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[Enzo D'Alò] Momo

Inviato: giovedì 29 marzo 2018, 12:20
da SOLLAZZATORE-404
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Che dire di Enzo D’Alò? Geniale, infantile, gigione, poetico... senza dubbio uno che nell’animazione tradizionale ci crede davvero... quantomeno per i bimbetti dell’asilo. La sua carriera è costellata più che da alti e bassi, da una costante mediocrità.

La freccia azzurra è il suo film qualitativamente più costante. Carino dall’inizio alla fine, ma sia a causa della storia che delle animazioni, finisce per sembrare più che altro un prodotto televisivo.

La gabbianella e il gatto ha dalla sua dei momenti veramente “poetici” ma per la maggior parte del film prevale l’anima gigionesca di D’Alò.

Opopomoz vanta un soggetto semplicemente geniale e che poteva essere concepito solo in Italia. Purtroppo una pessima gestione della componente comica riesce a distruggere quello che poteva essere il suo film più originale.

Pinocchio è il risultato di un bad trip.

Su Pipì Pupù e Rosmarina in: Il mistero delle note rapite non mi esprimo, non avendolo visto. Dal trailer però non mi sembra la sua magnum opus...

Va detto che (purtroppo?) i suoi film sono spanne e spanne sopra agli altri tentativi contemporanei di lungometraggi d’animazione italiana. Basta pensare a cos’ha fatto la Lanterna Magica senza D’Alò oppure agli imbarazzanti tentativi di Rainbow. Ovviamente si esclude dal mucchio il buon Alessandro Rak, anche se a mio parere i suoi sono più che altro live action inquadrati con un filtro di Instagram.

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Tornando a D’Alò, tra tutti i suoi film ce ne sarà almeno uno che si può proporre a un pubblico di età superiore ai sei? Ebbene secondo me, il film in questione è Momo.

La storia di base è ovviamente il punto di forza della pellicola, visto che con Ende è difficile fare un prodotto banale. Momo è una critica alla società consumistica che spinge l’uomo a desiderare di avere sempre di più, senza guardare alle piccole gioie di ogni giorno che alla fine sono l’unica cosa per cui vale la pena vivere.
Ovviamente il film semplifica in vari punti, ma nel complesso le scene chiave sono ben rappresentate e alcune sono davvero riuscite, superando di gran lunga tutto il resto della produzione daloiana. Nel complesso un adattamento più coinvolgente del soporifero tentativo in live action anni ’80. La colonna sonora di Gianna Nannini aiuta molto, creando un’atmosfera magico-malinconica adattissima al film.

Ecco forse è proprio grazie alla Nannini che il film è un attimino più maturo. Le canzoncine improponibili sono da sempre uno dei marchi di fabbrica di D’Alò: “rosso viola e viola scuro/il colore del canguro”... Fortunatamente le musiche del film sono di un livello più che accettabile, specialmente le strumentali: https://www.youtube.com/watch?v=V_5RxyRiLss. L’unica canzone che sembra un po’ fuori posto è Aria, concepita come singolo, ma comunque sopportabile.

L’animazione è decente, molto buona per un film italiano. Ci sono alcune (brevi) sequenze in cui si nota un tratto decisamente più curato, e che coincidono con i momenti migliori della pellicola. Il film ha però dei grossi problemi di ritmo, in particolare nella parte iniziale, decisamente sdolcinata anche se funzionale a introdurre i personaggi.

Dalla “recensione” può sembrare che questo sia il film migliore di Enzo D’Alò solo per confronto e non per dei meriti veri. Beh, per alcuni potrebbe anche essere, ma vi assicuro che se tenete le aspettative basse e vi sentite un po’ più buoni del solito potreste riscoprire una piccola perla dell’animazione made in Italy.