Film d'animazione del 1995 prodotto dalla Amblimation.
Finalmente ho visto Balto. A forza di rimandare (ho rimandato per vent'anni °_°), alla fine mi sono deciso e direi che mi è piaciuto.
Anno 1925, a Nome, una sperduta cittadina dell'Alaska, scoppia un'epidemia di difterite e l'unica speranza per trasportare in tempo il medicinale necessario è una slitta di cani guidata dal carismatico Steele, il leader della muta. Contro ogni aspettativa però sarà Balto, un mezzo-lupo poco considerato sia dagli umani che dagli altri cani, a salvare tutti.
Il film è ispirato a fatti realmente accaduti: Balto è tutt'oggi considerato un eroe nazionale negli States e ha anche una statua che lo raffigura al Central Park di NY. Soggetto ideale quindi per la casa di produzione Amblimation (associata alla Amblin Entertainment di Spielberg) che infatti chiuse bottega non molto dopo l'uscita al cinema
Come mai fu un flop? Non so, i difetti ci sono ma la storia è buona, in certi momenti appassiona e in altri diverte. Forse, e il perchè lo spiegherò più avanti, sarebbe stato molto meglio se gli autori avessero rispettato e seguito fino in fondo la vera storia di coloro che compirono l'impresa.
Appena ho acceso il video, la prima cosa che ho pensato è stata: "Ecco, ho sbagliato film", perchè si comincia con attori in carne e ossa: una nonna e sua nipote (fastidiosissima voce stridula originale della bambina attrice) che passeggiano al Central Park. L'anziana sta cercando un monumento che ovviamente è quello in onore di Balto. Non così ovvio però per chi, come me (e come la nipote), non conosce in anticipo la vicenda. Così la nonna si mette a raccontare: tanto tempo fa, in una cittadina dell'Alaska.... E parte il flashback in animazione.
Già qui si intuisce che se lo racconta, quasi sicuramente c'è stata di persona, e infatti appena compare una bambina, scatta la deduzione: è la nonna!
Tra i personaggi ad apaprire per primi c'è Steele ovvero il cattivo del film. In pochi secondi lo si inquadra già perfettamente: Steele è il bullo, il più forte, arrogante, stimato, invidiato, adulato (dai lacchè), sospirato (dalle groupie), elemento della comunità canina locale. In breve è il Gaston della situazione, attratto (manco a dirlo) dalla Bella del paese (parlo sempre di cani eh) che non se lo fila (of course) in quanto trova più interessante Balto, il classico boy inizialmente considerato uno sfigato ed emarginato per via del suo sangue misto (né lupo né cane).
Il nerd (ma bello), la più figa della scuola (ma sveglia) e il quarterback (ma bastardo)...grosso modo.
Tra nerd ci si accompagna sempre e così il miglior amico di Balto è un'oca (un oco) di nome Boris con un forte accento russo nel doppiaggio italiano, meno in quello originale (o forse sono io che non l'ho percepito). Boris è il mitico zio Reginaldo incrociato con Scuttle.
Insomma, ci sono degli elementi disneyanti che non sono malaccio. Magari si poteva fare a meno di usare nelle gag degli effetti sonori da cartone animato slapstick alla "Tom e Jerry" che mi hanno lasciato abbastanza perplesso. Comunque...
...Si ammalano i bambini, Steele e la sua squadra vengono scelti per andare a prendere la medicina, partono e si perdono, perchè, come sempre accade, quando il gioco si fa duro i bulli non cominciano a giocare (oppure giocano sporco). Parte allora Balto con la sua compagnia di nerd, compresi due orsetti-peluche evitabili ma, si sa, sono quei tributi pro-famiglia (che il bambino mi ci si diverte con l'orsetto) che nelle spielbergate non possono mancare. Il nostro affronta pericoli, supera i suoi problemi di identità e raggiunge il paese dove viene accolto da eroe per essere riuscito a portare la cura. L'altro, il bullo, scoperta la sua meschinità, non se lo fila più nessuno.
Nell'epilogo si torna al presente e agli attori in carne e ossa che salutano la statua di Balto.
Dopo l'happy end sono andato a cercare info sulla vera "Corsa del Siero" in uno dei vari siti che la riportano. Ad esempio qui. Leggendo si apprende che Balto non fu l'unico e nemmeno il principale degli eroi che alternandosi in una lunghissima staffetta (quindi non una singola slitta di cani ma tante) percorsero 6oo miglia per salvare gli abitanti di Nome. Dunque Balto fu il cane che tagliò il traguardo diventando il simbolo, la celebrità, ma fu un altro cane di nome Togo, insieme al celebre musher Leonhard Seppala, a percorrere la parte più lunga e pericolosa del tragitto.
Non solo, in un certo senso possiamo anche affermare che al povero Togo nel film è toccato il ruolo del cattivo. Su di esso è chiaramente basato Steele, il quale, pur con la sua caratterizzazione gastoniana, interpreta il cane più abile proprio come veniva considerato Togo da Seppala.
Sempre leggendo la cronaca dei fatti reali, si capisce da quali elementi gli autori hanno tratto spunto per alcune importanti caratteristiche dei personaggi e per alcune situazioni in cui essi si vengono a trovare nel lungometraggio. Tutta la faccenda dell'essere un sanguemisto, con conseguente tema dell'emarginazione (e senza farsi mancare lo spielberghiano tema dei genitore che non è presente nell'infanzia del protagonista), deriva a mio avviso dal fatto che non si è sicuri al 100% di quale razza fosse il vero Balto (Alaskan Malamute? Siberian Husky? Mezzo lupo?)
Anche il rovesciamento della slitta e il salvataggio del musher sono cose accadute davvero ma poi riportate nel film in maniera diversa.
La più grande differenza tra realtà e finzione è tuttavia il modo in cui si conclude la storia. Nel film ci si ferma al trionfo di Balto senza fare alcun accenno al periodo drammatico e miserevole che lui e i suoi compagni vissero quando il grande pubblico li dimenticò. Venduti ad un uomo d'affari "finirono esposti in un piccolo museo per dieci centesimi, malati e maltrattati".
Talmente tragica come situazione che sembra opera della penna di Dickens. Guai a mettere un risvolto così amaro in un film per bambini, direbbe qualcuno (specialmente al giorno d'oggi).
E invece no! Perchè quello che accadde dopo è più favolistico di quanto avrebbe potuto scrivere un autore Disney, ma è successo veramente: una colletta nazionale salvò i cani che poterono vivere in pace i loro ultimi anni pur acciacchi e gravi menomazioni.
Ecco perchè affermo che bisognava avere il coraggio di narrare fedelmente tutta la storia.
Il vero lieto fine sarebbe stato più potente di quello inventato: Balto salvò i bambini e i bambini salvarono Balto. Perfetto, da romanzo.Fu stabilito un fondo per Balto. Attraverso la nazione, le radio trasmettevano appelli per le donazioni. I titoli dei giornali diedero una spinta per liberare gli eroi. La risposta di Cleveland fu esplosiva. Tantissimi bambini raccolsero secchi di monete; lavoratori delle fabbriche; alberghi, negozi, e visitatori donarono quello che potevano al fondo di Balto. Il Western Reserve Kennel Club diede un notevole contributo finanziario. Le persone avevano risposto generosamente. In soli dieci giorni il fondo di Balto aveva la somma per la liberazione degli eroi!
Leonhard Seppala e Togo:
Gunnar Kaasen (il musher che arrivò a Nome con il siero) e Balto:
La statua a New York:
Note varie
Bello il grizzly che ad un certo punto deve affrontare Balto. E' il character che più ho apprezzato:
Un aspetto demoniaco.
Il più buffo invece è il cane del telgrafista, pieno di tic
https://www.youtube.com/watch?v=__BHFqelj_k
La citazione di E.T. nella grotta (sì, sono riusciti a metterci ET):
Bene Fabio Boccanera come doppiatore italiano di Balto, ma ho preferito la voce di Kevin Bacon, più adulta, meno "dolce".
Canzone: Reach For The Light (cantata da Steve Winwood)
https://www.youtube.com/watch?v=VKBjoKZzhpc
Musica di James Horner, il compositore scomparso pochi giorni fa in un incidente aereo. Avevo letto di sfuggita la notizia ma sul momento non avevo collegato il nome.
RIP
https://www.youtube.com/watch?v=cDEx6tolC6w
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P.S. Mi terrò accuratamente alla larga dai sequel di Balto: pure commercialate.