IMS2013 - Il Migliore dei Migliori del Sollazzo

Time Lord victorious! Il Dottore celebra nel 2013 il cinquantennale delle sue perenigrazioni nello spaziotempo , ma la definitiva consacrazione la raggiunge con il trionfo nei Migliori del Sollazzo!

POLL Qual è il migliore fra i Migliori del Sollazzo 2013?

Voti totali: 32
[RIPROPOSTE] DuckTales Remastered, della Capcom
Nessun voto
0
[FUMETTI] Zio Paperone e l'Ultima Avventura, di Francesco Artibani e Alessandro Perina
6%
2
[LIBRI] Il Richiamo del Cuculo, di J.K. Rowling
Nessun voto
0
[LUNGOMETRAGGI ANIMATI] Frozen – Il Regno di Ghiaccio, di Chris Buck e Jennifer Lee
34%
11
[CORTOMETRAGGI ANIMATI] Mickey Mouse Television Shorts, di Paul Rudish, Aaron Springer e Clay Morrow
Nessun voto
0
[CINEMA LIVE-ACTION] Lo Hobbit – La Desolazione di Smaug, di Peter Jackson
6%
2
[SERIE TV] Doctor Who (Stagione 7 + Speciale 50° anniversario) [BBC]
44%
14
[VIDEOGIOCHI] The Cave [Sega/Double Fine]
3%
1
[MIGLIOR TROLL] Casty e i suoi strollyboard
6%
2

  • NuttyIsa ha scritto:Io come te "detestavo" l'idea di cominciare Harry Potter
    Nessuno, dai fiordi norvegesi alle coste della Terra del Fuoco, NESSUNO vuole mai leggere Harry Potter quando gli viene propinato.
    Tutti, dalle steppe della Mongolia agli atolli del Pacifio, TUTTI quando lo leggono si rendono conto di che madornale errore sia stato non farlo prima.
  • Ah sì? Io li ho letti e rivorrei indietro il tempo speso per farlo. Sto ancora cercando un personaggio che riesca ad odiare più di HP.
    For now I've lost everything,
    I give to you my soul.
    The meaning of all that I believed before
    escapes me in this world of none.
    I miss you more

    (Genesis, Afterglow)
  • I poco furbi ci son dappertutto, naturalmente. Io non leggo 7 libri di stazza non indifferente solo per potermi bullare di non averli graditi, se li leggo una ragione c'è ;)
  • NuttyIsa ha scritto: Quindi vuol dire che non accetti un consiglio in niente? :P
    Non per i libri. :) Molto raramente. Ho il mio "spacciatore" di fiducia, ed è l'unica persona che ascolto sempre, nel senso che corro a comprare ogni libro che mi nomina, perché so che è roba che mi piacerà, sempre. Per il resto, molto raramente chiedo consigli in fatto di libri, perché so di avere dei gusti particolari e la maggior parte delle cose che mi consigliano non mi piace. Tutti i miei preferiti o me li ha consigliati la persona di cui sopra, o li ho scoperti io per caso. Se guardo la mia libreria, non c'è assolutamente nulla che mi abbiano consigliato altri xD La cosa vale doppiamente per i fantasy o per altri generi, per i classici o i saggi già meno. Comunque al momento sto leggendo altro, quindi non potrei in ogni caso :)
    Co-founder di Impero Disney

    Etre en vie, c’est être en mouvement dans sa pensée, être percuté par des concepts nouveaux, dans ses sensations aussi, dans « faire l’amour » : il y a quelque chose qui s’ouvre. C’est aussi être lié au monde. [Alain Damasio]
  • Iry Pixar ha scritto:
    NuttyIsa ha scritto: Quindi vuol dire che non accetti un consiglio in niente? :P
    Non per i libri. :) Molto raramente. Ho il mio "spacciatore" di fiducia, ed è l'unica persona che ascolto sempre, nel senso che corro a comprare ogni libro che mi nomina, perché so che è roba che mi piacerà, sempre. Per il resto, molto raramente chiedo consigli in fatto di libri, perché so di avere dei gusti particolari e la maggior parte delle cose che mi consigliano non mi piace. Tutti i miei preferiti o me li ha consigliati la persona di cui sopra, o li ho scoperti io per caso. Se guardo la mia libreria, non c'è assolutamente nulla che mi abbiano consigliato altri xD La cosa vale doppiamente per i fantasy o per altri generi, per i classici o i saggi già meno. Comunque al momento sto leggendo altro, quindi non potrei in ogni caso :)

    Oh, ho ricevuto risposte identiche a questa quando lavorai in un call center di telefonia :rotfl:

    Va bè, pazienza, magari la persona che ti consiglia prima o poi lo farà pure con Harry Potter (spero), e magari cambierai idea.
  • Dapiz ha scritto:
    NuttyIsa ha scritto:Io come te "detestavo" l'idea di cominciare Harry Potter
    Nessuno, dai fiordi norvegesi alle coste della Terra del Fuoco, NESSUNO vuole mai leggere Harry Potter quando gli viene propinato.
    Tutti, dalle steppe della Mongolia agli atolli del Pacifio, TUTTI quando lo leggono si rendono conto di che madornale errore sia stato non farlo prima.
    Bof, non esageriamo, di difetti se ne possono trovare.
    Dapiz ha scritto:I poco furbi ci son dappertutto, naturalmente. Io non leggo 7 libri di stazza non indifferente solo per potermi bullare di non averli graditi, se li leggo una ragione c'è ;)
    Vabbè, ma se voglio giudicarli me li leggo tutti per forza, poi se la saga non mi soddisfa ne parlo male quanto voglio.

    Nel mio caso i libri di Harry Potter sono arrivati nel momento giusto, nel mio periodo di teenager medie/liceo, quando nutrivo un'amore viscerale per il fantasy ed il mio romanzo preferito era Il Signore Degli Anelli. Li cominciassi oggi probabilmente non andrei oltre il primo. Ciò non avverrebbe con Pratchett che ho iniziato quasi nel medesimo periodo (15 anni) e che ho imparato ad amare anche di più crescendo.
    Va detto che la saga del maghetto ha comunque trovato posto nel mio percorso di maturazione come lettore, quindi, anche se li ho estremamente ridimensionati (ma l'ho fatto anche con Tolkien) non nego né l'apprezzamento di allora né mi sento di doverli smontare per forza. Semplicemente non li ritengo ALTA letteratura, così come la Rowling è, per me, più vicina ad un Nolan che non ad un Bava.
  • Dapiz ha scritto:I poco furbi ci son dappertutto, naturalmente. Io non leggo 7 libri di stazza non indifferente solo per potermi bullare di non averli graditi, se li leggo una ragione c'è ;)
    La curiosità di arrivare alla fine c'era, almeno quella. Poi, arrivato alla fine, avrei preferito che non ci fosse stata. Senza contare che lo lessi in un periodo in cui non avrei avuto la possibilità di bullarmi nemmeno volendo.
    For now I've lost everything,
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    escapes me in this world of none.
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    (Genesis, Afterglow)
  • Eddy ha scritto:Semplicemente non li ritengo ALTA letteratura, così come la Rowling è, per me, più vicina ad un Nolan che non ad un Bava.
    E fu così che la persona Eddy uscì definitivamente di scena, per lasciare il posto al Personaggio, entrando così nel pantheon delle macchiette stereotipate al fianco di altri meravigliosi casi umani e non:


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  • Dapiz ha scritto:I poco furbi ci son dappertutto, naturalmente. Io non leggo 7 libri di stazza non indifferente solo per potermi bullare di non averli graditi, se li leggo una ragione c'è ;)
    ...e credo che questa ragione sia proprio il poter esprimere il proprio parere legittimamente e senza dover vergognarsi, o essere tacciati per "poco furbi".
    Come ci si può fidare del commento di qualcuno che non ha fruito un'opera nel suo intero?
    E' come parlare di un album musicale avendo ascoltato solo una canzone, o di un pittore dopo aver osservato un solo quadro, e così via...

    Parlando di Harry Potter nello specifico, io proprio durante questo inverno mi sono recuperato tutti i libri e ora sto procedendo con i film. Non l'ho fatto prima, forse proprio perchè se ne parlava troppo e non avevo voglia di aspettare tra un libro e l'altro. Ora che li ho letti, posso dire che per me non sono stati affatto pesanti (infatti in 2 mesi me li sono sparati tutti di fila), ma lungi da me il considerarli opera imprescindibile. Anche il fatto che li ho letti a 29 anni invece che a 11-12 forse può aver influenzato. Tirando le somme, una saga piacevole, ma non necessaria.
  • Io lo sto leggendo a 25 e non sto avendo problemi e neanche la sto trovando una robetta adolescenziale. Senza fare paragoni con registi o altri libri a me sta semplicemente sembrando una buona lettura, se so che qualcuna non l'ha letto e me ne chiede un parere mi fa molto piacere dirle di darci un'occhiata, come ero scettica io è probabile che lo sia anche qualcun'altra, poi magari lo leggerà e non lo apprezzerà o magari come me si ricrederà e lo troverà un buon libro... Insomma poi ognuno sceglie di leggere ciò che è nelle sue corde, ci mancherebbe (a Irene l'ho consigliato perché da libri e film che su facebook dice di apprezzare mi è parso potesse interessarle, anzi lol, in realtà chissà perché ero convinta che fosse già una fan)...
    brigo ha scritto: Come ci si può fidare del commento di qualcuno che non ha fruito un'opera nel suo intero?
    E' come parlare di un album musicale avendo ascoltato solo una canzone, o di un pittore dopo aver osservato un solo quadro, e così via...
    Mi era sfuggita questa frase... Che dire? Non ci si può neanche approcciare a Game of Thrones allora, o ad altre saghe non ancora complete, dato che non ne conosciamo ancora il finale e nessuno può darne un giudizio, ma se devo ragionare in questi termini allora non comincerò più nient'altro nella mia vita, ti pare?

    Ad ogni modo io il mio modesto consiglio l'ho dato, se poi tu (o altri) non ti fidi mi spiace :P
  • NuttyIsa ha scritto:Mi era sfuggita questa frase... Che dire? Non ci si può neanche approcciare a Game of Thrones allora, o ad altre saghe non ancora complete, dato che non ne conosciamo ancora il finale e nessuno può darne un giudizio, ma se devo ragionare in questi termini allora non comincerò più nient'altro nella mia vita, ti pare?
    Be', le opere composte si possono giudicare anche a mano a mano che ne escono i singoli pezzi, o meglio, in alcuni casi possono essere giudicati i singoli pezzi (una singola canzone di un album, un singolo libro di un ciclo, un singolo episodio di una stagione- o, allargando, una singola stagione di una serie tv- ecc...). Ma se devo giudicare un'opera composta e completa, non vedo cosa ci sia di sbagliato nel giudicarla con cognizione solo quando questa sarà finita. Molte cose possono risollevarsi o crollare solo con il finale.
    Poi, come ho detto, nel caso di Harry Potter non avevo intenzione di aspettare fra un'uscita e l'altra e allora mi sono pappato tutto a giochi conclusi, ma questa è una scelta che faccio io; niente vieta a nessuno di approcciarsi ad un'opera un pezzo alla volta... ma poi solo un pezzo alla volta mi sentirei di poterla giudicare, o al massimo l'insieme di ciò che è uscito fino a quel momento.
    Chissà, può darsi che le ultime stagioni di Games of Thrones (per riprendere il tuo esempio) possano essere al di sotto delle tue aspettative e in quel caso il tuo giudizio sull'intera opera potrebbe cambiare, magari dicendo che era partita tanto bene e poi è finita in vacca. In molti che conosco hanno pensato questo di Lost, per esempio.
    Cmq ricordo che si tratta del MIO metodo di approccio, condivisibile o meno. Ma ciò non toglie che sia legittimo fruire di un'opera nella sua interezza e sentirsi liberi di dire che poi non è piaciuta (che poi è il succo di ciò che intendevo dire nel mio precedente post), al di là dello stroncarla solo per apparire fighi o radical chic. Ma chi sono io per giudicare l'onesta intellettuale di qualcun altro?
  • Eddy ha scritto:Va detto che la saga del maghetto ha comunque trovato posto nel mio percorso di maturazione come lettore, quindi, anche se li ho estremamente ridimensionati (ma l'ho fatto anche con Tolkien) non nego né l'apprezzamento di allora né mi sento di doverli smontare per forza. Semplicemente non li ritengo ALTA letteratura, così come la Rowling è, per me, più vicina ad un Nolan che non ad un Bava.
    Dai, magari no, ma hanno la loro dignità. Poi non so cosa tu intenda per "alta letteratura" però credo sia sempre difficile giudicare qualcosa di così contemporaneo, specialmente in questo momento storico.
    Va beh io non so dare giudizi obiettivi, lo dico sempre che commento le cose con la pancia (la mia grande pancia :3) e poi non sono una lettrice di fantasy (non ancora almeno :P), ma di romanzi sì (romanzi di ogni genere, le classificazioni a volte sono strette) e trovo che HP sia un'opera degna di essere letta e consigliata. Certo se piacesse a tutti ci sarebbe qualcosa che non va, però che la Rowling scriva bene e abbia molte qualità è indubbio (il seggio vacante che a essere sincera ho letto solo perché era suo, alla fine mi è piaciuto molto). Per esempio mio cugino ha 36 anni e lavora in una libreria e credo abbia letto HP qualche anno fa, insomma da adulto, e, con tutto quello che divora ogni giorno, ne ha saputo trovare i pregi :3

    Comunque TORNANDO IN TOPIC non saprei proprio cosa votare per questo IMS! Sarei tentata di dare un voticino ai Mickey mouse television shorts, giusto perché ce l'abbiano...Poi beh ovviamente c'è Frozen e altre mille cose che non ho visto/letto/giocato ma che se lo meriterebbero! Ci penso un altro pochinino.
  • Vedo che qua è scoppiato un putiferio comunque, e a questo punto mi sento in dovere di portare il discorso su un piano più concreto, con buona pace di troll, poser, e altra fauna.

    Per prima cosa premettiamo che a me di definire cosa sia Alta o bassa letteratura poco me ne cale. Come per tutti i medium, il momento in cui arriva il sommo critico a coglier fior da fiore, spiegando cosa vada bene per la massa e cosa per i palatini fini, sfoggiando la sua erre moscia, è un po' il salto dello squalo della critica serena.

    Da bravo disneyano, sono portato a credere che il primo requisito di ogni espressione artistica sia...esprimersi. Comunicare, arrivare a qualcuno che non sia soltanto il suo creatore. L'arte per l'arte da gustarsi autisticamente nella propria cameretta può essere piacevole, ma è quando entri nel cuore delle persone che hai fatto il colpaccio. Harry Potter questo l'ha fatto. E' arrivato alla massa, acchiappandola trasversalmente, portandosi a casa un bacino d'utenza composto da bambini, ragazzi e adulti, gente avvezza alla lettura e gente che non lo era, gente colta e gente ignorante. Harry Potter è la serie di libri che ha riportato sulla cresta dell'onda, persino per un pubblico giovane e svogliato, il medium letteratura, facendo della sua autrice la donna più ricca del Regno Unito. E si parla di una scrittrice. Non di una soubrette, né di un attrice con le tette grosse, né di un rapper o di un calciatore. Un'onesta narratrice. Che un tale fenomeno mediatico abbia avuto come protagonista una serie di libri, è un qualcosa che è veramente arduo che possa ricapitare in futuro. Non nel nostro mondo, non in questa società in cui a farla da padrone sono altre cose. Spesso più vili.

    Ora, essendo io una persona che nel mondo della narrativa ci sguazza, che di saghe fantasy e non, ha avuto modo di leggerne, vedere che quella che dovrebbe essere mia materia è diventata un fenomeno mondiale di tale portata, qualcosa dentro me lo smuove. Di certo mi fa piacere per il medium in sé, ma mi rimane anche solo la curiosità di verificare se veramente tutto questo successo è meritato. Certo, c'è un deterrente: l'antipatia per il fenomeno. I film, le fanfiction, il giornalismo cattivo che al suon di "il maghetto è cresciuto!" non fa che banalizzare l'opera, strillando a squarciagola. E poi non è che non ci siano i precedenti di fenomeni immeritatissimi, vedi i vari Shrek, Twilight e i CINEPANETTONI. Tuttavia si tratta della penna di una scrittrice inglese, non di Neri Parenti, per cui sono andato oltre questo naturale deterrente, e dato che a consigliarmelo non c'erano quattro coglioni ma gente con un certo gusto, mi sono approcciato all'opera per vedere se al di là di tutto il valore effettivamente ci fosse.

    E c'era.

    Dov'era? In tante cose, era.

    Tanto per cominciare la scorrevolezza. La Rowling ha uno stile asciutto, spiccio, povero. E' brusca e non si perde in chiacchiere, non ti fa distrarre con descrizioni ampollose, non perde tempo a raccontarti l'inutile. Non è Martin. Quando parla lei si rimane concentrati su ciò che difatto è importante al momento. Gli avversatori usano questa sua caratteristica per smontarla, ma a conti fatti la realtà è che questa è una forma di regia. Non la perdi mai l'attenzione, non ci si ritrova a farsi largo fra i fronzoli. E in men che non si dica l'interesse sale e ci si trova a fine libro in uno schiocco di dita. E nel momento in cui catturi il lettore, il tuo lavoro l'hai fatto. E non è da tutti.

    Poi c'è una seconda cosa. La componente fantasy di Harry Potter è valida. La Rowling ha preso ogni suggestione folkloristica, fantasy, fiabesca e via dicendo e l'ha cucita insieme, con ago e filo di qualità, senza mai scendere nel pacchiano. Poi ha preso questa sua mitologia e l'ha inserita nel nostro presente, partendo dal presupposto che andasse spiegato il motivo per cui noi non la percepiamo. E a questo punto ha lavorato di fino, inserendo nell'opera una componente sociale e politica che potesse spiegare questa "segretezza", non lesinando tecnicismi e curando ogni particolare. Il risultato? Un fantasy sfarzoso e allo stesso tempo credibile. Non era facile.

    Il terzo fattore rovescia tutto quanto. Basta grattare l'argentatura e ci si accorge che di fantasy c'è solo l'apparenza. A sostenere tutto c'è un'impalcatura gialla, costruita nei minimi dettagli. Ebbene sì, i libri in questione sono sette gialli ottimamente costruiti che funzionano in autonomia, ma che contemporaneamente compongono un giallo ancora più grosso. Questa contaminazione fra generi basterebbe da sola a rendere l'opera degna di attenzione, ma la cosa veramente straordinaria è la cura con cui l'anima gialla della saga è stata confezionata. Un particolare detto di sfuggita nel primo libro, in un contesto diversissimo, può diventare nel settimo, scritto anni e anni dopo, un elemento risolutivo. L'effetto è quello di star davvero leggendo un'opera in cui ogni particolare è importante, nulla è messo a caso. E questo oltre ad aumentare la credibilità del tutto, dona alla saga pure una certa rileggibilità, con senno di poi.

    E infine c'è un quarto fattore. L'opera ha un'anima e dei contenuti niente affatto banali. Di certo la Rowling non passa sette libri ad intrattenere in modo gratuito, ma quello che fa pagina dopo pagina è comporre un discorso niente affatto banale. Quella che per molti poteva sembrare una semplice celebrazione dell'amore, dei rapporti umani, nel settimo libro acquista una luce totalmente diversa e un bel po' sinistra, trasformando la saga in quella che difatto è una riflessione sull'accettazione della morte. Ci si arriva passo passo, libro dopo libro, con un registro che cresce assieme al protagonista, ma una volta a destinazione si rimane colpiti. Altro che "il maghetto è cresciuto", il valore dell'opera c'era già tutto sin dall'inizio.


    Ecco. Questi sono i quattro motivi principali per i quali io trovo che Harry Potter sia bello. E non un bello qualsiasi, ma un bello di quelli che andrebbero tenuti d'occhio. Non capita tanto spesso che simili fenomeni abbiano un effettivo riscontro qualitativo, ma in questo caso sì. Per cui starei attento a svalutare troppo l'opera.

    Infine a chiosa di tutto questo discorso, c'è da dire che la scrittrice in questione, ben lungi dal farsi affossare dalla sindrome dell'opera seconda, è riuscita ad aggirare il problema in modo davvero intelligente. Prima ha scritto "Il Seggio Vacante" dimostrando di poter mettere quel suo stesso stile al servizio di un'opera radicalmente diversa che è stata apprezzata da molti, e infine ha inaugurato un secondo ciclo, quello del detective privato Cormoran Strike, da un lato gettando la maschera su quella che è la sua vera specializzazione, la costruzione di gialli, dall'altro mettendosene un'altra, celandosi sotto lo pseudonimo dello scrittore fittizio Robert Galbraith. Tanto per non vivere solo di rendita sul suo nome.

    Ecco perché personalmente stimo molto questa donna. Ce ne vorrebbero altre di Rowling, in giro. Altroché. Con buona pace dell'Alta letteratura, che probabilmente nemmeno esiste.
  • Valerio ha scritto:Vedo che qua è scoppiato un putiferio comunque, e a questo punto mi sento in dovere di portare il discorso su un piano più concreto, con buona pace di troll, poser, e altra fauna.

    Per prima cosa premettiamo che a me di definire cosa sia Alta o bassa letteratura poco me ne cale. Come per tutti i medium, il momento in cui arriva il sommo critico a coglier fior da fiore, spiegando cosa vada bene per la massa e cosa per i palatini fini, sfoggiando la sua erre moscia, è un po' il salto dello squalo della critica serena.
    Ahhhhh... Breda tienimi, questa è la volta che scazzo sul serio.

    Un poser? Davvero? Cioé "una persona che non appartiene ad un certo movimento ma perlopiù finge di farne parte, per esempio vestendosi secondo i canoni dati da quel movimento senza conoscerlo realmente, in genere allo scopo di ottenere accettazione sociale"? Davvero è così che mi vedi? E dire che spreco le mie giornate a cercare d'andare oltre il semplice ruolo di spettatore/lettore/videogiocatore.

    Non è permesso aver seguito un percorso che mi ha portato a trovare libri e scrittori che IO trovo MIGLIORI, della Rowling?
    Non è possibile avere un proprio tipo di scala di valore per il quale esistono opere letterarie che hanno dato più di altre?
    Pare di no, ma è quello che fai tu con l'animazione.

    Vediamo cosa ti ha fatto partire lo spirito dell'etichettista:
    Li cominciassi oggi probabilmente non andrei oltre il primo
    Semplicemente non li ritengo ALTA letteratura, così come la Rowling è, per me, più vicina ad un Nolan che non ad un Bava
    C'è lo spirito del poser in queste frasi? Forse si, ma nel mezzo delle due c'è questo:
    Va detto che la saga del maghetto ha comunque trovato posto nel mio percorso di maturazione come lettore, quindi, anche se li ho estremamente ridimensionati (ma l'ho fatto anche con Tolkien) non nego né l'apprezzamento di allora né mi sento di doverli smontare per forza
    Che cosa dico qui? Né più, né meno che il mio lato di lettore è cresciuto GRAZIE a loro. Ero pazzo delle storie, amavo i personaggi, impazzivo per l'idea del mondo fantasy a noi nascosto. Successivamente, avendo letto quello che posso considerare MIGLIORE, anche al di là del genere, li ho inevitabilmente ridimensionati. Significa che li odio?
    non nego né l'apprezzamento di allora né mi sento di doverli smontare per forza
    Perché dico "per forza"? Perché smontarli per forza sarebbe davvero da poser e da critico da salottino con la evve moscia. L'ho fatto? No.

    Se poi posso dire
    Li cominciassi oggi probabilmente non andrei oltre il primo
    è proprio perché li HO letti. Io sono il lettore che ha già avuto l'esperienza di quel tipo di letteratura, coi suoi guizzi ed i suoi difetti, ma, allo stesso tempo, non essendo più il lettore di allora ed essendo andato avanti, so che la carta stampata può offrirmi di meglio.
    Ritrovandomi di fronte a questa stessa tipologia noterei più facilmente i difetti, e PROBABILMENTE (affermazione che non pone certezze) mi fermerei quando la lettura cominciasse a farsi stancante. Non avrei più la curiosità o l'interesse dell'ignoranza. E bada, non direi "fanno schifo", ma "non m'interessa continuare".
    Daria ha scritto:Dai, magari no, ma hanno la loro dignità. Poi non so cosa tu intenda per "alta letteratura" però credo sia sempre difficile giudicare qualcosa di così contemporaneo, specialmente in questo momento storico.
    L'espressione "ALTA" può benissimo essere vista come un'uscita infelice, e non trovo troppo strano che sia la cosa più quotata del mio intervento. In realtà era solo un modo come un altro per definire una sorta d'insieme di opere che, a mia modestissima opinione, sono quelle che più mi sento di considerare come una lettura necessaria suddivisa nei vari generi. Posso fare un passo indietro, visto il polverone che ha alzato, ma anche riformulandola non cambia la mia opinione.
    Daria ha scritto:Va beh io non so dare giudizi obiettivi, lo dico sempre che commento le cose con la pancia (la mia grande pancia :3) e poi non sono una lettrice di fantasy (non ancora almeno :P), ma di romanzi sì (romanzi di ogni genere, le classificazioni a volte sono strette) e trovo che HP sia un'opera degna di essere letta e consigliata.
    E su questo sono d'accordissimo. Non nel dirti che hai una grande pancia, ma circa il fatto che l'opera di HP sia un buon consiglio di lettura. E' intrattenimento, con scorrevolezza e personaggi piacevoli, nonché con buone trovate ed un notevole insieme di generi. Questo basta per farlo leggere a chiunque abbia voglia di leggersi un bel libro, perfetto per il lettore medio, o chi non ha pretese dalla lettura.
    Il problema, secondo me, arriva col lettore vissuto, quello che ha letto tanto spaziando molti generi. Se un tipo del genere mi dice che il libro non ha fatto breccia, so che è perché le idee che l'opera propone sono per lui già vecchie e forse esposte peggio che in altri libri che ha già letto. Allo stesso modo, però, non avrei da stupirmi se dicesse che, nonostante alcuni difetti, sono bei libri. Guarda caso, il secondo esempio sono me :)
    Daria ha scritto:che la Rowling scriva bene e abbia molte qualità è indubbio (il seggio vacante che a essere sincera ho letto solo perché era suo, alla fine mi è piaciuto molto).
    Anche qui, dove avrei detto il contrario? Anzi, ripeto per chi non m'ha parlato faccia a faccia (località presso la quale sono molto più loquace), dopo aver letto Il Seggio Vacante ho dichiarato che la Rowling poteva benissimo "lasciarsi alle spalle i maghetti con gli occhiali, perché in questo genere si trova molto più a suo agio". Dopo aver letto il libro mi sono reso conto dove volesse andare a parare con tutti i tradimenti, le rivelazioni ad ogni finale e le implicazioni politiche del ministero, e non ho potuto che rendermi conto quanto sia molto più nelle sue corde. Non ho ancora letto Il Richiamo del Cuculo, ma essendo un'opera ancora più addentro al genere giallo, non posso che esservi bendisposto. Se continuerà con questo tipo di romanzi io sarò un lettore accertato.

    Ora spieghiamo gli esempi, tanto per riaffermare che certi termini non mi si confanno.
    la Rowling è, per me, più vicina ad un Nolan che non ad un Bava
    Non ho tirato fuori dei nomi a casaccio, ma ho scelto (nel mondo cinefilo dove mi trovo più a mio agio che in quello letterario) quelli che meglio potevano fungere da metafora per chiarire il mio pensiero.
    Anzitutto, al di là del mio poco amore per Nolan, mi pare accertato che io lo consideri tecnicamente ineccepibile, e lo stesso penso dell'autrice di HP: Nolan sa girare, e allo stesso modo Rowling sa scrivere, su questo non c'è nulla da ridire. In secondo luogo, lo trovo congeniale a J.K. per la crescita stilistica evolutasi durante la sua produzione: entrambi sono caratterizzati da guizzi d'inventiva e genialità che però vengono smontati da autoflagellanti scelte stilistiche che proprio non riesco a digerire.
    Nolan ha avuto un grande guizzo creativo con il film Memento, poi la stasi più impressionante, ed il resto delle sue idee sono poco riuscite, se non assolutamente difettose. Ancora non riesco a credere che il film successivo fosse quell'orrore di Insomnia.
    La Rowling ha avuto l'idea interessantissima d'un universo fantasy a noi nascosto, non semplicemente folkloristico, ma urbanizzato, con mostruosità come le scuole, le scartoffie da riempire , l'incubo degli esami, e tante altre cose alle quali, solitamente, cerchiamo di sfuggire buttandoci proprio nel fantasy. Oltre a questo c'è la crescita dello stile del racconto con il personaggio e la controparte giallista, come dice Valerio, che non mancò di stupirmi in più di un'occasione. Anche la riflessione su "l'accettazione della morte", di cui parla Valerio è una visone interessante e sulla quale non avevo effettivamente riflettuto. Poi però ci sono i cliché narrativi e quelli legati all'evoluzione dei personaggi, la ripetitività di più d'una scena, lo stile ciclico di almeno sei romanzi, la gestione non proprio grandiosa delle varie storie d'amore (a parte Silente :P ) e fin troppi momenti in cui le scelte narrative mi sono sembrate più contentini al fandom che non ponderate decisioni dell'autrice stessa.
    Ripeto, non ritengo siano scritti male, ma sono difetti che non mi permettono di elevare l'opera a qualcosa d'imprescindibile per il genere di cui fa parte. Ecco il perché di
    più vicina ad un Nolan che non ad un Bava
    e di
    Ciò non avverrebbe con Pratchett che ho iniziato quasi nel medesimo periodo (15 anni) e che ho imparato ad amare anche di più crescendo
    Perché Bava e Pratchett? Perché, secondo me, se hai intenzione di capire il cinema Bava è come Wells o Hitchcock, cioé assolutamente imprescindibile. Allo stesso modo, Pratchett, per la sua capacità di scrivere romanzi di genere che vanno oltre l'incatenamento del genere stesso per uso della parola, stile e temi trattati, lo considero un erede di grandi quali Stevenson o Tolstoj, celebri per aver fatto lo stesso.
    La saga di Harry Potter è tutt'altro che brutta, solo non riesco davvero a porla al livello di capolavoro, né posso considerarla un'opera che non si può non aver letto se si è grandi appassionati di letteratura.

    Direi che il mio pensiero è lo stesso di brigo:
    brigo ha scritto:Tirando le somme, una saga piacevole, ma non necessaria.
    Al massimo posso mutare il "piacevole" in "bella", ma rimango della mia opinione.

    E comunque, Vale, un'ultimo momento di sfogo: se per te darmi del poser e del critico da salottino perché non sono pazzo di un'opera che ami, mentre tu spari merda sulla Warner per elevare la Disney dicendo che i corti della prima venivano fatti "con scazzo" ed i secondi "con impegno", senza averli manco mai visti è un esempio di sana oggettività, buon pro ti faccia...
  • Non entro nella polemica, però Eddy, se il risultato è che te ne esci con un signor post come questo... direi che Grrodon deve provocarti anche di più, altroché :asd:
  • Sorvolando sullo sbrocco Warner, su Nolan e altri pipponi eddyani con cui non c'entro un ciufolo, e che aiutano solo a stereotipizzarti, giusto due appunti:

    - Quando parlo di Capolavori Imprescindibili non lo faccio mai all'interno di medium così vasti come CINEMA e LETTERATURA. Non ha alcun senso, ovviamente, c'è sempre qualcosa che è meglio di qualcos'altro e non è possibile individuare gli autori fondamentali che tutti dovrebbero seguirsi. E infatti non ho mai parlato di capolavoro assoluto e obbligatorio, solo di opera molto notevole a cui è più che giusto dare un'occhiata, sia per onorare il fenomeno, quanto per la sua stessa elevata qualità.
    Il che non vuol dire che non si possano compilare essential reading, ma è bene farlo in campi ristretti e ben codificati. Es. occuparsi di fumetto Disney e non conoscere Scarpa o Barks è effettivamente invalidante se ci si vuole capire qualcosa, ed è un campo sufficientemente contenuto da potersi permettere valutazioni di questo tipo.

    - In secondo luogo, non è che se affermi che l'opera non la rinneghi perché cmq quando eri giovincello ti ha dato tanto, le fai un bel servizio. Il bello di un'opera è appunto essere bella di per sé, non esserla con la data di scadenza. Questo tipo di contentini lasciamoli ad un altro tipo di letture da bei tempi andati, tipo Witch e compagnia bella adolescenziale. Il senso del mio post è che l'opera Harry Potter ha un concreto valore, e inventarsi il paragone con l'Alighieri per dimostrare che c'è di meglio è solo inutile.


    Una chiosa: sono un fan di questo secondo step della carriera rowlinghiana. Mi piace come sta gestendo le cose, e ce la ritrovo molto adatta. Ma non mi sognerei neanche per sogno di dire che il suo meglio non sia la saga di Harry Potter, eh.
  • Eddy ha scritto: E su questo sono d'accordissimo. Non nel dirti che hai una grande pancia, ma circa il fatto che l'opera di HP sia un buon consiglio di lettura. E' intrattenimento, con scorrevolezza e personaggi piacevoli, nonché con buone trovate ed un notevole insieme di generi. Questo basta per farlo leggere a chiunque abbia voglia di leggersi un bel libro, perfetto per il lettore medio, o chi non ha pretese dalla lettura.
    Il problema, secondo me, arriva col lettore vissuto, quello che ha letto tanto spaziando molti generi. Se un tipo del genere mi dice che il libro non ha fatto breccia, so che è perché le idee che l'opera propone sono per lui già vecchie e forse esposte peggio che in altri libri che ha già letto. Allo stesso modo, però, non avrei da stupirmi se dicesse che, nonostante alcuni difetti, sono bei libri. Guarda caso, il secondo esempio sono me :)
    Anche il mio apprezzamento è in parte dovuto al valore affettivo e di crescita, praticamente ho letto i libri con la stessa età dei protagonisti, però ti ho risposto perché comunque mi sembrava lo sminuissi eccessivamente XD
    Eddy ha scritto:
    Daria ha scritto:che la Rowling scriva bene e abbia molte qualità è indubbio (il seggio vacante che a essere sincera ho letto solo perché era suo, alla fine mi è piaciuto molto).
    Anche qui, dove avrei detto il contrario?
    Sì infatti era per specificare!
    Eddy ha scritto:Ripeto, non ritengo siano scritti male, ma sono difetti che non mi permettono di elevare l'opera a qualcosa d'imprescindibile per il genere di cui fa parte.

    La saga di Harry Potter è tutt'altro che brutta, solo non riesco davvero a porla al livello di capolavoro, né posso considerarla un'opera che non si può non aver letto se si è grandi appassionati di letteratura.
    Questo può darsi, non ho detto il contrario! Però essendo qualcosa che mi ha lasciato molto, come dico poco più su, meritava le mie lodi! :P
  • Bella discussione, e capisco Eddy quando parla di cambio di età, anche se penso che HP sia davvero un classico per tutte le stagioni e che saprà resistere nel tempo.
    Sconta qualche debolezza, ma in sette libri è normale. Poi tra i fantasy, io preferisco la Storia Infinita, ma questo è un altro discorso ;)

    Riguardo al Migliore dei migliori, indeciso tra l'avvincente Smaug (migliore del primo per ritmo e azione), l'immaginifico ed emozionante Frozen (anche se sbavature di sceneggiatura
    e utilizzo discutibile delle canzoni non mancano), e la palpitante Ultima Avventura, ho scelto quest'ultima. Davvero una storia che mi ha preso e mi ha fatto emozionare, desiderando di sapere
    come proseguisse. Mi trovo completamente d'accordo con Vito.
  • Ho votato Frozen trollando Tigrotta che è tutta la settimana che gli dicevo che votavo Casty e i suoi Strollyboard. Così ho trollato la trollata :bat: TROLOLOLOLOL
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