[Isao Takahata] La Storia della Principessa Splendente

Hayao, Isao e tutto il baraccao. L'Oriente a regola d'Arte dove fare amicizia con streghette, strani esserini e maiali volanti, ed incontrare castelli fra le nuvole e mondi microscopici.
  • Questo stile sembra veramente molto espressivo, credo sarà uno strumento fondamentale per la percezione delle emozioni dei personaggi
  • Daria ha scritto:Questo stile sembra veramente molto espressivo, credo sarà uno strumento fondamentale per la percezione delle emozioni dei personaggi
    Infatti è quello a cui Takahata ha sempre puntato e punta ;)
  • Ed ecco il full trailer:

  • Graficamente è davvero, davvero splendido. Sono curioso di sapere il resto.
    Lorenzo Breda
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  • ohhh che meraviglia ♥
  • A me, sinceramente, tutta questa indefinizione disturba parecchio e la canzoncina dolciosa è da abbattimento della domenica pomeridiana. Mi fa pensare, che bello, interessante ma... si sono scocciati di rifinire il tutto? Cosa vuole dare il regista con questo stile? Il senso vaporeo della vità? Le vicende di questo personaggio proiettate su uno sbuffo di fumo bianco? Ma a me non interessa, l'arte un tempo voleva raggiungere la perfezione, pensiamo ai capolavori del rinascimento, da un secolo circa poi c'è stato lo sconquasso e sono state chiamate "opere d'arte" ammassi di nulla, che non esaltano lo spirito dello spettatore ma anzi, lo annichiliscono.
  • Magnifico trailer. Noto un riferimento allo ohaguro, la pratica di annerirsi i denti tipica delle figlie delle classi abbienti (come infatti i due vecchi divengono dopo aver rinvenuto Kaguya). A giudicare da quanto si vede, pare che la storia originale sia piú o meno seguita, chissà se fino al finale. Mi domando se il "crimine" di cui si fa cenno nel sottotitolo abbia a che vedere col fatto che uno dei cinque pretendenti alla mano di Kaguya ci lascia le penne come conseguenza dei suoi sforzi...
  • Icnarf ha scritto:A me, sinceramente, tutta questa indefinizione disturba parecchio e la canzoncina dolciosa è da abbattimento della domenica pomeridiana. Mi fa pensare, che bello, interessante ma... si sono scocciati di rifinire il tutto? Cosa vuole dare il regista con questo stile? Il senso vaporeo della vità? Le vicende di questo personaggio proiettate su uno sbuffo di fumo bianco? Ma a me non interessa, l'arte un tempo voleva raggiungere la perfezione, pensiamo ai capolavori del rinascimento, da un secolo circa poi c'è stato lo sconquasso e sono state chiamate "opere d'arte" ammassi di nulla, che non esaltano lo spirito dello spettatore ma anzi, lo annichiliscono.
    Uh? Indefinizione? Scocciati di rifinire? Ammassi di nulla? Ma cosa hai visto?

    Lo stile riprende, rivede e anima quello dei dipinti tradizionali giapponesi. Che è una forma d'arte peraltro quasi contemporanea a quella del nostro rinascimento, altro che sconquasso di questo secolo. Ed è pure piú difficile animare, su disegni cosí.

    E poi canzoncina dolciosa? Ma la hai letta? Malinconicissima, altro che dolciosa.

    OK una critica, ma 'sta roba è campata in aria. Non sapevo se risponderti o trattarti da troll.
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  • A me questo stile non piace che tu lo voglia o no. Il testo della canzone l'ho letto, ma ovviamente mi riferivo alla melodia e ho aggiunto infatti che mi fa pensare alla melanconia tipica della domenica pomeriggio, non a una cosa dolce infatti. A me lo stile, ripeto, non mi ricorda i dipinti giapponesi ma solo tanta confusione, non mi piace, lo ripeto e se penso questo sono affari miei, tu piuttosto pensa a tollerare le opinioni altrui che non sarebbe male.


    P.S. L'arte antica giapponese, come l'arte antica cinese, al contrario di quella antica occidentale mirava più a dare delle sensazioni visive che a riportare fedelmente, per quanto possibile, le forme. A me piacciono entrambe. Ho criticato lo stile del film perchè, al contrario de La Bella Addormentata, dove effettivamente i personaggi sembrano animarsi su un arazzo, quà si muovono nel nulla in maniera abbozzata; se a te piace, ripeto, spero ti divertirai durante la visione del film :)
  • Zangief ha scritto:Magnifico trailer. Noto un riferimento allo ohaguro, la pratica di annerirsi i denti tipica delle figlie delle classi abbienti (come infatti i due vecchi divengono dopo aver rinvenuto Kaguya). A giudicare da quanto si vede, pare che la storia originale sia piú o meno seguita, chissà se fino al finale. Mi domando se il "crimine" di cui si fa cenno nel sottotitolo abbia a che vedere col fatto che uno dei cinque pretendenti alla mano di Kaguya ci lascia le penne come conseguenza dei suoi sforzi...
    Me lo chiedevo anch'io. Takahata ha dichiarato che nella sua lettura della storia traduzionale ne ha 'ribaltato' il punto di vista, spostandolo da quello del tagliatore di bambù a quello interno della principessa, ovvero ha raccontato la storia dal punto di vista di lei.

    Mi chiedo se il 'crimine' della principessa non sia la volontà di vivere un'adolscenza spensierata. Penso al rifiuto della principessa di prendere marito, al suo rifiuto della convenzione della società civile dei suoi tempi, alla sua voglia di libertà: una cosa molto ritratta anche nel trailer, significativo quando -truccata da adulta- guarda l'uccellino in gabbia, e poi la scena della 'corsa spogliandosi delle vesti della civiltà', che che Takahata aveva già messo in Heidi e nel finale di Ponpoko (con Shoukichi).
  • LBreda ha scritto: Ed è pure piú difficile animare, su disegni cosí.
    Vorrei sottolineare l'obiettività di questo dato. Quando ho visto le prime immagini di questo film (il teaser), ho subito pensato: "ma come hanno fatto"?

    Animare una linea morbida (spessore non uniforme) e non perfettamente chiusa in campiture di colore perfettamente chiuse è quasi impossibile.

    In questo film, sembra che siano riusciti ad animare direttamente i sakuga/genga dei disegnatori principali, con tutta la loro espressività, piuttosto che il frutto del 'touch-up' (rifiniture) fatto su quelli.

    Personalmente, sono veramente esterrefatto. Trovo che in un simile stile vi sia una sorta di 'espressionismo' (se mi passate l'uso di un termine di certo non adeguato al disegno orientale) davvero poderoso. L'impatto degli sguardi, ma anche dei movimenti, è incisivo oltre a quanto io abbia mai visto in animazione.

    Vorrei anche dire che io stesso sono un convinto assertore, nell'arte, del figurativismo. Sarà che sono nato a Vasto, ma tendo a fare mia la dottrina dei preraffaeliti, e considero già il manierismo una deriva dell'arte pittorica del primo rinascimento. Tuttavia, cose come l'impressionismo e altre forme d'arte più 'concettuale', che concorderei a definire spesso assai formali e vuote di comunicatività reale, non hanno nulla a che fare con lo stile che vedo qui. Per intenderci, io qui vedo il disegno dal tratto morbido e capace che ritrovo negli schizzi di Michelangelo, che tutto sommato trovo più espressivi delle sue opere pittoriche finite. Perché spicca quello che i giapponesi chiamano "il polso dell'artista". Trovo sempre le matite più espressive delle chine, per intenderci. E così, quando guardo lo sguardo di Kaguya che si sveglia, o che fissa piena di sorpresa e entusiasmo il kimono, mi pare di non aver mai visto animati sentimenti umani come lì.
  • Shito ha scritto:
    Zangief ha scritto:Magnifico trailer. Noto un riferimento allo ohaguro, la pratica di annerirsi i denti tipica delle figlie delle classi abbienti (come infatti i due vecchi divengono dopo aver rinvenuto Kaguya). A giudicare da quanto si vede, pare che la storia originale sia piú o meno seguita, chissà se fino al finale. Mi domando se il "crimine" di cui si fa cenno nel sottotitolo abbia a che vedere col fatto che uno dei cinque pretendenti alla mano di Kaguya ci lascia le penne come conseguenza dei suoi sforzi...
    Me lo chiedevo anch'io. Takahata ha dichiarato che nella sua lettura della storia traduzionale ne ha 'ribaltato' il punto di vista, spostandolo da quello del tagliatore di bambù a quello interno della principessa, ovvero ha raccontato la storia dal punto di vista di lei.

    Mi chiedo se il 'crimine' della principessa non sia la volontà di vivere un'adolscenza spensierata. Penso al rifiuto della principessa di prendere marito, al suo rifiuto della convenzione della società civile dei suoi tempi, alla sua voglia di libertà: una cosa molto ritratta anche nel trailer, significativo quando -truccata da adulta- guarda l'uccellino in gabbia, e poi la scena della 'corsa spogliandosi delle vesti della civiltà', che che Takahata aveva già messo in Heidi e nel finale di Ponpoko (con Shoukichi).
    Ottime osservazioni. Che poi non è certo una convenzione solo di quei tempi: non è che il Giappone moderno sia tanto diverso, se chi passa la ventina senza essersi sposata è considerata una zitella... E neppure l'Italia, se è per questo. Questo film rischia di essere piú attuale del previsto. :asd:
    Riguardo l'espressività delle matite, concordo in pieno. Una qualsiasi tavola di Cavazzano non ripassata a china, per quanto le chine possano essere belle - e quelle di Zemolin lo sono, Zemolin è un mostro -, ha tutto un altro fascino. Ma basta anche vedere gli storyboard di Cimino, o le matite di Frezzato, tanto per rimanere sul discorso italiano.
    E in questo covo di nerd disneyani, ci si ricorderà bene delle prove 2D a matita di Rapunzel animate. Non credo ci sia NESSUNO che abbia preferito la versione finale in CGI. Takahata ha fatto esattamente questo, gente, non so se ve ne rendete conto. A colori, e per tutto un film.
  • In pratica ha riportato in vita lo xerox :asd:
  • Ecco a voi quello che in giappone è uscito come 'Prologo':



    in pratica, un trailer lungo da 6 minuti. E' uscito in doppio formato DVD/BD anticipando l'uscita cinema.

    Immagine

    Lo trovo molto narrativo, e di certo copre ben più dell'incipit della storia. In effetti, sembra piuttosto una versione tl;dr del tutto.

    Anzi, viene da chiedersi se Pakusan, oltre al punto di vista narrativo, non abbia cambiato sinanco il finale della storia.

    Morte sul Fujisan innevato, e 'ritorno alla Luna' come mera metafora di un suicidio di espiazione? (a là Petit Prince?)

    Mmmh...
  • Shito ha scritto: LAnzi, viene da chiedersi se Pakusan, oltre al punto di vista narrativo, non abbia cambiato sinanco il finale della storia.

    Morte sul Fujisan innevato, e 'ritorno alla Luna' come mera metafora di un suicidio di espiazione? (a là Petit Prince?)

    Mmmh...
    È sicuramente quel che viene da pensare a vederlo. Sempre che quello sia il finale, ovviamente.
  • Il tema canoro, come sappiamo, è "Inochi no Kioku" di Nikaidou Kazumi:



    Trascrivo qui le liriche della prima parte (quella del trailer), in kanji e traslitterazione fonetica, e poi fornisco una prima traduzione. :-)

    La trascrizione viene direttamente dal booklet del CD single ufficiale, spazi e andate a capo incluse.

    あなたに触れた よろこびが
    深く 深く
    このからだの 端々に
    しみ込んでゆく

    ずっと 遠く
    なにも わからなくなっても
    たとえ このいのちが
    終わる時が来ても

    いまのすべては
    過去のすべて
    必ず また合える
    懐かしい場所で

    Sulla pronuncia fonetica traslitterata, nessun dubbio:

    anata ni fureta yorokobi ga
    fukaku fukaku
    kono karada no hashibashi ni
    shimikondeyuku

    zutto tooku
    nanimo wakaranakunattemo
    tatoe kono inochi ga
    owaru toki ga kite mo

    ima no subete ha
    kako no subete
    kanarazu mata aeru
    natsukashii basho de



    La traduzione consideratela ancora provvisoria ^^;

    Come sempre, specie per le canzoni, sul senso di certe locuzioni anche molto semplici c'è da riflettere sulla corretta interpretazione.
    Consiglio di leggere le righe che seguono seguendo la canzone in originale, perché il senso con cui ogni pezzo si attacca agli altri va molto con il mondo in cui venogno pauseggiate. :-)


    La gioia di averti toccato
    profodamente, profondamente
    in ogni angolo di questo corpo
    va permeandosi

    da tanto tanto lontano
    anche se finissi per non capire più nulla
    pur in caso che per questa vita
    arrivasse il momento della fine

    ogni cosa dell'adesso è
    ogni cosa del passato
    ad ogni costo le rincontrerò
    in un luogo nostalgico
    Ultima modifica di Shito il sabato 16 novembre 2013, 23:37, modificato 6 volte in totale.
  • Shito ha scritto: La traduzione consideratela ancora provvisoria ^^;

    Come sempre, specie per le canzoni, sul senso di certe locuzioni anche molto semplici c'è da riflettere sulla corretta interpretazione.
    Consiglio di leggere le righe che seguono seguendo la canzone in originale, perché il senso con cui ogni pezzo si attacca agli altri va molto con il mondo in cui venogno pauseggiate. :-)
    Sempre. Il problema delle canzoni è che, comunque tu le possa tradurre, in italiano faranno sempre schifo. La mia versione mi fa ancora vomitare a distanza di giorni, sebbene non ci sia piú tornato sopra pur conscio delle topiche a volte marchiane. Mi serve da monito, e non solo nel senso di evitare di fare certe cose quando casco dal sonno. :LOL:
    Shito ha scritto: La gioia di averti toccato
    profodamente, profondamente
    in ogni angolo di questo corpo
    va permando
    Buono l'averti toccato, a differenza del sottoscritto che alle due e mezza di notte prese l'abbaglio del passivo quando fureru regge normalmente il dativo. Ma permando che roba sarebbe? Refuso per pervadendo? Se lo è, è una versione che preferirei alla mia.
    Shito ha scritto: da tanto tanto lontano
    anche senza riuscire a capirci nulla
    pur in caso che per questa vita
    arrivasse il momento della fine
    Occhio, ché -nakunaru rende l'idea di un qualcosa che non si fa piú mentre prima si faceva, eh. Piú un "non riuscirò a capirci piú nulla", secondo me.
    Shito ha scritto: ogni cosa dell'adesso
    ogni cosa del passato
    si ritroveranno ad ogni costo
    in un luogo nostalgico
    A mio parere un po' troppo letterale. Io l'ho adattata forse in eccesso, in virtú anche del mio personale disgusto per l'aggettivo "nostalgico" che è invariabilmente ciò con cui natsukashii viene reso, e ancor piú per il maledetto kanarazu che è il piú classico degli avverbî multiuso e che ho preferito tradurre con "certo", ma vabbe'. Come ho detto, una canzone come la rendi la rendi male.
  • Oh, l'edizione del "prologo" è carinissima. Ma leggo un "not for sale", a chi è stata distribuita?
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  • Zangief ha scritto:
    Buono l'averti toccato, a differenza del sottoscritto che alle due e mezza di notte prese l'abbaglio del passivo quando fureru regge normalmente il dativo. Ma permando che roba sarebbe? Refuso per pervadendo? Se lo è, è una versione che preferirei alla mia.
    E' (era, editato, grazie) un refuso per 'permeandosi'. ^^
    Zangief ha scritto:
    Shito ha scritto: da tanto tanto lontano
    anche senza riuscire a capirci nulla
    pur in caso che per questa vita
    arrivasse il momento della fine
    Occhio, ché -nakunaru rende l'idea di un qualcosa che non si fa piú mentre prima si faceva, eh. Piú un "non riuscirò a capirci piú nulla", secondo me.
    Capisco cosa intendi, ma quel senso di 'cambiamento avvenuto' lo sento più con la forma 'nakutatta'. Con la forma in -te lo sento sempre come una modale/temporale, un 'moto di cambiamento in corso'. Tipo: anche se si finisce a non capirci nulla (non 'anche se si è finiti a non capirci nulla').
    Zangief ha scritto:
    Shito ha scritto: ogni cosa dell'adesso
    ogni cosa del passato
    si ritroveranno ad ogni costo
    in un luogo nostalgico
    A mio parere un po' troppo letterale. Io l'ho adattata forse in eccesso, in virtú anche del mio personale disgusto per l'aggettivo "nostalgico" che è invariabilmente ciò con cui natsukashii viene reso, e ancor piú per il maledetto kanarazu che è il piú classico degli avverbî multiuso e che ho preferito tradurre con "certo", ma vabbe'. Come ho detto, una canzone come la rendi la rendi male.
    Beh, il fatto è che per me 'kanarazu' è molto forte nell'intenzione, molto più di 'zettai' (che mi pare forte nell'assolutezza).

    Una cosa particolare è l'uso di 'ima' come l'adesso, il presente, l'hic et nunc. Mi ricorda l'uso che ne faceva Kawamori nel poema in tre righe all'inizio di ogni episodio di Chikyuu Shoujo Arjuna, ovvero un uso sostantivale puro, non complementare temporale.

    Tra l'altro, ho editato.

    Proprio nel prologo c'è un punto fermo dopo 'kako no subete', che cambia radicalmente il senso della frase.

    Edit: mente continuo ad editar dettagli.

    Per il fureru, è uno di quei verbi sensoriali che non si sa mai se rendere in attivo o passivo. Nel senso che credo copra sia il 'toccare' che il 'venire toccati', insomma un po' un neutro "venire a contatto con", a sensazione (la sensazione è fondamentale, per una lingua in cui la semantica e il piano sintagmatico sono così cruciali come il giapponese ^^ )

    Sulla traduzione di 'natsukashii', in effetti un po' ti capisco.

    Nel senso che una cosa è usato as is, per esprimere uno stato d'animo. Tipo "natsukashii na!" (che nostalgia!), ma in forma di aggettivo... e di un luogo, poi! Fa subito pensare a un concetto di affezione, di attaccamento, a un 'caro luogo della memoria' che ci manca, vero? Hai ragione. In effetti, pur non soddisfacendomi 'luogo nostalgico' (che sembra una cosa assoluta, impersonale), altrettanto non trovo al momento un'opzione che mi convinca di più. C'è da dire che ovviamente parliamo di *traduzione* della canzone, proprio del suo contenuto, non di una sua resa musicale e quindi intesa come più schiettamente comunicativa alla prima lettura, anzi, ascolto!

    Certo se pensiamo a i kanji di 'natsukashii' verrebbe da adattare come 'un luogo del cuore' (come si sà, 'kokoro' è l'animo più che il cuore, e il cuore, in senso sentimentale, è appunto 'mune') ^^
    Ultima modifica di Shito il sabato 16 novembre 2013, 23:49, modificato 4 volte in totale.
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