Alzando il Registro

Il successo porta da sempre un certo grado di autonomia e fiducia nelle proprie capacità. È quindi del tutto normale che dopo la sbornia di successi avuta nella prima metà degli anni 90, sia stato possibile mettere in cantiere alla Walt Disney Feature Animation (gli attuali WDAS) due lungometraggi tanto maturi come Pocahontas e Il Gobbo di Notre Dame. Quest'ultimo in particolare rappresenta senza dubbio uno degli apici dell'animazione disneyana: serioso, cupo e aulico come non sarebbe stato più possibile in seguito, il 34° Classico Disney è un riadattamento del tragico romanzo di Victor Hugo Notre Dame de Paris. Fu la coppia formata da Gary Trousdale e Kirk Wise, reduci dai fasti de La Bella e la Bestia, a occuparsi della regia di questo atipico lungometraggio, cinque anni prima di portare nelle sale l'ancor più atipico Atlantis. La loro fiducia nel mezzo e la loro straordinaria capacità di gestire l'elemento drammatico rese possibile trasporre con grande finezza una materia tanto difficile, rielaborando e semplificando dove possibile la fonte originale, fino a renderla adatta ad entrare nella tradizione dei kolossal disneyani.

Il Grande Dramma

Il Gobbo di Notre Dame racconta della segregazione del deforme Quasimodo per mano del bigotto giudice Claude Frollo, e della persecuzione da parte dello stesso Frollo della comunità gitana presente a Parigi, in pieno medioevo. Si tratta di un intreccio ricco e articolato che rende il lungometraggio complesso e multisfaccettato, in grado portare alcune delle tematiche care al cinema d'animazione disneyano ad un livello più alto. La leggera e addirittura tenera “diversità” già vista in Dumbo si traduce qui nell'orribile deformità di Quasimodo, la xenofobia già affrontata in Pocahontas si colora pesantemente di razzismo. C'è spazio anche per moltissimi riferimenti religiosi e vengono addirittura fatte delle velate allusioni al desiderio sessuale, percepito come peccato. Infine, per la prima volta in un lungometraggio animato disneyano, il protagonista deve affrontare e infine accettare una fortissima delusione amorosa: la bella zingara Esmeralda finirà infatti assieme all'aitante capitano delle guardie Febo, mettendo Quasimodo di fronte all'orrore della sua condizione.

Il rischio di banalizzare queste tematiche, cercando di renderle digeribili per un vasto pubblico, era ovviamente molto grande, come lo era quello di sfociare nella ridondanza e nell'ostentazione fine a sé stessa. La grandezza de Il Gobbo di Notre Dame sta proprio nel modo assolutamente naturale con cui questi temi vengono affrontati: senza ipocrisie il film punta dritto al cuore del problema e attraverso la musica si libera di ogni eventuale imbarazzo connesso alla scelta di raccontare una storia che ha come protagonista un handicappato. Questo non vuole dire che non siano presenti alcuni compromessi. Frollo, che in origine era un prete, è stato ad esempio trasformato in un giudice, per evitare disagi con l'istituzione ecclesiastica. Il finale tragico del libro, è stato rielaborato in un più soddisfacente lieto fine, in linea con i principi del cinema disneyano. Infine, l'idea che Quasimodo per passare il tempo dialogasse con le statue della cattedrale ha fornito l'ispirazione per creare i Gargoyles, contrappunto comico inserito con l'intenzione di alleggerire un film altrimenti troppo cupo.

Appeal Deforme

Lo stile grafico de Il Gobbo di Notre Dame si sposa molto bene con il registro narrativo. Siamo molto lontani dalle stilizzazioni che a partire dall'anno prossimo caratterizzeranno i successivi lungometraggi disneyani, qui a predominare è la cura per il dettaglio e un'impostazione sicuramente più realistica. Questo traspare sia nei dettagliati fondali che mostrano la Parigi medioevale e la cattedrale di Notre Dame, sia nell'animazione dei personaggi, il cui design è assolutamente ricco ed elaborato.

All'animazione troviamo grandi personalità come Tony Fucile, già animatore di Mufasa e futuro character designer del pixariano Gli Incredibili, che qui si occupa della sofisticata Esmeralda. Il deuteragonista del film, Febo, è invece opera di Russ Edmonds (Cody, Santorini, Rico), che ha dovuto impiegare tutta la sua arte nel dargli quella caratterizzazione frizzante, sbruffoncella e nel contempo saggia, rendendolo simpatico ad un pubblico che difficilmente gli avrebbe perdonato che l'esito della sua love story danneggiasse Quasimodo. L'animatrice Kathy Zielinski si è invece occupata di Frollo, rendendolo la perfetta incarnazione del bigottismo e della falsa morale che imperversava nel medioevo. Si tratta di un personaggio complesso e sfaccettato, un villain fermamente convinto di essere nel giusto, una sottile denuncia di certi atteggiamenti purtroppo ancora presenti nella società americana. Nel corso del film lo spettatore avrà modo di avvicinarsi molto a lui, capendo il perché di molti suoi atteggiamenti e provando per lui un misto di repulsione e compassione, cosa all'epoca impensabile per un cattivo.

Il compito più difficile però è toccato a James Baxter, già animatore di Belle e Rafiki, che si è ritrovato a dover plasmare un protagonista deforme che però conservasse un certo appeal visivo. Non dev'essere stato facile trovare la giusta via di mezzo per rendere gradevole Quasimodo senza tradirne le caratteristiche, ma il problema è stato saggiamente aggirato grazie alla grande esperienza degli artisti Disney con il concetto di caricatura. Quasimodo infatti si porta dietro una grande espressività, pur senza eccedere, mantenendo una recitazione credibile e assolutamente umana, che ben si sposa con i toni drammatici del film. I suoi difetti fisici rimangono, ma vengono delineati in un modo che il cervello dello spettatore lo accumuni più ad un tenero funny animal (simile ad una tartaruga), piuttosto che ad una creatura deforme.

Il Menken Più Solenne

Nel corso degli anni 90 Alan Menken aveva dimostrato tutta la sua bravura, passando in rassegna generi musicali diversissimi con i quali aveva confezionato colonne sonore indimenticabili. Con Il Gobbo di Notre Dame Menken firma la sua colonna sonora più ambiziosa ed imponente, restituendo quel sapore solenne grazie anche ad un largo uso di cori in latino, che accentuano la sacralità del tutto. Il suo paroliere è stavolta Stephen Schwartz, che aveva lavorato con lui già a Pocahontas e in futuro ad Enchanted.

  • The Bells of Notre Dame - È difficile trovare in tutta la filmografia disneyana un'ouverture più epica e altisonante di questa. Con una rapida carrellata si solcano le nuvole e si scende poi verso il basso, esplorando la Parigi medioevale mentre la voce dello zingaro intrattenitore Clopin introduce la drammatica storia delle origini di Quasimodo. Animato da Michael Surrey (Timon, Terk, Rourke, Ray), questo straordinario personaggio assume il particolare ruolo di narratore della vicenda, entrando e uscendo dalla storia come l'anno successivo faranno le Muse in Hercules. Questo flashback iniziale porta l'arte dell'animazione verso vette incredibili, raccontando virtuosisticamente la storia di uno sventato infanticidio. Musicalmente parlando uno dei migliori pezzi di Menken, il brano verrà riutilizzato nel finale chiudendo il film con un potente reprise.
  • Out There - L'immancabile i want song del protagonista prende le mosse da un castrante duetto che Quasimodo esegue con il suo tutore Frollo. È una sorta di corrispettivo serioso di Mother Knows Best che Menken comporrà per Tangled, tuttavia in questo caso si tratta solo dell'introduzione del brano, la cui potenza esploderà solo una volta che Quasimodo rimarrà da solo, e inizierà a sognare la libertà volteggiando tra le guglie della cattedrale.
  • Topsy Turvy - È ancora Clopin a cantare questo pezzo, che accompagna i festeggiamenti per la Festa dei Folli, scenario da cui prende le mosse l'azione del film. È uno dei pezzi più frivoli del film, un omaggio al celebre tema composto da Nino Rota per il felliniano 8 e mezzo, che supporta una sequenza sicuramente molto divertente. Purtroppo però la CGI utilizzata per realizzare la folla in festa nelle sequenze più concitate mostra tutto il peso degli anni, e si riconosce a occhio nudo.
  • God Help the Outcasts - Il lento e melodico brano cantato da Esmeralda nella sequenza in cui si rifugia a Notre Dame è un altro dei momenti in cui il registro del film tocca vette molto alte. La sequenza è a suo modo arguta perché mette in bocca ad un'agnostica una preghiera di solidarietà capace di mettere in ridicolo le richieste egoistiche che invece il resto dei credenti presenti nella cattedrale pongono a Dio.
  • Heaven's Light/Hellfire - È qui che si arriva al culmine del film: si tratta di due canzoni distinte che formano un'unica sequenza musicale in due atti, che ci mostra gli effetti che l'infatuazione per Esmeralda ha su Quasimodo e Frollo. Ciò che salta all'occhio è la contrapposizione tra due modi radicalmente opposti di vivere l'esperienza amorosa: in Heaven's Light il puro Quasimodo, ben sapendo di non avere speranze, si lascia inebriare dal sentimento, e ne usa la dirompente forza per suonare le campane, mentre in Hellfire l'ossessivo Frollo viene lambito proprio dal lato di questo sentimento che più disprezza: l'erotismo. Sentendosi sporco prega Maria, si raccomanda l'anima ma alla fine cede in una luttuosa promessa di stupro. Senza dubbio uno dei punti più alti dell'animazione moderna, in cui il registro e le potenzialità del mezzo vengono portate a livelli sconvolgenti, questa sequenza musicale è anche spia del modo differente con cui Menken ha composto questa colonna sonora. Non si tratta infatti di numeri musicali divisi per compartimenti stagni, ma di un'unica grande opera nella quale le note di un brano possono rifluire in un altro, come avviene con The Bells of Notre Dame, ripresa proprio dal ritornello di Hellfire, o Heaven's Light, che tornerà in seguito nel momento in cui il cuore di Quasimodo andrà in frantumi.
  • A Guy Like You - Pochi amano il brano dei Gargoyles, che con il suo leggero tono da operetta costituisce una bizzarra parentesi umoristica. Musicalmente ritroviamo lo stesso Menken de La Bella e la Bestia e di One Last Hope (la canzone di Filottete in Hercules), tuttavia la sequenza effettivamente lascia perplessi. I Gargoyle illudono inutilmente Quasimodo di avere speranze con Esmeralda, e questo è tutto in funzione della doccia fredda che seguirà, tuttavia le tante gag visive appaiono col senno di poi piuttosto gratuite e vagamente irrispettose della sensibilità del personaggio.
  • The Court of Miracles - La canzone più bizzarra del film, eppure molto orecchiabile e simpatica, accompagna l'arrivo di Febo e Quasimodo al covo degli zingari, ed è cantata da un Clopin più cattivello del solito, intenzionato a far fuori gli intrusi. Questo cambio di atteggiamento è alquanto strano, tuttavia Clopin è un personaggio che esce dagli schemi, e la cui consapevolezza degli eventi varia a seconda delle situazioni, a causa del suo specialissimo ruolo di narratore, capace di sfondare la quarta parete.
  • Someday - La canzone che accompagna i titoli di coda è la rielaborazione in chiave pop di un brano inizialmente pensato per il film. Alcune note di Someday infatti sono udibili nella partitura strumentale e ne rivelano la vera natura: si tratta infatti del brano che inizialmente Esmeralda avrebbe dovuto cantare in chiesa, prima che venisse rimpiazzato con God Help the Outcasts.

Per dare una svolta alla narrazione durante la produzione si pensò ad una scena dal retrogusto amaro in cui Quasimodo sarebbe stato testimone della nascente unione tra Febo e Esmeralda, eventualmente celebrata nei sotterranei di Parigi dalla entusiasta comunità dei gitani. Per questa scena vennero scritte due canzoni entrambe scartate, il duetto “In A Place of Miracles” e la corale “As Long as There's Moon” . I fratelli Brizzi disegnarono gli storyboard per entrambi i brani, ma alla fine si volle scegliere una soluzione totalmente diversa che fosse maggiormente focalizzata su Quasimodo e si optò per la controversa canzone dei Gargoyle.

Il film è quello che, nella filmografia disneyana, fa uso più massiccio di musica vocale, poichè alle canzoni si aggiungono i numerosi interventi polifonici del coro. La musica concepita da Menken per i testi sacri che Schwartz ha adattato principalmente dalla Messa da Requiem del Messale Romano, prende spunto dal canto monofonico gregoriano ed evolve verso una ricca e solenne polifonia, dalle sonorità esplosive e a tratti violente, che ricordano i Carmina Burana di Carl Orff. Lo stile del film è stabilito sin dalle prime battute, quando il coro a cappella e all'unisono intona “Olim, olim deus accelere hoc sæculum splendidum, accelere fiat venire olim” sulla melodia della canzone Someday: uno straordinario esempio di sintesi tra sacro e profano che coniuga la tradizione con la modernità.

Va rilevato infine che Il Gobbo di Notre Dame è il primo Classico Disney a presentare una scena segreta dopo i credits, abitudine che avrebbe preso piede in seguito in film come Hercules o Fantasia 2000.

Why So Serious?

C'è una legge non scritta che vuole che ogni qualvolta gli artisti Disney osino troppo, sconfinando in campi in cui non sono soliti bazzicare, la risposta del pubblico non sia buona. Il Gobbo di Notre Dame non fu certo un flop, tuttavia il suo incasso non fu brillantissimo e sollevò qualche perplessità da parte di un pubblico in cui era ormai subentrato il disincanto. I fasti dell'inizio del decennio stavano ormai passando e agli occhi del mondo il marchio Disney stava iniziando lentamente a cadere in disgrazia. Ecco quindi che anziché lodarne il coraggio, si preferì puntare il dito sui limiti e i compromessi che rendevano Il Gobbo il film Disney che era. I puristi ne biasimarono il lieto fine, la presenza dei Gargoyles, i toni non sufficientemente drammatici e le infedeltà all'opera di Victor Hugo, mentre il grande pubblico mostrò poco interesse verso un cartone animato così elitario.

Ma la più grande beffa che questo gioiello si ritrovò ad affrontare fu la realizzazione nel 2002 de Il Gobbo di Notre Dame 2, il consueto “cheapquel” prodotto dalla Disney Television. Questo seguito home video venne realizzato per mettere una toppa al mancato lieto fine sentimentale di Quasimodo, ma venne realizzato puntando ad un target molto basso, e con uno dei budget più risicati di sempre. Il risultato fu il film d'animazione a marchio Disney con il peggior comparto visivo di sempre, una bella beffa per gli artisti dell'hat building, che nell'immaginario popolare si ritrovarono impropriamente collegati ad una produzione tanto imbarazzante. Il tremendo flop del successivo film di Trousdale e Wise, Atlantis, poi non fece che dare il colpo di grazia al duo di registi, che ben presto si sciolse. Il declino del marchio Disney era purtroppo iniziato e da questo momento in poi la situazione sarebbe andata molto presto fuori controllo.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: The Hunchback of Notre Dame
  • Anno: 1996
  • Durata:
  • Produzione: Roy Conly, Don Han, Phil Lofaro
  • Regia: Gaetan Brizzi, Paul Brizzi, Gary Trousdale, Kirk Wise
  • Soggetto:
  • Sceneggiatura: , , , ,
  • Storia: , , , , , , , , , , , , , , , , , ,
  • Basato su: Notre Dame de Paris di Victor Hugo
  • Musica: Alan Menken, Stephen Schwartz
  • Supervisione dell'Animazione: James Baxter, Dave Burgess, Russ Edmonds, Will Finn, Tony Fucile, Ron Husband, David Pruiksma, Michael Surrey, Kathy Zielinski
Nome Ruolo
Oliver Adam Layout
James P. Alles Layout
Jennifer Ando Fondali
Doug Ball Supervisione Fondali (Paris)
Anne-Marie Bardwell Progettazione Personaggi; Animazione (Esmeralda); Sviluppo Visivo
James Baxter Animatore principale (Quasimodo); Progettazione Personaggi
Jared Beckstrand Animazione (Esmeralda)
Olivier Besson Fondali
Peter Bielicki Layout
Travis Blaise Animazione (Frollo)
Christine Blum Storia
Allen Blyth Effetti d'Animazione
Gee Fwee Boedoe Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo
Geefwee Boedoe Storia
Bolhem Bouchiba Animazione (Esmeralda)
Christopher Bradley Animazione (Quasimodo)
Justin Brandstater Fondali
David Brewster Animazione (Esmeralda)
Gaetan Brizzi Regista (Paris); Storia
Paul Brizzi Regista (Paris); Storia
Robert Bryan Animazione (Phoebus)
Marek Buchwald Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo
Dave Burgess Animatore principale (Archdeacon)
Brooks Campbell Fondali
Scott Caple Layout
Jim Capobianco Storia
Michael Cedeno Animazione (Phoebus)
Brenda Chapman Storia
Roger Chiasson Animazione (Frollo)
Ed Coffey Effetti d'Animazione
Roy Conly Produttore
Fred Craig Layout
Mark Cumberton Effetti d'Animazione
VincentMassy De La Chesneraye Layout
Peter De Séve Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo
Peter J. DeLuca Layout
Peter DeMund Effetti d'Animazione
Sylvian Deboissy Animazione (Gypsies, Guards and Others)
Patrick Delage Animazione (Frollo)
Dominick R. Domingo Fondali
Robert Espanto Domingo Animazione (Esmeralda)
Sasha Dorogov Animazione (Gypsies, Guards and Others)
Gregory Alexander Drolette Fondali
Debbie Du Bois Fondali
Russ Edmonds Animatore principale (Phoebus)
Thom Enriquez Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo
Marc Eoche-Duval Animazione (Phoebus)
Jean-Paul Fernandez Fondali
Will Finn Animatore principale (Laverne); Supervisione Storia
Trey Finney Animazione (Quasimodo)
Jean-Luc Florinda Direzione di Produzione (Paris)
Doug Frankel Animazione (Quasimodo)
Tony Fucile Animatore principale (Esmeralda); Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo
James Fujii Storia
Raul Garcia Animazione (Gypsies, Guards and Others)
David Gardner Layout
Tom Gately Animazione (Quasimodo)
William (Mac) George Layout
Vance Gerry Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo
Ed Ghertner Progettazione Personaggi; Supervisione Layout; Sviluppo Visivo
Joseph Gilland Effetti d'Animazione
Jean Gillmore Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo
Francis Glebas Storia
David Goetz Direzione Artistica
Darek Gogol Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo
Edward Gombert Storia
Steven Pierre Gordon Animazione (Frollo)
Joe Grant Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo
Gregory Griffith Animazione (CG-Crowd)
Juanjo Guarnido Layout
Troy A. Gustafson Effetti d'Animazione
Kent Hammerstrom Animazione (Djali)
Don Han Produttore
David Hancock Animazione (Gargoyles)
Kirk Hanson Storia
Kevin Harkey Storia
Brad Hicks Fondali
Patricia Hicks Direzione di Produzione
Anthony Ho Wong Animazione (Quasimodo)
T. Daniel Hofstedt Animazione (Gargoyles)
Victor Hugo Storia Originale (Notre Dame de Paris)
Tom Humberm Layout
Michael Humphries Fondali
Ron Husband Animatore principale (Djali)
Tom Hush Supervisione agli Effetti d'Animazione
Christopher Jenkins Supervisione Effetti Speciali
Mi Kyung Joung Raynis Fondali
Lisa Keene Supervisione Fondali; Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo
Shawn E. Keller Progettazione Personaggi; Animazione (Quasimodo); Sviluppo Visivo
Mark Koetsier Animazione (Esmeralda)
Gilda Kouros Animazione (Esmeralda)
Doug Krohn Animazione (Esmeralda)
Bradley Kuha Animazione (Phoebus)
Dave Kupczyk Animazione (Esmeralda)
Dorse Lanpher Supervisione agli Effetti d'Animazione
Phil Lofaro Produttore Associato
William Lorencz Fondali
Dan Lund Effetti d'Animazione
Rick Maki Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo
Brice Mallier Supervisione agli Effetti d'Animazione
Zoltàn Maros Layout
Teresa Martin Animazione (Gypsies, Guards and Others)
Lorenzo Martinez Layout
Burny Mattinson Storia
David McCamley Fondali
Irene Mecchi Sceneggiatura
Kent Melton Maquette
Alan Menken Canzoni; Musica
Lieve Messien Supervisione Cleanup (Paris)
Serge Michaels Fondali
Samuel Michlap Layout
David "Joey" Mildenberger Effetti d'Animazione
Patricia Millereau Fondali
Mike Moe Animazione (CG-Crowd)
Dominique Monfery Animazione (Frollo)
Don Moore Fondali
Jean Morel Animazione (Gypsies, Guards and Others)
Joseph Moshier Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo
Gary Mouri Layout
Tab Murphy Sceneggiatura; Soggetto
Sue C. Nichols Progettazione Personaggi; Storia; Sviluppo Visivo
Floyd Norman Storia
Daniel O'Sullivan Animazione (Gypsies, Guards and Others)
Jamie Oliff Animazione (Gargoyles)
Sergio Pablos Animazione (Frollo)
Vera Pacheco Supervisione Cleanup
Ralf Palmer Animazione (Quasimodo)
Patricia Palmer-Phillipson Fondali
Pierre Pavloff Fondali
Daniel Pierre Supervisione Layout (Paris)
Catherine Poulain Animazione (Gypsies, Guards and Others)
David Pruiksma Animatore principale (Hugo, Victor)
Mark Pudleiner Animazione (Esmeralda)
William Recinos Animazione (Frollo)
Denis Rich Storia
John Ripa Animazione (Quasimodo)
Jonathan Roberts Sceneggiatura
Joaquim Royo Morales Fondali
Stéphane Sainte-Foi Animazione (Quasimodo)
John Sanford Storia
Christopher Sauve Animazione (Quasimodo)
Stephen Schwartz Canzoni
Tom Shannon Layout
Paul Smith Effetti d'Animazione
Jeff Snow Storia
Kenneth Spiriduso Layout
Colin Stimpson Fondali
Michael Surrey Animatore principale (Clopin)
George Tailor Fondali
Yoshimiki Tamura Animazione (Quasimodo)
Maryann Thomas Fondali
Gary Trousdale Regista
Bob Tzudiker Sceneggiatura
Christophe Vacher Fondali
Chris Wahl Animazione (Frollo)
Bill Waldman Animazione (Esmeralda)
Eric Walls Animazione (Quasimodo)
Sherilan Weinhart Layout
Marlon West Effetti d'Animazione
Larry White Animazione (Gargoyles)
Noni White Sceneggiatura
Kelly Wightman Storia
Rowland B. Wilson Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo
Tanya T. Wilson Layout
Kirk Wise Regista
Tom Woodington Fondali
Phil Young Animazione (Quasimodo)
Jennifer Yuan Layout
Kathy Zielinski Animatore principale (Frollo)