[Sylvain Chomet] L'Illusionista

Dallo slapstick di Chuck Jones alla stop motion firmata Aardman passando per il manierismo donbluttiano, le varie risposte del mondo occidentale a chi identifica l'animazione con gli studi Disney.
  • A Lucca 2011 l'avevo visto nella Tana-3D mezzo addormentato e su uno schermino piccino picciò... bastò per farmene innamorare, ma ovviamente mi ripromisi di recuperare al più presto una visione degna di tale opera.
    È passato più di un anno da allora, ma finalmente ho tenuto fede al mio impegno con me stesso. Un atto dovuto al regista, a Tati e a tutto quello che che questa pellicola rappresenta e comunica: la malinconica fine di un'era, il tramonto del proprio tempo e di noi con esso. Era questa la caratteristica che mi aveva colpito allora, ed è sempre questa che inevitabilmente mi ha fatto pensare a quanto splendore si trova in questo film.
    Un film che ha molti pregi: dall'estetica meravigliosa, ancora più convincente dell'estrema caricaturalità di Appuntamento a Belleville, all'animazione veramente fluida, dalla quasi totale assenza di parlato alla colonna sonora (firmata e suonata dallo stesso Chomet) perfetta per sottolineare in modo adeguato l'atmosfera del racconto. E tutto in funzione della storia, semplice e poetica, di un illusionista che cerca di vivere in un mondo che è passato ad altre forme di intrattenimento. Il suo incontro con la piccola Alice, il mostrarci altri derelitti come lui (il clown, gli acrobati, il ventriloquo con tanto di pupazzo), le vicissitudini che passa nei suoi spostamenti, insuccessi, lavori extra per arrotodondare... tutto concorre ad essere una grande e delicata metafora della vita, che comporta cambiamenti, cicli che si chiudono, luci che si spengono sulla notte dell'esistenza, come ci ammoniscono le ultime, commoventi scene del film. Perfino Alice dovrà accettarlo, [spoiler]capendo che quella parentesi è terminata e che ora deve avere il coraggio di vivere una vita più concreta, meno facile ma che saprà comunque dare anche soddisfazioni.[/spoiler]
    La tristezza che ne scaturisce non è frutto di rassegnazione o disperazione, ma è dolce e malinconica, di chi capisce che l'ordine normale delle cose è questo, non si può stare allegri di fronte a certi mutamenti ma si può guardare a quello che non torna con il sorriso derivato dai ricordi, e con il tentativo di andare avanti comunque.

    L'Illusionista è un film davvero eccellente, che fa della recitazione dei personaggi animati un punto di forza per trasmettere sensazioni che non lasciano indifferenti.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Oh, sta rece è quasi meglio del film. Ed è la prima rece di Bramo corta. Che sia la rinascita di Bramo?
  • How Bramo meet the dono della sintesi.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Valerio ha scritto:Che sia la rinascita di Bramo?
    Io veramente pensavo di averla già avuta, la rinascita...
    DeborohWalker ha scritto:How Bramo meet the dono della sintesi.
    Sì, ma adesso non fateci l'abitudine :P
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  • Recupero questo topic dato che ho visto il film da poco e mi faceva piacere rifletterci un po'!

    Ho letto le vostre opinioni e devo dire che ho percepito le stesse sensazioni e mi fa piacere.

    Non so se mi sia piaciuto più di Appuntamento a Belleville dove la componente surreale e caricaturale era maggiore e più sfruttata (cosa che ho trovato affascinante, in quanto distante dal tipo di animazione cui siamo abituati), però, vedendo questi due film ho fatto davvero una piacevole scoperta! Il fatto che siano delle pantomime, comunque con pochissimi suoni, mi ha conquistata da subito! Il che è positivo perché di primo acchito potrebbe sembrare una cosa noiosa... Trovo che il film dimostri come l'animazione possa essere medium ideale per trasmettere qualsivoglia emozione e sensazione e come l'immagine in sé A VOLTE possa fare a meno delle parole.

    Lo stile di disegno è veramente bello, anche negli sfondi! Animazione molto fluida! Davvero ben fatto!
  • Quando ero piccola compravamo sempre il Mereghetti, dizionario del cinema, crescendo mi sono sempre meno interessata a leggere queste recensioni, però nella nuova edizione, viene dato il massimo dei punti ad 11 nuovi film visti dal critico; tra questi l'illusionista e la cosa mi fa molto piacere :)
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