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[WDAS #31] Aladdin

Inviato: giovedì 22 dicembre 2005, 02:28
da Valerio
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Gli anni '90 sono iniziati, e con essi il cosiddetto "Rinascimento Disney". Come La Bella e la Bestia che lo precede e Il Re Leone che seguirà, anche Aladdin si becca una buona dose di successo, tale da inscriverlo direttamente tra i "fab four" della prima metà del decennio. E giustamente, visto che oltre ad epicità, musica e sentimento questo film offre anche una massiccia dose di umorismo, elemento da sempre molto gradito al grande pubblico, e molto caro anche a John Musker e Ron Clements, già registi di Basil l'Investigatopo e La Sirenetta, e futuri autori di Hercules, Il Pianeta del Tesoro e La Principessa e il Ranocchio.
Benché l'intero cast, antagonista incluso, si prodighi per offrire momenti assolutamente comici, Il personaggio umoristico per eccellenza è uno e uno solo. La scelta intelligente - e per certi versi ovvia - di offrire il ruolo della "spalla comica" al Genio della lampada, personaggio assolutamente centrale, rende il film il capolavoro che è. Mai si era visto sullo schermo un simile personaggio: modellato da Eric Goldberg sullo stile del caricaturista Al Hirschfeld, come sarebbe avvenuto poi anche per la Rapsodia in Blu di Gershwin in Fantasia 2000, questo meraviglioso caratterista (che guarda caso è proprio blu!) ha il volto dell'istrione Robin Willams, suo doppiatore, e la voce italiana di un incredibile Gigi Proietti. Le sue molteplici trasformazioni e citazioni velocizzano i ritmi del film, rendendo le scene più fluide che mai, e a dir poco indimenticabili le due energiche sequenze musicali di cui è protagonista, le fantasie visive Friend like Me e Prince Alì.
Sarebbe però ingiusto dire che questo film si regge solo sul Genio, visto che quest'ultimo entra in scena solo in fase avanzata e che buona parte del film è portata avanti da un cast veramente brillante: i due protagonisti Aladdin e Jasmine sono infatti stati supervisionati rispettivamente da Glen Keane e Mark Henn mentre Jafar, creato da Andrea Deja, è un villain assolutamente impeccabile: apparentemente serioso e elegante, crea uno straordinario effetto comico quando si lascia trasportare dalle emozioni, scomponendosi fino a sfiorare il ridicolo. E va pure citato il sottobosco narrativo fatto di spalle comiche e animalesche che arricchiscono il panorama visivo, come la scimmietta Abu, il pappagallo Jago, la tigre Raja o il Tappeto, vero e proprio prodigio di computer grafica che rappresenta un grande traguardo per l'epoca. Insomma, il comparto visivo è assolutamente di prim'ordine: colori, effetti, recitazioni carismatiche e animazioni più dinamiche che mai, dimostrano che lo staff del reparto animazione è cresciuto molto, certe sbavature viste nella Sirenetta e ne La Bella e la Bestia sono qui notevolmente diminuite e il tutto contribuisce a rendere ancor più "magnetico" lo stile Disney.
Gran parte del merito di un film così riuscito inoltre va ad Alan Menken e Howard Ashman, qui alla loro ultima collaborazione prima della morte di quest'ultimo, che verrà rimpiazzato in corso d'opera dal bravissimo Tim Rice: il frutto di questo peculiare incontro tra geni è una colonna sonora intensa e variegata, con una personalità unica, data dall'incontro tra i prevedibili temi arabeggianti e...le sonorità jazz! Questa natura ibrida è evidente in One Jump Ahead, il frenetico tema di presentazione di Aladdin, nelle due sovracitate canzoni del Genio, Friend Like Me e Prince Alì, e nel reprise di quest'ultima ad opera di Jafar, che perpetua in questo modo la tradizione, tipica del "rinascimento", della villain song. Discorso a parte lo merita la canzone introduttiva Arabian Nights, sorta di ouverture nelle magiche atmosfere da mille e una notte, modificata nel 2004 a causa di una strofetta considerata politicamente scorretta nei confronti del popolo arabo, e la melodica A Whole New World, il tema d'amore, romantica e spettacolare sequenza ricolma di autocitazioni e anticipazioni di ciò che la Disney (e non solo) avrebbe proposto al pubblico di lì a poco, e che avrebbe fatto vincere al film uno dei suoi due Oscar per la colonna sonora. In occasione dell'uscita in dvd del film qualche anno fa, è stata rimessa a nuovo pure una canzone molto significativa, Proud of Your Boy, composta da Menken e Ashman, e scartata dal film in una fase ancora preliminare della produzione. Il brano è veramente intenso ma purtroppo questo non gli è valso l'inserimento postumo all'interno film (cosa invece avvenuta nelle edizioni estese de La Bella e la Bestia, Il Re Leone e Pocahontas) dato che risaliva ad una stesura del film molto diversa da quello che sarebbe stato poi, dato che insisteva molto sul rapporto tra un Aladdin molto più giovane e sua madre, personaggio di cui nel film non è rimasta traccia.
Questa terza opera di Musker & Clements, caratterizzata da un umorismo tanto marcato e un'impronta grafica tendente alla stilizzazione, si rivela quindi una delle proposte meglio accolte dal pubblico di questa Disney in piena rinascita, e a testimonianza di un così grande successo stanno una serie televisiva e ben due direct to video, Il Ritorno di Jafar e Aladdin e il Re dei Ladri. Aladdin avrebbe aperto dunque la strada ad un nuovo tipo di produzione, quella dei cosiddetti sequel a basso costo (cheapquel) prodotti dagli studi televisivi, strada che pochi anni dopo sarebbe purtroppo diventata uno dei punti forti del programma dirigenziale di Michael Eisner.

Inviato: domenica 01 gennaio 2006, 16:37
da hector
La genesi di questo capolavoro d'animazione è stata lunga e travagliata. Intanto va detto che, come molti hanno avuto modo di leggere o di apprendere dai contenuti speciali del dvd, quando ormai la produzione era in fase avanzata, nel cosiddeto venerdì nero, tutto venne rivisto e molto materiale della sceneggiatura letteralmente gettato via. Ma vediamo qual è il passato di questo classic. Le sue origini affondano certamente le radici nel musical. Infatti Howard Ashman e Alan Menken, già da un po' di tempo stavano lavorando ad una versione musicale della storia di aladino. La struttura, pur presentando alcune canzoni che poi resteranno nella versione definitiva, era differente. Il narratore-mercante, oltre ad introdurre la storia, interveniva diverse volte durante lo svolgimento della trama e in conclusione, attraverso numerose riprese del tema Arabian Nights. (con una struttura che ritroviamo nell'opera teatrale precedente, Little Shop Of Horrors, dove le narratrici, stile Supremes, accompagnano lo spettatore lungo tutto lo svolgimento, ma anche nel film Hercules, dove le muse, attraverso più riprese di The Gospel Truth, narrano il passato del giovane Ercole). Venne incisa certamente la ripresa finale, che poi non fu utilizzata e recuperata invece nel sequel "aladdin e il re dei ladri". Accanto ad Aladdin, concepito come un adolescente, un po' più giovane rispetto a quello che poi è diventato in definitiva, comparivano tre fidati amici, Babkak, Omar e Cassim presentati attraverso una canzone, scartata. Il ruolo di spalla affidato ai tre compagni venne rielaborato e ha condotto al personaggio di Abu, la scimmietta complice di Aladdin. Altra figura importante, poi soppressa perchè ritenuta inessenziale forse per un personaggio più adulto, è la madre di aladdin, continuamentr delusa dal figlio e al quale il figlio nel tentativo di riconquistare la sua fiducia, promette di cambiare attraverso una canzone splendida, Proud Of Your Boy, eliminata con grande riluttanza dei creativi.
Il motivo per cui si volle (Katzenberg lo volle..) un aladdin più adulto è che si voleva puntare maggiormente sull'aspetto romantico rafforzandone la credibilità.
Un'altro grave problema a cui si dovette far fronte fu la morte di una delle menti che stavano dietro alla sceneggiatura, ancora il paroliere Howard Ashman. Scomparso prima che uscisse la bella e la bestia, lasciò un eneorme vuoto in menken che più volte ha confidato di essersi sentito perso. Tuttavia, come spesso accade nelle situazioni più tragiche, l'uomo è in grado di reagire creando opere d'arte vere e proprie nell'intento di dare voce ai propri sentimenti e ai propri stati d'animo. Questo è il motivo per cui secondo me la canzone che menken scrisse da solo con un testo provvisorio da lui stesso ideato, the world at your feet, e poi sostituito dai versi di Tim Rice, si trasformò in una delle migliori canzoni che io abbia mai ascoltato, A whole new world.
Un brano che contiene alcuni elementi della canzone Babkak Omar Aladdin Cassim, sopra citata, è One Jump Ahead, attraverso la quale ci viene presentato il protagonista. Questo tema è stato poi riutilizzato anche per la sequenza in cui aladdin esprime le proprie aspirazioni e il proprio disagio. Tale sequenza invece era stata originariamente concepita con un brano differente, Count On Me, composta, testo e musica, da menken nel tentativo di continuare il lavoro lasciato incompiuto da ashman.

Una curiosità: il nome di uno degli amici di Aladdin, Cassim è stato recuperato per battezzare il padre di Al nel sequel, Aladdin e il re dei ladri.

Inviato: domenica 01 gennaio 2006, 18:57
da Valerio
Assurdo, tutte queste cose negli extra della platinum non le ricordo.
Ottimo cmq Hec, nel caso facessimo un sito faremo onore a quanto hai scritto ;)

Inviato: sabato 05 agosto 2006, 22:37
da DeborohWalker
Siamo nel bel mezzo della rinascita Disney. Dopo La Sirenetta e la Bella e la Bestia (capolavori che la Disney ha voluto ricordare al pubblico fin dal primo trailer di Aladdin), la Disney è pronta a fare tris con quello che a mio parere è il miglior Classico di tutti i tempi.
Sarà un film divertente, emozionante, e che aprirà la strada a molti elementi che saranno poi sfruttati in numerosi altri film d'animazione. Personaggi grandiosi, canzoni memorabili, disegni e animazioni che lasciano a bocca aperta.
La produzione non è stata semplice, gli autori e la troupe hanno dovuto superare numerose difficoltà e cambiamenti, ma il risultato non avrebbe potuto essere migliore.

Lo spunto è semplice: la storia di Aladino e la lampada magica, uno dei racconti de Le Mille e una notte, trattato con uno spirito irriverente ed umoristico, spingendosi fino ad un livello mai raggiunto in un film Disney. E infatti da qui in poi l'umorismo nei classici occuperà un ruolo sempre più importante, fino a film in cui sarà l'aspetto prevalente della pellicola (Le follie dell'imperatore). E nel cinema d'animazione di nuova animazione, ormai la comicità ha occupato ormai la quasi totalità dei film, dimenticandosi il giusto equilibrio e la calibrazione che ne era stata fatta in Aladdin, senza rubare spazio alla trama.
E l'elemento più comico del film è indubbiamente il Genio, un personaggio che con la sua carica di energia e la sua esuberanza da l'impronta al film, senza però rubare la scena a tutto il resto del cast: le sue trasformazioni e citazioni spesso anacronistiche, andando a pescare dalla cultura moderna e dell'attualità del periodo in cui uscì il film, crea un cocktail irresistibile. E il merito di ciò in parte va anche al Robin Williamd sul quale il personaggio è stato costruito, usando prepotentemente molti dei suoi deliri e delle sue improvvisazioni nati in studio di montaggio. Ma un eccellente lavoro (per certi versi oserei dire addirittura migliore) fa anche Gigi Proietti, in quella che io considero la miglior interpretazione della sua carriera; non so perchè, ma l'aspetto e molte espressioni facciali del Genio mi ricordano molto di più Proietti che Williams...
Ma gli altri personaggi non sono da meno.
Aladdin ha un'espressività del volto raramente eguagliata in un film Disney
Abu, strepitoso nelle sue facce e bisticci con Genio e Tappeto
Jafar, carismatico come pochi altri, e animato perfettamente nella sua rigidità fisica
Iago, perfetto contraltare comico di Jafar, che ho apprezzato il doppio dopo ripetute visioni
Il Tappeto volante, meravigliso esercizio di stile di espressività
Jasmine animata in modo sensuale, con movimenti che sprigionano femminilità ad ogni frame
Il Sultano, da un design e animazioni goffe
E soprattutto un sacco di comprimari e comparse caratterizzate dettagliatamente, come si può notare osservando tutte le persone che popolano le strade di Agrabah.
Insomma, uno dei cast (anzi, IL) più ricchi mai visti in un film Disney.
E la ricchezza visiva di elementi, visivi e comici, inseriti è impressionante, permettendo al film di essere apprezzato dopo molteplici visioni. Ieri l'ho rivisto per la, quanto? facciamo ventesima volta, e ho notato un paio di dettagli della trama che finora mi erano sfuggiti.
Oltre alla comicità iniziata ad usare in modo molto più consistente, anche la computer grafica inizia ad assumere un ruolo più imponente, dopo qualche sporadico uso come gli ingranaggi di Basil o la sala da ballo de La Bella e la Bestia. Credo sia il film Disney in 2D con più elementi in computer grafica di sempre (se escludiamo Il Pianeta del Tesoro): l'interno e l'esterno della caverna delle meraviglie, il Tappeto Magico
Il film se vogliamo ha anche un record per la sensualità: per la prima volta la bella di turno se ne va in giro con l'ombelico al vento, e ricordo che quando il film uscì la cosa suscitò scalpore. Inoltre il film rompe un altro clichè, con la bella che addirittura bacia il cattivo di turno! Comunque un elogio ai baci di Aladdin, i meglio riusciti della storia dell'animazione.
Le canzoni sono una meglio dell'altra, e non saprei scegliere se sono meglio in versione originale, o nella controparte italiana. "Arabian Nights" è una stupenda intro d'atmosfera, "One Jump Ahead" riesce a far capire nel giro di un paio di minuti il ritmo e il tono scanzonato del film, presentando allo stesso tempo il protagonista. "Friend Like me" è la scoppiettante presentazione del genio, con trasformazioni e gag a suon di musica, e qualcosa di simile è "Prince Alì". "A Whole new world" è la stupenda canzone d'amore che tutti conosciamo e adoriamo, una delle canzoni più romantiche che abbia mai sentito.

Il successo del film fece seguire due direct-to video e una serie aniamta, sicuramente non alla sua altezza, ma decisamente buoni, soprattutto potendo contare sull'affascinante ambientazione e sui personaggi creati per questo film.

Re: Classico Disney #31: Aladdin

Inviato: sabato 12 gennaio 2008, 23:00
da Bramo
Il primo classico Disney visto da l sottoscritto.
Direi che più di quello che è già scritto è duro dire... potrei dire che Aladdin è un capolvoro in ogni senso... potrei dire che tutti i personaggi dicono molto più di quello che sembra alla superficie... poterei dire che l'atmosfera è ineguagliabile... potrei dire che il Genio è una delle spalle migliori in assoluto in tutto il cinema d'animazione forse non... potrei dire che le canzoni sono fantastiche, anche nella versione italiana "Il mondo è tuo" ha un bel testo... potrei dire che la caverna delle Meravilgie è un posto scolpito nella mia mente... potrei dire che Jago è incredibilemte simpatico e diabolico... potrei dire che è un film inimitabile, e che i due seguiti e il cartone, molto belli, non rendono la magia di questo... potrei dire che un trio assurdo come Genio, tappeto e Abu che giocano a carte non si era mai visto... potrei dire che le traformazioni del Gwenio - innumerevoli - sono fantastiche...potrei dire che lo adoro, e questo direbbe tutto quello che questo film è per me!

Re: Classico Disney #31: Aladdin

Inviato: martedì 21 aprile 2009, 21:16
da Donald Duck
Questo film è bellissimo, ma non è per questo che sto scrivendo... ho letto, nei molti commenti lasciati su Youtube a vari spezzoni di Aladdin, che il protagonista è stato ridoppiato... ma è vera la cosa? Io ho solo la cassetta, dunque non so, ma se fosse vero me la tengo ben stretta.

Re: Classico Disney #31: Aladdin

Inviato: martedì 01 settembre 2009, 20:30
da Donald Duck
Oltre a rinnovare la domanda sopra a questo post, chiedo un'altra cosa: possibile che in origine Aladdin fosse distribuito dalla Touchstone Pictures? Ricordo, ma non vorrei sbagliare, che sulla vecchia cassetta in apertura c'era il vecchio logo azzurro che scorre sullo schermo fino a diventare un cerchio, con dentro un fulmine (insomma, lo conoscete tutti :P )

Re: Classico Disney #31: Aladdin

Inviato: martedì 01 settembre 2009, 21:20
da DeborohWalker
Ho rivisto decine e decine di volte la VHS (è forse il film Disney che ho visto più volte) è mi sento di smentire il fatto della Touchstone, così come il ri-doppiaggio per il DVD, Aladdin è sempre Massimiliano Alto.

Re: Classico Disney #31: Aladdin

Inviato: martedì 01 settembre 2009, 21:32
da Donald Duck
DeborohWalker ha scritto:Ho rivisto decine e decine di volte la VHS (è forse il film Disney che ho visto più volte) è mi sento di smentire il fatto della Touchstone, così come il ri-doppiaggio per il DVD, Aladdin è sempre Massimiliano Alto.
Bene, fantasie mie e di utenti di You Tube.
Io pero il logo Touchstone me lo ricordo, e la cassetta originale di Nightmare e Roger Rabbit non l'avevo... boh... :???:

Re: Classico Disney #31: Aladdin

Inviato: martedì 01 settembre 2009, 22:22
da Bramo
Paper Yoda ha scritto:
DeborohWalker ha scritto:Ho rivisto decine e decine di volte la VHS (è forse il film Disney che ho visto più volte) è mi sento di smentire il fatto della Touchstone, così come il ri-doppiaggio per il DVD, Aladdin è sempre Massimiliano Alto.
Bene, fantasie mie e di utenti di You Tube.
Io pero il logo Touchstone me lo ricordo, e la cassetta originale di Nightmare e Roger Rabbit non l'avevo... boh... :???:
Posso confermare con assoluta certezza quanto detto da Deboroh: l'ho rivisto moltissime volte in cassetta e un paio in dvd, e quindi posso confermarlo. Niente logo Touchstone e niente ridoppiaggio, per la precisione l'unico cambiamento nell'edizione Platinum è la canzone dei titoli di coda, che al posto di essere A Whole New World è ancora Il Mondo è mio (quindi la versione italiana) ma "ridoppiata" (ricantata, meglio) dalla mefitica coppia Gigi D'Alessio/Anna Tatangelo. Ma questa è storia(ccia) nota.

Re: Classico Disney #31: Aladdin

Inviato: venerdì 05 marzo 2010, 09:55
da Andrea87
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:ciao:

Inviato: venerdì 05 marzo 2010, 12:56
da DeborohWalker
Ti odio.
Sono tentato di riguardarmeli tutti.

Re: Classico Disney #31: Aladdin

Inviato: giovedì 25 agosto 2011, 18:37
da Vito
E' tempo di eroi per la Disney, e con Aladdin viene inaugurato il fortunato ciclo dei "Disney Heroes", dove per una volta le fanciulle e principesse sono un po' in disparte.
E si inizia molto bene, visto che il protagonista è un gran bel personaggio, anche se finisce per passare quasi in secondo piano grazie alla figura del Genio, personaggio che ruba letteralmente la scena in ogni sua apparizione grazie alla sua splendida caratterizzazione fin troppo sopra le righe.
Un character che fece un po' di scalpore per il suo rappresentare così spesso personaggi famosi dei nostri tempi, caratteristica che in futuro potrebbe far perdere alla pellicola quell'immortalità tipica dei film Disney.

Probabilmente si tratta del film con il miglior cast di sempre. Aladdin presenta infatti comprimari d'eccezione: non solo il protagonista e il mitico Genio, ma anche Jafar, Jago, il Sultano, Abu, Tappeto, e soprattutto la sensualissima Jasmine, sono personaggi dai quali trasuda creatività e paziente studio, confermando la Disney come Maestra dell'estetica.

"Estetica" è infatti la parola d'ordine per questo ottimo lavoro: qualsiasi cosa è gioia per gli occhi, dalla spettacolosa Caverna delle Meraviglie al ritratto stesso della suggestiva Arabia, con i suoi deserti e mercati così iconici. Per non parlare del climax finale con le trasformazioni di Jafar.

Forse il film presenta una dose di umorismo un po' eccessiva, e le canzoni mi hanno lasciato qualcosa in meno della Bella e la Bestia e della Sirenetta, pur essendo molto belle (poi vabbè, A Whole New World e la mitica Friend Like Me sono capolavori), ma a conti fatti questo film può tranquillamente stare nella mia personale Top 5.

Però aspetto di arrivare alla fine del mio "percorso" per poter confermare. :).

Re: [WDAS #31] Aladdin

Inviato: martedì 22 ottobre 2013, 18:08
da Valerio
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Esce domani il BD di Aladdin, ma Mediaworld ha rotto il day one almeno da sabato scorso, e io me lo sono accattato.

La prima cosa da specificare è che questa uscita è avvenuta molto in sordina, perché è un'esclusiva europea. Non è una Diamond USA, insomma. Certo, il film nella precedente generazione di supporti rientrava tra le tradizionali Platinum, ma evidentemente la company deve averlo degradato. E' quindi un BD che "ci siamo fatti da soli" esattamente come avvenuto per Tarzan, La Carica dei 101 e Peter Pan, e quindi segue le regole di quel filone: packaging improvvisato, menu non animati e nessun nuovo contenuto speciale all'infuori di quanto già esistente. Ma andiamo con ordine.

Togliamoci subito il macigno dalla scarpa: il packaging rasenta l'amatorialità. Aladdin viene venduto in una semplice amaray "nuda", senza slipcover e senza cofanetti con cheapquel vari (Il Ritorno di Jafar e Aladdin e il Re dei Ladri dimentichiamoceli, insomma, e forse è anche un bene). Niente fronzoli e ammennicoli, diciture di edizioni speciali e affini. la cover è un riciclaggio non del dvd bensì della vhs, che non era splendida ma neanche malaccio. Corsi e ricorsi storici insomma. La descrizione sul retro ancora una volta dimostra che il reparto home video Disney ha qualche problema di personale, visto che manca la più basilare supervisione o rilettura del testo. La lampada magica diventa una "lanterna magica" e si trovano strafalcioni e ripetizioni quali "vivere una una delle avventure". La cosa che fa più ridere è che i frame del film presentati sul retro hanno una strana cornicetta gialla, che i più attenti riconosceranno essere quella della relativa raccolta di figurine Panini uscita anni fa. Insomma, in mancanza di personale grafico questi hanno semplicemente appiccicato in cover i loro doppioni di vent'anni fa, nell'operazione di riciclaggio più sfacciata di sempre. Eh, settore un po' in crisi, nevvero?

Ma quello che conta è il film. Alcuni fan si sono lamentati del fatto che il formato è stato leggermente rifilato sopra e sotto. Per quanto impercettibile e infinitesimale, rimane una cosa molto strana questa, ma siamo ormai abituati a vedere trattare l'aspect ratio come una sorta di enigma inconoscibile, per cui limitiamoci a valutare la resa. Che è qualcosa di straordinario. Nessun restauro chiaramente, il film è stato preso direttamente da fonte digitale, visto che fu il terzo film ad essere prodotto in CAPS (Bianca e Bernie nella Terra dei Canguri e La Bella e la Bestia furono i primi due ma circolano comunque restaurati visto che si era in fase di transizione). Il giallo, il rosso e soprattutto il blu che predominano lungo tutto il film sono una vera gioia per gli occhi, e i disegni degli animatori fanno un figurone come mai prima dora. Peccato per la presenza nei credits della versione de "Il Mondo è MIo" cantata da Gigi d'Alessio a Anna Tatangelo, veramente bruttina, che fu aggiunta nel 2004, del rimpiazzo di alcune frasi di Abu con il loro corrispettivo inglese e della famosa strofetta incriminata delle "Notti D'Oriente", cambiamenti che a quanto pare sono stati considerati definitivi.

E veniamo ai contenuti speciali. Come si diceva sopra, non c'è niente di nuovo. E va benissimo così, perché i contenuti speciali del dvd erano già perfetti ed esaurienti. C'è tutto quello che dovrebbe esserci, ed è stato rimosso quello che sin dal principio non sarebbe dovuto esserci, tipo i giochini stupidi. Abbiamo quindi le scene eliminate, i video musicali, compreso "Proud of Your Boy", e l'approfonditissimo commento audio. Ma ovviamente la cosa migliore è l'esteso making of del film. Un Diamante allo Stato Grezzo: Il Making of di Aladdin è abbastanza atipico nello scenario dei documentari Disney...perché non ha la forma di un documentario, ma quella di una serata celebrativa. Su un palcoscenico e con un bel po' di pubblico il buon Leonard Maltin intervista i realizzatori del film come Keane, Deja, Henn, Musker, Clements, Menken e moltissimi altri, andando a toccare tutti i punti fondamentali. Questa gigantesca intervista è suddivisa in capitoli, al termine di ognuno dei quali partono tante clip di approfondimento. Si tratta di sotto-documentari con registrazioni, pencil test, testimonianze varie, che portano il tutto a un'ora e quaranta. Bello lungo, insomma. Certo, il tutto è visionabile sia pezzettino per pezzettino, che come un lungo programmone, ma si sente la mancanza di un'opzione (che nel dvd mi pare ci fosse) per escludere certe ramificazioni e gustarsi unicamente i capitoli principali della seratona celebrativa in maniera compatta. Bazzecole, però. Si tratta veramente di materiale irrinunciabile per ogni vero disneyano.

Insomma il BD rimane caldamente consigliato, perché laddove la confezione lascia a desiderare, subentrano alcuni dei contenuti migliori di sempre. Insomma, non è così strano che si possa definire il BD di Aladdin un vero e proprio "diamante allo stato grezzo".

Re: [WDAS #31] Aladdin

Inviato: venerdì 03 gennaio 2014, 16:48
da Don Homer
Rivisto qualche settimana fa in tv: si conferma un film piacevole da guardare, con azione, magia e umorismo. Per la prima volta abbiamo un protagonista maschile con i controcoglioni, oltre che una principessa sensualissima, coprimari simpatici e un cattivo che più stereotipato non si può, ma allo stesso tempo simpatico (ad un certo punto ti viene pure voglia di tifare per lui).

Unica pecca sono le eccessive modernità a tutti i costi, che rischiano di privare il film dell'immortalità tipica dei film Disney. Sempre meglio di "Aladdin IV : Jafar ha bidogno di un paio di occhiali". :D

Re: [WDAS #31] Aladdin

Inviato: venerdì 03 gennaio 2014, 17:49
da Bramo
Don Homer ha scritto:(ad un certo punto ti viene pure voglia di tifare per lui).
"A Jafar, che sei il più sveglio, e se perdi è pure meglio!"
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:P

Re: [WDAS #31] Aladdin

Inviato: sabato 17 ottobre 2015, 13:19
da Tyrrel
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Ron Celemnts confema una teoria circolata parecchio online sull'identità del mercante che compare all'inizio della storia:
Ron Clements ha scritto:Ho visto che online qualcuno ha ipotizzato che il mercante e il Genio siano la stessa persona. È vero! Il progetto iniziale era quello. Avevamo anche una scena che doveva comparire alla fine del film in cui il mercante avrebbe svelato la sua vera identità. E il doppiatore del mercante è proprio Robin Williams. Il finale originario si è perso nei vari passaggi dello sviluppo del film, ma questa leggenda metropolitana è effettivamente vera.
Fonte: http://www.ilpost.it/2015/10/17/aladin-genio-mercante/

Re: [WDAS #31] Aladdin

Inviato: sabato 17 ottobre 2015, 14:34
da Valerio
E' una cavolata.

Nel senso, non è uno scoop. E' una cosa che veniva già detta negli extra del dvd di Aladdin, e non è nuova. Nel corso della lavorazione si era pensato di creare una scena finale in cui scoprivamo che era il Genio, ma poi hanno preferito di no. Il mercante poi riappare alla fine della "trilogia" nell'ultima scena di Aladdin e il Re dei Ladri senza rivelazioni di alcun tipo.

Per cui, se conta l'opera definitiva allora non è (più) il Genio.

Re: [WDAS #31] Aladdin

Inviato: lunedì 19 ottobre 2015, 21:23
da Tyrrel
Insomma, una notizia che non lo era.
Curioso che a rilanciarla in Italia sia stato proprio Il Post.

Re: [WDAS #31] Aladdin

Inviato: martedì 20 ottobre 2015, 13:29
da Mister Mxyzptlk
Sì ogni tanto sta cosa rispunta fuori... mi ricordo un articolo che raccoglieva easter egg e le supposizioni dei film Disney Pixar (il fatto che la Mamma di Andy sia l'ex-padroncina di Jessie, che Boo sia la vecchia di Brave...) e veniva detta anche sta cosa. Bisogna capire... è così succosa che chi in genere chi la suppone è convinto di aver scoperto la luna e ci si butta a pesce. piange quasi il cuore a dover sempre dire: "No guarda che ci vevan pensato davvero, ma poi han cambiato idea..."