[Hayao Miyazaki] Kiki: Consegne a Domicilio

Hayao, Isao e tutto il baraccao. L'Oriente a regola d'Arte dove fare amicizia con streghette, strani esserini e maiali volanti, ed incontrare castelli fra le nuvole e mondi microscopici.
  • Nel 1984, il film d'animazione Kaze no Tani no Nausicaa (Nausicaa della Valle del Vento) aveva suscitato un forte interesse da parte del pubblico e della critica cinematografica giapponese nei confronti del regista Hayao Miyazaki; interesse che aveva permesso a Miyazaki la fondazione dello Studio Ghibli, che aveva esordito col film Tenku no Shiro Laputa. Dopo la realizzazione di altri due film, Tonari no Totoro e Hotaru no Haka (Una Tomba per le Lucciole), Toshio Suzuki, già tra i principali fautori del progetto di Nausicaa, si incaricò di collaborare con Miyazaki nella produzione di un film destinato a dare stabilità economica allo studio; fu Suzuki a proporre di adattare per lo schermo il romanzo Majo no Takkyubin di Eiko Kadono, soggetto dotato di un forte richiamo commerciale e, al tempo stesso, di una certa "rispettabilità" culturale; e, cosa non secondaria, procurava al progetto la sponsorizzazione della Yamato Takkyubin, una grande compagnia di consegne che, grazie anche alla provvidenziale somiglianza fra il personaggio del gatto Jiji e il proprio marchio, vedeva nel futuro film un'imperdibile occasione di pubblicità.
    Grazie all'intuito commerciale di Suzuki, Majo no Takkyubin sarebbe diventato un campione d'incassi e avrebbe consacrato definitivamente Miyazaki e lo Studio Ghibli (che proprio grazie a questo film potè trasformarsi in una struttura stabile e organizzata) nei favori del pubblico giapponese.
    La parabola formativa della giovane protagonista (una maga tredicenne che deve trascorrere un anno di apprendistato fra gli uomini) nel passaggio dall'infanzia all'adolescenza è raccontata da Miyazaki secondo una personalissima vena immaginifica (non senza suscitare le perplessità della Kadono per le modifiche apportate alla storia originale); non si fa fatica a riconoscere i vezzi tipici del regista, dalla proverbiale passione per il volo all'attenzione un po' di maniera per il paesaggio, fino a un certo gusto per l'azione "rocambolesca" (si veda la sequenza dell'incidente al pallone aerostatico).
    Se l'impianto morale appare fin troppo scoperto, e personaggi e background sociale sono caratterizzati in modo eccessivamente schematico e "buonista" per risultare convincenti, i momenti migliori del film non mancano di un discreto fascino affabulatorio. Inoltre, Majo no Takkyubin possiede una notevole eleganza visiva (non immune, invero, da un certo accademismo); merito dell'efficiente organizzazione produttiva messa in piedi da Suzuki, che permise a Miyazaki di realizzare il film con una cura meticolosa per i dettagli e avvalersi di un'animazione nettamente al di sopra degli standard tecnici giapponesi (i rodovetri impiegati per il film furono 67.317).

    Sempre da un mio vecchio articoletto.
  • Rimandando ad un futuro la mia recensione, per ora dico soo due cose.

    E' il mio Miyazaki preferito.
    Grrodon ha scritto: la momentanea perdita dei poteri, che se ne vanno senza un motivo ben preciso, per simboleggiare i periodi di scazzo della vita.
    Veramente più che un "periodo di scazzo" starebbe ad indicare l'arrivo di un cambiamento fisiologico in Kiki, che non è più una bambina ma è cresciuta, e come tutte le ragazze ha dei giorni no.
    Notare i salti mortali che ho fatto per mantenere la classe e il buon gusto che mi contraddistinguono.
  • DeborohWalker ha scritto: E' il mio Miyazaki preferito.
    Idem. Anzi per me lo era. Poi ho visto Totoro.
    Veramente più che un "periodo di scazzo" starebbe ad indicare l'arrivo di un cambiamento fisiologico in Kiki, che non è più una bambina ma è cresciuta, e come tutte le ragazze ha dei giorni no.
    Anche, cioè derivatamente. Più che altro il senso della cosa sta nel discorso della sua amica pittrice, quando parla della voglia di disegnare che va e viene...
  • Kiki è un film delizioso. Affronta un tema spesso abusato nel mondo dell'animazione cioè quello della crescita e dell'assumersi le proprie responsabilità ma lo fa in un modo assolutamente originale. Esteticamente è una delizia per gli occhi grazie alla bellissima e curatissima ambientazione europea della città di Koriko. Per realizzarla Miyazaki e i suoi collaboratori si ispirarono a Stoccolma dove si recarono in viaggio per studiarne l'architettura, anche se essa riprende alcuni elementi anche da altre città europee come Milano, Lisbona e Parigi. Deliziosi sono anche i personaggi, con Kiki molto spontanea e ben caratterizzata come del resto anche tutti gli altri personaggi della storia. Anche qui come ne Il Mio Vicino Totoro si riscontra la mancanza di un vero antagonista che rende il film ancora più leggero e spensierato e lontano dallo stereotipo classico del cinema d'animazione dove non manca mai il cattivone di turno. In definitiva un piccolo capolavoro con una storia tanto semplice quanto ben raccontata.
    "L'umanità deve porre fine allo spoiler, o lo spoiler porrà fine all'umanità."

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  • Nonostante tutte le buone idee, i valori di semplicità, il mostrare il percorso di crescita e via dicendo, Kiki non mi ha particolarmente impressionato, facendomi calare la palpebra più e più volte durante la visione.
    Il volo resta sempre bello, però il sedile si presta a comodi e brevi sonnellini.
  • Trovato a sorpresa al cinema il poster di Kiki! Molto carino!

    http://www.facebook.com/photo.php?fbid= ... nt_count=1
  • Paurissima per l'adattamento, peraltro futile. Mi sa che me lo risparmierò.

    (in compenso il poster provo a recuperarlo, da mettere insieme a quelli di Totoro e Ponyo)
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  • Anch'io temo tanto per l'adattamento, dato che Kiki è il mio Miyazaki preferito (assieme a Ponyo), e a differenza di Ponyo ne ho già goduto una versione italiana Cannarsi-free.

    Però credo proprio che andrò a vederlo al cinema, un po' per rivedere quei personaggi sul grande schermo, un po' per trascinarmi dietro più persone possibili.
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  • DeborohWalker ha scritto:Cannarsi-free.
    No, era sempre lui, prima dell'illuminazione.

    Cmq questo lo skippo, l'ho visto mille volte e di andare a pagare per vederlo deturpato non ho voglia. Non sarebbe questa grande celebrazione, per il mio ghibli prediletto. E poi tanto mi rassegno che in BD l'avrò così, quindi prima o poi il cannarsi me lo becco.

    Felice che gli abbiano cassato il titolo che voleva mettere lui "il servizio di consegne a domicilio della strega".
  • Valerio ha scritto:
    DeborohWalker ha scritto:Cannarsi-free.
    No, era sempre lui, prima dell'illuminazione.
    E ciò è il principale motivo per cui questo rifacimento è del tutto superfluo.
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  • Però pare che Lucky Red sia stata obbligata perché il precedente doppiaggio rimane di proprietà della Disney.
  • Valerio ha scritto: Felice che gli abbiano cassato il titolo che voleva mettere lui "il servizio di consegne a domicilio della strega".
    Rotflissimo :asd: -_-
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  • Valerio ha scritto:Però pare che Lucky Red sia stata obbligata perché il precedente doppiaggio rimane di proprietà della Disney.
    E chi la obbligava a ripubblicare Kiki, di grazia?
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  • Valerio ha scritto:Felice che gli abbiano cassato il titolo che voleva mettere lui "il servizio di consegne a domicilio della strega".
    DI grazia, veramente, che glie l'abbiano cassato!
  • LBreda ha scritto:
    Valerio ha scritto:Però pare che Lucky Red sia stata obbligata perché il precedente doppiaggio rimane di proprietà della Disney.
    E chi la obbligava a ripubblicare Kiki, di grazia?

    Il fatto che il film fosse fuori catalogo e non ne esistesse una versione in circolazione, né su BD?
  • Ce ne sono di messi molto peggio. Manca il BD, ma il DVD in edizioni non eccelse si trova abbastanza. Avrei ritenuto piú sensato prendere accordi, per lunga che sia la procedura.
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  • E le canzoni modificate. Dai, io odio Cannarsi ma qui non è il caso di indignarsi più di quanto non lo abbiamo fatto per Laputa. O per Totoro e Porco Rosso, i cui doppiaggi erano tutti già pronti quando lavorava per la Disney.
  • Ecco il trailer italiano!

  • Hanno capito che se vogliono invogliare il pubblico devono togliere il dialogo cannarsiano dal trailer?
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