Secondo Giorno: Il Perplimente Zio Fausto
E' il grande giorno. Ci si sveglia in tutta fretta, si fanno le docce, si impedisce a Vito di fare la cacca in modo da non perdere il treno per Lucca e...si decide di andare in auto. Eggià, in stazione il treno era così zeppo che non si riusciva neanche a entrare e così l'auto è l'unica soluzione possibile. Solo che ci sono le code. E si perde tempo. Ma io ho un appuntamento con Tito, e così abbandono ignobilmente i miei amici alla biglietteria per dirigermi alla Disney il prima possibile, accompagnato da Vito. E mi perdo. Sì, mi perdo, dannazione. Dopo sette anni che la manifestazione la fanno nel centro città ancora non mi oriento e finisco chissà dove con Vito. Al che lo accompagno a fare bancomat così mascheriamo la cosa e ci vergogniamo meno. Ad arrivare allo stand ci metto quella mezz'ora di troppo e Tito non c'è più. Allora lo aspetto, ma la legge del contrappasso fa sì che anziché Vito in bagno ci debba urgentissimamente scappare io. E ci scappo. E in quella, come nella miglior
commerda all'italiana (cit.) invece torna Tito, che non mi trova. E si chiede dove sia finito. Allora Vito e Valentina cercano di prendere tempo con Tito finché finalmente non arrivo tutto trafelato, giusto in tempo per una bella LAVATA DI CAPO. Ma Tito è magnanimo e anziché saponificarmi, mi dà invece dei suggerimenti per aggiustare il soggetto, dicendo che è sceneggiabile. Tiro un sospiro di sollievo, e mi congedo da lui, quando alle spalle sopraggiunge FAUSTO. Aiuto, che paura! Fausto è più imprevedibile e perplimente della sceneggiatura del
Castello Errante di Howl, capace di seminare IL PANICO nel web, come di vestire i panni dello zio comprensivo che ti fa pat pat. Io e Vito siamo pronti al peggio, del resto il giorno prima mica era in buona, dato che ci aveva scritto in bacheca su fb un bel "meno male" all'idea di non fare in tempo a beccarci in fiera. E invece non appena sa del mio sconfinamento di campo, mi regala sorrisi, baci, abbracci e persino un bello spatuffamento alle guanciotte. Oh. *_*
Dopo la benedizione faustiana arriva il momento di andare a prendere la guest star di oggi. Che è Dadda. Questa ragazza è il più recente e brillante acquisto dello staff, visto che in pochissimi mesi si è dimostrata capace di infiltrarsi in community, come poche persone prima di lei, supportando tecnicamente il Sollazzo (e soprattutto psicologicamente chi il Sollazzo lo fa), tra la grafica, il sito con il parimenti affidabile Breda, i consigli di marketing, il fatto che è bella, buona, brava & simpatica. Il solo suo arrivo porta tutto il Sollazzo a inchinarsi a lei tipo gli animali alla presentazione di Simba. Con lei ci prendiamo un panino con la porchetta, e dopo corriamo alla Bao dove Dadda si accatta Bone, e io mi prendo gli ultimi due zericalcare e il volume finale di Rasl di Jeff Smith. E come potrei farmi mancare il volume di Peyo su Poldino Spaccaferro che la RW Lion fa uscire? La cosa più divertente della giornata però resta Vito, che ogni due per tre si mette ad annusare i capelli di tutte le ragazze che vede, fino a che non lo scopre Isa, dando inizio a una serie di siparietti un po' scontati ma sempre divertenti.
Allo stand Disney mi becco un regalino da Valentina, cioé il volume su Moby Dick, mentre invece una raffreddatissima Arrighini affida a me e Vito il compito di far da "bodyguards" durante la sessione di disegni con dedica di Sciarrone e Gervasio, per impedire alla folla di sconfinare troppo oltre il tavolo. Visto che a chiedercelo è la donna più bella di questo e altri universi, e che maltrattare la gente è da sempre la mia vocazione segreta, accettiamo a occhi chiusi, e ci guadagno pure un paio di clementine che la Gaja mi cede. A chiudere la giornata fieristica non possono mancare due chiacchiere con Ortolani, che da quest'anno è CUGINETTO Disney, e col quale rimembro la monumentale intervista mitologica che un anno fa consumò le energie un po' di tutti.
E quando giunge la sera è il momento di salutare Dadda. Ne facciamo sparire il cadavere nei pressi della stazione, ma ci consoliamo presto perché quello stesso pomeriggio siamo stati raggiunti dal bellissimo Bramo. L'unico uomo al mondo capace di mettermi un'allegria incontenibile addosso qualsiasi cosa dica o faccia. Una frase, una movenza, un concetto espresso, tutto compartecipa a creare con lui quell'ottimo gameplay che si avverte anche quando tocchi il pancione di Vito. E' buffo, ma tutt'altro che zimbelloso, è una bufferia che stimi. E' Pippo. E siccome abbiamo le auto, decidiamo di rimanere a Lucca per la serata, andando a cena con il celeberrimo Doc Manhattan e antristi al suo seguito. Recandoci all'appuntamento vedo un codazzo di cosplayers di Bassotti, che fermo per far conoscere loro Vito, visto che "
ha appena fatto una storia su di voi!!". L'imbarazzo nell'aria è papabile: i tipi in questione non leggono il Topo e Vito diventa tutto rosso. Per non sbagliare però si presenta ugualmente alla bassottina più carina del gruppo, e Isa allora si sfoga su di me, reo di aver messo Vito in quella situazione. Allora io mi offendo a morte e decido che con Isa NON CI PARLERO' MAI PIU' PER TUTTO IL RESTO DELLA MIA VITA, COSI' IMPARA. ECCO.
La serata col Doc poi scorre bene, a parte l'incidente della pizza. Vito ordina una MAIALONA con dentro ogni tipo di condimento, io decido di imitarlo spendendo un deca. Solo che a lui portano un pizzone che straripa dai bordi del piatto, mentre a me uno sputazzo che a fatica ne lambisce i margini. E ci resto così male, che vado pure a protestare. Tocca però ingoiare il rospo e, una volta a casa, mi sfogo sul cibo rimasto, mentre il resto del gruppo ricomincia daccapo la maratona dei corti di Topolino per un Bramo che veniamo a scoprire esserseli persi tutti.
Poi tutti chiudono gli occhietti e io mi accorgo che non trovo il mio zainetto. Quello con dentro il 3DS. Aiutomamma, l'ho lasciato in pizzeria? Lo cerco ovunque per tutta la villa, aiutato da un Bramo nottambulo che mi fa da spalla. Piano di sopra, piano di sotto, auto di Eddy, auto di Zangief. Niente. Perduto. I miei fratelli mi uccideranno. Mi dispero, chiedo a Bramo di piangere per me, come Zio Paperone con Paperino. E poi mi illumino. Non è che forse l'ho lasciato nella stanza di Vito e Isa quando appena tornati mi hanno chiesto di uccidere per loro un ragnetto? Mi precipito lì, ma la porta è chiusa a chiave. Busso, prendo a pugni e cazzotti la porta e niente. Vito risponde russando della grossa. L'ipotesi di farmi una notte di agitazione non mi sfiora neanche. Lo devo svegliare, a qualunque costo.
<Valerio> *SBAM SBAM* Vito, rispondi, cazzo!
<Vito> ZZZ
<Valerio> Svegliati, EMERGENZA!
<Vito> TERRRONF
<Valerio> Vito, c'è la pastiera napoletana!
<Vito> Ronf?
<Valerio> Sì, e poi Shakira si è pure fatta rossa.
<Vito> Yum! *open*
<Valerio> Dimmi che il mio zaino è lì dentro, te ne prego, dimmelo.
<Vito> vaffà quatte bucchine cu 'e denucchje int'a mmerda
<Valerio> dai, seriamente, guarda dentro
<Vito> toh
<Bramo> ^^
E come in una brutta storia di Ciccio, riesco con tale mezzuccio a riottenere il maltolto, addormentandomi speranzoso per un bellissimo terzo giorno lucchese.
Che non ci sarà.
[CONTINUA...]