No, aspetta. Con naku natta saremmo sí al passato, ma qui c'è una concessiva perché usa un -temo, non un semplice -te. Io non parlavo di passato, parlavo di un'ipotesi futura: ora capisco, ma mettiamo che venga il giorno in cui non capirò piú. Che fa il pajo con l'identica ipotesi di due righe sotto, peraltro.Shito ha scritto:Capisco cosa intendi, ma quel senso di 'cambiamento avvenuto' lo sento più con la forma 'nakutatta'. Con la forma in -te lo sento sempre come una modale/temporale, un 'moto di cambiamento in corso'. Tipo: anche se si finisce a non capirci nulla (non 'anche se si è finiti a non capirci nulla').Zangief ha scritto:Occhio, ché -nakunaru rende l'idea di un qualcosa che non si fa piú mentre prima si faceva, eh. Piú un "non riuscirò a capirci piú nulla", secondo me.Shito ha scritto: da tanto tanto lontano
anche senza riuscire a capirci nulla
pur in caso che per questa vita
arrivasse il momento della fine
Se si sente quel punto fermo, sí che cambia il tutto. Il problema è: c'è o no?Shito ha scritto:Beh, il fatto è che per me 'kanarazu' è molto forte nell'intezione, molto più di 'zettai' (che mi pare forte nell'assolutezza).Zangief ha scritto:A mio parere un po' troppo letterale. Io l'ho adattata forse in eccesso, in virtú anche del mio personale disgusto per l'aggettivo "nostalgico" che è invariabilmente ciò con cui natsukashii viene reso, e ancor piú per il maledetto kanarazu che è il piú classico degli avverbî multiuso e che ho preferito tradurre con "certo", ma vabbe'. Come ho detto, una canzone come la rendi la rendi male.Shito ha scritto: ogni cosa dell'adesso
ogni cosa del passato
si ritroveranno ad ogni costo
in un luogo nostalgico
Una cosa particolare è l'uso di 'ima' come l'adesso, il presente, l'hic et nunc. Mi ricorda l'uso che ne faceva Kawamori nel poema in tre righe all'inizio di ogni episodio di Chikyuu Shoujo Arjuna, ovvero un uso sostantivale puro, non complementare temporale.
Tra l'altro, ho editato.
Proprio nel prologo c'è un punto fermo dopo 'kako no subete', che cambia radicalmente il senso della frase.
Kanarazu è forte sí, ma non piú di zettai; sono sullo stesso piano, sebbene entrambi piú forti di kitto. Kanarazu ti sembra piú forte solo perché a differenza del piú versatile zettai lo puoi usare solo colle affermazioni positive e mai al negativo, ma non si può ogni volta renderlo con un'intenzione quando può invece esprimere anche una ferma convinzione.