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Satoshi Kon: Tokyo Godfathers

Inviato: giovedì 29 dicembre 2005, 22:57
da DeborohWalker
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Signore e signori, sto per presentarvi uno dei miei film preferiti di tutti i tempi.
Signore e signori, sto per presentarvi quello che ritengo in assoluto il miglior film d'animazione di sempre (assieme a 3-4 film Disney o PIXAR)
Signore e signori, sto per presentarvi uno degli unici due film che è riuscito a farmi piangere nella mia lunga esperienza da cinefilo.

Tokyo. La Notte di Natale. Tre senzatetto trovano una neonata abbandonata tra la spazzatura. Cosa fare? Portarla alla polizia? Tenerla con sè? Mettersi alla ricerca di chi l'ha abbandonata?
Da un soggetto così semplice, uno si aspetterebbe al massimo un film come "Tre uomini e una culla". Niente di più sbagliato.
Satoshi Kon (già regista di due perle dell'animazione giapponese come "Perfect Blue" e "Millenium Actress") è riuscito a confezionare da questa storia così semplice, un piccolo gioiellino che ha entusiasmato pubblico e critica.
Il merito di tutto questo sta per lo più nei tre protagonisti, tre dei personaggi meglio caratterizzati che abbia mai visto.
Gin, un vecchio ubriacone, burbero ma con un cuore d'oro.
Miyuki, un'adolescente scappata di casa.
Hana, un travestito dal forte istinto materno.
Questi tre protagonisti, che a prima vista potrebbero sembrare il classico trio di personaggi "macchietta", descritti superficialmente per distinguerli uno dall'altro, sono in realtà il team più equilibrato che abbia mai visto. E il loro carattere è analizzato alla perfezione; sono persone vere. Sono veri barboni, oguno con una storia alle spalle. E con l'avanzare del film scopriremo sempre più elementi di ogni personaggio grazie ad una sceneggiatura ricca di colpi di scena e di momenti magici.
In questo film ci si appassiona alla storia e ai personaggi, ci si stupisce, si ride (e tanto),ci si commuove, e c'è spazio anche per un paio di scene d'azione che vi terranno inchiodati alla poltrona del cinema, alla sedia, o a qualunque altra superficie sulla quale siano posate le vostre chiappe durante la visione di questo film.
Tutto questo, lo ribadisco, perchè i personaggi sono simpatici e veri, e il processo di riconoscimento dello spettatore in loro avviene nel modo più efficiente possibile; per quel che mi riguarda non mi sono mai appassionato così tanto ad una trama.

Un commento tecnico?
Spettacolare.
I disegni sono meraavigliosi, e i personaggi sono disegnati con uno stile che equilibra alla perfezione il realismo e il "cartoon", che si vede in alcune espressioni facciali al limite del caricaturale. E le espressioni dei personaggi sono l'unico elemento che ricorda allo spettatore che sta guardando un cartone animato, e non un film live action. Perchè questo film potrebbe benissimo essere stato fatto in live action: non ci sono persone che volano, non ci sono animali parlanti, non ci sono centinaia di soldati che compaiono contemporaneamente, o elementi fantastici. E' una storia realistica inserita in un mondo realistico.
E anche i fondali dipingono così bene la vera Tokyo che non ci si può non perdere ad osservare tutti i singoli dettali che la rendono una città viva. Un commento sentito all'uscita della sala italiana nella quale andai a vedere l'edizione nostrana del film un annetto fa: "Eh, si vede proprio che i giapponesi non sanno fare i cartoni animati! Per risparmiare soldi invece che disegnare i fondali hanno usato immagini vere di Tokyo!"
...
E' inutile che vi dica che i fodali sono disegnati e NON sono vere immagini di Tokyo.
La musica accompagna magistralmente il susseguirsi delle azioni con brani da film noir e musichette allegre e pimpanti, a seconda delle evenienze. E come chicca finale, una versione dell'Inno alla Gioia di beethoven talmente fuori di testa che poteva essere concepita solamente in Giappone.
Un piccolo commento sulla versione italiana. Il doppiaggio è veramente buono per tutti i personaggi: in particolare per il travestito Hana avevo molti timori, ma sono riusciti a dare una voce che non lo sminuisca a personaggio unicamente comico.
Ma l'adattamento italiana ha una piccola pecca: la mancata traduzione delle scritte giapponesi che, se nella maggior parte del film è irrilevanti, in un paio di casi (come quando si vede un biglietto in primo piano, o il titolo di un articolo su un quotidiano) fanno perdere elementi della trama.

In sintesi?
Guardatelo.

E se non vi piace, vi restituirò di tasca mia i soldi del DVD, del noleggio, o di qualunque altro modo abbiate usato per vedere il film.

Inviato: giovedì 29 dicembre 2005, 23:53
da Valerio
Uhmm, ne ho letto pareri discordanti, vedrò di procurarmelo.

Inviato: venerdì 30 dicembre 2005, 17:28
da Rebo
Il mio giudizio critico su questo film, a suo tempo, fu influenzato da certe circostanze "economiche" che ora non mi pare il caso di rivangare... :roll:

A distanza di mesi, e con mente più lucida, mi sento comunque di riportare qui quanto di positivo scrissi nel mio primo giudizio.

Cosa mi è piaciuto di Tokyo Godfathers:

La caratterizzazione di base dei personaggi. Ognuno è ben individuato e dotato di spessore.

L'ironia che pervade tutta la pellicola, anche in maniera "subliminale". C'è ad esempio una scena in cui uno dei personaggi viene picchiato da alcuni teppisti. In alto si notano due file di finestre illuminate. Facendoci caso, si nota che, mano a mano che il pestaggio procede, le finestre si oscurano in sequenza... Questo perché vorrebbero imitare le "riserve di vita" che compaiono in certi videogiochi, ovvero le barre che indicano la "salute" del personaggio. Poi quando il personaggio si rialza, un paio di finestre si riaccendono. Non mi ero assolutamente accorto di questa cosa, l'ho scoperta guardando i contenuti speciali.

La cura nel disegno dei fondali, che talvolta raggiunge picchi di realismo quasi fotografico.

Non mi piacquero invece certe "rigidità" un poco eccessive dell'animazione in certi momenti, e certi eccessi nelle deformazioni dei volti. Oh, be'. Non sono comunque questi dettagli che sviliscono una storia, qualora questa sia realizzata con intelligenza.

Ah, naturalmente divertentissime le citazioni cinematografiche, una pacchia ("lo chiameremo John Doe", e "La musica va..." tanto per dirne un paio :D )

In definitiva: lo ritengo personalmente un film più che buono, anche se non mi colpì con particolare forza.

Inviato: martedì 15 agosto 2006, 13:30
da Rebo
A distanza di mesi, non mi trovo più d'accordo con me stesso per quanto riguarda questo film.

In attesa infatti di vedere l'ultimo film di Kon a Venezia, "Paprika", e probabilmente di partecipare alla conferenza stampa, sto documentandomi sui passati lavori del regista. Così, ho guardato nuovamente "Tokyo Godfathers", dopo aver visto per la prima volta "Perfect Blue". Attualmente, inoltre, sto visionando la serie televisiva del 2004 "Paranoia Agent".

Devo riconoscerlo: evidentemente qualcosa doveva aver velato il mio giudizio durante la prima visione di "Tokyo Godfathers". Perché ora mi è sembrato un film completamente diverso.

Kon è un cineasta di tutto rispetto, dallo stile solido e dal pensiero molto originale. Gioca con taluni generi classici dell'animazione giapponese post-anni '90 senza tuttavia mai aderirvi completamente: nel momento in cui lo si crede in bilico sull'orlo del cliché, guizza via ammiccando e quasi sbeffeggiando lo spettatore. Merita attenzione: è sicuramente un regista, ora voglio scoprire se in lui c'è anche un autore.

Re: Satoshi Kon: Tokyo Godfathers

Inviato: venerdì 29 febbraio 2008, 09:29
da LBreda
Ricordo che è in edicola da oggi. E lo è in confezione separata da Panorama, quindi un edicolante non molto sveglio potrebbe dire di non averlo.

Re: Satoshi Kon: Tokyo Godfathers

Inviato: venerdì 29 febbraio 2008, 21:40
da LBreda
E finalmente lo ho visto.

Bello. Veramente bello. Originalissimo nella trama, perfetto nel come si susseguono gli eventi. Presenta un ottimo character design, che aiuta molto la già di suo ottima caratterizzazione.

Trovo estremamente interessante come riesca, in maniera del tutto naturale, a mescolare (e a volte addirittura sovrapporre) la comicità e la tragicità.

Dovrò recuperare ciò che mi manca di Kon.

Re: Satoshi Kon: Tokyo Godfathers

Inviato: giovedì 03 luglio 2008, 12:38
da Elaine Marley
Gosh, com'è che m'era sfuggito 'sto topic? :D
Tokyo Godfathers lo considero anch'io uno dei migliori film di animazione di sempre.
La storia è assolutamente originale, e Kon non s'è lasciato scappare la ghiotta occasione di sfruttarla senza incorrere in cliché o banalismi vari, pericolo a cui secondo me un film del genere poteva esser soggetto. Vuoi perché dopotutto è un film "di Natale" (lo virgoletto perché non ho avuto la sensazione che fosse un "film di Natale" nel senso comune del termine, ma ho visto il Natale solo come sfondo della storia), vuoi per un'eventuale superficiale trattazione delle storie dei tre protagonisti.
Come già detto, la caratterizzazione dei personaggi è assolutamente meravigliosa: Hana, un trans che compone haiku sotto la neve che ha, come sogno più grande, quello di essere madre; Gin, un barbone burbero e bugiardo che però non riesce a fare a meno di intenerirsi di fronte alla neonata abbandonata; Miyuki, una ragazzina cinica e sfiduciata scappata di casa. Sono tutti degli antieroi, dei maldestri perdigiorno raccontati senza sconti. Le loro storie sono assolutamente realistiche, così come le loro espressioni, le loro reazioni, i loro litigi.
Il film è sì pregno di speranzosità, ma si tratta di una speranzosità non "buonista": ognuno ha un lato buono, dal killer al mafioso, e grazie alla piccola accade anche qualche "miracolo". I buoni sentimenti non risultano però smielati o innaturali, e ci sono anche dei momenti di incredibile lucidità, come la scena del pestaggio di Gin, l'apparizione dell'angelo che si rivela poi essere, in realtà, un trans agghindato dalle allucinazioni del barbone, e così via.
La sceneggiatura è ottima, e i momenti più drammatici o di tensione sono ben intervallati da altri di finissima comicità ed ironia, come ad esempio la scena del tassista (che mi è piaciuta proprio tanto).
Una menzione speciale al doppiaggio, soprattutto al doppiatore di "signorina", davvero fantastico.
I personaggi si muovono sullo schermo con fluidità, gli sfondi sono assolutamente fotografici, i colori ben calibrati, e si avverte quasi una sensazione di "magia" guardando la neve che cade e le luci rosse del traffico, in certe scene.
Un piccolo, raro gioiello, di come ormai se ne vedono raramente.