[Shane Acker] 9

Dallo slapstick di Chuck Jones alla stop motion firmata Aardman passando per il manierismo donbluttiano, le varie risposte del mondo occidentale a chi identifica l'animazione con gli studi Disney.
  • In Italia questo film non arriverà al cinema ma direttamente in dvd e blu-ray, il prossimo 22 settembre. Qui la fonte.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Bramo ha scritto:In Italia questo film non arriverà al cinema ma direttamente in dvd e blu-ray, il prossimo 22 settembre. .
    Cambiamento di rotta! secondo questa lista arriverà già 4 agosto.
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  • Visto, dal momento che Zangief l'ha regalato a me e Dapiz per il compleanno. Che dire, un gioiellino che non capisco per quale cavolo di motivo non debba esser passato al cinema. Forse per l'ambientazione post-apocalittica? Forse per l'anda malinconica? Ad ogni modo in quei pupazzetti di tela lì ci ho visto tanta ma tanta anima. E un coinvolgimento emotivo che non avrei pensato. Più dark di Wall-E sicuramente, anche per il senso di angoscia sottile che pervade l'intera pellicola. E infatti alla fine mi sono sentito un po' disturbato, anche se si tratta di un disagio mai apertamente spiattellato. Lo consiglio davvero.
  • Mi aspettavo di meglio.
    9 è un film che, a mio parere, ha puntato tutto sull'atmosfera. L'ambientazione post-apocalittica di un mondo senza più esseri umani, eliminati dal mortale scontro con le macchine da loro stessi costruite, e l'estetica marroncino cupo che permea ogni singola scena (al chiuso o all'aperto che sia) del film sono infatti due elementi di forte impatto e che, nel bene o nel male, non lasciano indifferenti. Le macchine che vediamo in azione sono seriamente spaventose, in alcuni momenti.
    Peccato che tutto ciò sia al servizio di una trama piuttosto banale, che sa di già visto e che spesso fa uso di cliché piuttosto prevedibili. Risulta anche difficile immedesimarsi coi personaggi, un po' perché stereotipi un po' perché l'unico con cui si potrebbe empatizzare un po', cioè il protagonista, è il classico eroe per caso, con sprazzi di tridimensionalità caratteriale ma che in realtà non riesce a coinvolgere.
    La conclusione risulta infine un po' raffazzonata, e con una chiusura piuttosto in contrasto con lo spirito che il film ha mostrato per tutta la sua durata.
    In definitiva, si tratta di un esperimento per certi versi interessante, ma che avrebbe beneficato di una maggiore cura nello storytelling e nel modo di imbastire la vicenda.
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