Dico anch'io qualcosa sulla Lucca di quest'anno.
Una Lucca senza dubbio diversa dalle precedenti a cui ero abituato: per la prima volta mi sono organizzato per conto mio per trovare alloggio, muovendomi autonomamente con la mia ragazza
Anna e la sua amica
Clara, senza quindi appoggiarmi alla Tana del Sollazzo in 3D come sempre stato, anche a causa di una spaventosa moria di persone solitamente presenti. Del resto, io stesso fino a poche settimane prima dell'evento sono rimasto in dubbio per la mia presenza su suolo lucchese quest'anno, giusto per dare l'idea di un'annata non certo semplice.
Ma alla fine sono riuscito a non saltare quello che, mi rendo conto ogni volta, è un evento piuttosto importante nell'arco del mio anno di attività, anche se poi me la racconto dicendo che alla fine non è più magico come i primi anni e che anche se saltassi poco male. Tutte balle.
Con tempo ridotto (sarei arrivato venerdì mattina come gli anni precedenti, ma invece di ripartire domenica sera ho deciso di anticipare al dopo pranzo, evitando di fatto la fiera nell'ultimo giorno e facendo solo 2 giorni pieni), senza compagnia sollazza - per quanto la presenza di
Zangief nell'appartamento trovato abbia comunque salvaguardato questo aspetto, in qualche modo - e con un Valerio maldisposto nei miei confronti, si preparava ad essere una Lucca minimale se non addirittura funesta.
Così non è stato, e anche se non arriva ad essere la Lucca migliore che abbia mai fatto, è riuscita a non deludermi neanche un po'. Il venerdì l'ho usato per stare un po' in compagnia di Anna e per i primi acquisti, partendo dai privati (dove non ho comprato niente, nonostante qualcosina di usato la cercassi pure) e arrivando poi agli editori, facendo un rapido giro ricognitivo da quelli più interessanti (BAO, Coconino, Tunué, Rizzoli), osservando e comprando qualcosina; ma tosto mi sono diretto al PalaPanini, dove si sarebbe concentrato il grosso delle mie spese fieristiche tra Disney,
Star Wars ecc. Allo stand di
Topolino faccio incetta delle novità di mio interesse e indirizzo Anna su quello che potrebbe essere di suo gradimento, per poi incontrare
Teresa Radice e Stefano Turconi con cui scambio qualche chiacchiera: è sempre splendido vedere dal vivo la coppia, persone davvero adorabili prima ancora che autori di grande spessore qualitativo. Hanno poco tempo e devono scappare subito, ma è stato comunque bello. Giro l'angolo e trovo un altro gigante dell'odierno
Topolino:
Casty.
Il fumettista friulano è intento a raccontare aneddoti su aneddoti a Zangief (che finalmente rivedo dal vivo, dato che ancora non mi si era palesato),
Sprea (con tanto di targhettino fatto di Lego) e
Valerio, che appena mi vede mi annuncia che c'è una fetta di torta al Sollazzo pronta per me, con un tono di voce piuttosto ambiguo, tanto che questa nota strana la coglie pure il Castellan. Mi attardo ad ascoltare rapito i divertenti racconti dell'autore, oltre che le sue sempre condivisibili idee sul fumetto, ma poi è tempo di andare all'estrazione per i disegni di Lorenzo Pastrovicchio e Stefano Intini... ovviamente non vengo estratto, ma la fila mi permette di trovare alcuni amici del Papersera come
Pacuvio,
Fillo,
Bacci e
Camera 9, con cui scambio volentieri un po' di battute e confidenze. Presto arrivano anche
Daria,
Gianduja e
Franz, seguiti dal cupo Valerio, che mi prende per il colletto e mi porta in un vicolo buio. L'atmosfera non era delle migliori, e pensavo che il biondo padovano non avrebbe risposto delle sue azioni a causa degli screzi dei giorni precedenti. Ma ecco che invece mi abbraccia, mi perdona e mi offre una fetta di torta di Daria, che aggiunge alle numerosissime skills a suo favore anche l'abilità da pasticcera.
Dedico una un'oretta tutta a Valerio, dunque, accompagnandolo in Tunuè per prendere il trentesimo
Monster Allergy e per prendermi la tirata d'orecchi dovuta al non voler recuperare la serie nella nuova edizione. Lo accompagno perfino nei nuovi bagni, nobilitati a tal punto che li hanno sistemati dentro al prestigioso Palazzo Ducale, e ci raggiunge Zangief. Il trio così formato decide di tornare dalla Panini, mentre una stravolta Anna mi comunica telefonicamente che è tanto stanca che "col ca**o" che mi avrebbe seguito, rubando così un celebre intercalare di Zangief
L'incursione nella famigliare piazzetta non è comunque inutile, visto che mi dà modo di ritrovare ancora Daria, Gianduja e Franz, anche se per poco: la pattuglia si dirige infatti all'evento su
Star Wars, mentre
io e i miei tre compari abbiamo un appuntamento per la serata lucchese, al quale hanno gentilmente accettato di unirsi: la cena sociale dello Spazio Bianco!
Essa si svolge ogni anno durante Lucca Comics, ma nelle occasioni precedenti la distanza dell'alloggio sollazzo, la mancanza di mezzi autonomi e la voglia di passare le serata nella Tana in 3D con gli altri, mi hanno sempre portato a tirare pacco a
Ettore Gabrielli e soci. Ma quest'anno era molto più semplice da gestire per me, e avevamo pure la macchina a disposizione! Ci dirigiamo allora verso il ristorante prenotato da un prode spaziobianchista, e arriviamo con un buon anticipo, primi fra tutti, così che si possa decidere tra noi come programmare il giorno successivo. Quando arriva lo squadrone, poi, la festa vera inizia tra risate, battute, scambi di informazioni e acquisti, fino all'ora in cui la stanchezza consigliava una ritirata strategica.
È sabato, alfine, giorno più ricco e al contempo stressante della fiera, storicamente. Saluto subito Anna, reclamata dal lavoro, e mi accingo a vivere al meglio l'apocalisse zombie che prometteva essere quel giorno.
Ma Lucca sa sorprendere: se già il giorno prima avevo potuto notare una certa regolarità nel flusso di persone su suolo cittadino e anche tra gli stand, sabato la cosa è apparsa ancora più evidente. E se a questo si assomma anche anche prendere il regionale per arrivare a Lucca non è stato traumatico come temevo, direi che quest'anno qualcosa è cambiato nella gestione logistica della fiera.
In solitaria, mi precipito a effettuare gli acquisti essenziali che ancora non avevo compiuto, passo a salutare i Turconi e a chiedere com'era andata la premiazione del Gran Guinigi della sera prima (esultando per la loro vittoria, lo sguardo di Teresa era raggiante mentre me lo diceva), per poi mangiare un boccone al volo e
fiondarmi alla presentazione della nuova storia di PK, dove peraltro incontro Iry e ci chiacchiero un po': la conferenza si rivela un'oretta molto bella in cui gli autori dimostrano di aver riversato tutta la passione e l'impegno con cui hanno lavorato e stanno lavorando sul rilancio di questa serie, tra un
Francesco Artibani che non le manda a dire, pur sempre con il suo registro ironico, e un
Pastro innamoratissimo di quello che sta facendo.
Proprio Pastro sono riuscito a beccarmelo anche prima dell'inizio dell'evento, così che ho potuto salutarlo come si deve e farmi 4 risate con lui, che si è dimostrato una volta di più una persona allegra e acuta.
Fuggo appena l'evento si conclude per andare a vedere il padiglione Warner, nel quale oltre a prendere il DVD per i 10 anni del nuovo
Doctor Who mi osservo con sguardo sognante la Batmobile da
Arkham Origins, il Tardis (anche se da lontano) e i costumi di scena di Batman "griffati" dal Joker che si vedranno in
Batman v. Superman.
In tutta fretta mi precipito poi alla conferenza di presentazione delle novità BAO per il 2016, buona parte della quale è dedicata al libro di Zerocalcare che uscirà l'anno prossimo su Kobane. Vedere Zerocalcare in queste situazioni è sempre uno spettacolo, riesce a dimostrare la propria naturalezza e spontaneità in qualunque frangente.
Mi ricongiungo finalmente con Clara, con la quale vado al Games. Sì, Bramo al Games. L'anno scorso me lo evitai, memore del fatto che negli anni precedenti... non me ne fregava molto e avevo altro da fare. Ma quest'anno ero riuscito ad organizzarmi in modo tale da aver fatto tutto quello che volevo, quindi mi sono tolto uno sfizio.
Certo, ma erano le 4 di sabato pomeriggio!! Volevo l'apocalisse? Eccola!
E invece no! Il sintomo principale della migliorata organizzazione lucchese l'ho rintracciato proprio in questo frangente:
solo una mezz'oretta complessiva di coda per entrare, e dentro al padiglione si camminava abbastanza bene, a parte dove la gente provava i giochi, ma era un'area concentrata su un lato solo.
Ho potuto quindi curiosare tra i gadget e negli stand dei libri con tutta calma, chiacchierando con la mia compagna di viaggio.
Ci riuniamo con Zangief che è già buio, ma non tardi. Ci dirigiamo in stazione per tornare a casa e... ecco l'incubo! Alla fine non si poteva sfuggirgli! La coda davanti alla stazione arriva fin quasi sulla strada, in un infinito serpentone inaudito. Mentre tutta la fila inveisce contro Trenitalia, il serpentone umano pian piano si muove verso la meta e molto prima di quanto pronosticato entriamo in stazione, saliamo sul nostro treno e riusciamo pure a sederci!
La serata a casa si svolge tranquillamente, tra pasta panna e salmone, il tentativo di vedere il nuovo episodio del Dottore e tante chiacchiere.
Domenica mattina, niente stand non essendo provvisto di abbonamento. È l'occasione per aggirarsi tra i cosplayer sopra le mura e per visitare parti della fiera che manco immaginavo ci fossero. Incoccio addirittura nello stand di
Feudalesimo e Libertà, a ricordarmi che Lucca Comics è sempre più tante altre cose rispetto al semplice "fumetti e videogiochi".
Un rapido blitz in Piazza Napoleone per vedermi con un paio di persone, un incontro fortuito con Teresa e Stefano per scambiarci un po' di impressioni sulla fiera che sta ormai concludendosi e per salutarsi per bene (con Zerocalcare che passa e abbraccia Teresa, best scena ever!), un panino al volo, una telefonata a Zangief che non riusciamo purtroppo a rivedere e salutare decentemente, e io e Clara prendiamo la macchina con i 3 tizi di Bla Bla Car che scarrozziamo, per lasciare le amate mura alle nostre spalle.
Non è la mia miglior Lucca, dicevo.
Però è anche vero che i vari intoppi che l'hanno menomata mi hanno permesso di viverla in maniera meno isterica e più paciosa, riuscendo a fare cose che classicamente non riuscivo ad incastrare, ritagliandomi tempo con amici e conoscenti che di solito potevo solo salutare velocemente, pianificando meglio i miei acquisti e
gestendo meglio il tempo a mia disposizione, visto che avevo a disposizione un giorno in meno. Ho fatto Lucca con la mia ragazza, ho passato del tempo con i colleghi dello Spazio Bianco, ho proseguito l'ottima e proficua tradizione inaugurata già lo scorso anno di partecipare alle conferenze... e in più belle giornate di sole, graziate anche da scelte logistiche tali per cui sono riuscito a godermi la fiera perché sono riuscito a girarmela senza tirare bestemmie ad ogni ingorgo.
L'unico, grande rammarico è non essere riuscito a vedere Steven Moffat, ma nemmeno col binocolo purtroppo
Ma per il resto,
una gran bella Lucca.