Animazione
Dick Williams Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Marvin Woodward Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)