[Hayao Miyazaki] Si Alza il Vento

Hayao, Isao e tutto il baraccao. L'Oriente a regola d'Arte dove fare amicizia con streghette, strani esserini e maiali volanti, ed incontrare castelli fra le nuvole e mondi microscopici.
  • Sembra confermato, da alcuni articoli e interviste, che Kaze Tachinu sarà un film serio e tragico.

    [spoiler]Non solo racconterà la storia di Horikoshi da un punto di vista esclusivamente umano, senza giudicare il suo coinvolgimento nelle attività belliche, ma narrerà anche la storia di una ragazza e della sua battaglia con la tubercolosi, destinata ad essere persa...[/spoiler]

    Il sonoro del film, oltre a far uso di voci umane per gli effetti (tecnica già sperimentata da Miyazaki nel corto Yadosagashi), sarà registrato in... mono!
  • Uscì il trailer:



    Minchia, un signor trailer o_o
  • Oh. E mi fa pure pensare che la mancanza dell'elemento fantastico possa serviva ad Hayao a darsi una sistematina, in direzione di sceneggiature più sobrie e concise.
  • Anche se la tematica non mi appassiona troppo devo dire che il trailer mi è piaciuto. Sarà che subisco il fascino del suo stile e che ultimamente quasi tutto quello che ho visto di animazione mi ha deluso (a parte Wreck-It Ralph).
    Il mio Twitter!
  • Miyazaki potrebbe aver messo insieme qualcosa di decisamente rilevante, questa volta.

    Io continuo a vedere un'animazione non solo fluida, ma soprattutto particolarmente minuziosa... Ah, si nota anche che, dopo l'esperimento di Ponyo, Hayao ha "ceduto" di nuovo al digitale, qua e là.
  • Una recensione, molto interessante, di Mark Schilling.

    Il succo è: Kaze Tachinu è un film visivamente sontuoso, ma molto convenzionale nei temi. È una storia "strappalacrime" d'altri tempi, un perfetto "canto del cigno" per Miyazaki.

    http://www.japantimes.co.jp/culture/201 ... eph1tLX6Uv

    Il film dura 126 minuti.
    Ultima modifica di Rebo il sabato 20 luglio 2013, 15:05, modificato 1 volta in totale.
  • Rebo ha scritto:È un storia "strappalacrime" d'altri tempi,
    Ottimo.
    Rebo ha scritto:un perfetto "canto del cigno" per Miyazaki.
    Perché è l'ultimo?
    Credo e spero di no.
    Il mio Twitter!
  • Mod XXII ha scritto:
    Rebo ha scritto:un perfetto "canto del cigno" per Miyazaki.
    Perché è l'ultimo?
    Credo e spero di no.
    Mah, questo lo dice Schilling. Miyazaki ha invece detto (cosa per lui estremamente anomala) che pensa di avere ancora un po' di anni davanti a se' e di potere fare altri film.
  • Rimetto il trailer perché il link di Rebo l'hanno segato e perché merita, oh se merita.


  • Curiosamente, nonostante le anteprime online mi abbiano enormemente impressionato... In giro per internet trovo solo recensioni freddine.

    In genere si dice qualcosa del tipo: la qualità dell'animazione è altissima, ma questo è scontato, è un film Ghibli. La tematica è insolita per Miyazaki, anche se ci sono delle sequenze oniriche. La sceneggiatura è divisa in due parti, la seconda un po' più verbosa della prima, che è la migliore. Nel complesso, un buon film, con un'aria di altri tempi.

    Senza infamia e senza lode, insomma... Mi aspettavo qualcosa di più dirompente, francamente. Spero di poter essere in grado presto di giudicare con i miei occhi. Magari a Venezia, o a Roma...
  • KAZE TACHINU ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA!

    Ebbene si, il nuovo film delloS tudio Ghibli diretto da Miyazaki sarà in concorso alla mostra del cinema di Venezia 2013!
    WOW! *__*

    https://www.facebook.com/photo.php?fbid ... =1&theater
  • Ovviamente io ci sarò... Ma stavolta come semplice spettatore, non come inviato stampa. Comprerò il biglietto e mi godrò il film in tutta tranquillità, probabilmente con Miyazaki in sala :D
  • Rebo ha scritto:Ovviamente io ci sarò... Ma stavolta come semplice spettatore, non come inviato stampa. Comprerò il biglietto e mi godrò il film in tutta tranquillità, probabilmente con Miyazaki in sala :D
    Mi viene una mezza idea di venire anch'io. C'è pure Capitan Harlock... e Terry Gilliam! :elio:
  • Salve a tutti!

    Mi chiamo Gualtiero, e sono approdato qui mentre cercavo un immagine in merito alla prima versione della locandina di 'Kaze Tachinu' (quella che come catchcopy aveva ancora 'Iza, Ikimeyamo.' invece dell definitiva "Ikineba."

    Scorciando il thread, sono rimasto colpito dal livello di buona informazione, e ho deciso di registrami.

    Vorrei contribuire con alcune correzioni e/o aggiunte alle informazioni sin qui date.

    Il titolo del film, così come la sua catchcopy, vengono sì dal poema di Paul Valéry 'Le cimitier marin', ma nella sua traduzione giapponese datane dal letterato Hori Tatsuo, che scrisse un libro con il medesimo titolo (Kaze Tachinu), e che Miyazaki Hayao ha 'fuso' con la biografia di Horikoshi Jirou per creare il suo soggetto. Essenzialmente, nella biografia dell'ingegnere aeronautico non figura la fanciulla tisica (la pittrice) né la struggente storia d'amore che ne deriva: quello è materiale dal 'Kaze Tachinu' di Hori (che pure pare abbia qualche elemento autobiografico).

    Gli effetti sonori sono stati effettivamente dichiarata essere prodotti da 'voci umane' (hito no koe). Questa è stata una dichiarazione del produttore Suzuki Toshio in una trasmissione televisiva, che ho visto personalmente. Tuttavia, non è stato dichiarato che a produrre dette voci siano stati lo stesso Suzuki e Miyazaki Hayao. Al contrario, in una seguente trasmissione televisiva si è vista una registrazione del montatore rumorista che produceva vocalmente personalmente i rumori per il primo teaser del film diffuso in Giappone (quello col sogno del piccolo Jirou).

    Un altro special televisivo ha mostrato com'è avvenuto il casting di Anno Hideaki per il ruolo del protagonista.
    http://www.youtube.com/watch?v=mVkmZFJvZ-4

    E' ben noto che Miyasan e Anno sono sempre rimasti amici dai tempi in cui Anno Hideaki si presentò come giovane animatore rispondendo alla riceca di personale pubblicata su ANIMAGE da parte dello studio TopCraft per la produzione di Kaze no Tani no Nausicaa. E' ben noto che fu proprio Anno a curare la difficile scena del Kyoushinhei (il SoldatoTitano), che con il suo 'disfacimento' era praticamente una full animation (Anno voleva usare cinque toni per ogni colore, Miyasan due. Alla fine gliene concesse tre, ma aggiunse sui genga la nota 'se usi più di tre gradazioni per colore, ti ammazzo!"). I più arguti hanno sempre riconosciuto il kyoshinhei nel design degli Evangelion, almeno dalla sigla (le ali di luce, che riprendono quelle del Kyoshinhei nel finale del manga di Nausicaa - di cui Anno era un grande estimatore, per usare un pallido eufemismo), e poi nel finale dell'episodio 2 della sere (quando si vede il viso 'nudo' dell'Evangelion Shogouki). E' ben noto che nel 1997, dopo la produzione parallela di 'Mononoke Hime' (di Miyasan, con catchcopy "Ikiro!" <- Vivi!) e 'The End of Evangelion' ( di Anno, con catchcopy 'Dakara, minna shindeshimaeba ii no ni..." <- E quindi, sarebbe bello se morissero tutti...) si concessero un viaggio vacanza in Sahara, sulle tracce del 'Corriere del Sud' (il libro di Saint-Exupery, l'autore de Le Petit Prince da cui il fennec -le renard du desert- che divenne poi Teto, lo scoiattolo-volpe di Nausicaa). Il cortometraggio coprodotto tra Ghibli e Anno per la mostra sui tokusatsu (effetti speciali) a cura di Anno, per la regia di Higuchi Shinji, è stato l'ultimo capito di questa liason (in effetti, in un'intervista Anno diceva che durante la produzione della serie originale di Evangelion gli era balanata l'idea di concludera in modo da farla essere tutta un lungo prequel di Nausicaa...).

    Vedendo il filmato linkato, che potrebbe essere anche 'staged' a scopo promozionale (ma non credo che Miyasan si sarebbe prestato, e poi le facce totalmente allibite dei consulenti del casting sono al di là di ogni recitazione, secondo me ^^), l'idea è stata proprio di Miyasan. Il nome di Anno è venuto fuori mentre si cercava di pensare a 'una voce strana' che potesse sembrare come quella di 'un intellettuale del passato'. Miyasan se n'è convinto da solo, Suzuki ha convocato Anno (si sente la telefonata: "Non si tratta di uno scherzo...") al provino, che ha subito convinto Miyasan (che in effetti sembrava convinto a priori e a prescindere).

    Nel filmato linkato, mi pare che a 2:35 Miyasan faccia vedere a Anno l'hinerikomi con un modellino dello ZeroSen. L'hinerikomi è la manovra da combattimento areo che rese celbri gli ZeroSen, poiché erano gli unici aerei della Seconda Guerra Mondiale ad essere tanto agili da poterla eseguire. Si tratta un breve di un mezzo Immelmann che poi rientra 'tagliando' in avvitamento. Miyasan l'ha fatta eseguire a Porco Rosso, (la manovra con cui si dice essere diventato l'asso dell'Adriatico), per quanto fosse del tutto assurdo, perché credo sia proprio un fan di quelle cose (ovvio). Curiosamente, per quella manovra *non esiste* un termine internazionale, dato che era una manovra che usavano solo gli ZeroSen.

    Sulla cachcopy:

    originariamente, era 'iza, ikimeyamo'. Questa frase in giapponese classico è la resa che Hori Tatsuo propone per 'il faut tenter de vivre' di Valéry.

    Ovvero, il francese: "Le vent se lève... II faut tenter de vivre!" diventa con Hori Tatsuo il giapponese "Kaze tachinu... Iza, ikimeyamo!".

    Tuttavia, "Iza, ikimeyamo" è effettivamente un tono retorico negativo sarcastico. Significa, in sostanza "Orsù, e dovremmo vivere?".

    Molti scolasti giapponesi si interrogano sul perché Hori abbia tradotto/reso così la frase di Valéry. Un po' di riferimenti: http://murasaki-cube.blogspot.it/2013/0 ... st_25.html

    In primis, quando la questione venne sollevata, Suzuki legittimo la scelta come una forma di rispetto verso Hori Tatsuo:

    "Paul Valery's poetry is quoted in French in the beginning of "Kaze Tachinu", and Tatsuo Hori translated it. It's "Kaze tachinu, iza ikimeyamo." Various people pointed out to say that this seems to be a mistranslation for some reason. It seems to be a meaning "wind begins to blow. We must try to live" by the literal translation. But Tasuo Hori translated it "kaze tachinu" (wind rised) in past tense. "Iza ikimeyamo" is ironic, it means "Let's live. No, let's die." A debate seems to continue all the time in Japanese literature history about why he did such a mistranslation. We were troubled, but thought that it is equivalent to respect to Tatsuo Hori to just use it."

    In seguito, a sconfessione di ciò, la catchcopy è stata cambiata con un inequivocabile "Ikineba." (Bisogna vivere.)

    In un'intervista radiofonica, che potete trovare qui trascritta: http://numbers2007.blog123.fc2.com/blog-entry-2445.html
    Suzuki ha spiegato come il senso che Miyazaki voleva dare alla catchcopy fosse: "Chikara wo tsukushite ikinasai!" (sforzati di vivere!), frase che riprende -come giustamente notato all'inizio di questo stesso thread- la fine di Nausicaa. La frase girava nella testa di Miyasan fin dai tempi del manga di "Kaze Tachinu", nella sua forma completa "Chikara wo tsukushite, kore wo nashinasai! Chikara wo tsukushite ikinasai!" (Sforzandoti, dai fondamento a ciò. Sforzati di vivere!), che è molto simile a una formula battista presente nell'Antico Testamento (cristiano, sì). Tuttavia, la frase precisa viene dall'ultimo libro Hotta Yoshie, di cui Miyasan è un grande appassionato (e a cui lo Studio Ghibli aveva non a caso dedicato una mostra monografica), che essenzialmente torna un po' nel pensiero di Miyazaki da Nausicaa, a Mononoke HIme, a Kaze Tachinu.

    Qui un bel riferimento: http://blog.goo.ne.jp/so-kuu/e/dff71e35 ... ab88656628

    L'impatto di Hotta Yoshie su Miyazaki è davvero evidente anche a un riassunto così sommario: http://encyclopedia2.thefreedictionary.com/Hotta+Yoshie

    Si nota che Hotta ha scritto anche un libro intitolato 'Jidai no Kazaoto' (Il rumore del vento di un'epoca), che è molto assonante con uno dei temi dichiarati da Miyazaki per questo film, ovvero 'Jidai no Kaze' (il vento di un'epoca), direi inteso un po' come 'lo spirito del tempo di un'epoca' (in questo caso, chiaramente, quella qui rappresentata).

    D'altro canto, proprio all'inizio del trailer il protagonista cita la traduzione giapponese classica di una poesia di Christina Georgina Rossetti intitolata 'The Wind' ('Kaze', in Giapponese).

    La poesia sarebbe questa:
                             
    Who has seen the wind?           
      Neither I nor you ;         
    But when the leaves hang trembling,   
      The wind is passing through.     

    Who has seen the wind ?           
      Neither you nor I ;          
    But when the trees bow down their heads,
      The wind is passing by.   
         (Christina G. Rossetti)   

    Nel film viene citata la traduzione classica della sola prima stanza, poi unita a una parte 'custom'.

    誰が風を 見たでしょう?
      僕もあなたも 見やしない
      けれど木(こ)の葉を ふるわせて
      風は通り抜けてゆく

    Per ora mi fermo qui, ci sarebbe molto altro da dire (a partire dalla dichiarazioni fatte da Miyazaki Hayao ai tempi della presentazione di 'Coquelicot-Zaka kara' in merito al seguente film che aveva iniziato a realizzare), oppure sulla storia del tema canoro scelto per questo film, ma spero intanto di avere fatto cosa gradita compilando queste informazioni. :-)
    Ultima modifica di Shito il domenica 18 agosto 2013, 01:24, modificato 2 volte in totale.
  • Sono oltremodo compiaciuto dal leggere la di lei aneddotica sul film che, ohimé, dovremo pazientare almeno una mesata per vedere (in quel di Venezia).
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Un po' di critiche sparse all'ultimo lavoro di Miyazaki...
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

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    Non è il suo capolavoro, ma è sicuramente un appropriato "sipario".

    Appunti sparsi:

    - Film lungo e riflessivo, in cui la creatività è dirottata verso rappresentazioni di eventi quotidiani e di dettagli ingegneristici spiegati con minuzia pedante da appassionato.
    - La creatività comunque non manca, dai suoni realizzati con voci umane (stranianti e, a volte, impressionanti, come nella sequenza del terremoto) ai virtuosismi nella rappresentazione del dinamismo delle macchine e degli aerei in volo.
    - Manca però totalmente, fatta salva qualche situazione nelle sequenze oniriche, il "guizzo" metamorfico miyazakiano. Niente trasformazioni, e nemmeno deformazioni espressive (nemmeno i suoi classici "capelli che si alzano", ci concede!). Animazione dei personaggi "giusta", "castigata", mi verrebbe da dire.
    - Nel complesso, siamo ai più alti standard Ghibli. Ovviamente, la full animation è usata in maniera circoscritta (ma efficace).
    - Si segnala in più occasioni il senso di "saluto finale". Esplicitamente: Caproni che dice "Vado in pensione, questo è il mio ultimo volo. Un uomo ha una sola decade di creatività" (Miyazaki pensa di aver fatto film buoni per una decade sola?). Poi, nel finale, si celebra sontuosamente la tipica esortazione miyazakiana al "continuare a vivere". Implicitamente: si rivede il "cimitero degli aviatori" di Porco Rosso (e Roald Dahl), Caproni ha delle movenze di corsa stilizzata ed esagerata alla Lupin III, su uno degli aerei spunta un clone della madre dei pirati di Laputa, nella sequenza iniziale si vede una nave volante miyazakiana che pare l'incontro tra i dirigibili di Laputa e le macchine da guerra di Howl.
    - Il film mescola Horikoshi, Tatsuo Hori (il suo romanzo Kaze Tachinu) e suggestioni da Thomas Mann (La montagna incantata), ma l'intento è autobiografico. Jiro è uno stakanovista ossessionato dal suo sogno, al punto da realizzarlo nonostante la malattia di Naoko. Certo, è affezionato, le tiene la mano... ma intanto lavora, la lascia a casa a letto con la tubercolosi (n. b., la madre di Miyazaki aveva la tubercolosi spinale), fuma in camera sua (le chiede il permesso, ma vabbe'). Il suo "grazie, grazie" tra le lacrime, alla fine, mi è sembrato un filino ipocrita. E mi sono tornate in mente le parole di Goro Miyazaki sul suo blog, a proposito di una certa persona che avrebbe dovuto prendere pieni voti come artista, ma zero come padre...
    - Infatti, i protagonisti non riescono ad appassionare. Jiro e Naoko sono figure caratterialmente stilizzate e monotematiche: lui bravo, retto e fissato con l'aeronautica, lei cara e gentile, quasi angelicata, e pronta al sacrificio per amore. Non mi sono stati per niente simpatici. Molto meglio, da questo punto di vista, i vari comprimari, ricchi di gustosi "tic" e bizzarrie che li definiscono e li fanno rimanere nella memoria con un solo tocco (dalla maliziosità bonaria alla passione per il crescione di Castorp, all'andatura di Kurokawa che fa alzare e abbassare la sua capigliatura, facendola sembrare un paio di buffe ali d'uccello...).
    - Morale "impegnativa". Jiro ha paura che i suoi aerei diventeranno armi, Caproni chiede: "Preferisci un mondo con le piramidi, o un mondo senza piramidi?" Jiro sceglie le piramidi: la bellezza ha un costo, anche crudele.
    - Aiuto, i sottotitoli. Sapete già di cosa sto per parlare. "Noialtri" e "voialtri" come se piovesse, sorella che parla in terza persona di sé e del suo interlocutore ("Kayo pensa che il fratellone Jiro sia..."), frasi dislocate (mi verrebbe da dire "slogate"...) assecondando pedantemente la sintassi giapponese, e poi una chicca finale. La canzone dei titoli di coda è Hikoki Gumo. Per quel che ne so vuol dire nuvola di aeroplano, o scia di aeroplano. Ritornello: "La tua giovane vita... E' una scia di condensa!" Posso testimoniare che un gruppo di persone dietro di me ha più volte manifestato sconcerto per i sottotitoli, concludendo che probabilmente li avevano fatti con Google Translate.
    Ultima modifica di Rebo il martedì 03 settembre 2013, 12:00, modificato 1 volta in totale.
  • Rebo ha scritto: - Aiuto, i sottotitoli. Sapete già di cosa sto per parlare. "Noialtri" e "voialtri" come se piovesse, sorella che parla in terza persona di sé e del suo interlocutore ("Kayo pensa che il fratellone Jiro sia..."), frasi dislocate (mi verrebbe da dire "slogate"...) assecondando pedantemente la sintassi giapponese, e poi una chicca finale. La canzone dei titoli di coda è Hikoki Gumo. Per quel che ne so vuol dire nuvola di aeroplano, o scia di aeroplano. Ritornello: "La tua giovane vita... E' una scia di condensa!" Posso testimoniare che un gruppo di persone dietro di me ha più volte manifestato sconcerto per i sottotitoli, concludendo che probabilmente li avevano fatti con Google Translate.
    Miyazaki parla delle scie chimiche! GOMBLODDO! :asd: :rotfl: :rotfl:
  • Dimenticavo un particolare molto divertente (involontariamente): Caproni esordisce dicendo alcune battute in italiano, in originale! Ma il doppiatore è chiaramente giapponese, quindi si sente un italiano, ehm... buffo, per voler essere buoni. :LOL: Mi è sembrato il corrispettivo acustico delle scritte balorde sui giornali in Porco Rosso...
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