[Hiromasa Yonebayashi] Quando c'era Marnie

Hayao, Isao e tutto il baraccao. L'Oriente a regola d'Arte dove fare amicizia con streghette, strani esserini e maiali volanti, ed incontrare castelli fra le nuvole e mondi microscopici.
  • Visto ieri sera con Lorenzo e Gianduja.
    Diversamente dagli anni scorsi, quest'anno ho visto solo due film d'animazione al cinema: Inside Out e Quando c'era Marnie. Poche presenze, ma entrambe di altissimo livello. Non ho visto tutti i film Ghibli, ma Marnie è entrato subito fra i miei preferiti. La storia di un'amicizia semplice e delicata, che è al tempo stesso la malinconica storia di una famiglia. Un'ambientazione bellissima (i paesaggi dei film Ghibli sono sempre una gioia per gli occhi), che ti far venir voglia di andare a esplorare Hokkaidō e la villa di Marnie. Due ottime protagoniste (ma io ho adorato anche la piccola Sayaka), di cui Yonebayashi riesce con abilità ad animare i sentimenti. Se ogni anno si riuscisse ad avere un film animato di questo livello ci metterei la firma. Il 2015 me ne ha dati ben due, non potrei chiedere di meglio.
    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
  • Shito ha scritto:Quando Marnie dice a Anna, sulle primissime, che l'aveva già vista, "di frequente", sembra alludere proprio a una sua coscienza di essere sua nonna.
    Quella frase se non sbaglio viene detta o ripetuta quando si fanno le 3 domande a testa, in effetti mi aveva dato da pensare.. come mai Marnie sapeva di Anna?
    Onestamente non mi ero posto il problema narrativo, pensavo fosse un meta-testo per lo spettatore. L'interpretazione della coscienza/spirito di Marnie che ricorda mi sembra un buon modo per spiegare la cosa. Tra l'altro dato che [spoiler]la nonna aveva deciso di ricominciare ad amare proprio da Anna, figlia di sua figlia[/spoiler], avrebbe senso il ritorno in sogno/spirito per "completare l'opera" che con la sua morte aveva comportato una concatenazione di problemi ad Anna. Il tutto poi si collegherebbe bene a Tanabata (che onestamente non sapevo che tipo di festa fosse).

    Personalmente però avevo pensato che gli incontri di Anna fossero più interiori, che non spirituali, nel senso che ho pensato che nell'inconscio di Anna dovevano essere presenti i [spoiler]ricordi della nonna[/spoiler], con tutte le storie che le aveva raccontato (perché al di là della melodia cantata, se non sbaglio la nonna raccontava alla nipote piccolina le storie di quando era giovane... ma magari mi sto clamorosamente sbagliando e non ricordo bene) e questi poi ritornano alla luce, affinché rivivendo quelle storie rivive quell'amore, quella cura che[spoiler]la nonna le rivolgeva[/spoiler]. In tal senso dato che le storie erano [spoiler]della nonna giovane[/spoiler], ovvero dell'età di Anna, quest'ultima le da inconsciamente la forma della bambolina, oggetto transizionale con la quale la vediamo spesso. In tal senso Marnie le dice che l'ha già vista, perché essa è frutto posato nell'inconscio di Anna che "riemerge".
    Quindi Anna rivivendo un'amore incondizionato sepolto nel suo inconscio, dapprima impara ad aprirsi, poi con la storia della famiglia rimette i pezzi a posto e capisce che la [spoiler]nonna l'aveva amata[/spoiler] (mentre durante il film aveva detto qualcosa tipo "come hanno osato morire, mamma papà e nonna, lasciandomi sola") ricollegandola alla Marnie incontrata nel subconscio, e da cui in definitiva si distacca ("devo scomparire" dice Marnie - oggetto transizionale/caregiver - "ti perdono" dice Anna, ovvero "ora riesco a farcela da sola") infine c'è la conclusione con la zietta e la questione dei soldi.

    Sinceramente non ho letto il libro originale, quindi non saprei come sia lì, tuttavia il film l'avevo interpretato così. Che ne pensate?
  • Shito ha scritto:Voi cosa ne pensate?
    Io sono molto influenzato dal libro, nel quale è molto più chiaro che [spoiler]Marnie non è un fantasma[/spoiler], ma vive piuttosto nei ricordi (e nei sogni) di Anna creati da ciò che [spoiler]le raccontava quando accudiva la nipotina[/spoiler].

    Questo nel film viene ripreso in più punti: intanto è persino più chiaro che nel libro che [spoiler]si tratti di sogni[/spoiler], poi viene evidenziato che [spoiler]la nonna raccontò le sue vicende alla nipotina[/spoiler], e infine il titolo allude proprio all'idea del ricordo.

    È pur vero che è in corso il Tanabata, elemento per ovvi motivi assente nell'originale. E credo che Yonebayashi abbia creato ad arte questa ambiguità che è giusto che resti tale (anche perché le due idee non cozzano necessariamente tra loro). Yonebayashi riesce nell'interessante e difficile compito di prendere spunto dalla narrativa occidentale (non solo come idee, ma anche come stile narrativo e struttura) realizzando prodotti perfettamente adatti tanto a un pubblico occidentale quanto a un pubblico orientale, e lo fa anche tramite queste sottigliezze interpretative.
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  • LBreda ha scritto:Questo nel film viene ripreso in più punti: intanto è persino più chiaro che nel libro che [spoiler]si tratti di sogni,[/spoiler] poi viene evidenziato che[spoiler]la nonna raccontò le sue vicende alla nipotina[/spoiler], e infine il titolo allude proprio all'idea del ricordo.
    Bene, allora non ricordavo male XD
    Per il libro che edizione hai letto? Se non sbaglio c'è solo l'edizione della Kappalab, che però dalle recensioni su Amazon pare che sia piena zeppa di errori (che poi alla fin fine lo prenderei eh, però...)
  • L'idea delle reminiscenze oniriche tuttavia non torna molto con cose come la scarpina ritrovata, e altri risvolti 'fisici' dei racconti. Non so se il regista abbia intesto introdurre questo elemento sottesamente sovrannaturale del tutto, ma nel film è chiaro che Anna '[spoiler]non aveva perdonato la nonna[/spoiler]' di averla abbandonata, morendo, e che Marnie alla fine le chiede di perdonarla, a chiare lettere, chiudendo con un'epsressione da trapasso.
  • Simo87 ha scritto:Per il libro che edizione hai letto? Se non sbaglio c'è solo l'edizione della Kappalab, che però dalle recensioni su Amazon pare che sia piena zeppa di errori (che poi alla fin fine lo prenderei eh, però...)
    Ho letto l'originale in inglese, non saprei consigliarti.
    Shito ha scritto:L'idea delle reminiscenze oniriche tuttavia non torna molto con cose come la scarpina ritrovata, e altri risvolti 'fisici' dei racconti.
    Non sono poi molti, i risvolti fisici. La scarpetta amo credere che sia merito di Toichi.
    Shito ha scritto:Non so se il regista abbia intesto introdurre questo elemento sottesamente sovrannaturale del tutto, ma nel film è chiaro che Anna 'non aveva perdonato la nonna' di averla abbandonata, morendo, e che Marnie alla fine le chiede di perdonarla, a chiare lettere, chiudendo con un'epsressione da trapasso.
    Ma questo non cozza con il fatto che Marnie possa esistere solo nella mente di Anna.
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  • Però [spoiler]Anna perdona Marnie[/spoiler]; ancora non sa che lei [spoiler]era sua nonna[/spoiler]. Lo comprende solo quando alla fine vede la foto e tutti i pezzi vanno a posto.
    Il momento del perdono interiore è verso l'amica. Però con la foto quel perdono diventa risolutivo psicologicamente nel senso che comprende che [spoiler]la nonna l'aveva amata[/spoiler] poi capisce che [spoiler]Marnie = nonna[/spoiler] e Marnie le voleva bene, quindi per proprietà transitiva si rinforza il fatto che [spoiler]la nonna le voleva bene[/spoiler]: inconsciamente l'aveva perdonata nella scena della tempesta, consciamente la perdona con la foto.
    LBreda ha scritto:
    Simo87 ha scritto:Per il libro che edizione hai letto? Se non sbaglio c'è solo l'edizione della Kappalab, che però dalle recensioni su Amazon pare che sia piena zeppa di errori (che poi alla fin fine lo prenderei eh, però...)
    Ho letto l'originale in inglese, non saprei consigliarti.

    Ah ok, in effetti mi sa che in italiano non ci sono altre edizioni...
    Ultima modifica di Simo87 il venerdì 28 agosto 2015, 19:09, modificato 2 volte in totale.
  • Chiedo un minimo di attenzione a coprire gli spoiler con l'apposito pulsante "spoiler" (penultimo della toolbar sopra al campo di inserimento dei post)
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  • LBreda ha scritto: Non sono poi molti, i risvolti fisici.
    E ora chi è che usa le dislocazioni? XD

    BTW il traduttore insisteva che nel libro (da lui letto e riletto) fosse tutto reale e non onirico.
  • Shito ha scritto:E ora chi è che usa le dislocazioni? XD
    ROTFL. Colpa tua, temo. Troppe anche in questo film :P

    (a proposito di adattamento e doppiaggio, non ho amato troppo la voce di Marnie, mentre wow, Anna era PERFETTA)
    Shito ha scritto:BTW il traduttore insisteva che nel libro(da lui letto e riletto) fosse tutto reale e non onirico.
    Ciò che nel libro non sembra proprio per nulla è un fantasma, o qualunque cosa analoga. Il libro mescola molto di più le scene "con Marnie" a quelle "senza Marnie", e le sparizioni della ragazzina sono più marcate, assieme al tema dei due mondi distinti e del fatto che entrando in uno ci si dimentica dell'altro (si vede bene anche nel film).

    Io ho interpretato tutto questo come un passaggio dal sonno alla realtà. Probabilmente è interpretabile anche come una sorta di "intertferenza" tra passato e presente, cosa che forse si sovrappone anche bene al Tanabata, ora che ci penso.

    So bene delle letture e riletture di Manuel, ci troviamo ad avere (ARGH, DI NUOVO TU) gusti molto simili, e il libro me lo consigliò lui :)
    Non ho però molto discusso di questa cosa, in effetti.
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  • LBreda ha scritto:Colpa tua, temo.
    Insisti, eh? XD

    Il bello è che tu dislochi a dovere, con tutte le virgole al posto giusto, e questo rende tutto ancor più corretto da un lato e ancor più evidente dall'altro. ^^

    Ma se provi a registrarti quando parli con gli amici per poi 'sbobinare' l'inciso, troverai tante dislocazioni e frasi segmentate che altro che un mio copione!

    Hint: piuttosto il "tipico doppiaggio italiano" ad essere tutto fasullo, didascalico, fiabesco e infantile nelle costruzioni e nell'enfasi. Giurin giurello.

    In ogni caso, almeno nel film c'è anche il problema 'visivo': [spoiler]Anna non aveva visto la nonna da giovane. O comunque non avrebbe potuto ricordarla La vede nei suoi sogni e la disegna, Hisako la riconosce[/spoiler]. ^^;

    L'idea di: sono tutti sogni di lei, o 'visioni/allucinazioni' di lei è suggestiva e sensata, torna con un sacco di cose, ma qualche nota stonata resta.
  • Ad onor del vero, tendo a usare le disclocazioni più sullo scritto che sul parlato, mi aiuta a sottolineare cose. Di atipico, nel parlato, ho solo un abuso di passati remoti.

    Riguardo il film, sì, l'aspetto fisico è un problema, in effetti. Se si vuole essere puntigliosi si può dire che nessuno ci mostra come fosse davvero [spoiler]la nonna di Anna da bambina[/spoiler], ma è una scusa un po' traballante.
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  • Per come l'ho interpretata: [spoiler]Marnie assume nell'inconscio di Anna le fattezze della bambola - oggetto transizionale a cui Anna era legata, unica che non poteva "tradire i suoi sentimenti" -, ovvero una ragazzina bionda. Quindi Anna sogna Marnie - la bambola - vive con lei le storie raccontate dalla nonna e riceve l'esempio dell'amore incondizionato e dell'amicizia. Anna ha quindi una risoluzione sensoriale (ovvero non tramite flussi di coscienza razionalizzati), attraverso abbracci (seppur inconsci) etc. e inizia ad aprirsi.
    Inoltre Anna dipinge Marnie e la signora Hisako dice che conosceva una ragazza bionda così (che poi si vede nel flashback); personalmente penso che l'uguaglianza tra bambola/Marnie/bambina-conosciuta-da-Hisako, sia più una cosa grafica/indizio che non davvero un'uguaglianza vera e propria nel senso di "sono uguali perché Anna l'ha vista davvero, la nonna", non so se mi spiego...usando disegni uguali tutto torna, anche per comodità dello staff intendo, se avessero realizzato disegni differenti sarebbe risultato più corretto realisticamente (Anna non aveva visto la nonna da piccola) ma meno visivamente; in altre parole sto dicendo che lo staff le disegna uguali/molto simili (bambola/Marnie/ragazzina-Hisako) e mostra i disegni di Anna molto somiglianti a Marnie, in modo che i bambini capiscano al volo in modo sensoriale.
    Infine Anna perdona Marnie (risoluzione inconscia) e poi scopre che era la nonna (risoluzione conscia).

    Comunque a me piace anche l'interpretazione spirituale.[/spoiler]
  • C'è anche il problema dei nomi. Anna non ricorda, non recupera nemmeno che la sua nonna si chiamasse Marnie?

    Sicuramente il nome nella sua memoria c'è, dato che lo 'attribuisce' al suo 'fantasma'. Quindi come potrebbe non ricordare il nesso (che è più banale/basilare del nome stesso)?

    La stessa cosa per il nome 'Kazuhiko', che è quello di suo nonno - di cui la nonna le ha parlato. Anna lo tira fuori in un suo sogno prima di trovarlo scritto sul diario di Marnie.

    E su tutto, quello che non torna è l'atteggiamento di 'gnosi' di Marnie nei presunti sogni di Anna.

    Però in effetti, a rivedere il film, ora mi sembra che la regia spinga piuttosto sull'idea di sono tutti sogni/reminiscenze di Anna. E in questo senso, sicuramente la ninna-nanna come fil rouge è anche più giustificata, meglio collocata.
  • LBreda ha scritto:Ad onor del vero, tendo a usare le disclocazioni più sullo scritto che sul parlato, mi aiuta a sottolineare cose. Di atipico, nel parlato, ho solo un abuso di passati remoti.
    La dislocazioni servono proprio a quello, infatti. In genere, portano in primo piano il rema della frase, che di rado coincide col soggetto. Questo vale anche (e più) nel parlato, invero. Il parlato è rema-tema ben più dello scritto. Ma in un forum, non si scrive 'prosa' - si scrive mentre si pensa, ovvero si scrive de factu 'parlato trascritto', come in molti moderni modi di comunicazione (sms, chat), che stanno creando una nuova variazione diamesica dell'italiano substandard. O forse l'hanno già creata, e non sarebbe un problema, se non per le contaminazioni idenbite - sopprattutto sull'uso della punteggiatura. Ti invito a far caso, anche su scritti professionali (articoli su quotidiani maggiori, tipo), di quanti ormai mettano la virgola tra soggetto e predicato verbale.
  • Shito ha scritto: C'è anche il problema dei nomi. Anna non ricorda, non recupera nemmeno che la sua nonna si chiamasse Marnie?
    Sicuramente il nome nella sua memoria c'è, dato che lo 'attribuisce' al suo 'fantasma'. Quindi come potrebbe non ricordare il nesso (che è più banale/basilare del nome stesso)?
    La stessa cosa per il nome 'Kazuhiko', che è quello di suo nonno - di cui la nonna le ha parlato. Anna lo tira fuori in un suo sogno prima di trovarlo scritto sul diario di Marnie.
    [spoiler]Però c'è da dire che Anna fa una faccia proprio stupìta, quando gira la foto e legge il nome "Marnie". Quindi, secondo me, il fatto che avesse i nomi "Marnie" e "Kazuhiko" nel profondo inconscio non implica che dovesse avere anche il nesso di parentela. Un po' come una canzoncina che rimane in mente, magari ci si dimentica perfino chi l'ha cantata ma rimane la musichetta (ok il paragone musichetta/nome-sentito-nell'infanzia non è la stessa cosa, ma il senso che volevo esplicitare è quello..)[/spoiler]
    E su tutto, quello che non torna è l'atteggiamento di 'gnosi' di Marnie nei presunti sogni di Anna.

    Però in effetti, a rivedere il film, ora mi sembra che la regia spinga piuttosto sull'idea di sono tutti sogni/reminiscenze di Anna. E in questo senso, sicuramente la ninna-nanna come fil rouge è anche più giustificata, meglio collocata.
    [spoiler]A me sembra che il percorso di Anna sia parallelo:
    - nel mondo reale trova il diario di Marnie, che non sa essere sua nonna e ricollega gli scritti agli eventi nei sogni;
    - mentre la gnosi che regola i sogni deriva da un minestrone delle storielle raccontatele dalla nonna, e.g. "ho ballato con una poverella" (mi pare) e Anna balla con Marnie, la ninna nanna, i party e così via. Una scena che a me pare discriminante sul fatto che quelli di Anna sono sogni e non "la nonna è spiritualmente con me" è quando Marnie tutto a tratto nomina Kazuhiko; in quel momento dall'inconscio di Anna emerge il nome Kazuhiko e va in bocca a Marnie, sia nella scarpinata verso il silo che all'interno dello stesso (almeno nel momento iniziale se non ricordo male). Se Marnie fosse stata realmente la nonna in spirito, non penso che si sarebbe messa a sputar nomi così all'improvviso, rivolgendosi alla nipote con il nome del marito XD
    Per questo dicevo che ciò che Anna sogna sono un mix di ricordi (le storielle della nonna) e di amore incondizionato (la nonna si prendeva cura di lei).[/spoiler]

    Magari dovremmo chiedere direttamente a Yonebayashi :ARGH:
  • Il nome, nel libro, è un diminutivo.
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  • Credevo che Marnie fosse un diminutivo di Margaret tout-court, sbaglio?

    [spoiler]BTW, alla fine Anna 'sbianca' nel vedere il nome di Marnie dietro la foto perché Yoriko le ha detto "era di tua nonna", eh. ^^;[/spoiler]
  • [spoiler]Eh appunto, se non fosse stato per la zietta mi sa che Anna non ci sarebbe arrivata XD[/spoiler]

    Piccola curiosità: ma nel libro la storia è come nel film o è molto diversa?
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