Il graduale processo di artibanizzazione dell'esperienza lucchese sta colpendo tutti. Anch'io, che nemmeno l'ho frequentata annualmente, comincio a provare insofferenza. Al bilancio complessivo i fastidi, le fatiche, le spese, gli imbarazzi sono arrivati (quasi) a eguagliare gli aspetti migliori, come le novità editoriali, gli incontri, gli amici, le magnate, la città.
Paradossalmente me la sono goduta di piú l'anno scorso, quando sono arrivato e ripartito in giornata, ho speso poco, tutti eravamo felici e spensierati e non avevo ancora idea dell'insopportabile mostro ROSICONY
che aleggiava sul Sollazzo e al cui passaggio tutto marcisce. Che peccato.
Comunque quest'anno, complice la coincidenza di un altro impegno che avevo a Bologna, ho deciso di partecipare alla fiera dal primo all'ultimo giorno, insieme con la (seppur scarna) delegazione del Sollazzo: quella che avete imparato a conoscere nel lungo resoconto di Valerio, e a cui il mio resoconto può fornire un punto di vista alternativo (uno dei sei).
day 1
Il primo giorno comincia con un
cappuccino avvelenato. Sono le ore 5 del mattino alla stazione di Avezzano e nell'attesa che parta il treno ho la geniale idea di prendere un cappuccino da un distributore automatico lì sulla banchina. Banchina che frequento da dodici anni a tutte le ore del giorno e della notte e dal cui distributore automatico non ho mai visto nessuno prendere mai niente. Ora so il perché. Quel maledetto cappuccino, oltre a avere un pessimo sapore, ha probabilmente corroso tutto quello che ha trovato sul suo cammino all'interno del mio corpo, provocandomi spasmi e sudori per tutte le sei ore di viaggio fino a Viareggio.
A Viareggio battezzo l'appartamento sollazzo prima di tutti, finché non arriva
Manfredi a.k.a. Manfroze: un uomo che conosco e venero da quindici anni e che non avevo mai visto prima di allora. Ci scambiamo qualche convenevole. Poi ci guardiamo negli occhi e ci capiamo immediatamente: andiamo a letto. Ognuno nel suo, non vi agitate. Verso le 3 del pomeriggio ci svegliamo e ci ricordiamo che siamo qui per un motivo, la fiera di Lucca, e allora prendiamo il treno e ci andiamo.
Lasciamo la stazione, attraversiamo il ponte riservato ai profughi fieranti, e vaghiamo alla ricerca della biglietteria finché un'anima pia non ci spiega che era proprio vicino alla stazione, prima del ponte. È il tramonto e di questa fiera non abbiamo ancora visto niente. Gli altri compagni nemmeno si erano ancora visti. Valerio era ancora a concupire la sua zietta a Firenze e Simokku pure sarebbe arrivato tardi. Nessuno risponde al mio appello di andare a vedere IL MIGLIOR FILM DELL'ANNO in anteprima solo per quella sera e che non uscirà in Italia per altri sei mesi, avendo tutti di meglio da fare, per cui mi accollo a chi queste cose sa apprezzarle:
Marco a.k.a. Rebo, infatti, è già lí a monitorare l'ingresso del cinema Centrale, temendo un afflusso incontenibile di spettatori per questa anteprima imperdibile di "
La tartaruga rossa" di Michaël Dudok de Wit, suo primo lungometraggio e prima coproduzione europea dello Studio Ghibli. Invece fino a mezz'ora prima dello spettacolo in fila non c'è un cazzo di nessuno. Nel frattempo faccio la conoscenza dei colleghi di Marco e ci raggiunge anche
Manuel a.k.a. Zangief. Mancava solo Eddy e avremmo riunito al completo
la cricca di Annecy (dove appunto ci perdemmo la prima occasione di guardare quel film). Alla fine del film siamo tutti estasiati, ma ormai è tardi dobbiamo tornarcene ai nostri covi. Senza vergogna chiedo a Manuel di accompagnarmi in macchina, egli già sapendo che è parcheggiata lontanissimo e che ci aspetterà quasi un'ora di stradine di montagna prima di raggiungere Viareggio e che mi avrebbe fatto rimpiangere il treno. Non sapeva però che i toscani sono degli enormi cogli...ehm, guidatori irresponsabili, specialmente di notte, specialmente nelle stradine di montagna, e che quella notte abbiamo rischiato la vita per risparmiare 3 euro di autostrada... Ma a parte questi inconvenienti, il viaggetto è stato piacevole e divertente. Specialmente la parte dove scopro che Manuel era parcheggiato ESATTAMENTE dove avevo parcheggiato io l'anno scorso. Sulla stessa strada. Alla stessa altezza. Tanto che a un certo punto sono io a indicargli dove svoltare per ritrovare la macchina.
Le coincidenze non finiscono qui, perché quando finalmente ci avviciniamo a Viareggio, dove entrambi alloggiamo, ci accorgiamo che anche i nostri appartamenti sono vicinissimi, praticamente sulla stessa strada a tre isolati di distanza. In altri tempi una coincidenza del genere avrebbe portato a unire i due gruppi, a viaggiare tutti insieme, mangiare insieme, eccetera eccetera. Ma si cresce. Si costruiscono nuovi asili nido, più grandi. Mesto et errabondo per la mia cronica immaturità che mi impedisce di capire quanto importanti e serie siano le questioni che ci dividono e ci avvelenano questa costosissima fiera come un cappuccino di stazione, mi incammino per minuti 6 (sei) verso il mio appartamento, dove ritrovo finalmente il resto della banda: Manfredi, Valerio e Simone a.k.a. Simokku e si rimane a parlare fino a notte fond... no. L'indomani mi aspetta un altra levataccia, per raggiungere Bologna. Quindi la "seduta spiritica" di Valerio dovrà aspettare.
day 2
Vado a Bologna a informarmi su questa nuova
direttiva europea sulle revisioni dei veicoli che doveva essere ratificata in Italia quest'anno ma il Parlamento ha avuto altro a cui pensare e quindi boh. Chiamo una mia vecchia amica di Bologna, vegetariana, a cui chiedo consiglio su dove mangiare nei pressi della stazione Centrale. Ma lei tarda a rispondermi, e quando lo fa io ho ormai già divorato uno strabordante kebab, e lei ha una sincope. Al ritorno è già tardo pomeriggio e decido che non vale la pena fermarsi a Lucca per la fiera, perciò torno direttamente a casa a Viareggio, che c'è da accogliere l'arrivo della famiglia
Cossa! Marco, fra l'altro, è un collega nell'ambito dell'autoriparazione, per cui abbiamo anche modo di discutere nel merito del seminario di aggiornamento a Bologna dove ero appena stato. Sarà ironico, l'indomani, scoprire che proprio la loro auto ha la revisione scaduta (o meglio, a giorni). Dopo aver denunciato Cossa, mi denuncio anche da solo: di ritorno da Bologna avevo fatto il biglietto fino a Lucca e invece sono sceso dopo, a Viareggio! Che sprezzo della legge!
A sera guardiamo il motion comic di
Watchmen su Neko TV, canale 45.
day 3
È domenica! E finalmente posso non puntare la sveglia! Ci svegliamo un po' quando cavolo ci pare e Simone mi porta anche la colazione al letto. In realtà, come mi accorgo poco dopo, sono i suoi calzini. E non li stava portando a me, li stava mettendo in valigia. Ma un uomo può sognare. Faccio colazione e poi vado a farmi la doccia. Esco dal bagno tutto gocciolante e mi ritrovo davanti
Wago, che non vedevo esattamente da dodici anni (l'ultima volta ci vedemmo a un incontro con Silvia Ziche a Roma il giorno prima del Lucca Comics 2004). Usciamo decisi verso Lucca, chi in macchina chi in treno. In macchina (non revisionata) con i Cossa ci rendiamo conto che entrare in macchina a Lucca durante Lucca Comics di domenica è l'idea più idiota che io abbia mai potuto concepire, per cui dobbiamo deviare verso il vecchio e lontano polo fieristico dove quest'anno è stato allestito il PalaYoutubers (...) e da dove partiranno, molto lentamente, delle navette verso il centro.
È ormai mezzogiorno ma comincia finalmente la prima giornata di fiera come si deve. Faccio il mio giro di stand, cominciando dal padiglione Napoleone, il tendone principale con dentro la piazzetta e la statua della Madonna su cui poi un bambino avrà fatto un disegnino con i pastelli comportando l'intervento della squadra SWAT che l'ha prontamente pulito con una spugna inumidita. Nel frattempo il sovrintendente dei beni culturali era però già morto e Franceschini dovrà a breve nominarne un altro. Poi passo anche al famigerato PalaPanini, dove mi riprometto di comprare solo cose poco costose e lasciar stare i cartonati e altri segni di sottomissione alla Disney. Spoiler: lo farò comunque il giorno dopo.
Passando davanti allo stand Tunué trovo un ragazzo intento a dedicare alcuni libri. Mi avvicino e la copertina di quei libri mi cattura. Non ne avevo mai sentito dire prima, e quel libro era addirittura del 2013. E avviene una di quelle cose che rende impagabile Lucca Comics (e le ricche fiere in generale): rischio. Mi avvicino, gli chiedo una dedica, e compro il libro. È "Sottobosco", di
Isaak Friedl (è italiano, pare). I disegni sono magnifici e la storia è allucinante. È valso il rischio, e ne ho ricavato un bel ricordo.
Passo al padiglione Bonelli ma quest'anno ha poco da offrirmi, e quello che cercavo davvero era già andato esaurito (
questo). Ma alla fine si torna sempre al PalaPanini, in un modo o nell'altro, perché è lì attorno che gravitano tutte le mie conoscenze. E infatti, verso fine giornata, ci trovo la calorosa delegazione del
Papersera, con un altrettanto caloroso e disponibile
Giorgio Cavazzano a cui finalmente sia io sia Manfredi per la prima volta stringiamo la mano, tradendo una spontanea e inaspettata emozione.
Comunque sono stanco morto, la borsa mi pesa tantissimo per gli acquisti, e
Roberto a.k.a. Pacuvio e il buon
Alberto "McDuck", mossi a pena, mi fanno un po' di spazio sulle scale, su cui mi spiaggio e non mi muovo più finché Matteo
Gumi non mi presenta a
Casty, sperando probabilmente in una lotta a torso nudo davanti alla folla assetata di sangue. Invece ci salutiamo diplomaticamente, pensando chissà cosa l'uno dell'altro, e Gumi ci rimane malissimo.
In un ennesimo tentativo pacificatore fra parti lontane, miseramente fallito, mi ritrovo l'unico del Sollazzo a accollarsi alla prelibata, armoniosa e rumorosa cena del Papersera, in cui ritrovo gli abruzzesi con cui avevo già desinato a base di arrosticini qualche giorno prima, altri che avevo già incontrato a Reggio Emilia l'anno prima durante le celebrazioni per Silvia Ziche (galeotta sempre lei
) e altri nuovi.
Di ritorno a casa dopo l'ennesimo tradimento possiamo finalmente attardarci in un abbozzo di "seduta spiritica". I Cossa nel frattempo hanno concluso la loro toccata e fuga e ci hanno lasciati nel pomeriggio, corsi a fare la revisione.
day 4
Col favore delle tenebre, e approfittando della mia assenza col Papersera, lo spirito del ROSICONY si è impossessato della casa, e stava per rovinare il resto della giornata. I miei tre compagni minacciano di andarsene senza di me, che mi ero attardato a fare i conti. Ci riuniamo in stazione a Viareggio dove per un pelo prendiamo il treno, sperando anche di non fare il biglietto, che invece ci fanno fare a bordo. Una volta a Lucca Simone ci abbandona per partecipare al Translation Slam dovevo volevo andare anch'io ma non avendo titoli mi avranno brutalmente scartato. Non ricordo perché e percome ma non ho modo di salutarlo, perciò lo saluto qui: ciao Simo!
Anche Manfroze, per qualche motivo, si dilegua, e io rimango solo con Valerio per la prima volta. E scopro con orrore che, lontano dal mio sguardo e dalla mia guida morigerante, ROSICONY ha lavorato come un cappuccino avvelanato per corrodere Valerio fino al midollo, e ormai è a briglia sciolta. Non si parla che di quella cosa. Non si parla che di quelle persone. E nulla di tutto ciò ha la minima importanza, il minimo interesse, il minimo valore per poter occupare cosí tanto tempo e cosí tante energie e cosí tanto dei soldi spesi per mettere in piedi questa gita. Avvilito, lo mando mentalmente a fanculo e vado a mettermi in fila per tre ore per una dedica dei
fratelli Rincione (pensa, sono arrivato a preferire UNA FILA, la cosa che odio di piú nella vita, alla compagnia di Valerio). Il Rincione disegnatore, quando arriva il mio turno, dice di avermi già visto da qualche parte. Io non sapevo nemmeno che faccia avesse lui, perciò è improbabile. Eppure mentre ero in fila, che lui ancora non era arrivato, mi aveva colto uno strano deja-vu, come se io con 'sti Rincione avessi già avuto a che fare in passato. Ma non mi torna in mente niente, nemmeno adesso. Sono turbato.
Prima di mettermi in fila però ero anche andato a sbirciare l'attesissima conferenza su PK, con tutto il "nuovo PK Team". La conferenza era già finita, e si era passati alle domande dal pubblico. Uno spettacolo avvilente di nostalgici e avvoltoi. Mi telefona mio padre e ne approfitto per scappare.
Dopo i Rincione ho una folgorazione: non sono ancora passato dai miei beniamini! I
Dentiblú! Corro al loro stand, con gli anni sempre piú grande, sempre piú ricco e sempre piú gioioso. Davanti a quello stand deve esserci una sacca di gas esilarante, perché non si riesce a trattenere il sorriso. Mi avvicino all'immancabile Barbara Barbieri e rinnovo la tradizione di farmi disegnare un bel cignalo, stavolta sul nuovissimo instant-graphic novel
Stranger Pigs, parodia del fenomeno dell'estate
Stranger Things.
Nel tardo pomeriggio mi riunisco al giro promozionale di Valerio (e Massimo) e Manfredi, che mi portano dal Gatto e la Volpe, che ho ancora i brividi a pensarci. Usciti dalle loro grinfie, riusciamo a ottenere un invito per l'ultimo spettacolo della simpatica e originale
Dylan Dog Experience, che come una casa dei fantasmi di un parco giochi ci regala quindici minuti di intrattenimento e comunione dylaniata. Il tipo in Bonelli mi ha anche appioppato due statuine di Magico Vento e Mister No (credo).
Tornando a casa lo spirito del ROSICONY si accanisce sulle nostre giovani carni e non ci lascia fino a notte fonda. Questo, sommato alla tristezza dell'imminente addio, proprio non ci voleva.
day 5
Mi alzo, lavo i piatti e saluto le carcasse di Valerio (e Massimo) e Manfredi lasciate da ROSICONY la notte prima. È il 1° novembre, sono in maniche corte, e a mezzogiorno alla stazione di Firenze Santa Maria Novella batte un sole che ustiona. Ma dopo le strane coincidenze di questi giorni, non mi sorprende poi tanto. Lascio questa Lucca surreale e torno alla grigia realtà con piú vuoto non soltanto il portafogli.
BOTTINO LUCCHESE:
Disney
- Topolino #3179 (regular e variant), con "Duckenstein di Mary Shelduck"
- Topolino e la spada di ghiacciolo
- PK Giant #25 - Frammenti d'autunno
- Le Storie della Baia #1
- Topolino e i Signori della Galassia
- Dracula di Bram Topker (De Luxe)
- Topolino e l'Isola di Quandomai (De Luxe)
- Dragon Lords e altre storie (Giunti)
Tunué
- Sottobosco, di Isaak Friedl
- I figli del capitano Grant di Jules Verne, di Alexis Nesme
Dentiblú
- Stranger Pigs
- Zannablú #15 - La notte del coccodrillo rampante
Altri
- Le avventure di Asterix #1-2 (spillati Panini)
- Paperi (integrale), di Marco e Giulio Rincione
- CineMAH presenta Star Trek: Eppur si movie!, di Leo Ortolani
- Comics&Science #1 (con "Misterius" di Leo Ortolani)
- Dylan Dog #361 - Mater Dolorosa (cover variant di Zerocalcare)
- La terra dei figli, di Gipi