Chiusura dello Studio Ghibli

Hayao, Isao e tutto il baraccao. L'Oriente a regola d'Arte dove fare amicizia con streghette, strani esserini e maiali volanti, ed incontrare castelli fra le nuvole e mondi microscopici.
  • Dopo l'annuncio secco, il mio principale timore:

    Questa chiusura significa sostanzialmente che l'animazione tradizionale è morta oggi. Lo Studio Ghibli era l'unico grande studio a fare animazione tradizionale di buona qualità, e (a torto? a ragione? boh?) il fatto che ha chiuso verrà visto come un segnale che questo tipo di prodotto non vende piú.

    E ciò è male.

    Chi sarà ora interessato a produrre, con un budget sufficiente, gente come Gorō Miyazaki o Hiromasa Yonebayashi, che hanno saputo dimostrarsi ottimi autori, e degni eredi di una scuola che ha dato MOLTISSIMO alla storia dell'animazione?
    Lorenzo Breda
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    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
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  • Che notizia terribile! Tutt'ora non capisco come possano aver incassato così poco gli ultimi film...
    LBreda ha scritto:Lo Studio Ghibli era l'unico grande studio a fare animazione tradizionale di buona qualità, e (a torto? a ragione? boh?) il fatto che ha chiuso verrà visto come un segnale che questo tipo di prodotto non vende piú.
    il che è una cosa ancora più tragica della notizia stessa, già abbastanza brutta di suo.
  • Tutto questo è male per molte ragioni.

    La principale però è che lo Studio Ghibli non era (più) una cosa di Hayao + Isao che doveva nascere e morire con loro, ma erano stati lanciati Goro e Yonebayashi come semini. I due stavano impostando un bel futuro per lo Studio, nel solco di quanto fatto dai fondatori ma con una certa evoluzione personale.

    Insomma, c'erano eredi. E stavano facendo quello che i bravi eredi devono fare, evolvendo la baracca senza snaturarla.

    E adesso, a meno di colpi di scena e ribaltamenti, questi due artisti se ne andranno chissà dove a disperdere la propria cifra stilistica.

    Inoltre, e qui parlo da catalogatore incallito, quando l'anno prossimo apriremo un Compendium anche per Ghibli (spero di riuscirci, magari con la partecipazione di Shito per le schede...), sarà facile tenere traccia del Canone e del pre-ghibli, ma sempre più difficile trovare un criterio di segnalazione per il post-ghibli. Speriamo bene..
  • Da quel che dicono qui si parla più che altro di una lunga pausa.
  • Uhm sí, a quanto pare l'idea è quella, per eventuali prossimi progetti, di utilizzare animatori presi specificatamente per quel progetto. Come fanno gli altri studi.

    Cosa ugualmente molto preoccupante, considerando che la qualità Ghibli è dovuta anche alla presenza di una tradizione interna e a un processo di formazione che in questo modo si disperdono.
    Lorenzo Breda
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  • LBreda ha scritto: Uhm sí, a quanto pare l'idea è quella, per eventuali prossimi progetti, di utilizzare animatori presi specificatamente per quel progetto. Come fanno gli altri studi.
    Cosa ugualmente molto preoccupante, considerando che la qualità Ghibli è dovuta anche alla presenza di una tradizione interna e a un processo di formazione che in questo modo si disperdono.
    Condivido.
    Sparirebbe un certo stile di animazione che ricorda i contenuti delle opere dell'epoca Meisaku e la forma con acquerelli, o con il disegno a mano mixato con la CG, ma credo che in ogni caso il soggetto di prossimi film non subirebbe grandi variazioni. Voglio dire, Goro Miyazaki e Hiromasa Yonebayashi metterebbero comunque su il contenuto dei film, anche se magari si perderà un po' della forma caratterizzante lo Studio (il che, chiaramente è un peccato). Insomma il Ghibli potrebbe diventare come lo studio Khara, che ad esempio per l'ultimo film di Evangelion ha chiamato animatori, ma in ogni caso il soggetto rimarrebbe comunque un "frutto della casa".
    Che poi, scusate, ma Goro non stava lavorando ad un nuovo film (a parte la serie tv)?
    Valerio ha scritto:Inoltre, e qui parlo da catalogatore incallito, quando l'anno prossimo apriremo un Compendium anche per Ghibli (spero di riuscirci, magari con la partecipazione di Shito per le schede...)
    Bellissima idea! A riguardo, anche se è ancora presto, c'è un bellissimo sito in francese che indica anche le influenze letterarie per le opere dello Studio Ghibli.
    Eccolo qui: http://www.buta-connection.net/accueil/ (sicuramente lo conoscete, io l'ho scoperto solo da poche settimane!)
  • Comunque anche Disney fa così, e in genere lo stile dei suoi film in CGI è abbastanza omogeneo, mentre paradossalmente se guardiamo lo stile dei film di Isao troviamo disomogeneità stilistiche con quelli di Hayao, il che significa che non dovrebbe essere determinante più di tanto per lo stile dello studio questo cambio di sistema.
  • Valerio ha scritto:quando l'anno prossimo apriremo un Compendium anche per Ghibli
    E quello per la NINTENDO? :(

    Comunque uff, proprio adesso che volevo incominciare a seguire le opere degli altri artisti Ghilbi :(
  • Topolino sbarazzino ha scritto: E quello per la NINTENDO? :(
    No, vabbè, ma fammi capire, mi odi? :P
    Lorenzo Breda
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  • Ci dev'esser stata una fuga di notizie. :P

    E' previsto, in realtà. Ma considerando che per arrivare ad un punto accettabile col Disney ci vorrà almeno un paio d'anni, e che per il Ghibli un altro anno ancora, per arrivare a fare un Nintendo Compendium dovremo attendere perlomeno il 2018.

    E per allora io potrei essere morto, Daria mamma e Breda santo.
  • e Portamantello potrebbe essere Supremo Dittatore del Mondo.
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Valerio ha scritto:
    Inoltre, e qui parlo da catalogatore incallito, quando l'anno prossimo apriremo un Compendium anche per Ghibli (spero di riuscirci, magari con la partecipazione di Shito per le schede...)
    Volentieri, a tua disposizione. :-)

    I miei 2cents sulla notizia, che in varie forme circolava in ambienti interni da molti mesi: è una questione di anacronismo:

    Il business model Ghibli era anacronistico: produrre anime di alta qualità con altissimi costi, perché fatti da mani giapponesi, molte mani. E il Giappone è oggi un paese del primo mondo. Non si può fare. Il 'lavoro da muscoli' dell'animazione è un lavoro da secondo mondo. Infatti il Giappone dei '60, '70 e ancora '80 il Giappone faceva il lavoro da muscoli per l'America.

    I costi di un film Ghibli sono mostruosi perché un film Ghibli viene prodotto oggi in Giappone col modo di quando il Giappone era molto più povero, in un'altra fase sociologica ed economica. In più, in ossequio al sogno socialista di Miyasan, da dopo Kiki lo studio Ghibli impiegava animatori a tempo pieno invece che cottimanti/freelance, cosa che era impossibile già nei '60, figurarsi oggi. Per sostenere una simile anacronistica impresa, ogni film Ghibli doveva essere non solo un successo, ma un evento nazionale: questo l'ha spiegato ufficialmente lo stesso Suzuki. E questo giganteschi eventi li si poteva creare con certe firme, non con chiunque.

    Quindi, ringraziamo che il Giappone non è l'Italia: lì hanno potuto licenziare in tronco tutti gli animatori, semplicemente perché ora come ora non servono più. In Italia sarebbe stato fallimento e stop, con chiusura reale.

    Ma d'altro canto, lo Studio Ghibli è l'atelier nato per realizzare i film di Miyazaki Hayao, essenzialmente. Forse assumere gli animatori in pianta stabile era stato un po' azzardato fin da principio: tradiva l'idea del "facciamo uno studio per realizzare film, non realizziamo film per mantenere uno studio". Costi fissi e arte non vanno d'accordo.

    In ultimo, di mio non vedo il dramma e neppure la tristezza della possibile chiusura: perfetto è ciò che è concluso. Ogni cosa che abbia avuto un inizio deve pure trovare una fine. Illudersi che possa esistere sempre un "ancora, ancora!" è un modo molto infantile di baloccarsi e sollazzarsi nei trastulli mentali di un bimbo viziato, no?

    "La canzone del tempo" (la ending di Ged Senki) era chiara: "hajimari ha aru, owari ha aru no, wasurenaide". Esiste un principio, esiste una fine, non dimenticarlo. ^^
  • E se la CGI avesse vinto totalmente la guerra?
    Q: Your background has always been in hand-drawn animation, as far as I am aware, do you have any interest in animating with computer graphics any more than Ghibli does at the moment, or experimenting with 3D? Or are you happy to stay with the hand-drawn style?

    Kitaro Kosaka: Well, I'd like to preserve the analogue and hand-drawn techniques as much as possible. But, if there are no animators left, we can’t carry on like that. If that happens, we might find ourselves moving into CG. To tell the truth, Studio Ghibli hasn’t invested much in the retraining of staff, so... I am not really sure about our future development. We might go towards 3D, towards CG... with Miyazaki’s involvement, we were able to maintain hand-drawn animation, which is very costly. But I think this will be a big problem for us to solve.
    http://www.uk-anime.net/articles/An_int ... o_Kosaka/2
  • SDENG!
    No dai, sarebbe terribile davvero! Bisogna uscire da questa condizione tragica di supremazia della computer grafica.
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