The Pied Piper

Il Pifferaio Definitivo

Dopo aver esplorato il mondo delle filastrocche popolari e quello infantile legato alle più note ninna nanne, la serie torna ad occuparsi delle fiabe più tradizionali, proponendo un adattamento della celebre storia del Pifferaio Magico di Hamelin, fiaba tedesca tramandatasi negli anni e trascritta anche dai Fratelli Grimm. Walt Disney aveva trattato questa fiaba già nel 1924, quando ne aveva proposta un'alternativa in Alice the Piper. Curiosamente in questo stesso 1933, all'inizio della Silly Symphony Old King Cole, si era già vista un'altra versione del Pifferaio uscire fuori dai vari libri di fiabe. In questo nuovo cortometraggio invece, che vuole senza dubbio costituire la versione definitiva della storia, la vicenda viene narrata per esteso e in modo piuttosto articolato, mostrando quindi i notevoli progressi fatti in questi anni dagli artisti nell'arte dello storytelling. Come nelle Silly Symphony coeve, anche qui la musica riveste una grande importanza: è Leigh Harline a comporre In the Town Hamelin, che accompagnerà i dialoghi dei personaggi per tutta la durata del corto, e la frizzante canzone di apertura Rats Rats Rats. Il cortometraggio ha infatti una sequenza iniziale in cui vengono mostrati i danni che l'invasione di topi sta arrecando ad Hamelin, un affascinante borgo medioevale, il cui sapore mitteleuropeo è ben evidente. Chiaramente è l'occasione per gli animatori di sbizzarrirsi e inventarsi simpatiche gag come l'assalto al formaggio di cui vengono lasciati... i buchi.

Cambio di Prospettiva

In The Pied Piper vediamo come gli animatori stiano iniziando a ritrarre gli esseri umani in maniera sempre meno caricaturale e più sofisticata, anche se sono ancora distanti le vette che verranno raggiunte al termine del decennio. La parte più interessante arriva però dopo la classicissima sequenza della disinfestazione. Nella fiaba originale il Pifferaio veniva truffato dal borgomastro che si rifiutava di pagarlo, e così si vendicava rapendo tutti i bambini di Hamelin e uccidendoli in una caverna. Walt Disney porta avanti la sua opera di totale rielaborazione delle fiabe e capovolge il punto di vista: l'avido borgomastro viene qui spalleggiato dai suoi concittadini che si fanno beffe del protagonista. Il Pifferaio decide così di portare via i bambini per sottrarli alla cattiva educazione che riceverebbero da un ambiente così negativo. Potrà sembrare un po' forzato che all'improvviso si vedano i bambini di Hamelin alle prese con i lavori domestici che spetterebbero ai genitori, esagerando la loro triste condizione, ma è veramente bella la sequenza conclusiva in cui il Pifferaio li conduce in una terra felice, guarendo addirittura un bambino zoppo dalla sua malattia e liberandolo definitivamente dalle stampelle. Questo tipo di mentalità brillante e ottimista continuerà ad accompagnare gli adattamenti di Walt anche negli anni immediatamente successivi, toccando vette incredibili di arguzia, come vedremo l'anno seguente in The Grasshopper and the Ants.