[Sylvain Chomet] Appuntamento a Belleville

Dallo slapstick di Chuck Jones alla stop motion firmata Aardman passando per il manierismo donbluttiano, le varie risposte del mondo occidentale a chi identifica l'animazione con gli studi Disney.
  • Una mia grossa lacuna che vedrò di colmare il prima possibile. Ne ho però visto alcuni pezzi a Natale su raitre, dove il film è stato relegato in quanto di nicchia, e sono rimasto davvero colpito dalla qualità delle animazioni.
  • La faccio breve... e sottoscrivo tutto! 8)
    A presto,
    Michele
  • splendido film dall'animazione superba con sprazzi poco invasivi di digitale. Il suggestivo mutismo regna e l'impassibilità di nonna e nipote è al limite della commozione, ma compensata dall'ESUBERANZA del cane :P
    cmq lo adoro perchè è francese ma ottimo, perchè parla del tour de france, perchè parlano poco, e per compensare fischiettano cantano suonano e pedalano, e soprattutto viaggiano :P
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Immagine Immagine
    Questa è la meravigliosa confezione del DVD che a noi italiani non hanno concesso.

    Sylvain Chomet è un'artista.
    Dopo una carriera costruita nelle bande dessinèe, decide di tentare il passaggio all'animazione, affascinato dai cortometraggi "Creature Comforts" della Aardman.
    Realizza un cortometraggio (La vieille dame et le pigeons) nominato all'Oscar.
    Dopo questo esperimento, si mette al tavolo ed inizia a dedicarsi, con un gruppo di ottimi disegnatori, a quella che lui ritiene l'opera d'arte migliore che riuscirà a creare: Les triplettes de Belleville. Ci vorranno cinque anni, ma varrà la pena aspettare.
    Sulla trama non mi soffermo più di tanto essendo già stata descritta a sufficienza da Giona, passando a sviscerare tutti gli altri aspetti del film.
    Innanzitutto non è un film d'animazione per bambini. Non sto parlando di gag "adult-oriented" o citazioni di film che non possono essere apprezzate da un pubblico giovane; è proprio la struttura e lo stile ad essere rivolto ad un target un po' più adulto.
    Il disegno è assolutamente originale, con un tratto pulito alla TinTin, ma al contempo estremamente ricco di linee e di dettagli. In qualche occasione si possono notare tecniche differenti: ci sono momenti che ricalcano le animazioni anni '30, pochi elementi come navi ed automobili realizzati al computer (e in modo assolutamente non intrusivo, il tutto si fonde alla perfezione con il disegno 2d) e addirittura qualche filmato in live action, dove si vede addirittura Tati (che sicuramente ha ispirato non poco certi aspetti dell'opera). Il character design di ogni singolo personaggio è eccessivo, ultra-caricaturale: il regista non voleva correre il rischio che lo spettatore provasse un'immedesimazione con qualcuno dei protagonisti, ed estremizza ogni caratteristica fisica, così da descrivere a prima vista le caratteristiche dei personaggi.
    Ma a caratterizzare il film più di ogni altra cosa è la quasi totale assenza di dialoghi; ma nonostante in tutto il lungometraggio ci siano solamente un paio di battute parlate, l'aspetto sonoro riveste un'importanza colossale nel ricreare l'atmosfera cercata da Chomet. Suoni, rumori, musica jazz contribuiscono a dar vita all'ambientazione francese nella quale vivono i protagonisti, e lo stesso avviene per la trasferta americana. Il brano principale del film è una fantastica canzone realizzata suonando oggetti come frigoriferi, ruote di biciclette e via dicendo, regalando allo spettatore una melodia nostalgica, effettuata con una tecnica simile a quella degli Stomp; la bellezza di questo "The Triplets of Belleville" è valso una candidatura all'Oscar come Miglior Canzone.
    Un umorismo surreale, in certi casi minimalista in altri giocato proprio sulle esagerazioni, con un risultato poetico: non si può non sorridere di fronte all'ironia di scene come la vecchia Madame Souza che attraversa l'oceano in pedalò per salvare il nipote, il trio di cantanti che vanno a pesca di rane lanciando granate in uno stagno, il cane che abbaia puntualmente al treno che passa di fianco a casa...
    La cultura francese ed americana viene rappresentata attraverso stereotipi che si collegano idealmente al tratto grafico caricaturale: i francesi mangiano ranocchi, gli americani sono ciccioni mangia-hamburger, Statua della Libertà compresa.
    La nostalgia e un sapore malinconico sono il filo conduttore del film, che fa ridere sì, ma attraverso umorismo grottesco. L'eccessiva magrezza del protagonista, la fatica che si sente nelle scene del Tour de France, l'enorme dedizione della nonnina per il suo adorato nipotino, lo spirito di sacrificio spesso disilluso, infondono una sensazione deprimente, nello stesso momento in cui le gag fanno ridere.

    Gran bel film, forse l'unico che per qualche mese è riuscito ad attirare l'attenzione dei media italiani sui film d'animazione come qualcosa rivolto anche ad un pubblico adulto, ma purtroppo perle come queste non si vedono tanto spesso. Ma Appuntamento a Belleville esiste, e va visto. Imperdibile.
    Standing Ovation a Annecy, delusione alla notte degli Oscar.

    http://www.lestriplettesdebelleville.com/
  • Ho colmato la lacuna. Stupendo, davvero.
    Laytonissimo.
  • L'ho visto ieri sera per la prima volta, e devo ammettere una cosa: non mi è piaciuto.
    È eccellente esercizio di stile, il disegno è meraviglioso e precisissimo dal primo all'ultimo fotogramma, l'idea è originale, il tutto è immerso in un'atmosfera grottesca e surreale, i personaggi sono caratterizzati (fisicamente) benissimo, ma... c'è un ma. Non c'è approfondimento psicologico dei personaggi, il tutto avviene senza una precisa logica, come se il regista avesse voluto "stupire" con un film d'animazione estremamente raffinato ma al contempo piatto e poco profondo. Al di là dell'innegabile bellezza "estetica" l'ho trovato piatto e vuoto, "arte per arte" nel senso peggiore del termine... e non parlo del fatto che è noioso, tutt'altro! È una gioia per gli occhi da vedere, ma... la mente? Il cuore? Ho avuto l'impressione di guardare un grande quadro colorato di cui non capivo nulla, e di bearmi solo delle belle macchie di colore.
    "Una dose giornaliera di birra, pari a 30 gr. di alcol (equivalenti a circa 3 bicchieri da 0,25 cl), riduce del 24,7% i rischi di malattie cardiovascolari, come l'infarto e alcune forme di ictus cerebrale." (fonte: il sole 24 ore)

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  • Secondo me Appuntamento a Belleville è pieno di emozione.
    Il modo in cui è espressa è sicuramente diversa dal solito, è fatta di silenzi, di sguardi e anche di gesti assurdi. In certi momenti l'emozione arriva anche sotto forma di non-sense, o di atteggiamenti assurdi (ad esempio il modo in cui viene trasmessa la tenacia del protagonista) però a me arriva eccome.

    Se hai mai visto dei film di Jacques Tati, credo proprio che Chomet abbia voluto sfruttare un mood simile.
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  • DeborohWalker ha scritto:Secondo me Appuntamento a Belleville è pieno di emozione.
    Il modo in cui è espressa è sicuramente diversa dal solito, è fatta di silenzi, di sguardi e anche di gesti assurdi. In certi momenti l'emozione arriva anche sotto forma di non-sense, o di atteggiamenti assurdi (ad esempio il modo in cui viene trasmessa la tenacia del protagonista) però a me arriva eccome.

    Se hai mai visto dei film di Jacques Tati, credo proprio che Chomet abbia voluto sfruttare un mood simile.
    Di Tati non ho visto nulla... ma c'entra per caso con la sceneggiatura dell'Illusionista (2010)?

    In ogni caso, non posso negare che lo sforzo e l'impegno nella realizzazione si vedono, eccome! Da un punto di vista tecnico questo film è un vero e proprio gioiello, ma, nonostante oggi mi sia forzato di rivederlo, continua a lasciarmi perplesso... L'assurdo mi sembra un pò fine a se stesso, non lo trovo funzionale alla buona riuscita del film, e anche l'aspetto grottesco spesso si rivela solo un essere grottesco che si ferma alla forma buffa, è come sei personaggi non esistessero al di là della forma (eccezion fatta per il cane).
    "Una dose giornaliera di birra, pari a 30 gr. di alcol (equivalenti a circa 3 bicchieri da 0,25 cl), riduce del 24,7% i rischi di malattie cardiovascolari, come l'infarto e alcune forme di ictus cerebrale." (fonte: il sole 24 ore)

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  • Ludwig Tapfermann ha scritto:Di Tati non ho visto nulla... ma c'entra per caso con la sceneggiatura dell'Illusionista (2010)?
    Sì, è tratto da una sceneggiatura di Tati che non realizzò mai.
    Comunque consiglio sempre la visione de "Le vacanze di Monsieur Hulot" per innamorarsi di Tati: a mio parere c'è quel tipo di personaggio strampalato e all'apparenza poco emotivo che in realtà trasmette molto. Gli sono molto debitori sia Chomet che (anche se il risultato sembra essere agli antipodi) Rowan Atkinson per il suo Mr.Bean.
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  • DeborohWalker ha scritto:
    Ludwig Tapfermann ha scritto:Di Tati non ho visto nulla... ma c'entra per caso con la sceneggiatura dell'Illusionista (2010)?
    Sì, è tratto da una sceneggiatura di Tati che non realizzò mai.
    Comunque consiglio sempre la visione de "Le vacanze di Monsieur Hulot" per innamorarsi di Tati: a mio parere c'è quel tipo di personaggio strampalato e all'apparenza poco emotivo che in realtà trasmette molto. Gli sono molto debitori sia Chomet che (anche se il risultato sembra essere agli antipodi) Rowan Atkinson per il suo Mr.Bean.
    Grazie per le risposte :)
    Cercherò di reperire quello che mi hai consigliato!
    "Una dose giornaliera di birra, pari a 30 gr. di alcol (equivalenti a circa 3 bicchieri da 0,25 cl), riduce del 24,7% i rischi di malattie cardiovascolari, come l'infarto e alcune forme di ictus cerebrale." (fonte: il sole 24 ore)

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  • Con un ritardo imperdonabile di circa 10 anni dall'uscita di questo film, finalmente l'ho recuperato.
    Meraviglioso davvero. Destabilizzante l'inizio, con le scene tratte dalla trasmissione televisiva realizzate con lo stile più adatto possibile. Da lì ci si immerge nella storia, e lo stile d'animazione si attesta su quello che assumerà per il resto della pellicola: un'animazione davvero spettacolare, disegni che fanno della caricatura la propria bandiera e la portano avanti con piena coscienza. Ci sono virtuosismi grafici (lol il cameriere "gommoso", ma anche le guardie del corpo-armadio e tante altre finezze del genere) veramente eccellenti, e tutto al servizio di una storia strana, imprevedibile ma apprezzabile.
    Concordo con Deboroh sulle sensazioni che il film trasmette: la malinconia è sicuramente la cosa principale che mi è arrivata, attraverso i silenzi, la colonna sonora e certi sguardi. Le tre anziane sono perfette, lol, e così il cane Bruno. Ma la palma d'oro però va a Madame Souza, che è la protagonista "a tradimento", visto che all'inizio ero convinto che il personaggio principale fosse il figlio ciclista, mentre sarà proprio la stramba signora a dominare la scena e ad avere una missione da compiere.

    Un film che rimane in costante equilibrio tra ironia, malinconia e senso del grottesco, riuscendo a connettere tutte queste sensazioni tramite uno stile di disegno veramente suggestivo e ammaliante e un'animazione eccellente.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Bramo ha scritto: Un film che rimane in costante equilibrio tra ironia, malinconia e senso del grottesco, riuscendo a connettere tutte queste sensazioni tramite uno stile di disegno veramente suggestivo e ammaliante e un'animazione eccellente.
    Anch'io ho recuperato il film solo di recente e devo dire che questa tua frase riassume perfettamente il mio pensiero!

    Ho amato Les Triplettes!

    Oltre agli evidenti omaggi a Tati, avete notato quelli a Walt Disney e Topolino? Nella sequenza iniziale, ma anche nell'omino meccanico che aggiusta la macchina dei ciclisti alla fine, che ha anche una foto con topolino a Disneyland!

    Poi mi è sembrato di avere notato le fattezze di topolino dentro il gabinetto dell'appartamento delle Triplettes, ma forse sono l'unica ad averlo visto XD
  • Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Oh.
  • Leggere ciò dopo l'osservatorio su prequel, sequel eccetera è paradossale, però oh, sarebbe veramente bello!
  • Vabbè, ma altro livello, proprio.
    Lorenzo Breda
    Website | Google+ | DisneyStats | deviantART

    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

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  • DeborohWalker ha scritto:UAO.
    La parte sull'uso più massiccio di CGI mi ha fatto venire un coccolone. Però 'sto film lo voglio!
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