Nerd Sociological Theory

Il popolo del pianeta Sollazzo e la sua orbita: siti satellite, ricorrenze, fiere ed eventi felici (e non)... Insomma tutto ciò che riguarda non solo il topic ma NOI, le meravigliose persone umane!
  • Se c'è confusione sul significato della parola "nerd" è perché difatto non ne ha uno preciso. O meglio è un termine dispregiativo nato per indicare un determinato tipo di figura e di stereotipo, che però è stato poi ereditato ed esteso. Ma esteso come? Esteso in direzioni differenti, sicché oggi ci ritroviamo con una gran confusione.
    Quando il termine è nato lo si utilizzava per riferirsi agli sfigati antisociali che mostravano interessi videoludici/fumettistici/etc. Come a sottintendere che questi due aspetti andassero per forza a braccetto. Così non era, e infatti sappiamo benissimo che possono esistere sia appassionati di queste cose che non sono per niente sfigati, sia sfigati sociopatici completamente avulsi da questo mondo. Ma ovviamente la società non ha certo voglia di fare mille distinguo, per cui per approssimazione vengono considerati nerd un po' tutti. E il risultato sono discussioni come queste, o come quella recente nella bacheca di Salati.

    Se qualcuno pensasse a coniare qualche termine un po' più specifico e un po' più neutrale si potrebbe migliorare senza dubbio la situazione. E, no, penso che sarebbe da coniare ex-novo perché se mettiamo in gioco altri fattori come geek, dweeb, dork, va a finire che è peggio di prima. Vedere per credere.
  • Definire il nerd appassionati di cose ignorate dalla maggior parte della società è alquanto limitante e ben poco specifico, dunque di fatto non definente. Il cultore di protesi d'oro per denti utilizzate da grandi personalità storiche, per esempio, non lo chiamerei nerd, nonostante la descrizione data calzi a pennello; allo stesso modo il semplice cultore di cinema o di letteratura non si può definire nerd poichè è già inquadrato in un'etichetta propria. Il nerd per come lo stiamo considerando e per cui, secondo Valerio, sarebbe opportuno individuare un nuovo termine definente è, a parer mio, l'intenditore di Letture Visioni e Ludicità, ossia il fruitore di quelle forme di intrattenimento che si identificano con le nuove Arti con la A maiuscola (Fumetto, Animazione, Videogiochi) e i cui interessi si estendono per osmosi anche alle radici e ai precursori di queste nuove Arti, quindi Cinema e Letteratura. Con "intenditore" sottolineo l'importanza della fruizione consapevole e costruttiva di Letture Visioni e Ludicità, naturalmente, e non il semplice interessamento dato dall'esalto o dalla moda del momento; escludo invece dalla definizione di nerd qualsivoglia aspetto riguardante le abilità sociali della persona in questione, in quanto si può fruire intelligentemente di LVL sia dal buio della propria cameretta sia dal centro di un palcoscenico circondati di belle donne seminude. Altro fattore che escludo è l'elemento QI dell'ipotetico soggetto in questione; l'Hollywood Nerd è quasi sempre un genio o è comunque caratterizzato da una predisposizione per le materie scientifiche e da un'incapacità sociale, da cui deriva la passione per LVL, che quindi non è davvero l'elemento caratterizzante il soggetto; ora, sebbene possa essere vero che questa passione spesso deriva da una difficoltà ad interfacciarsi con la società l'equiazione SECCHIONE = NERD la trovo quantomai fuorviante, poichè per come lo intendo io il nerd è soprattutto un appassionato di ARTE, non di scienza.

    Per quanto mi riguarda posso capire il problema sollevato da Valerio ma rimango comunque contento della definizione nerd così come l'ho esplicitata, anche se cercare un nuovo termine per descriverci potrebbe essere interessante e divertente.
  • Premetto che la foto Kaley/Zachary l'ho vista, e semplicemente si riferisce al brand "NERD", una serie di capi d'abbigliamento creati da Zachary Levi.
    E già questa cosa potrebbe da sola dare adito a un sacco di riflessioni su cosa è diventato ora il termine.

    Provo poi a rifinire la Deboroh-citazione fatta da LPSO, anche aggiornandola dato che sono passati un bel po' di anni da quando scrissi quella cosa (che poi, non è una pubblicazione da Gazzetta Ufficiale, non ricordo di preciso l'occasione) e la società è cambiata un bel po', così come la mia opinione in merito.
    Direi che *coff coff*

    - Il nerd è un soggetto che è appassionato di qualcosa non socialmente accettato dalla società, dedicandogli una maggior quantità di tempo/denaro/entusiasmo/fatica di quanto sia accettato dalla società -

    Mi spiego.
    Nell'ultimo decennio soprattutto, le cose sono cambiate: è avvenuta la rivincita dei nerd, alcuni nerd come Steven Spielberg, Peter Jackson o Steve Jobs hanno ricoperto ruoli "cool" della società e dell'industria dell'intrattenimento, così i nerd non sono più degli sfigati come una volta. Sono sempre degli sfigati, ma un po' meno.
    Ora giocare coi videogiochi non è più considerato da outsider, perchè lo fanno più persone, anche i casual gamer/reader.
    Il nerdismo ora non sta più nel semplice gesto di leggere fumetti o giocare ai videogiochi, ma dipende dall'intensità con cui lo fai: se leggi un fumetto in treno ogni tanto o ti fai una serata a giocare a Grand Thief Auto con gli amici non sei nerd - lo sei invece se collezioni svariate testate a fumetti, rimani informato sui siti, aspetti con trepidazione l'uscita di un videogioco, vai alle fiere del fumetto, compri gadget e action figure, conosci gli autori, spendi tantitroppi soldi per quello che dovrebbe essere solo un passatempo.
    Rimane sempre la distinzione su qual è l'attività che catalizza questi sforzi: se lo stesso impegno e spendi lo stesso tempo/denaro/entusiasmo/fatica dietro a calcio, forumla 1, automobili e moto, oppure nella versione femminile per scarpe, ricette, arredamento... bè, allora quello è "solo" un po' esagerato, ma comunque vabbè. Non sei nerd.

    In tutto ciò c'è anche il discorso hipster: arrivano Big Bang Theory, Chuck e compagnia bella (che non sono COSI' fondamentali, ma sono un segnale del processo di riabilitazione), le ragazze carine con gli occhiali a montatura spessa e i palestrati con le camicie a quadri. E così compare il "costume da nerd" che diventa visivamente cool, ma privo dell'entusiasmo e la passione all'interno di quel guscio che quindi di nerd ha ben poco.
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  • DeborohWalker ha scritto: Provo poi a rifinire la Deboroh-citazione fatta da LPSO, anche aggiornandola dato che sono passati un bel po' di anni da quando scrissi quella cosa (che poi, non è una pubblicazione da Gazzetta Ufficiale, non ricordo di preciso l'occasione) e la società è cambiata un bel po', così come la mia opinione in merito.
    Direi che *coff coff*

    - Il nerd è un soggetto che è appassionato di qualcosa non socialmente accettato dalla società, dedicandogli una maggior quantità di tempo/denaro/entusiasmo/fatica di quanto sia accettato dalla società -
    Non mi pare il caso di porre l'accento sull'accettazione sociale delle nostre passioni come caratteristica base per descrivere l'attivismo nerd, specie se si punta allo sdoganamento di tali attività... Inoltre se dovessi proporre seriamente la tua definizione come definizione di "nerd" in quanto figura positiva (o perlomeno neutra) si riconfermerebbe una definizione poco specifica e viziata, una conferma del pregiudizio della società non-nerd nei confronti dei nerd e non un manifesto di ciò che i nerd si sentono di rappresentare.
  • senza contare il fatto che dire "appassionato di roba non accettata, in modo più ossessivo di quanto sarebbe accettato" è una contraddizione in termini, visto che nella prima parte della frase si nega l'accettazione in toto, e nella seconda la si nega solo a particolari condizioni.
  • Bè, la seconda parte della mia "definizione" (che poi, oh, non sono mica l'accademia della crusca nè Colui che Sceglie, sono un nerd qualunque) in realtà è una chiarificazione del termine -appassionato- : il casual gamer o il lettore casuale di fumetti di sicuro non rientrano nella definizione di appassionato a mio parere, gli mancano appunto la passione, l'entusiasmo.

    Il collezionista di francobolli è un appassionato, io che nel cassetto ho dieci francobolli da utilizzare all'occorrenza, no.
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