[WDAS #14] Le Avventure di Peter Pan

E' lo studio d'animazione più antico ma anche il più vitale. Tutto comincia da qui, e continua ancora oggi portando l'arte dell'animazione verso nuove frontiere. La mancanza di un nome riconoscibile ha portato per anni il grande pubblico a confonderne le opere con quelle delle altre filiali Disney, ma adesso tutto è cambiato. Benvenuti nel Canone Disney.
  • FaGian ha scritto: Ma c'erano anche problemi pratici. Cenerentola, ad esempio, aveva una voce nasale e da serva, ma era la tipica "serva" del 1950.
    Può non piacere oggi, può essere stata imbarazzante, ma era così che parlavano le serve del periodo, quindi, PER IL PERIODO, era la voce giusta.
    Non esiste che sia giusta per il periodo o meno, può essere giusta o sbagliata solo in termini assoluti, dal momento che se vai a vedere l'originale inglese non ci sono problemi di invecchiamento recitativo o vocale, o perlomeno non ci sono differenze tali da giustificar ridoppiaggi. Se in USA il problema non si pone mentre da noi sì, significa che qualcosa di differente alla base c'è.
    Lili e il vagabondo è stato ridoppiato, perchè la doppiatrice originale della protagonista ha intentato causa contro l'uso del doppiaggio al di fuori dei cinema e stava per vincere, così hanno pensato di fare un nuovo doppiaggio in tutte le lingue, per prevenire simili rivendicazioni anche in altri Paesi.
    E infatti non appena possibile si è tornati al vecchio, che piace a tutti, e che paradossalmente in cinquant'anni era invecchiato molto meno che il secondo in dieci anni. Eppure stiamo parlando del classico immediatamente successivo a Peter Pan. Se l'invecchiamento di un doppiaggio fosse un fattore inevitabile e fisiologico, come affermi, allora come mai a Peter Pan accade mentre a Pinocchio no?
    "Le avventure di Peter Pan" venne ridoppiato nel 1986, NON perchè la versione del 1953 fosse rovinata o qualitativamente o legalmente vacillante, MA perchè era appena morto De Leonardis (1984) e quello era il primo Grande Classico in riedizione al cinema, e il Gruppo80, volle iniziare a sostituirlo con un titolo forte, non iniziando solo con i minori "Taron" o "Basil".
    Mica ho capito il nesso. Muore De Leonardis e quindi lo rimpiazzi con De Leonardis? Stai dicendo che non è stato l'upgrade alle voci il movente ma la voglia di rifare il copione? Con lo stesso copione?
    Greta Garbo che parla come una attrice di telenovelas anni '70 fa gridare offese al cielo.
    Negli anni '30 c'era un manierismo recitativo, cantilenante e strascicato, che è parte integrante dell'atmosfera, come le crinoline degli anni '20, o i cappelloni assurdi di fine '800.
    Giuppy Izzo, non ha la voce di una bambina di 60 anni fa, e non ce l'aveva nemmeno nel 1986
    Calma, qui si stanno confondendo le cose. Un conto è dire che un tempo la recitazione era diversa, un conto sostenere che erano diverse le voci. La seconda affermazione mi lascia interdetto, perché non mi risulta che la razza umana abbia avuto abbastanza tempo in cinquant'anni per mutare le proprie corde vocali, è un'ipotesi darwiniana alla quale non penso sia il caso di prestare fede. Per quanto riguarda la prima, ritengo che sia ovvio che col passare del tempo qualcosa muti nel metodo recitativo, però è anche vero che ti ho portato sul tavolo esempi concreti sia di versioni originali ancora perfettamente attuali, sia di doppiaggi persino precedenti a questo che non presentano alcun problema. Quindi? Non è forse più sano e obiettivo sostenere che il doppiaggio di Peter sia stato rifatto perché effettivamente presentava alcuni problemi recitativi, di intonazione, quando non direttamente di timbro infedele all'originale?
  • Purtroppo il concetto di "adattamento" è quanto di più aleatorio si possa concepire.

    Peter Pan venne adattato con doppiatori giovani, nel tentativo di adattarsi a personaggi infantili, molti altri film optarono per doppiatori vecchi, ma di grande mestiere, e si trovano più adatti i secondi dei primi, ma il doppiaggio, perfino nell'epoca d'oro, era tutt'altro che una scienza esatta.
    Andavano per tentativi e solo l'immane bravura di doppiatori, direttori e tecnici vari, manteneva un livello sostanzialmente elevato, con poche cadute di stile.

    Le scelte che venivano fatte erano legate a nazionalismo, società rurale o provinciale e fattori in generale popolari che oggi sono quasi incomprensibili.

    Nel 1950, in pieno dopoguerra, nessuno avrebbe creduto che Cenerentola potesse parlare come una indossatrice di Coco Chanel, dovettero darle una voce al limite del popolano, una voce da servetta, perchè era la voce che si sentiva anche a teatro e nelle strade, per parti simili.

    Si può questionare che sia stata una scelta giusta o meno, ma PER L'EPOCA era accettabile.
    Poi posso essere d'accordo che sia invecchiata male, che la sociatà abbia abbandonato prima certe abitudini e meno certe altre, ma IN QUEL MOMENTO erano viste come giuste.

    "Peter" era pronunciato come ogni italiano medio pronunciava i nomi inglesi, e "Pan" era il dio greco dei boschi, perchè così andavano le cose nel 1953, molti non sapevano nemmeno l'italiano, figuratevi cosa gliene fregava della pronuncia inglese di Oxford.
    Mica ho capito il nesso. Muore De Leonardis e quindi lo rimpiazzi con De Leonardis? Stai dicendo che non è stato l'upgrade alle voci il movente ma la voglia di rifare il copione? Con lo stesso copione?
    Il copione era intoccabile, De Leonardis era una "Disney legend" già in vita, aveva la fiducia assoluta di Zio Walt in persona, cambiare un copione suo era giocare sporco perfino per un arrivista senza scrupoli.
    Ma questo non impedì di infilare un nuovo doppiaggio, con la scusa che l'originale si sentiva male, per poter blasonare le voci televisive (fino ad allora il loro successo maggiore erano stati "i Puffi"), usandole in un contesto di lusso come un Grande Classico Disney.

    Ripeto: il ridoppiaggio di Peter Pan era assolutamente inutile, cose come la pronuncia dei nomi, o il tono recitativo delle voci dei bambini, sono spiegabili e connaturate al contesto sociale e storico, e in mancanza di strafalcioni davvero pesanti (anzi adattamento, traduzione e direzione erano come sempre impeccabili) non ci trovo nessuna motivazione plausibile per cassarla.
    Anzi, trovo maggiori i difetti del ridoppiaggio.

    Discorso diverso per "Bambi", ma lì i motivi bellici erano ancora più pressanti e ora vorrei il primo doppiaggio accanto al rifacimento, solo per completezza.
    La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
  • Ma è il concetto stesso di "classico" che si stacca dal contesto sociale e storico. Un classico è qualcosa che non invecchia mai, che riesce a intrattenere allo stesso modo una persona degli anni '50 e una del 2012. Certo che all'epoca le voci parevano quelle giuste, ma se a uno spettatore moderno fanno solo ridere allora c'è qualcosa che non va... Tu stesso hai detto che "suona strano al nostro orecchio del XXI secolo", e questa è una cosa che non deve accadere, se si parla di film che sono, appunto, classici.
    Co-founder di Impero Disney

    Etre en vie, c’est être en mouvement dans sa pensée, être percuté par des concepts nouveaux, dans ses sensations aussi, dans « faire l’amour » : il y a quelque chose qui s’ouvre. C’est aussi être lié au monde. [Alain Damasio]
  • FaGian ha scritto:Ripeto: il ridoppiaggio di Peter Pan era assolutamente inutile, cose come la pronuncia dei nomi, o il tono recitativo delle voci dei bambini, sono spiegabili e connaturate al contesto sociale e storico, e in mancanza di strafalcioni davvero pesanti (anzi adattamento, traduzione e direzione erano come sempre impeccabili) non ci trovo nessuna motivazione plausibile per cassarla.
    Anzi, trovo maggiori i difetti del ridoppiaggio.
    Che il ridoppiaggio sia frutto di un'operazione viziata alla base è ovvio, per via degli strafalcioni. Ma la resa finale? Sai a quanti importa di perdere i dettagli della canzone degli indiani, se in cambio possono avere un coinvolgimento emotivo decente col resto dei personaggi?
    Tu dimentichi che questi film non nascono per rimanere chiusi nei musei, non sono anticaglie, ma classici, cioé film destinati ad affascinare più generazioni. Per cui non importano le motivazioni, le giustificazioni. Non devono sembrare vecchi. Punto. Perché le scelte che Walt ha fatto in vita hanno sempre portato in una direzione, e questa direzione era la classicità, l'universalità. Accettare un Peter Pan antiquato significa fare un torto a Walt e all'opera stessa. Peter Pan DOVEVA essere ridoppiato, non c'è alcun dubbio. Solo che è stato fatto male.
  • Non avevo preso in considerazione il termine "Classico", in questo modo.

    Posso essere d'accordo che certi classici lo siano più di altri, ma molto dipende anche da ciò che si intende per "universalità" di una voce o adattamento.

    PER ME (quindi personalissimo giudizio) un film che so essere di un certo periodo, e che riconosco da infiniti fattori (io mi sforzo perfino di riconoscere il tratto dei vari Grandi vecchi old men, nelle varie scene), deve avere un doppiaggio coerente.

    Sentire voci anni '80 su un film anni '50 è l'eresia maxima (e non parliamo di come mi fa soffrire una cosa del genere su film anni '30), ridoppiare è sempre sbagliato, posso accettarlo solo in certi casi e con diversi compromessi, ma "Peter Pan" e "Biancaneve" non ci rientrano manco di striscio.
    La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
  • FaGian ha scritto:Non avevo preso in considerazione il termine "Classico", in questo modo.
    Eh, peccato che sia questo l'unico suo autentico significato. Poi lo usiamo per estensione e comodità per riferirci al canone WDAS, ma di certo originariamente questo termine è stato appioppato alla filmografia di Walt proprio perché basata su una filosofia produttiva universale e senza tempo.
    Posso essere d'accordo che certi classici lo siano più di altri, ma molto dipende anche da ciò che si intende per "universalità" di una voce o adattamento.
    Io intendo una voce che la ascolti e non rimani interdetto. Una voce che non crea alcuna interferenza nel processo di assimilazione.
    PER ME (quindi personalissimo giudizio) un film che so essere di un certo periodo, e che riconosco da infiniti fattori, deve avere un doppiaggio coerente.
    PER ME invece l'unico doppiaggio buono è quello che riproduce il più fedelmente possibile le sensazioni avute dal pubblico in lingua originale. Perché mi dispiace molto, ma per quanto posso essere fan della nostra gloriosa scuola di doppiaggio (e lo sono, come tutti quelli con cui battibecco sanno), non posso non riconoscere che la traccia italiana non è quella originale, non è altro che un orpello, un supporto per chi l'inglese non lo capisce. Non ha nulla a che vedere con l'opera di partenza.
    (io mi sforzo perfino di riconoscere il tratto dei vari Grandi vecchi old men, nelle varie scene)
    Pure io, ma riconoscerai che c'è una bella differenza tra quello che è l'elemento artistico principale della pellicola e quello che è semplicemente accessorio. E, no, non penso proprio che si possa affermare che il tratto dei nine old men sia in qualche modo invecchiato nel corso degli anni.
    Sentire voci anni '80 su un film anni '50 è l'eresia maxima (e non parliamo di come mi fa soffrire una cosa del genere su film anni '30)
    Non è un'eresia. In quanto non c'è alcuna autentica relazione tra l'opera in sé e una voce italiana coeva. E' un fattore puramente coincidenziale. Un doppiaggio per essere buono deve avere il timbro e la recitazione il più fedele possibile all'opera di riferimento (pur senza cadere nel cannarsiano). Soddisfatti questi requisiti, poi la voce può benissimo appartenere a chiunque, nato in qualsiasi anno. A noi non deve interessare.
    ridoppiare è sempre sbagliato, posso accettarlo solo in certi casi e con diversi compromessi, ma "Peter Pan" e "Biancaneve" non ci rientrano manco di striscio.
    Sorvolando sul fatto che uno dei punti di forza di Biancaneve è proprio il suo mancato invecchiamento, a dispetto della sua età, e che mantenere un doppiaggio arcaico e filastroccheggiante non è certo il modo migliore per rendergli giustizia, direi che sbagli di grosso nell'avversare a priori i ridoppiaggi. Ma l'errore di fondo in tutto questo discorso è un altro, ed è riconoscere al fattore doppiaggio un valore filologico che non ha. O che ha, ma in maniera molto relativa. Mettendo una traccia audio italiana del 53 alla pari dell'opera originale e dicendo che è così che dovremmo sorbircela perché a quel tempo in italia si parlava così e cosà, non solo fai parafilologia, ma privi egoisticamente il film della sua funzione primaria, che è arrivare ai cuori del pubblico.
  • Il tratto dei nine old men non è "invecchiato", nel senso di "appassito", ma converrai che nessuno disegna come loro, al giorno d'oggi.
    Lo stile di Peter Pan è figlio della sua epoca, e la voce è parte integrante di questo amalgama, con le sue imperfezioni, fruscii ecc. ... che gli danno la sua patina d'epoca.
    Il film è del 1953, che tu pretenda che sembri del 2012, è semplicemente impossibile, perchè è intriso di uno stile ottimo, eccezionale, magnifico, ma (o anche per questo) estremamente contestualizzato.
    La Signora Darling sembra Julie Andrews, che non è una diva di oggi, Campanellino sembra Marilyn Monroe, che non è propriamente una figura attualissima, per cui non puoi dire che il film si mimetizza nel contesto moderno.

    Certo, a meno che tu non guardi solo alla superficie di una storia ben raccontata, senza usufruire di TUTTO il resto dell'apparato di cui un capolavoro è dotato.

    Io troverei terribile la voce di Amilcare Pettinelli su un cartone di Tartakowski, così come non sopporterei Dario Penne sul Timoteo di Dumbo, (e notare che gli abbinamenti che ho fatto sono tra 4 elementi, tutti eccellenti).
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  • FaGian ha scritto:Il tratto dei nine old men non è "invecchiato", nel senso di "appassito", ma converrai che nessuno disegna come loro, al giorno d'oggi.
    Non capisco cosa intendi. Se è per questo il tratto di Milt Kahl non è quello di Ward Kimball, e a loro volta il loro tratto non è quello che avrà poi Eric Goldberg. Frank Thomas non disegnava come Fred Moore, il quale a sua volta è diversissimo da Marc Davis. Se nessuno disegna come loro è perché loro erano loro, e gli artisti di oggi hanno stili a loro volta diversi. Tra un disegno di Kahl e uno di Keane c'è differenza, ma è una differenza stilistica, non certo evolutiva.
    Lo stile di Peter Pan è figlio della sua epoca, e la voce è parte integrante di questo amalgama, con le sue imperfezioni, fruscii ecc. ... che gli danno la sua patina d'epoca.
    Walt non ha mai realizzato Peter Pan decidendo di inserire i fruscii né le imperfezioni. Questa patina vintage non è mai stata parte dell'opera al momento della sua creazione. Esistono solo scelte artistiche isolate che possono poi rivelarsi più o meno lungimiranti. Semplicemente alcune reggono al passaggio del tempo, come l'animazione, la recitazione e la narrazione, altre invece - e mi riferisco ai coretti presenti nei credits di un po' tutti i film animati anni 50 - semplicemente no.
    Il film è del 1953, che tu pretenda che sembri del 2012, è semplicemente impossibile, perchè è intriso di uno stile ottimo, eccezionale, magnifico, ma (o anche per questo) estremamente contestualizzato.
    La Signora Darling sembra Julie Andrews, che non è una diva di oggi, Campanellino sembra Marilyn Monroe, che non è propriamente una figura attualissima, per cui non puoi dire che il film si mimetizza nel contesto moderno.
    Il punto non è chi sia la fonte d'ispirazione per la signora Darling o Trilli, ma se questa fonte sia ancora capace di svolgere la stessa funzione. E considerando che Trilli al momento è parecchio sulla cresta dell'onda, con lo stesso aspetto di sempre, direi che Peter Pan non ha alcun bisogno di contestualizzazione per essere diffuso e apprezzato.
    Io troverei terribile la voce di Amilcare Pettinelli su un cartone di Tartakowski, così come non sopporterei Dario Penne sul Timoteo di Dumbo, (e notare che gli abbinamenti che ho fatto sono tra 4 elementi, tutti eccellenti).
    A me invece chi sia e quando sia nato ciascuno di loro frega veramente poco. E' la bravura e la resa a contare. Lo sai che stiamo parlando di un semplice filtro, sì?
  • Sei tu che consideri il doppiaggio italiano un "filtro", per me è parte integrante e preponderante di un buon film, soprattutto se un film non moderno.

    Purtroppo a me si palesano le differenze stilistiche in maniera forse troppo decisa, ma per farmi apprezzare un buon film è necessario che l'amalgama delle parti non abbia discordanze.

    Un film anni '50 non può avere voci moderne, o i doppiatori moderni compiono il miracolo di recitare come all'epoca (cosa che quasi nessuno riesce a fare, e di certo nessun direttore permette) oppure le due cose risultano scollate.

    Tu vorresti che la Venere del Botticelli fosse sostituita da un ritratto di Claudia Schiffer, perchè oggi le donne non hanno quelle coscie piene, quei culoni flaccidi e quelle tettine minuscole, che facevano impazzire i vecchi fiorentini del 1500?

    Eppure vuoi che un film del 1953 "suoni" come uno del 2012, perchè oggi nessuno dice "PEter".

    Per me è impensabile.
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  • FaGian ha scritto:Sei tu che consideri il doppiaggio italiano un "filtro", per me è parte integrante e preponderante di un buon film, soprattutto se un film non moderno.
    E allora quello in errore sei tu e non io. Perché fino a prova contraria il doppiaggio non fa parte del film. E' una cosa creata a posteriori per renderlo a noi comprensibile. Lo si può fare bene, ad arte, certo, ma rimane esterno all'opera, la quale rimane pensata nella sua lingua originale.
    Un film anni '50 non può avere voci moderne
    Ti ho già spiegato che l'essere umano non ha cambiato corde vocali in cinquant'anni. Le voci rimangono le stesse. A te possono sembrare vecchie o moderne perché conosci a menadito i vari team di doppiaggio e sai quando e in quali settori operarono. Ma la voce di per sé non è invecchiabile.
    o i doppiatori moderni compiono il miracolo di recitare come all'epoca (cosa che quasi nessuno riesce a fare, e di certo nessun direttore permette) oppure le due cose risultano scollate.
    Non esiste il concetto di recitare come all'epoca. Un team di doppiaggio, o ridoppiaggio, deve partire dall'originale e basare il proprio lavoro su ciò. Se in originale si ha una certa resa bisogna trovare il modo di riprodurla in italiano, senza ricorrere a costrutti mentali del genere.
    Tu vorresti che la Venere del Botticelli fosse sostituita da un ritratto di Claudia Schiffer, perchè oggi le donne non hanno quelle coscie piene, quei culoni flaccidi e quelle tettine minuscole, che facevano impazzire i vecchi fiorentini del 1500?
    Eh? L'esempio mi sembra facilone e improprio, e sottintende cose che non ho mai detto, ma se proprio vuoi posso risponderti che a mio parere Walt Disney è uno che è riuscito a ritrarre Claudia Schiffer direttamente nel 1500.
    Eppure vuoi che un film del 1953 "suoni" come uno del 2012, perchè oggi nessuno dice "PEter".
    Per me è impensabile.
    A parte il fatto che personalmente considero il pronunciare "PEter" un errore, sia che accada oggi, sia che avvenga nel 1953. Ma al di là di questo, è un dato di fatto che rivendicando il PEter tu applicheresti a quest'opera non uno ma ben due filtri: la traduzione italiana E la lingua italiana del tempo che fu.
    Per provare a usare concetti semplici: PEter attualmente fa ridere i polli. Mostrando il film col doppiaggio del 53 a qualsiasi persona "normale" otteresti una reazione che in nessun modo rispecchierebbe l'intenzione di Walt. Al contrario, non mi risulta che in USA uno spettatore moderno abbia mai avuto problemi con la traccia audio originale. Eppure come sono passati per noi, sono passati cinquant'anni anche per loro.

    Il film deve arrivare allo spettatore così com'è stato pensato, senza troppi orpelli o seghe mentali sulle formazioni delle squadre di doppiaggio anni 50 o anni 80. E se ai tempi vennero fatti errori o vennero commesse ingenuità, si è sempre in tempo per correggerle, dal momento che, per quanto interessante e curioso, il concetto di doppiaggio rimane estraneo all'opera, e per nessun motivo al mondo dovrebbe in alcun modo scavalcarla.
  • Non ti risulta che in USA nessuno abbia mai avuto problemi con una pellicola?!!!

    Trovami un DVD dei "Racconti dello zio Tom" o una versione non censurata della Pastorale di "Fantasia" con la centaurina Sunflower in bella vista, e poi ne riparliamo :D
    Anche quelle sono opere fatte secondo il sentire comune degli anni '40, e mostrano una realtà che all'epoca non scandalizzava nessuno.

    Il doppiaggio è parte integrante dell'opera, altrimenti perchè Walt Disney avrebbe riscritto tutti i testi del libro della strega di Biancaneve, tutti i nomi dei nani sui lettini, i titoli di testa di Peter Pan e Cenerentola, ecc. ... ?

    Walt non parlava italiano o francese, ma voleva che il doppiaggio locale dei suoi film fosse coerente e lo approvava o meno a seconda che riuscisse a esserlo, affidandosi a persone di fiducia come De Leonardis.

    Se "PEter Pan" venne approvato nel 1953, vuol dire che all'autore andava bene, perchè all'epoca il pubblico e l'autore lo sentivano giusto così.

    Walt era così lungimirante che non fece Claudia Schiffer nel 1500, ma fece una Alice psichedelica, 18 anni prima della cultura Beat.
    Secondo il tuo modo di vedere, per recuperare il flop drammatico che fu, avrebbe dovuto ridoppiarla subito e cambiare le scene, per adattarla al modo di sentire del 1950, perchè incapace di essere "Classico", negli anni '50.

    Non lo fece allora e non deve essere fatto adesso.
    Con nessun film

    E non sono d'accordo quando dici che una buona voce anni '80 è come una buona voce anni '30
    http://www.youtube.com/watch?v=8SFr-ZnJArU
    Senti la differenza tra lo "STILE RECITATIVO" di questi due doppiaggi, e poi dimmi che una diva anni '30, può parlare con le corde vocali anni '80.

    E Tina Lattanzi e Sonia Scotti, non sono certo due cattive attrici.
    Ultima modifica di FaGian il domenica 11 novembre 2012, 21:04, modificato 1 volta in totale.
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  • Valerio ha scritto:
    FaGian ha scritto:Non avevo preso in considerazione il termine "Classico", in questo modo.
    Eh, peccato che sia questo l'unico suo autentico significato. Poi lo usiamo per estensione e comodità per riferirci al canone WDAS, ma di certo originariamente questo termine è stato appioppato alla filmografia di Walt proprio perché basata su una filosofia produttiva universale e senza tempo.
    Intervengo solo su questa definizione, che sarà senza dubbio beneaugurante, benintenzionata e tutto quel che vuoi... ma è destinata al fallimento. Perché la società cambia, la scienza cambia, la LINGUA cambia. Troveresti naturale sentire parlare di "GIUOCO" in un doppiaggio moderno? E non era piú usato in italiano corrente nemmeno nel '53, era "italiano da scuola di doppiaggio". In un periodo in cui, come già ha detto FaGian, l'italiano lo sapevano in quattro gatti. L'italiano de I promessi sposi ci suona irrimediabilmente ottocentesco e artefatto, e abbiamo bisogno di dizionarî e grammatiche per riuscire a smazzarci l'italiano di Dante. Figúrati come dovrà apparire l'italiano di un doppiaggio del 1953 agli italiani del 2100 (ammesso che l'Italia esista ancora...). E anche le storie spesso mostrano segni d'invecchiamento. Jeri sera mi sono rivisto Cenerentola, e non ho potuto fare a meno di pensare che una protagonista cosí passiva e remissiva, buona fino a sconfinare nel mollico-bramismo ( :asd: ), oltre che sognatrice fino all'ocaggine, sarebbe improponibile al giorno d'oggi. Anche perché io stesso l'ho trovata irritante, in molti punti... -_- Ma non per questo mi sognerei mai di censurare il film o di porre il veto alla ristampa della fiaba originale... Che però sempre figlia del suo tempo rimane. Può contenere tutti i messaggi "eterni" che vuoi, ci sarà sempre qualcosa che verrà percepito "stonato" prima o poi. Guarda gli stessi INDIANI, per restare in ambito Peter Pan...
  • FaGian ha scritto:Non ti risulta che in USA nessuno abbia mai avuto problemi con una pellicola?!!!
    Trovami un DVD dei "Racconti dello zio Tom" o una versione non censurata della Pastorale di "Fantasia" con la centaurina Sunflower in bella vista, e poi ne riparliamo :D
    Anche quelle sono opere fatte secondo il sentire comune degli anni '40, e mostrano una realtà che all'epoca non scandalizzava nessuno.
    E ti sembra un paragone sensato? La presenza di una censura dovrebbe mettere in dubbio la freschezza e la fruibilità al giorno d'oggi di un capolavoro come Fantasia?
    Il doppiaggio è parte integrante dell'opera, altrimenti perchè Walt Disney avrebbe riscritto tutti i testi del libro della strega di Biancaneve, tutti i nomi dei nani sui lettini, i titoli di testa di Peter Pan e Cenerentola, ecc. ... ?
    Walt non parlava italiano o francese, ma voleva che il doppiaggio locale dei suoi film fosse coerente e lo approvava o meno a seconda che riuscisse a esserlo, affidandosi a persone di fiducia come De Leonardis.Se "PEter Pan" venne approvato nel 1953, vuol dire che all'autore andava bene, perchè all'epoca il pubblico e l'autore lo sentivano giusto così.
    So bene che all'epoca dell'uscita di Biancaneve, Walt aveva concepito le localizzazioni delle sue opere come parte integrante del processo produttivo. Ma per quanto ci fosse il controllo qualità di Walt, questo non basta a dare alla traccia audio italiana un grado di canonicità pari a quella inglese. Altrimenti dovresti spiegarmi anche come sia possibile che a Walt sia sfuggito un errore madornale come il padre di Bambi che si mette a fare discorsi ridondanti durante una delle scene mute più iconiche della storia del cinema d'animazione.
    Per cui non prendiamoci proprio in giro, Walt non poteva seriamente gestire e approvare ogni doppiaggio, poteva appunto affidarsi a gente abile come De Leonardis, sul cui copione non mi azzarderei mai a dire niente. Valutare la resa della recitazione è poi un compito di noi italiani.
    Walt era così lungimirante che non fece Claudia Schiffer nel 1500, ma fece una Alice psichedelica, 18 anni prima della cultura Beat.
    Secondo il tuo modo di vedere, per recuperare il flop drammatico che fu, avrebbe dovuto ridoppiarla subito e cambiare le scene, per adattarla al modo di sentire del 1950, perchè incapace di essere "Classico", negli anni '50.
    A parte che se lo avesse fatto adesso avremo i feticisti dell'una e dell'altra versione, magari chiamata director's cut, tuttavia non è certo ciò che sostengo. Le opere di Disney sono universali e tendono a non invecchiare, nei rari casi in cui questo non succede (alcuni segmenti di Musica Maestro, ma potrei citare anche altro) pazienza, ce le tieniamo così. Ma se l'invecchiamento colpisce un elemento accessorio come è il doppiaggio allora lo si può cambiare benissimo, e anzi è doveroso farlo. E ti dirò di più, per quel che mi riguarda lo si potrebbe fare benissimo pure con certi titoli farlocchi quali "Bongo e i Tre Avventurieri", che mi sa davvero di posticcio, specie se lo si confronta con "Svago e Fantasia Gratis", molto più originale.
    Non lo fece allora e non deve essere fatto adesso.
    Con nessun film
    Che è come dire di non amare i film. Che non nascono per essere pezzi da museo, bensì opere che Walt voleva diffondere al mondo.
    E non sono d'accordo quando dici che una buona voce anni '80 è come una buona voce anni '30
    http://www.youtube.com/watch?v=8SFr-ZnJArU
    Senti la differenza tra lo "STILE RECITATIVO" di questi due doppiaggi, e poi dimmi che una diva anni '30, può parlare con le corde vocali anni '80.
    E Tina Lattanzi e Sonia Scotti, non sono certo due cattive attrici.
    E' un confronto impari, ma non perché una voce sa di anni 30 e una di anni 80, ma perché L'AUDIO con cui sono registrate è diversissimo. Poi per quello che il film mi deve rappresentare, io voglio trovare credibile la scena, per cui l'unica cosa che esigo è sentir parlare l'attrice nel modo in cui ha senso che parli il personaggio nel suo contesto. Non penso proprio che sia l'affiliazione ad una determinata scuola recitativa a dovermi interessare.

    Midgardsorm ha scritto: Intervengo solo su questa definizione, che sarà senza dubbio beneaugurante, benintenzionata e tutto quel che vuoi... ma è destinata al fallimento. Perché la società cambia, la scienza cambia, la LINGUA cambia.
    Ti ringrazio di questa acuta osservazione. Se è per questo l'umanità un giorno si estinguerà e tutte le opere con esseri umani dentro diventeranno obsolete, e quando il sole si spegnerà tutte le vignette in cui è disegnato perderanno efficacia.
    Dai su. E' ovvio che tutto è destinato a invecchiare sempre e comunque. Ma è la bravura e la lungimiranza dell'artista a determinare se ci vorrà tanto o poco. Papernova invecchia un quarto d'ora dopo che viene disegnato, Barks dopo un secolo è ancora sulla cresta dell'onda. Invecchierà anche lui, ma magari fra un altro secolo. Nel frattempo noi possiamo lodarlo e riconoscere la differenza qualitativa con una storia di Murry.
    E anche le storie spesso mostrano segni d'invecchiamento. Jeri sera mi sono rivisto Cenerentola, e non ho potuto fare a meno di pensare che una protagonista cosí passiva e remissiva, buona fino a sconfinare nel mollico-bramismo ( :asd: ), oltre che sognatrice fino all'ocaggine, sarebbe improponibile al giorno d'oggi. Anche perché io stesso l'ho trovata irritante, in molti punti... -_-Ma non per questo mi sognerei mai di censurare il film o di porre il veto alla ristampa della fiaba originale...


    Capirei se mi avessi citato i topi come elemento narrativo che comincia già a scricchiolare, ma che Cenerentola sia invecchiato male perché lei è irritantemente passiva è una corbelleria per parecchie ragioni. Innanzitutto stiamo parlando di una ragazzina vessata. Ne esistono, anche al giorno d'oggi. Le stesse donne che subiscono le angherie dei mariti e li proteggono col silenzio sono figure sicuramente più passive di Cenerentola e sono attuali. Tutte intorno a noi. Figurati se consideriamo che l'ambientazione è il 700. Direi che data la situazione d'impotenza e il contesto storico, Cenerentola non è così passiva. Anzi, non appena ne ha l'occasione sparla ironicamente delle sue aguzzine, mostra una certa superiorità e se ne frega bellamente di servirle, ignorandole poco prima di venir chiusa a chiave nella torre. Scusala se più di così non può fare.

    A corollario di tutto questo discorso vorrei far notare la straordinarietà del fenomeno Disney, i cui film hanno una settantina di anni e continuano a vendere, ad essere visti dai bambini ed essere considerati roba attualissima e commerciabile, come se avessero poco più di una ventina d'anni. Non accade certo lo stesso per il cinema live action coevo.
  • E ti sembra un paragone sensato? La presenza di una censura dovrebbe mettere in dubbio la freschezza e la fruibilità al giorno d'oggi di un capolavoro come Fantasia?
    Certo che è sensato.
    Si tratta di censura di una parte di opera d'arte, che l'autore ha fatto in un modo, e che arbitrariamente oggi si pensa non possa avere appeal sul pubblico.

    Sunflower presso i neri, PEter presso i puristi logopedisti.

    Alla fine mi pare che tu ti stia arrampicando sugli specchi per non ammettere che il doppiaggio è parte integrante di un opera, ma pretendi che l'unico degno sia quello originale, il resto è tranquillamente eliminabile.
    Io non accetto questa distinzione, anche perchè tu i film li guardi e commenti in italiano, non in inglese.

    Il confronto della Garbo, che ho postato lo hai commentato sulla conservazione della pellicola, svicolando quello che ti avevo chiesto sulla resa interpretativa.

    La Garbo recitava in un modo molto caricato, sensuale, e Tina lattanzi le si attagliava con abilità mimetica.
    Sonia Scotti, nel 1987 ha "interpretato" quello che la Divina trasmetteva 50 anni prima, e lo ha filtrato adattandolo al modo di sentire delle casalinghe abituate a Beautiful e Grecia Colmenares.

    Se io mi guardo una pellicola del 1940, voglio che sia coerente con quel periodo, perchè lo vedo come una finestra temporale, allo stesso modo in cui non accetterei mai di vedere Claudia Schiffer sulla conchiglia della "Nascita di Venere" di Botticelli.
    Perchè voglio vedere e capire come sentivano e percepivano le cose allora, non oggi.

    Perfino a leggere i romanzi futuristici di Verne, si trovano anticipate molte cose moderne, ma lo stile, il sapore della scrittura, delle descrizioni sono 800esche.

    Nel 2010 la Adelphi ha fatto uscire "La zia Mame" e "Intorno al mondo con la zia Mame", adorando il film del 1958 (anche qui col doppiaggio d'epoca è un delirio orgasmico CDC), ho voluto leggerli.
    Sto disperatamente cercando le edizioni Bompiani anni '50, perchè l'Adelphi li ha ritradotti nel 2010 e perfino cos' SI SENTE LA DIFFERENZA.

    Nessuno nel 1955 parlerebbe così, le frasi sono costruite con un ritardo di 60 anni ed è palese leggendolo.
    Figurati come si può percepire (per chi, come me, ci fa caso) la differenza recitata.
    La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
  • FaGian ha scritto:
    E ti sembra un paragone sensato? La presenza di una censura dovrebbe mettere in dubbio la freschezza e la fruibilità al giorno d'oggi di un capolavoro come Fantasia?
    Alla fine mi pare che tu ti stia arrampicando sugli specchi per non ammettere che il doppiaggio è parte integrante di un opera, ma pretendi che l'unico degno sia quello originale, il resto è tranquillamente eliminabile.
    Io non accetto questa distinzione, anche perchè tu i film li guardi e commenti in italiano, non in inglese.

    Il confronto della Garbo, che ho postato lo hai commentato sulla conservazione della pellicola, svicolando quello che ti avevo chiesto sulla resa interpretativa.

    La Garbo recitava in un modo molto caricato, sensuale, e Tina lattanzi le si attagliava con abilità mimetica.
    Sonia Scotti, nel 1987 ha "interpretato" quello che la Divina trasmetteva 50 anni prima, e lo ha filtrato adattandolo al modo di sentire delle casalinghe abituate a Beautiful e Grecia Colmenares.

    Se io mi guardo una pellicola del 1940, voglio che sia coerente con quel periodo, perchè lo vedo come una finestra temporale, allo stesso modo in cui non accetterei mai di vedere Claudia Schiffer sulla conchiglia della "Nascita di Venere" di Botticelli.
    Perchè voglio vedere e capire come sentivano e percepivano le cose allora, non oggi.

    Perfino a leggere i romanzi futuristici di Verne, si trovano anticipate molte cose moderne, ma lo stile, il sapore della scrittura, delle descrizioni sono 800esche.

    Nel 2010 la Adelphi ha fatto uscire "La zia Mame" e "Intorno al mondo con la zia Mame", adorando il film del 1958 (anche qui col doppiaggio d'epoca è un delirio orgasmico CDC), ho voluto leggerli.
    Sto disperatamente cercando le edizioni Bompiani anni '50, perchè l'Adelphi li ha ritradotti nel 2010 e perfino cos' SI SENTE LA DIFFERENZA.

    Nessuno nel 1955 parlerebbe così, le frasi sono costruite con un ritardo di 60 anni ed è palese leggendolo.
    Figurati come si può percepire (per chi, come me, ci fa caso) la differenza recitata.
    Tu hai ragione, ma devi tenere conto del pubblico di massa, che di queste cose nemmeno si accorge, e se se ne accorge non ci pensa più di dieci secondi, o comunque non se ne fa un problema.
    Io amo il doppiaggio italiano, e il modo con cui abbiamo trasformato un semplice servizio pubblico in un'arte è un'ulteriore dimostrazione del genio contenuto nel dna italiano. Però il doppiaggio quello è, servizio pubblico, che serve a rendere comprensibile quel che per il pubblico di massa sarebbe incomprensibile. La qualità con cui è fatto è un'altra cosa. Il doppiaggio polacco è fatto leggendo le battute, senza la minima cadenza emotiva. Quello tedesco è già meglio, ma niente di che. In altri Paesi il doppiaggio nemmeno esiste, sottotitoli e via.
    In parallelo a questo, va tenuto conto che molto influisce quello che io chiamo l'imprinting. Noi italiani abbiamo, e abbiamo avuto pressochè da sempre, una geniale scuola di doppiaggio (anzi, più di una) e ci siamo goduti i film doppiati e a quelli ci siamo affezionati. Ma se fossimo polacchi, oggi ameremmo i film con i personaggi che parlano senza nessuna enfasi, o per frustrazione i film in lingua originale. Tu sai che i personaggi di "La zia mame" nella traduzione del 2010 non parlano come dovrebbero perchè sei colto e hai l'edizione del 1955. Ma se quella del 2010 fosse stata la prima edizione (e tu non fossi colto), ti porresti il problema?
    Immagine
    Ottimo lavoro.
  • FaGian ha scritto:
    E ti sembra un paragone sensato? La presenza di una censura dovrebbe mettere in dubbio la freschezza e la fruibilità al giorno d'oggi di un capolavoro come Fantasia?
    Certo che è sensato.
    Si tratta di censura di una parte di opera d'arte, che l'autore ha fatto in un modo, e che arbitrariamente oggi si pensa non possa avere appeal sul pubblico. Sunflower presso i neri, PEter presso i puristi logopedisti.
    Sorvolando sul fatto che tali ritocchi vennero fatti per volere dello stesso autore dell'opera, qualche anno più tardi, mi stai veramente dicendo che per te un personaggio che ha uno screen time di mezzo secondo all'interno di un'opera di due ore è paragonabile ad un doppiaggio che si interpone tra l'opera e il fruitore per tutta la sua durata? Interferiscono allo stesso modo?
    Alla fine mi pare che tu ti stia arrampicando sugli specchi per non ammettere che il doppiaggio è parte integrante di un opera, ma pretendi che l'unico degno sia quello originale, il resto è tranquillamente eliminabile.
    Io non accetto questa distinzione, anche perchè tu i film li guardi e commenti in italiano, non in inglese.
    Come io li guardo non ha alcuna rilevanza. Io di mio sono dipendente dal doppiaggio, ma non pongo la mia esperienza come esemplare. Che l'opera non nasca doppiata direi che è oggettivo, e te ne puoi rendere conto da tante cose, giochi di parole compresi. Che poi, come dice brody, di questo servizio pubblico si sia fatta un'arte è un altro discorso, ed è sacrosanto. Ma non è un'arte da confondere con l'originale, che rimane sempre distinto. Altrimenti cosa dovremmo dire dei tanti corti Disney che qui da noi non giunsero mai? Esistono meno?
    Il confronto della Garbo, che ho postato lo hai commentato sulla conservazione della pellicola, svicolando quello che ti avevo chiesto sulla resa interpretativa.
    La Garbo recitava in un modo molto caricato, sensuale, e Tina lattanzi le si attagliava con abilità mimetica.
    Sonia Scotti, nel 1987 ha "interpretato" quello che la Divina trasmetteva 50 anni prima, e lo ha filtrato adattandolo al modo di sentire delle casalinghe abituate a Beautiful e Grecia Colmenares.
    Ti sei risposto da solo. Se la Garbo recitava così allora la Lattanzi è la doppiatrice giusta, mentre non è adatta la Scotti. E sarebbe così anche se la Lattanzi fosse nata oggi. Va imitato lo stile recitativo presente nell'originale, ovviamente, non certo il corrispettivo italiano che si utilizzava all'epoca.
    Se io mi guardo una pellicola del 1940, voglio che sia coerente con quel periodo, perchè lo vedo come una finestra temporale, allo stesso modo in cui non accetterei mai di vedere Claudia Schiffer sulla conchiglia della "Nascita di Venere" di Botticelli.
    Perchè voglio vedere e capire come sentivano e percepivano le cose allora, non oggi.
    Io invece voglio che sia coerente con l'originale. Il quale appartiene a un periodo e quindi si conseguenza anche attinente al periodo. Ma prima l'originale, poi il periodo. Giustificando PEter tu poni come priorità l'ipotetico corrispettivo italiano e solo in un secondo momento l'originale. Infili nel gioco un elemento che non dovrebbe esserci e raddoppi il filtro. Perché commetti l'errore di dare alla lingua italiana una rilevanza che oggettivamente non ha.
  • Quindi tu saresti per una riscrittura, che so, della Divina Commedia, perdendo magari le rime, perchè l'italiano 300esco di Dante, oggi è improponibile?
    Perchè estremizzando, è QUESTO che si fa ridoppiando un film.
    Come era non va più bene, per cui lo si "svecchia", lo si "rinnova".

    Mettiamo il bikini alla Monna Lisa allora, oggi chi si veste più così?
    E aggiungiamo le fabbriche e i condomini sullo sfondo, oggi quel paesaggio è cambiato, bisogna aggiornarsi.

    :cazz: :cazz: :cazz: :cazz: :cazz:

    E il discorso sui giochi di parole è ugualmente assurdo: se l'autore lo ha messo per far ridere, non puoi lasciare (come fa C4nn4rsi) la traduzione pedissequa, perchè ciò che fa ridere un americano NON È lo stesso che fa ridere un italiano

    Pensa solo al mitico "where wolf? THERE wolf, THERE castle" di Frankenstein junior, diventato "Lupu uluLÀ, Castellu UluLÍ" del sempre mitico De Leonardis.

    Tu avresti lasciarto "Lupo Mannaro, Dov'è il lupo? Là il lupo, lì il castello" ?
    Ma per piacere!
    La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
  • Te proprio non hai capito un cazzo di quello che ho scritto, vero? Rileggi per cortesia.
  • Qui vedo esempi stupidi fatti tanto per fare, la Monna Lisa in bikini, Claudia Schiffer di Botticelli, etc.

    Un dipinto non ha nessun problema di "fruizione" da parte del pubblico, essendo un'immagine ferma da guardare. Qui non si sta facendo un discorso di modernizzazione a tutti i costi, ma di buon senso recitativo. Il doppiaggio arcaico di Peter Pan per alcuni può risultare difficoltoso da seguire per un mero problema qualitativo, mentre ad esempio un Pinocchio o un Lilli risultano ancora freschissimi.

    Il succo del discorso è che a Fa.gian il doppiaggio di Peter Pan piace e non si fa problemi ad accettare una contestualizzazione del periodo per approcciarsi al film, mentre Valerio è più favorevole a una perfetta resa qualitativa con un doppiaggio migliore.

    E non c'entra niente neanche la ritraduzione dantesca e via dicendo, perché in quel caso la "prima versione" non compromette né intacca la qualità dell'opera stessa.
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