LBreda ha scritto:Lo so che è più che assurdo, ma per circostanze incasinate assortite ho vilsto "La sposa cadavere" solo oggi.
Per esempio Bramo, che ha visto La Sposa Cadavere per la prima volta... solo ieri!Alle ha scritto:C'è chi sta peggio di te...
Meglio tardi che mai: ho finalmente scoperto un film che si è rivelato ottimo, di fattura raffinatissima e in cui gli ingredienti tipici di un classico film animato Disney anni '90 incontrato gli stilemi (narrativi ed estetici) tipici delle opere di Tim Burton.
Il risultato è un prodotto che si pone come erede artistico di Nightmare Before Christmas, per gli elementi comuni tra le due pellicole come la stop-motion, le atmosfere cupe e la presenza di canzoni stile musical, trattate come strumenti indispensabili per lo svolgimento e la comprensione della storia e dei sentimenti dei personaggi.
Ma Corpse Bride è a mio parere anche migliore del film Disney degli anni '90. Per l'aspetto visivo, che ovviamente risente in positivo degli anni in più in cui si è potuta evolvere la tecnica, godendo dell'aiuto della CGI che supporta magnificamente la stop-motion: non solo, trovo che il modo in cui si è scelto di rappresentare fisicamente i personaggi sia quanto di più azzeccato e affascinante si potesse fare, una volta chiamati a dar vita a noiosi nobili e arricchiti - morti dentro - e a cadaveri e defunti - ben più vivi degli esseri viventi stessi! Faccio mio l'analisi brillante che ha fatto Valerio in apertura di topic, al riguardo:
Questa estremizzazione delle caratteristiche fisiche mi è proprio saltata all'occhio e l'ho adorata... anche in dettagli di minore importanza come per esempio i cappelli altissimi e gli edifici altrettanto ripidi.Valerio ha scritto:Burton va oltre lo stereotipo cattivo=brutto e caratterizza la desolante umanità quasi esclusivamente attraverso i difetti fisici: il basso padre di Victoria è una palla scolpita in forma umana, il maggiordomo è un naso all'insù con scolpito attorno il resto del personaggio, la madre di Victoria è una pertica e così via.
Anche sotto il profilo narrativo trovo che si sia fatto un lavoro che supera NBC: per quanto la storia di Jack fosse profonda e di grande interesse, credo che l'idea di focalizzarsi sulla storia d'amore del timido ed emaciato (ma appassionato) Victor, mischiandola nelle giuste dosi con il dramma di Victoria e con la contrapposizione tra squallido mondo reale e fantasmagorico mondo dei defunti sia vincente, perché mette sul piatto una serie di tematiche e di emozioni compatibili e coese, che comunicano messaggi e sensazioni potenti nello spettatore, che può empatizzare con i protagonisti nonostante la trama puramente fantastica.
Ho apprezzato molto anche le canzoni: non sapevo ce ne fossero, e trovarmele a sorpresa mi ha fatto un gran bell'effetto: in anni in cui la formula musicale era accantonata un po' da tutti gli studi d'animazione, Burton la ripesca e la rende parte fondamentale del film, senza la quale il prodotto finito ne sarebbe uscito seriamente impoverito, in modo senz'altro percepibile dal pubblico che sarebbe uscito dalla sala con la sensazione che mancasse qualcosa. La differenza rispetto agli anni in cui invece qualunque studio si sentiva in dovere di inserire 4-5 canzoni in ogni singolo film d'animazione, perché era la struttura disneyana che riscuoteva successo in quel dato periodo, sta tutta qui: nella Sposa Cadavere la presenza di quelle canzoni è perfettamente sensata e doverosa. E sono belle canzoni, poi, dove Danny Elfman dosa il suo lato gotico e malinconico per poterlo mischiare con echi che sanno essere anche più scanzonati, come nell'irresistibile canzone alla Fred Buscaglione cantata dallo scheletro che racconta la triste storia di Victoria (Remains of the day).
Film splendido, in sostanza