Gli adattamenti da una lingua all'altra sono sempre un passaggio che va affrontato con i piedi di piombo, sia esso di un libro, di un fumetto, di un film, di un telefilm, di un cartone o di qualunque altro media.
Qual è il modo giusto per affrontarlo?
Ci sono tendenzialmenti due correnti di pensiero, una più "filologica" e l'altra più "riformista".
I fan tendenzialmente vorrebbero una traduzione pressochè pedissequa, cercando di snaturare il meno possibile l'opera originale (si vedano le proteste per le traduzioni dei nomi in Harry Potter), così da evitare scempi come il titolo italiano di Eternal Sunshine of a Spotless Mind.
Questo però porta a certi eccessi: mi viene in mente il mercato dei fumetti manga, che è partito dal lasciare l'Onda Energetica come KameHameHa, e adesso è arrivato a non tradurre mosse dai titoli chilometrici, come ben sa chi legge, ad esempio, Inu Yasha o i manga dei Cavalieri dello Zodiaco. Ora si è arrivati addirittura a lasciare inalterate anche le onomatopee, aggiungendone la traduzione in calce con un asterisco, dato che in Giappone vengono realizzate con ideogrammi disegnati in modo particolare (un po' come spesso faceva Will Eisner utilizzando font particolari per trasmettere maggiormente una suggestione, perdonate il paragone ardito).
A volte gli adattatori preferiscono prendersi qualche libertà, e nel farlo si entra in un campo minato. A volte sono trovate campate in aria, come l'inserimento dei dialetti nel doppiaggio italiano di Shaolin Soccer. Ma a volte no: si pensi ai Simpson, dove personaggi come Willie e Winchester parlano un dialetto assente in lingua originale (ok, Willie sarebbe scozzese), ma che ormai sono entrati nelle nostre orecchie e vengono continuamente citati. E a proposito di Simpson, perchè traduzioni di nomi come Boe in Moe, o di Wiggum in Winchester?
L'uomo che decenni fa si è preso la libertà di tradurre Mickey Mouse e Donald Duck in Topolino e Paperino (e non Topo Michele o Papero Donaldo) hha influenzato migliaia di opere nei quali sono utilizzati i "suoi" nomi, ma chi ci può dire che forse si sarebbero potuti trovari adattamenti migliori, anche se ormai questi nomi per noi sono così familiari?
Anche gli adattatori del primo Guerre Stellari, non potevano immaginare cosa sarebbe scaturito da quel film, e decisero di tradurre R2-D2 e C-3PO come C1-P8 e D-3BO, perchè più orecchiabili come nomi e pronunciabili più facilmente, ma queste scelte sul lungo termine si sono rivelate motivo di odio nei loro confronti da parte dei fan italiani.
Alcuni esempi di questa doppia alternativa di adattamento, che mi hanno fatto venire in mente questo dibattito, sono Bone e South Park.
La prima edizione di Bone, curata da Luca Raffaelli, è sicuramente più "ispirata", e qualche volta si allontana di poco dai dialoghi originali per rendere più d'impatto la lettura; l'edizione Panini che è in corso di pubblicazione non ha più alcune di queste trovate, decidendo di attenersi il più possibile al testo americano.
South Park ha avuto un primo doppiaggio, trasmesso su Italia Uno, pieno di neologismi come "gnugna" o "figlio di sultana" che sono certamente memorabili e caratterizzano la serie; il secondo doppiaggio, andato in onda su Comedy Central e ora su MTV tralascia questi neologismi tutti italiani e preferisce unicamente tradurre l'opera così com'era in patria.
Dove sta l'approccio corretto, sempre che ce ne sia uno? La verità sta nel mezzo? Dipende dai casi?