[Isao Takahata] La Storia della Principessa Splendente

Hayao, Isao e tutto il baraccao. L'Oriente a regola d'Arte dove fare amicizia con streghette, strani esserini e maiali volanti, ed incontrare castelli fra le nuvole e mondi microscopici.
  • Shito ha scritto: Per il fureru, è uno di quei verbi sensoriali che non si sa mai se rendere in attivo o passivo. Nel senso che credo copra sia il 'toccare' che il 'venire toccati', insomma un po' un neutro "venire a contatto con", a sensazione (la sensazione è fondamentale, per una lingua in cui la semantica e il piano sintagmatico sono così cruciali come il giapponese ^^ )
    Grazie per il tentativo, ma non mi consoli: quello non era passivo e basta. :P
    Shito ha scritto: Sulla traduzione di 'natsukashii', in effetti un po' ti capisco.

    Nel senso che una cosa è usato as is, per esprimere uno stato d'animo. Tipo "natsukashii na!" (che nostalgia!), ma in forma di aggettivo... e di un luogo, poi! Fa subito pensare a un concetto di affezione, di attaccamento, a un 'caro luogo della memoria' che ci manca, vero?
    Esatto.
    Shito ha scritto: In effetti, pur non soddisfacendomi 'luogo nostalgico' (che sembra una cosa assoluta, impersonale), altrettanto non trovo al momento un'opzione che mi convinca di più. C'è da dire che ovviamente parliamo di *traduzione* della canzone, proprio del suo contenuto, non di una sua resa musicale e quindi intesa come più schiettamente comunicativa alla prima lettura, anzi, ascolto!
    Io invece ho cercato di renderla subito un minimo piú poetica, ma il risultato fa pietà ugualmente. Anche la mia scelta di "caro" non mi soddisfa, ma l'odio per "nostalgico" è talmente forte che gli avrei preferito qualsiasi altra cosa! :asd:
    Shito ha scritto: Certo se pensiamo a i kanji di 'natsukashii' verrebbe da adattare come 'un luogo del cuore' (come si sà, 'kokoro' è l'animo più che il cuore, e il cuore, in senso sentimentale, è appunto 'mune') ^^
    Guarda, sarebbe già meglio di un luogo nostalgico...

    Per quanto riguarda permearsi, invece, ottima versione. :)
  • E' bellissimo (per me) quando si eviscera la sensazione delle parole. :-)

    Kanarazu/zettai... non so, diciamo che nella mia esperienza 'kanarazu' si usa per il fare, le cose da farsi ad ogni costo, a qualsiasi costo, etc. Tipo: "kanarazu taosu!". Zettai invece per i concetti 'fermi'. Persino per i sostantivi. E' come se fossero l'una forma assoluta del dinamico (e quindi del fattivo, del volitivo, dell'internzionale - positivo o negativo che sia), l'altro dello statico. Potrei forse sbagliare.

    Quanto al nakunatte(mo) in effetti ci siamo intesi, difatti avevo già ri-editato. ;)

    Il punto alla fine del 'kako no subete'. Chiaramente se c'è un punto, si sottointende un desu a completamento del ha della riga prima. Se non c'è un punto, la seconda riga va con quanto segue, e quindi si sottointende un to/ni. Ma in effeti nel trailer/prologo l'hanno proprio messo a video, il punto. E per dirla tutta, anche la costruzione parallela della corrispondente strofa successiva sembra corroborare quesya lettura...
  • Shito ha scritto:E' bellissimo (per me) quando si eviscera la sensazione delle parole. :-)

    Kanarazu/zettai... non so, diciamo che nella mia esperienza 'kanarazu' si usa per il fare, le cose da farsi ad ogni costo, a qualsiasi costo, etc. Tipo: "kanarazu taosu!". Zettai invece per i concetti 'fermi'. Persino per i sostantivi. E' come se fossero l'una forma assoluta del dinamico (e quindi del fattivo, del volitivo, dell'internzionale - positivo o negativo che sia), l'altro dello statico. Potrei forse sbagliare.
    Allora: 必ず kanarazu viene usato sia per le cose da farsi a ogni costo sia per la ferma convinzione che le cose andranno cosí. L'uso al negativo era normale nel giapponese classico, ma oggidí viene percepito come innaturale quasi al punto d'essere vietato dalla norma grammaticale. Ossia non lo vietano ma, come ti direbbero i giapponesi con un sorriso a 42 denti, "non si dice"; al negativo c'è pur sempre la forma 必ずしも kanarazushimo. 絶対 Zettai è un assoluto che può essere usato in ambo i sensi, quindi anche per un "giammai", a differenza del primo. Il motivo per cui lo trovi legato ai sostantivi è che essendo un composto letto in on vi si può appigliare cosí com'è, mentre kanarazu è una lettura kun che per entrare nei composti deve assumere la lettura hitsu: 必殺技 hissatsuwaza, per esempio, le "tecniche di uccisione sicura" rese note da Street Fighter e simili.
    Un'altra cosa: nella frase in esame c'è un potenziale (合える aeru), il che a maggior ragione mi dà l'idea della convinzione ("so che riusciremo a rivederci", per intenderci). Ma il kanji sei sicuro fosse quello? Perché lo 会う au di "incontrare" non è lo stesso di 合う au "uniformarsi, adattarsi, accordarsi", che cambierebbe non poco il senso del tutto. In giro pella rete io reperii il testo col primo: ora, scambiare i due kanji è un erroraccio comunissimo anche presso i giapponesi, per cui non mi sorprenderebbe affatto, però mi confermi che dal libretto viene la seconda lezione?
    Shito ha scritto: Il punto alla fine del 'kako no subete'. Chiaramente se c'è un punto, si sottointende un desu a completamento del ha della riga prima. Se non c'è un punto, la seconda riga va con quanto segue, e quindi si sottointende un to/ni. Ma in effeti nel trailer/prologo l'hanno proprio messo a video, il punto. E per dirla tutta, anche la costruzione parallela della corrispondente strofa successiva sembra corroborare quesya lettura...
    A video m'era sfuggito, ed effettivamente c'è. Se c'è, cambia sí il senso del tutto. Il problema è che nel testo originale manca, e potrebbero averlo messo solo lí per accordarlo alla scena che stiamo vedendo in quel momento (Kaguya sotto il ciliegio, un momento in cui sente il presente identificarsi col passato? Alquanto stiracchiata comunque la si veda, ne converrai; ma vai a sapere), e a me verrebbe da chiedere lumi in proposito a chi di dovere.
  • Ho ricontrollato sul libretto ed è proprio 会える. ^^

    Sì, sul libretto il famoso punto dopo 過去のすべて non c'è, a video sì (e la parte dopo non c'è proprio).

    Mi verrebbe da dire che se già sarebbe strano che avessero 'cambiato intenzionalmente per un trailer' il senso di una frase (di una stanza!) delle liriche del tema canoro, in ogni caso debbo prendere quella come la lettura che ne danno gli autori (il regista?) del film. In ogni caso, però, leggendo anche la seconda strofa 'corrispondente', la costruzione mi pare sempre quella di "A equivale a B", quindi tutto sommato resterei su quell'intendimento. :-)

    Chiedere, se mai dovrò produrre un adattamento ufficiale per la canzone, sicuramente si farà.

    Ricordo *quanto* dialogammo con lo studio per la traduzione del tema canoro di Ponpoko (solo sottotitolato per il film home-video, sì). ^^
  • Si chiacchiera, c'è da capire quanto fondatamente, della possibilità che il film abbia problemi di pubblicazione a causa di scene pseudocensurabili.

    Mi sembra una cosa difficilmente condivisibile, ma negli USA non mi stupirebbe, e in realtà neanche in Italia. Se poi si considera che Takahata non scrive generalmente per bambini, e che qui la percezione di cartone animato è spesso "roba per bambini"...
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  • Signori, si adotti la tattica Ocelot: lo volete? Vi tenete le tette al vento. Eccheccazzo. Fossero al vento, poi: una scena di allattamento...
  • E una scena di nudo, pare. Ti approvissimo, comunque.
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  • La scena di nudo c'era anche in Totoro, due bambine che facevano il bagno nude col padre, come è normalissimo. Io non ho sentito dire nulla contro questa cosa, e a parere mio in questo clima di caccia ai pedofili era molto piú a rischio questa che non una ragazzina che fa il bagno. Come diavolo dovrebbe farlo nel Giappone medievale, poi, col costume? Andiamo...
  • Zangief ha scritto:La scena di nudo c'era anche in Totoro, due bambine che facevano il bagno nude col padre, come è normalissimo. Io non ho sentito dire nulla contro questa cosa, e a parere mio in questo clima di caccia ai pedofili era molto piú a rischio questa che non una ragazzina che fa il bagno. Come diavolo dovrebbe farlo nel Giappone medievale, poi, col costume? Andiamo...
    Ben detto, trovo ridicola la censura in questo caso, la stessa arte è ricca di nudi e dipinti di fanciulle al bagno, non vedo perchè bisognerebbe censurarla quì una scena del genere.
  • Zangief ha scritto:Signori, si adotti la tattica Ocelot: lo volete? Vi tenete le tette al vento. Eccheccazzo. Fossero al vento, poi: una scena di allattamento...
    E' veramente incredibile come in un immaginario comune distorto ci si possa dimenticare che, fino a poche decadi fa, persino l'allattamento degli infanti in pubblico non era considerato nulla di scandaloso, specie nelle aree più popolari del Belpaese.

    E' veramente incredibile quanto il postmodernismo spinto possa essere sedativo della percerzione della propria stessa realtà.

    E' veramente incredibile.

    (Ma del resto, credo che la più parte dei cattolici credano che il loro dio e quello del Corano e quello della Torah siano divinità differenti, vero? -.- )
  • Shito ha scritto:E' veramente incredibile come in un immaginario comune distorto ci si possa dimenticare che, fino a poche decadi fa, persino l'allattamento degli infanti in pubblico non era considerato nulla di scandaloso, specie nelle aree più popolari del Belpaese.
    Mah, anche ora, eh.
    Non va troppo dimenticato che 'ste critiche ci sono in USA, non qui. Per ora.
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  • Shito ha scritto:
    Zangief ha scritto:Signori, si adotti la tattica Ocelot: lo volete? Vi tenete le tette al vento. Eccheccazzo. Fossero al vento, poi: una scena di allattamento...
    E' veramente incredibile come in un immaginario comune distorto ci si possa dimenticare che, fino a poche decadi fa, persino l'allattamento degli infanti in pubblico non era considerato nulla di scandaloso, specie nelle aree più popolari del Belpaese.
    Ma io mi domando se attualmente possa davvero essere considerato scandaloso. No, seriamente, mi stupisce che qualcuno possa considerarlo tale, casco letteralmente dal pero. Mi è capitato di vedere mamme allattare in pubblico, e l'ho sempre considerata una scena molto tenera, senza alcunché di sessuale (ché immagino sia questo il recondito motivo che spingerebbe eventualmente all'imbarazzo o all'indignazione); ce ne fossero...
    Shito ha scritto: E' veramente incredibile quanto il postmodernismo spinto possa essere sedativo della percerzione della propria stessa realtà.

    E' veramente incredibile.

    (Ma del resto, credo che la più parte dei cattolici credano che il loro dio e quello del Corano e quello della Torah siano divinità differenti, vero? -.- )
    Ah, perché adesso vuoi dirmi che il Dieu dei francesi è lo stesso Gott dei tedeschi? O persino il Dio italiano? Oh, non ci allarghiamo, eh?! :asd: :D
  • LBreda ha scritto:
    Shito ha scritto:E' veramente incredibile come in un immaginario comune distorto ci si possa dimenticare che, fino a poche decadi fa, persino l'allattamento degli infanti in pubblico non era considerato nulla di scandaloso, specie nelle aree più popolari del Belpaese.
    Mah, anche ora, eh.
    Non va troppo dimenticato che 'ste critiche ci sono in USA, non qui. Per ora.
    Viene da ricordare il bel dialogo tra Ponyo e la mammina del bebè, dove il concetto di 'seno' e 'allattamento' erano proprio la causa del 'risveglio' dello spirito muliebre della piccola (e non più "la più piccola") Ponyo.

    PS: una cosa identica c'era nei titoli di coda di Totoro, con Mei che 'incontra' un bebè di cui diviene subito mammina. ^^
  • Il film uscirà negli USA a ottobre, con la Moretz che doppierà il personaggio principale:

    http://www.lospaziobianco.it/123239-pri ... a-esce-usa
  • Ed ecco il trailer americano:

  • LBreda ha scritto:Graficamente è davvero, davvero splendido. Sono curioso di sapere il resto.
    Il più bello, il più intelligente e probabilmente il più significativo dei film che ho mai visto.

    Di un'intensità spaventosa, che a volte atterrisce quasi, ma altrettanto soave. E' una tempesta e un arcobaleno nella testa, davvero.

    Non è la summa di tutta l'opera dell'autore: né è la quintessenza. Nel senso proprio del termine.

    Meravigliosamente spaventoso.

    Nel mio olimpo privato, siamo ai livelli di "Bellissima" di Visconti, che so. Il grado di verità umana è quello. Ma com'è tipico di Takahata Isao, con quella delicatezza che rende tutto così genuinamente discreto. E poi è più universale ancora. "Rocco e i suoi fratelli", forse. O più probabilmente certi classici come l'originale storia di Amore e Psyche.

    E se chiedete a me, "Bellissima" *non* parlava del "modo del cinema", come "Hotaru no Haka" *non* parlava di guerra, e "Omohide Poroporo" *non* parlava di "controemancipazione femminile", e se proprio neppure "Ifigenia in Aulide" parla di uno specifico sovrano e della di lui figlia.

    Parlano tutti solo delle pieghe e dei difetti dell'umanità, dell'essere umani, e del significato di tutto ciò.
  • Lucky Red aggiorna la pagina e inserisce il mini-trailer italiano:
    http://www.luckyred.it/la-principessa-splendente
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