[Gorō Miyazaki] I Racconti di Terramare

Hayao, Isao e tutto il baraccao. L'Oriente a regola d'Arte dove fare amicizia con streghette, strani esserini e maiali volanti, ed incontrare castelli fra le nuvole e mondi microscopici.
  • hanno paura che la gente si accorga che è una pippa di film? :P
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • E' passata inosservata, ma è uscita la locandina italiana.

    Immagine
  • Elikrotupos ha scritto: di trailer "decenti" non ce ne sono? a parte quel montaggio di varie scene con sotto una canzone... dico un trailer coi protagonisti che parlano, che anticipi la storia... un trailer, ecco :P
    E ora per la gioia di Elik il trailer c'è. E mica solo quello! C'è pure tutto un mini (mini mini) sito italiano, guarda un po' ---> http://www.luckyred.it/iraccontiditerramare/

    Trailer che mi ha fatto molto ridere, a dire la verità :asd:

    La musica è effettivamente parte della colonna sonora. Poco "ghibliana", come dicevo, no?

    Inaspettati gli sponsor...

    [EDIT: cliccate sul concorso di radio 105, presto! :rotfl: ]
  • A parte la musica, anche l'aspetto grafico è decisamente poco ghibliano.

    Comincio quasi a chiedermi se varrà la pena andarlo a vedere.
    Lorenzo Breda
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  • Mah, no, qui mi sento in dovere di spezzare una... lancetta in favore del film.

    Nel senso che la musica è sì poco ghibliana, ma il resto del film è invece molto coerente con lo spirito dello Studio. Se qualche espressione dei volti è un poco "strana", questo è per via dello stile di disegno di Goro. Goro è un autore, o è sulla strada per diventare tale, c'è poco da fare: e le sue scelte sono state molto ponderate (io stesso gli ho chiesto il motivo di certe espressioni facciali "allucinate", e lui mi ha risposto che ha prescritto volontariamente agli animatori di realizzarle così, per "ottenere un approccio più diretto alla resa delle emozioni").

    A parte questo, c'è il fatto che i riferimenti grafici non vengono dal passato Ghibli recente, ma dalle origini dell'arte di Miyazaki padre & co.

    Il che sa di anacronismo. Il tratto semplificato e aspro di Gedo Senki ha molto da spartire con quello di Nausicaa. O, ancora meglio, con quello del primo film cinematografico animato da Miyazaki, nel lontano 1969: Taiyo no Oji Hols no daiboken (prima regia di Takahata). Andatevi a vedere COME INIZIAVA QUEL FILM, e ripensate a qualcuna delle scene viste nel trailer del film di Goro. Notata la citazione?

    Il problema è che Goro ha messo in pratica i suoi nobili e profondi (non lo dico ironicamente) presupposti teorici in maniera un poco maldestra. E' inesperto, chiaramente.

    Infine, mi autoquoto:
    Rebo ha scritto: Sintetizzando: come film Ghibli, è il peggio che si sia mai visto. Come film in sé, è discreto, se non poco meno: si risolleva nel finale. Come prima prova, è a tratti stupefacente considerando l'inesperienza di Goro.

    Va segnalato che a coloro che sono digiuni di animazione, e che non hanno mai visto un film Ghibli, Gedo Senki è sembrato ricchissimo, emozionante, persino commovente.
    Andate a vedere Gedo Senki, non sono soldi sprecati. C'è di molto peggio nelle sale.
  • Bè, non mi hanno disgustato queste "espressioni", ma sono invece rimasto perplesso dalla qualità delle animazioni, in alcune scene un po' scadente, rispetto agli ultimi film...

    Giusto per sapere, qualcuno sa confrontare i budget di Sen to Chihiro/Howl/Gedo Senki?
  • Per aspetto grafico intendevo l'animazione, non il tratto (che comunque non paragonerei a Nausicaä - non ho visto Taiyo no Oji Hols no daiboken). Potrebbe essere un problema di trailer, ma ne dubito.

    Alla fine è probabilissimo che lo veda, anche perché sono andato a vedere immondizia assoluta solo per avere un'idea di cosa avessero fatto. E se dici che vale la pena, non ne dubito.
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  • DeborohWalker ha scritto:Bè, non mi hanno disgustato queste "espressioni", ma sono invece rimasto perplesso dalla qualità delle animazioni, in alcune scene un po' scadente, rispetto agli ultimi film...

    Giusto per sapere, qualcuno sa confrontare i budget di Sen to Chihiro/Howl/Gedo Senki?
    Ah ecco, allora ci eravamo capiti male.

    Sì, Gedo Senki ha animazioni un po' scadenti di tanto in tanto. Sul budget non so rispondere, anche perché lo Studio stesso ha voluto mantenere nascosta questa informazione in relazione al film di Goro. Il che è "sospetto", se vogliamo. La domanda di Deboroh, più o meno uguale, è stata rivolta a Venezia a Suzuki, che ha risposto: "Questa è la prima opera che facciamo come indipendenti dopo la separazione dalla Tokuma, e continueremo a produrre pellicole ogni due anni. I fan dello studio non si preoccupino. Del budget però non voglio parlare. In Giappone stiamo vivendo una profonda crisi economica, parlare di costi e di guadagni potrebbe dare a questo lavoro un'immagine sbagliata. Vogliamo innanzitutto che il film venga visto, in patria e nel resto del mondo".

    Oltre che di budget, direi che i problemi sono stati di tempo. Confrontate i periodi della produzione delle animazioni:

    Tales from Earthsea: 8 mesi e 17 giorni
    Howl's Moving Castle: 17 mesi e 6 giorni (2/1/2003-7/7/2004)
    Spirited Away: 16 mesi e 26 giorni (2/1/2000-6/27/2001)

    Gake no ue no Ponyo, il nuovo Miyazaki, ha un tempo di lavorazione previsto di circa 20 mesi, per fare il confronto.

    Tenete conto anche del fatto che la "rigidità" delle animazioni cerca di restituire il feeling di Nausicaa e di Hols...

    Per quanto riguarda Nausicaa in particolare, i riferimenti in realtà ci sono anche a livello dei personaggi. Ged è palesemente ricalcato su Yupa, Lepre è Kurotowa spiccicato. Pure gli schemi coloristici sono spesso simili, e così anche la "piattezza" di certe tinte...

    Anche se il principale riferimento miyazakiano è il manga Shuna no Tabi, come dichiarato anche nel manifesto italiano del film.

    Faccio un paragone un po' azzardato: Gedo Senki sta alle opere recenti dello Studio Ghibli come Intrigo a Berlino di Soderbergh sta al cinema d'oggi. Gedo Senki è un fossile vivente. Eppure ha i suoi motivi di interesse. Poi ha altri problemi, a livello registico e di sceneggiatura, ma quello è un altro discorso.
  • Voglio sperare che non abbiano deliberatamente tagliato i fondi a Gorō (parlare di crisi mentre stanno investendo in Ponyo mi pare sospetto, per quanto Ponyo abbia inevitabilmente la precedenza su Gedo Senki).

    Per quanto riguarda Nausicaä, il character design è evidentemente simile, ma imho non lo è così tanto lo stile.

    Se il budget è basso, comunque, mi pare piuttosto ovvio che l'animazione sia sotto la media Ghibli. Anche perché, per il poco che so, lo Studio tende a mettere una quantità notevole di frame al secondo in scene particolari o particolarmente veloci, cosa infattibile con un budget limitato.
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  • C'è un altro trailer nuovo che gira in internet comunque, è quello del DVD giapponese (che uscirà a luglio in edizione a 2 dischi o a 4 dischi).

    Lo trovate qui ----> http://club.buenavista.jp/ghibli/special/ged/movie.jsp

    (E' il primo "blocco" di link in alto, gli altri due "blocchi" mostrano delle "featurette").

    Forse questo trailer rende meglio quello che è il film. Quello italiano è proprio brutto, lo fa sembrare una delle solite pellicole fantasy piene di azione. D'altra parte, è una scelta di marketing furba.
  • Un altro stuzzicadenti da spezzare a favore di Gedo Senki. Riguarda la musica.

    Le composizioni strumentali di Terashima Tamiya che fanno di sfondo al film, come già detto, non hanno niente a che fare con lo spirito Ghibli, e in sé non sono niente di particolare interesse (brani roboanti, coretti pseudo-epici, salverei solo il "Tema di Therru").

    Ma la musica di Gedo Senki non si esaurisce in questo. Come sapete già, nel film ci sono due canzoni: La "Canzone di Therru", cantata "a cappella" a metà della storia, e la canzone dei titoli di coda, la "Canzone del Tempo".

    E queste sono assolutamente ghibliane, e valorizzate anche dalla voce particolarissima della doppiatrice originale di Therru, Teshima Aoi. La quale ha interpretato anche molti altri brani riguardanti l'universo di Gedo Senki, raccolti nell' "Image Album" del film. In tutto sono 10 canzoni, scritte da Taniyama Hiroko (tranne la "Canzone del tempo", scritta da Akino Arai e Hogari Hisaaki). I testi sono tutti di Miyazaki Goro (in collaborazione con Akino Arai nella "Canzone del tempo").

    Non che siano chissà quali capolavori; sono brani molto piacevoli, adattissimi ad un film dello Studio, e dispiace che in colonna sonora ne siano arrivati solo due. Se ne possono ascoltare degli estratti ----> QUI. Bisogna andare al centro della pagina, dove ci sono i simboli di Windows Media Player e di Real Player, e cliccare per ascoltare. Trovo che le canzoni migliori siano quelle dalla n. 4 in poi.
  • Come tutti sappiamo esce fra due giorni, ma nell'attesa c'è tempo per un ultimo trailer. E' italiano, è lunghissimo (quasi 4 minuti), ed ha una scelta di immagini e musiche che rendono meglio l'idea di com'è realmente il film...

    http://www.youtube.com/watch?v=vZkrQls1iS4
  • SPOILER!!!

















    Visto oggi, dopo aver tentato di vederlo ieri (ma l'orario scritto sul giornale era sbagliato di un quarto d'ora per eccesso).

    Il primo commento sorge spontaneo dal profondo dopo un po' che si guarda il film:

    ragazzi, che casino.

    Pare che il nostro Gorō abbia preso i primi tre libri (e forse anche i successivi, devo verificare veramente al più presto) e abbia mescolato le pagine come fossero carte da poker.

    Il risultato è che ad Arren succedono cose che a Ged successero nel primo libro, che i draaghi prendono e si sbranano sul mare ma la cosa non ha quasi seguito, che Arren uccide il padre (ma pure quello non è chiarissimo fino a metà film, l'effetto originale era quello di una potente testata nello stomaco, e che Arren combatte follemente. Probabilmente sconvolta da tutto questo, Tenar diventa biondo-castana (era mora o la cosa era del tutto frutto della mia immaginazione?) e assume le caratteristiche della moglie del tintore nel terzo libro. Povera Le Guin.

    Per finire di smontare il legame tra l'opera Gorōmiyazakiana e l'Opera della Le Guin, aggiungo: ma chi è il genio che ha tradotto il titolo già non troppo pertinente Gedo Senki con I Racconti di Terramare? Terramare non è stata neanche nominata durante tutto il film.

    Ora passiamo a parlare del film, lasciando perdere il libro.

    Non è un brutto film. Non è nello standard Ghibli, la frase "Hayao diseredalo!" è condivisibile, ma non è poi un così brutto film.

    L'animazione è effettivamente non troppo dissimile da quella di Hayao da giovane, ed è paragonabile con Nausicaä (è molto più fluida di quella dei trailer), ma i disegni di Gorō non possono essere paragonati a quelli del padre. Il nostro Gorō ne ha di strada da fare.

    I fondali, invece, sono stupendi. Non è Il Castello errante di Howl, ma comunque la qualità è buonina.

    La trama, per quanto come detto è un miscuglio spaventoso, non è gestita malissimo, ma neanche bene. A tratti è banalotta, a tratti è superflua, ma è comunque molto meglio di molte altre cose considerate belle che si vedono in giro. Il finale, ricalcato su quello del terzo ibro, ma in buona parte reinventato, non è imho un gran che.

    Theru, che non so se sia tratta o meno dai libri successivi al terzo, è imho un bel personaggio. Peccato non sia stata minimamente approfondita.

    La colonna sonora non è poi così male, anche se poco ghibliane. Il tema di Theru e la cansone finale erano decisamente belle. Non ai livelli di altre, forse. Ma mi sono piaciute.

    A proposito di questo, inizialmente in sala ero quasi solo (eravamo in quattro. Poi sono arrivati un gruppo di ragazzi che conoscevano il Miyazaki più recente e che sono rimasti positivamente impressionati dal film, e una nonna con due bimbi, che si aspettavano un film non di animazione. A metà del primo tempo, hanno cominciato a dare segni di noia. Ma quando la signora, a metà del tema di Theru, un momento da sogno, dice "ma la sa tutta?" (che da queste parti equivale a "che palle, quando finisce", mi sono girato e la ho fulminata in tre parole. Per fortuna se ne è andata poco dopo.

    PS
    A chi ne sa qualcosa in più: ma Aracne, in originale, è maschio?
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  • LBreda ha scritto: Theru, che non so se sia tratta o meno dai libri successivi al terzo, è imho un bel personaggio.
    Vero. E' una delle cose migliori del film.
    A chi ne sa qualcosa in più: ma Aracne, in originale, è maschio?
    Veramente... dovrebbe esserlo anche nel film!

    Io devo ancora rivederlo. Com'è il doppiaggio italiano?
  • Rebo ha scritto:
    A chi ne sa qualcosa in più: ma Aracne, in originale, è maschio?
    Veramente... dovrebbe esserlo anche nel film!
    Lo è. Solo che è ispirato ad un personaggio femminile del libro. A meno che non sia un misto tra lei e qualcosa che vene dopo il terzo libro.
    Rebo ha scritto: Io devo ancora rivederlo. Com'è il doppiaggio italiano?
    Più che buono, sopra la media. Hanno avuto la decenza di non tradurre le parti cantate, e la recitazione è credibile. Unica pecca (ma non sono sicuro sia direttamente colpa del doppiaggio) è che a Sparviere, nella seconda metà del film, cambia nome in un altro rapace (Falco, se non erro).

    Ripensandoci ancora, e ragionandoci un po' su, mi rendo ancora più conto che l'idea di Gorō è del tutto errata. Se ti devi ispirare ad un libro, o lo imiti, o lo semi-imiti (vedi Conan, ragazzo del futuro, imho un ottimo adattamento), o fai una fan-fiction. Ma mescolarlo con stravolgimenti assurdi nei ruoli è orribile.

    E poi Theru, debitamente approfondita in una fan fiction sarebbe stata una meraviglia. Si dice mezza parola sulla sua storia. Non si spreca così un ottima idea.

    Ecco, /me vorrebbe un seguito spin-off su Theru, se lo meriterbbe (ma probabilmente sarebbe ridicolo).

    Qualcuno mi tolga il dubbio, prima che comincio a rileggermi tutte le descrizioni in Le Tombe di Atuan. Tenar è poco descritta e mi sono immaginato tutto, o non c'entra proprio nulla con quella del film?

    PS
    Ribadisco che con le critiche non voglio screditare il film, che nel complesso, e rispetto alla media dell'animazione recente, è molto buono.
    Lorenzo Breda
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  • LBreda ha scritto: Ripensandoci ancora, e ragionandoci un po' su, mi rendo ancora più conto che l'idea di Gorō è del tutto errata. Se ti devi ispirare ad un libro, o lo imiti, o lo semi-imiti (vedi Conan, ragazzo del futuro, imho un ottimo adattamento), o fai una fan-fiction. Ma mescolarlo con stravolgimenti assurdi nei ruoli è orribile.
    Perché? E' un modo del tutto legittimo di adattare una storia.
  • Rebo ha scritto: Va segnalato che a coloro che sono digiuni di animazione, e che non hanno mai visto un film Ghibli, Gedo Senki è sembrato ricchissimo, emozionante, persino commovente.
    E fu così che scopersi di essere digiuno di animazione e di non aver mai visto un film Ghibli.
  • LBreda ha scritto:Lo è. Solo che è ispirato ad un personaggio femminile del libro. A meno che non sia un misto tra lei e qualcosa che vene dopo il terzo libro.
    Questo non lo so, non avendo letto i libri. So solo che Aracne è Cob, anche tradotto assurdamente in italiano "Pannocchia".
    Grrodon ha scritto:
    Rebo ha scritto: Va segnalato che a coloro che sono digiuni di animazione, e che non hanno mai visto un film Ghibli, Gedo Senki è sembrato ricchissimo, emozionante, persino commovente.
    E fu così che scopersi di essere digiuno di animazione e di non aver mai visto un film Ghibli.
    Ehm, attendiamo la recensione, comunque sottolineo che quel mio commento (basato tra l'altro su dialoghi che ho avuto a Venezia) non vuol dire "Chi apprezza questo film non capisce un tubo di animazione e di Ghibli", ma solo "Chi non paragona questo film agli altri Ghibli e ad altra animazione riesce ad apprezzarlo meglio". Ed io questo paragone, purtroppo, non sono riuscito a scacciarlo dalla mia mente, anche perché Goro insiste veramente tanto su certi riferimenti e citazioni... Devo rivederlo.
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    E venne il momento di rivelarmi un eretico: Goro Miyazaki ha tutte le carte in regola per raccogliere l'eredità paterna. Che non significa essere "uguale" a suo padre, possedere la stessa inventiva, la stessa identica visionarietà, bensì saper applicare le regole dello studio Ghibli al servizio di un lungometraggio, tramandando lo stile Miyazakiano negli anni a venire. E sinceramente preferisco così, che Goro parta cauto e con meno fantasia del padre, piuttosto che lasciarsi trasportare da visioni che finirebbero per soffocare l'armonia narrativa. Perchè, diciamocelo, un film come Il Castello Errante di Howl, per quanto visionario e sontuoso, era l'evidente opera di un regista che aveva ormai perso il lume, danneggiato com'era da evidenti problemi di storytelling. Hayao, vuoi per l'età, vuoi perchè naturale sbocco del suo percorso artistico, negli anni ha finito per chiudersi sempre di più in sè stesso, caricando le sue caratteristiche sempre più, spesso e volentieri a scapito della sceneggiatura. Ben venga dunque un Goro, un umilissimo Goro che senza la pretesa di essere suo padre, intraprende un cammino artistico più universale e lucido.
    Dico questo perchè Gedo Senki mi è veramente piaciuto. Che questa sia una reazione alla tonnellata di recensioni negative che mi avevano minato le aspettative, che sia perchè non ho letto i libri della Le Guin o che sia per il gran sollievo che ho provato durante la visione vedendo che la sceneggiatura non svarionava come in Howl, non mi è dato saperlo. Può darsi che sia perchè il film in sè effettivamente qualcosa vale, dal momento che ha saputo appassionarmi anche parecchio, fatto sta che mi è piaciuto. E certamente non me lo aspettavo. Certo, non mancano i particolari che non ho capito, ma tuttavia si tratta di un non capire differente da un Howl, un non capire che individua i punti oscuri della trama, che potrebbero a una seconda visione essere schiariti come no, ma che comunque non danneggiano troppo lo svolgersi della storia. La verità forse è che Gedo Senki come impronta e ritmi narrativi è probabilmente uno dei film ghibli più hollywoodiani, più vicino quindi ad un gusto occidentale. Questi influssi occidentali, si sposano con la sua essenza orientale creando un sincretismo, a mio parere, delizioso. E' vero che tutta la prima parte del film ha dei ritmi veramente lenti, ma del resto li aveva anche Mononoke, e va detto che servono ad immergere lo spettatore nelle atmosfere di Earthsea, che consistono in città immense, praterie e fattorie in puro stile Heidi.
    Passando alla grafica, è sicuramente al di sotto dello standard ghibliano che si è imposto dopo il famoso patto con la Disney. Fin dalla prima scena si nota come l'animazione sia meno fluida, e i personaggi da lontano siano più morbidosi e meno dettagliati, uno stile che ricorda non poco i primissimi lavori di Miyazaki come Conan e Nausicaaa. Andando avanti, però, buona parte dei progressi fatti in questi anni emerge, a livello di animazione, come di design che, pur partendo dall'imitazione pedissequa dei modelli del Miyazaki, che fu sa apportare del nuovo, come la già famose espressioni allucinate. Ci sono alcuni personaggi fotocopia, che sembrano provenire dritti dritti dall'opera paterna, come Lepre, o il pusher che Arren incontra in città, tuttavia ciò che convince di più è la recitazione più sobria e seria dei protagonisti giovani, i cui tratti somatici, oltre a ricordare vecchie glorie come Sheeta, Lana, Pazu e compagnia bella, si rivelano come i modelli "definitivi" dell'estetica ghibliana.
    Ci sono poi due canzoni, la Canzone di Therru e La Canzone del Tempo. La prima è una novità assoluta, in quanto prima canzone diegetica dello studio. La canta appunto Therru, in una sequenza che, priva di qualsivoglia introduzione o accompagnamento strumentale, può apparire ridicola agli occhi dei più. Un effetto che si sarebbe potuto evitare se l'avessero - sacrilegio! - tradotta, certo a scapito di quel tipo di pubblico che sverrebbe anche solo a sentire una cosa simile. Tuttavia ritengo che senza sottotitoli, la scena avrebbe avuto ben altro effetto. La seconda è invece una classicissima canzone finale, che da sempre chiude i film ghibli. A differenza di Howl o Kiki dove parte all'improvviso, e chiude tutto in pochi secondi, ho trovato qui una maggior calma, come se Goro, volendo tirare il fiato, avesse voluto evitare la più frequente sbavatura registica paterna, ovvero i finali frettolosi. Gedo Senki pur lasciando interrogativi dietro di sè, si chiude in modo indolore, con un finale che rimanda un po' a Mononoke, anche se con una maggior positività, e soprattutto senza quella solita sensazione di fretta dannata.
    In conclusione, spero siano chiari i motivi per cui non me la sento proprio di dare addosso a Gedo Senki. Goro ha saputo raccontarmi una storia, una storia che ho gradito (anche per via delle frequentissime reminescenze Zeldiane), capito, assorbito e metabolizzato DURANTE la visione. Una storia forse più piatta di quelle paterne, tuttavia non priva di una morale affascinante e sensata. Con meno trovate visionarie, certo, ma ricca di atmosfera e sceneggiata con una certa lucidità. Un film più che onesto e di buona fattura. E ora lapidatemi, ghibliani.
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