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[WDAS #27] Oliver & Company

Inviato: venerdì 30 dicembre 2005, 02:05
da Valerio
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Quale modo migliore di dare l'addio al trentennio Xerox se non con un film che, coerentemente con la tendenza dell'epoca, parla di gatti, cani, bambine e rapimenti?
L'accusa principale che viene mossa ad Oliver & Company è infatti quella di non essere un film molto originale. Cosa non del tutto falsa. Si tratta infatti della trasposizione Disney dell'Oliver Twist di Dickens, seppur con un'impostazione radicalmente differente: il setting è la New York dei giorni nostri e Oliver, anzichè un orfanello, è un gattino randagio. E' probabile che scegliendo ancora una volta queste tematiche la Disney abbia voluto congedarsene, mostrando una volta per tutte il modo "Disney" di trattarle dopo un decennio di manierismo Donbluttiano. E infatti in Oliver & Co. non mancano elementi di modernità, che donano al film quella freschezza che i vari Fievel Sbarca in America e Charlie - Anche i Cani Vanno in Paradiso non hanno: innanzitutto la tecnica xerox è ridotta al minimo, e quasi soltanto i fondali ne risentono. In compenso, cominciano a notarsi i primi vistosi accenni di computer grafica, nell'automobile del gangster Sykes, villain del film. Ma la freschezza risiede anche nella caratterizzazione dei personaggi, non solo nella grafica: non che Fagin, Dodger e il resto della banda brillino per originalità, tuttavia nei loro comportamenti e nella loro recitazione è possibile riconoscere quell'inconfondibile estetica Disneyana che conferisce loro una buone dose di appeal.
I pezzi musicali questa volta sono cinque, due dei quali davvero notevoli: Once Upon a Time in New York City è un inizio delicato, che riesce a rendere magico il clima caotico della metropoli, Why Should I Worry? è invece lo scatenato tema di Dodger, autentico manifesto programmatico dello spirito del film. C'è poi Perfect Isn't Easy, cantata dalla barboncina Georgette, un pezzo gradevole supportato da un'animazione curatissima. In tutto questo stonano però la moderna-a-tutti-i-costi Streets of Gold, assolutamente insipida e disarmonica, e la mielosa Good Company, cantata da Jennifer, padroncina di Oliver e personaggio assai poco interessante. A proposito di questa bambina, va ricordato che il suo ruolo avrebbe dovuto svolgerlo Penny, la piccola protagonista del primo Bianca & Bernie, idea lasciata da parte, per il timore di creare confusione pasticciando coi concetti di spin-off e crossover, piuttosto alieni al mondo Disney.
Fra i personaggi che si ricordano più spicca però Fagin, capolavoro di espressività, e soprattutto il massiccio Sikes, modellato da Glen Keane, che per l'occasione visualizza un ideale corrispettivo umano di Rattigan, confermandosi come l'animatore più bravo per i personaggi massicci e accattivanti. L'era Xerox si chiude così, con questo audacissimo adattamento di un'opera letteraria, esperimento che si sarebbe ripetuto solo 15 anni dopo, con Il Pianeta del Tesoro, in cui però il drastico cambio di ambientazione avrebbe regalato al pubblico uno scenario così irreale che non sarebbe invecchiato tanto presto, a differenza dell'ormai obsoleta New York anni '80. Era tempo di voltare pagina, e tornare alle grandi fiabe, ai grandi drammi con umani, ai meravigliosi musical: era tempo di ricreare il kolossal animato.

Inviato: venerdì 30 dicembre 2005, 09:06
da Bender l'Esoterico
Sono anni che non vedo questo film, ma mi ricordo che da bambino mi piaceva molto.
Mi avevano pure regalato un libro illustrato con la storia del film.

Un film che mi ricorda l'infanzia...

Re: Classico Disney #27: Oliver & Company

Inviato: mercoledì 12 novembre 2008, 21:34
da Bramo
Visto per la prima volta qualche giorno fa (sempre grazie all'interessamento di una certa Minnie a raggiungere una certa completezza dei film d'animazione Disney). Be', devo dire che non mi è dispiaciuto per niente, anzi è molto suggestivo. Certo non un film che alla fine mi ha fatto pensare "ecco un film che deve essere visto per forza" come ho pensato di Aladdin, Ratatouille e tanti altri esempi anche più illustri, ma comunque un gradevolissimo lungometraggio ben ritmato, divertente e con un po' di azione. E poco importa se la trama si basa abbastanza su quelle tipiche dei film del periodo Xerox quali animali protagonisti, rapimenti ecc., non stonano e non stancano in quello che è tra gli ultimi film di quel filone. Buono il protagonista, stupendamente caratterizzato è Dodger, di cui mi sono innamorato subito così come della sua canzone, molto orecchiabile. Gli altri cani del cast sono meno memorabili, ma alcuni spiccano (su tutti, ovviamente Tito, il chihuahua, da morir dal ridere) e risulta davvero odiosa - oltre che molto molto simile alla bambina de Le Avventure di Bianca e Bernie - la bambina che si affeziona al dolce Oliver, tratteggiato in maniera buffa e perduta, un gattino di cui innamorarsi al volo. Disegni e animazione tipici Disney, e fa tanto bene in questo periodo 3d rivedere quelle belle animazioni. Delicato e molto molto grazioso, nella trama, nell'animazione e nelle musiche.
P.S. Ho faticato, sulle prime, a sentire parlare Fagin, dato che il doppiaggio italiano ci regala la stessa voce di Zio Paperone della serie Ducktales :P
P.S.2 Averlo contestualizzato così bene nel tempo (New York di fine anni 80) è la causa che lo ha reso un Classico meno apprezzabile nelle epoche future - riflessione generale sui Classici che mi pare Grrodon avesse già scritto ds qualche parte? Certo è che in una scena si vedono le Torri Gemelle, e questo è già un segno delle trasformazioni e del tempo che cambia e che cambia (con i suoi problemi) la faccia del mondo.

Re: Classico Disney #27: Oliver & Company

Inviato: venerdì 22 aprile 2011, 13:26
da Donald Duck
Oliver & company è stato per me, forse, il Classico Disney più sconosciuto.
Praticamente mai visto nulla, se non una pubblicità in una qualche vecchia cassetta, fino a qualche mese fa, quando ho visto il DVD per il 20°anniversario e mi son detto: "ora mi devo togliere questo sfizio e guardarmelo".

Beh, per prima cosa partiamo dall'ambientazione: secondo me aver ambientato il film in un periodo storico così preciso non è un male, (in fondo anche La principessa e il ranocchio è collocabile perfettamente) è interessante già oggi vedere le differenze dell'abbigliamento, delle acconciature, dei veicoli, eccetera, immagino tra un'altra ventina d'anni.
Poi c'è da dire che a me queste ambientazioni fine anni '80 - primissimi anni '90 piacciono da matti, e inoltre qui New York è resa affascinante e poeticamente caotica, anche grazie alla canzone iniziale (un po' alla Wall Street, insomma).

Per i personaggi, tutti gli animali non mi hanno fatto impazzire, (Francis però merita una citazione, e a me ricorda un po' Mr. Pricklepants da Toy story 3) tra gli umani al primo posto Fagin, un bel personaggio per caratterizzazione e design, che porta ad affezionarsi a lui ed a fare delle riflessioni sul triste mondo dei barboni (si può ancora dire, o è politicamente scorretto? :P).
Bello anche Sykes, ma a dirla tutta poco credibile che un boss mafioso come lui vada personalmente a casa di un omuncolo da nulla come Fagin a riscuotere del denaro, o che se ne stia tutto solo in un magazzino senza sicari, o ancora che voglia rapire una bambina senza temere nessuna conseguenza.
Incredibilmente scialba Jenny (anche nelle animazioni), che a me in generale ha ricordato la bambina di Tom e Jerry - Il film.

Passando alla storia, la trama "umana" mi ha coinvolto, mentre quella "canina" lasciato indifferente, convergono però in un finale dove il film ingrana veramente.
Qualche punto un po' arruffato c'è: ad esempio, come mai Dodger si affeziona così velocemente al gattino (e anche questo a lui)? E come mai quella reazione esagerata quando Oliver vuole andarsene dalla banda? Jenny e Oliver fanno tutte quelle cose in un solo giorno, e gli altri aspettano fino al giorno dopo per salvarlo, quando hanno solo tre giorni di tempo?
E sopratutto, come diavolo fa il trabiccolo di Fagin a saltare via dalle rotaie? :P (vabbé, qui è guardare il pelo nell'uovo).
Anche nel finale, forse si sarebbe potuto dire qualcosa di più su Fagin: ok, Sykes è morto, ma sempre un poveraccio rimane.
Che so, una ricompensa da parte della famiglia di Jenny, oppure addirittura un posto di lavoro nelle loro imprese, (farebbe troppo Topolino, però :P ) anche se così, però, sarebbe andare contro "la vita da strada" elogiata nel film.

Tra le musiche, "Why should i worry?" e "Once upon a time in New York city" sono le migliori, molto belle, tra le altre "Streets of Gold" è davvero inutile.

Le animazioni: nelle prime scene pensavo che nemmeno fosse un film Disney, poi tutto è andato a posto ed è uscito il vero stile. Come mai queste differenze (non solo a livello di movimento, ma proprio di desing)?
L'uso del computer si nota, le scene dove è impiegato infatti sono semplificate al massimo nei dettagli.

Per concludere, è un filmettino che se l'avessi visto da piccolo piccolo mi sarebbe piaciuto molto e ora lo ricorderei con affetto, adesso, che sono un po' più grande :P , faccio un po' fatica a gradirlo del tutto, ma si tratta comunque di un film gradevole, dai buoni sentimenti, con un cuore, e diecimila volte meglio delle commedie ganze di oggi.

Ah, due parole sul DVD: non c'è granché, ma per un film come questo non mi lamento. Due featurette (se si possono chiamare così), che sono state fatte ai tempi dell'uscita del film, i trailer, e una bella e concisa galleria di immagini.
E pure due corti con Pluto, che male non fanno.

Re: Classico Disney #27: Oliver & Company

Inviato: martedì 17 maggio 2011, 22:45
da valsedre
Donald Duck ha scritto:Oliver & company è stato per me, forse, il Classico Disney più sconosciuto.
Praticamente mai visto nulla, se non una pubblicità in una qualche vecchia cassetta, fino a qualche mese fa, quando ho visto il DVD per il 20°anniversario e mi son detto: "ora mi devo togliere questo sfizio e guardarmelo".

Beh, per prima cosa partiamo dall'ambientazione: secondo me aver ambientato il film in un periodo storico così preciso non è un male, (in fondo anche La principessa e il ranocchio è collocabile perfettamente) è interessante già oggi vedere le differenze dell'abbigliamento, delle acconciature, dei veicoli, eccetera, immagino tra un'altra ventina d'anni.
Poi c'è da dire che a me queste ambientazioni fine anni '80 - primissimi anni '90 piacciono da matti, e inoltre qui New York è resa affascinante e poeticamente caotica, anche grazie alla canzone iniziale (un po' alla Wall Street, insomma).

Per i personaggi, tutti gli animali non mi hanno fatto impazzire, (Francis però merita una citazione, e a me ricorda un po' Mr. Pricklepants da Toy story 3) tra gli umani al primo posto Fagin, un bel personaggio per caratterizzazione e design, che porta ad affezionarsi a lui ed a fare delle riflessioni sul triste mondo dei barboni (si può ancora dire, o è politicamente scorretto? :P).
Bello anche Sykes, ma a dirla tutta poco credibile che un boss mafioso come lui vada personalmente a casa di un omuncolo da nulla come Fagin a riscuotere del denaro, o che se ne stia tutto solo in un magazzino senza sicari, o ancora che voglia rapire una bambina senza temere nessuna conseguenza.
Incredibilmente scialba Jenny (anche nelle animazioni), che a me in generale ha ricordato la bambina di Tom e Jerry - Il film.
Passando alla storia, la trama "umana" mi ha coinvolto, mentre quella "canina" lasciato indifferente, convergono però in un finale dove il film ingrana veramente.
Qualche punto un po' arruffato c'è: ad esempio, come mai Dodger si affeziona così velocemente al gattino (e anche questo a lui)? E come mai quella reazione esagerata quando Oliver vuole andarsene dalla banda? Jenny e Oliver fanno tutte quelle cose in un solo giorno, e gli altri aspettano fino al giorno dopo per salvarlo, quando hanno solo tre giorni di tempo?
E sopratutto, come diavolo fa il trabiccolo di Fagin a saltare via dalle rotaie? :P (vabbé, qui è guardare il pelo nell'uovo).
Anche nel finale, forse si sarebbe potuto dire qualcosa di più su Fagin: ok, Sykes è morto, ma sempre un poveraccio rimane.
Che so, una ricompensa da parte della famiglia di Jenny, oppure addirittura un posto di lavoro nelle loro imprese, (farebbe troppo Topolino, però :P ) anche se così, però, sarebbe andare contro "la vita da strada" elogiata nel film.

Tra le musiche, "Why should i worry?" e "Once upon a time in New York city" sono le migliori, molto belle, tra le altre "Streets of Gold" è davvero inutile.

Le animazioni: nelle prime scene pensavo che nemmeno fosse un film Disney, poi tutto è andato a posto ed è uscito il vero stile. Come mai queste differenze (non solo a livello di movimento, ma proprio di desing)?
L'uso del computer si nota, le scene dove è impiegato infatti sono semplificate al massimo nei dettagli.

Per concludere, è un filmettino che se l'avessi visto da piccolo piccolo mi sarebbe piaciuto molto e ora lo ricorderei con affetto, adesso, che sono un po' più grande :P , faccio un po' fatica a gradirlo del tutto, ma si tratta comunque di un film gradevole, dai buoni sentimenti, con un cuore, e diecimila volte meglio delle commedie ganze di oggi.

Ah, due parole sul DVD: non c'è granché, ma per un film come questo non mi lamento. Due featurette (se si possono chiamare così), che sono state fatte ai tempi dell'uscita del film, i trailer, e una bella e concisa galleria di immagini.
E pure due corti con Pluto, che male non fanno.
Insomma, conta che è pur sempre un film anni 80 di animazione, a que tempo le trame dovevano essere semplici e lineari, senza che lo spettatore si facesse troppe domande, non si era acnora nel periodo di rinascita.

Re: Classico Disney #27: Oliver & Company

Inviato: mercoledì 18 maggio 2011, 01:03
da DeborohWalker
Qualcuno ha da spiegarti che non è necessario quotare un messaggio di 50 righe in toto, specie se devi dare una risposta di 2 righe, e soprattutto se è il messaggio immediatamente precedente...

Re: Classico Disney #27: Oliver & Company

Inviato: mercoledì 18 maggio 2011, 03:00
da Valerio
E magari rileggili i tuoi post, che così come sono fanno schifo.

Re: Classico Disney #27: Oliver & Company

Inviato: giovedì 14 luglio 2011, 11:17
da TartufedTomboy
uno dei film animati più belli che abbia mai visto e il mio preferito insieme al Re Leone
la storia scorre in maniera molto piacevole e le canzoni sono tutte accattivanti (anche se ripensandoci, Streets of Gold è sì bella, ma mi sembra un po' un doppione di Why Should I worry? Per fortuna però SOG dura 1 minuto).
Non ho trovato melensa la canzone di Jennifer, insomma è una bambina che canta!
Bellissimo il setting New Yorkese
Riguardo al fatto che Fagin sia rimasto povero, non lo trovo un'incongruenza, anzi secondo me serve a far capire ai bambini che non sempre la vita è rosa e fiori

L'unico difetto del film è che più lo guardi, più sembra più corto (sarà perchè è divertente!)

Re: Classico Disney #27: Oliver & Company

Inviato: giovedì 25 agosto 2011, 16:31
da Vito
Carinissimo.

Questo film l'avevo più volte visionato solo da piccolo, e ho potuto finalmente rivederlo con gli occhi adulti qualche giorno fa, direttamente a casa di Grrodon. :P
Si conferma gradevole come allora: un film in puro stile fine anni 80, che però a conti fatti risulta molto più fresco di tanti suoi simili colleghi.

Molto affascinante l'omaccione gangster, villain davvero inquietante e ben fatto, così come Fagin (con la voce di Paperone ;)) nel suo essere un miserabile poveraccio pulcioso.

Le canzoni sono orecchiabili e frizzanti quanto basta, il film ha un buon ritmo e l'inseguimento finale è coinvolgente. Niente di eccezionale, ma è una bella prova e un buon saluto al "periodo buio" prima della rinascita in pompa magna avvenuta l'anno successivo.

Ah, comunque ecco la morale del film: se hai dei debiti e non puoi pagarli, uccidi il tuo creditore. :D

Inviato: sabato 03 settembre 2011, 16:51
da DeborohWalker
L'ho rivisto dopo miliardi di anni, e credo che sia uno dei pochi Classici Disney che nella mia testolina avevo idealizzato migliore di quanto non fosse, complice la memoria infantile deformante. Forse l'unico assieme a Taron, nonostante la situazione non sia così grave.
Trovo però che ci sia un cast traballante, con personaggi fantastici affiancati ad altri abbastanza insipidi: Oliver è un orfanello buono e ingenuo senza lode nè infamia, che in poco tempo elegge Dodger suo mentore, abbandonandolo purtoppo dopo neanche mezza giornata. Effettivamente ho sentito la mancanza di una giornata di Oliver assieme a "& Company" a fare scorribande e cercare di ottenere roba varia, credo avrebbe dato il giusto equilibrio al film.
I compagni di Dodger sono il fantastico Roscoe, bulldog british con velleità attoriali, o il divertente chiuhuahua Tito; ci sarebbero anche un alano grigio e una cagna, che però non fanno -nulla- e di cui si sarebbe potuto fare tranquillamente a meno. Il personaggio di Georgette avrebbe potenzialità enormi, ma trovo che graficamente ed espressivamente sia troppo altalenante.
Meravigliosi i personaggi umani come Fagin e il boss della malavita, entrambi ottimamente animati; tra i personaggi secondari si salvano il maggiordomo e il venditore di hot-dog presente nei primi minuti di film, tutti gli altri umani che passano sullo sfondo o occupano lo schermo per poco tempo sono imbarazzanti. Così com'è imbarazzante Jenny, sicuramente la paggiore esponente della categoria bimbetta orfana anni '80.
Per quanto riguarda la trama, prende ispirazione da Oliver Twist variandola il giusto, interessanti ma con pochi guizzi: l'unico vero momento di "magia Disney" l'ho trovato in Why Should I Worry?, la canzone più interessante del film e sequenza che riesce a trasmettere la sesazione di una New York viva.
L'utilizzo del computer per i veicoli e i palazzi è palese, nel 2011 la visione ne soffre un po', complice lo stacco tecnologico; l'unico elemento che non stona in mezzo alle animazioni 2D è il veicolo-carrello della spesa di Fagin, non mi ero quasi accorto che era stato creato in CG.
Tecnicamente però, ci sono un bel po' di strafalcioni nei modelli dei personaggi e degli ambienti. Me ne sono accorto fin dal prologo in cui Oliver sotto la pioggia cade dal marciapiede e si arrampica su di esso, facendo vedere che il marciapiede è alto quasi il doppio del gattio, per poi cambiare inquadratura e mostrare Oliver di dimensioni decisamente maggiori che cammina normalmente. Sembra una minuzia, ma se solitamente queste cose sono sempre curate nei film Disney, in questa scena l'errorone è evidente e salta all'occhio, così come nel corso del film sono stato disturbato da altre proporzioni sballate che cicciavano fuori all'improvviso.
A discolpa del film devo però dire che la versione italiana è molto penalizzata, nel doppiaggio e nelle canzoni; forse il film che risente di più dell'adattamento nostrano, solitamente di alta qualità. I testi delle canzoni le impoveriscono un bel po', complice una metrica raffazzonata, ma soprattutto trovo che per tutto il film ci sia un problema di volumi, di relazione tra i dialoghi e i rumori in sottofondo o la musica, forse dovuto al sistema italiano che non era all'altezza dei progressi tecnici che nel frattempo c'erano stati negli USA.
Grrodon ha scritto:Oliver, anzichè un orfanello, è un gattino randagio. E' probabile che scegliendo ancora una volta queste tematiche la Disney abbia voluto congedarsene, mostrando una volta per tutte il modo "Disney" di trattarle dopo un decennio di manierismo Donbluttiano. E infatti in Oliver & Co. non mancano elementi di modernità, che donano al film quella freschezza che i vari Fievel Sbarca in America e Charlie - Anche i Cani Vanno in Paradiso non hanno
So di avere una visione meno negativa di Grrodon rispetto ai film di Don Bluth, ma la mia impressione qui è stata l'esatto opposto ovvero che questo Oliver & Company sia stato un tentativo zoppicante di emulare lungometraggi d'animazione più cupi come Brisby e il segreto del Nihm, Fievel sbarca in America o Charlie anche i cani vanno in paradiso. D'altronde non è difficile immaginarne le cause, dato che Fievel aveva ottenuto un risultato al botteghino migliore di Basil, entrambi film topeschi usciti lo stesso anno; la sfida Bluth/Disney fu ancora più grande in questo caso dato che i due film si dichiararono guerra uscendo nello stesso week-end, e Oliver ne uscì sconfitto.

Re:

Inviato: domenica 04 settembre 2011, 01:04
da Valerio
DeborohWalker ha scritto: I compagni di Dodger sono il fantastico Roscoe
Brutte compagnie...

Re: [WDAS #27] Oliver & Company

Inviato: giovedì 02 gennaio 2014, 20:44
da Don Homer
Gran bel film, un'avventura prorompente che catapulta nel pieno della vita urbana e moderna. I personaggi sono molto interessanti, anche se effettvamente la trama va abbastanza veloce (del resto se nei film Disney la gente si innamora a prima visto nulla vieta che in un paio di ore si diventi amiconi per la pelle :D ). La componente notturna da noir poliziesco tiene alto l'interesse verso una storia ben sceneggiata e priva di momenti eccessivamente noiosi. Ricordo che da bambino la scena dell'inseguimento in metropolitana mi inquietava leggermente.

Re: [WDAS #27] Oliver & Company

Inviato: martedì 18 marzo 2014, 12:56
da Valerio
E' uscito il BD di Oliver.

Re: [WDAS #27] Oliver & Company

Inviato: martedì 18 marzo 2014, 20:06
da Donald Duck
Cosa offre di più rispetto al DVD?

Re: [WDAS #27] Oliver & Company

Inviato: martedì 18 marzo 2014, 21:44
da Valerio
Il restauro e l'HD, che per un 2D disney non è poco.