Re: [WDAS #14] Le Avventure di Peter Pan
Inviato: venerdì 30 novembre 2012, 17:59
Bitch please.
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Dal Libro "La stirpe di Topolino" di di Domenico Misciagna:Il disagio provato da Wendy di fronte alla leggerezza di Peter le farà capire di essere ormai definitivamente cambiata e pronta a crescere. Il messaggio del film è quindi un punto fondamentale della filosofia disneyana: maturare non significa per forza adeguarsi a modelli di vita preimpostati, ma sentir nascere dentro sé il senso di responsabilità. Senza chiaramente scordare ciò che c'è stato prima.
Approfitto di questo post per fare al volo la classifica dei cheapquel che ho visto:Peter Pan non è una semplice fiaba e al contempo non e materiale fuoridagli schemi come Alice: è un intrattenimento coinvolgente e divertente più profondo del solito. Il problema della pellicola non è nel rispetto del plot di Barrie, che subisce modifiche davvero trascurabili, ma nel gigantesco lapsus freudiano di interpretazione del materiale, riassumibile in un concetto: Disney tiene troppo all'Isola Che Non C'è per accettare l'inquietante ambiguità dello scrittore scozzese.
Per Barrie, Peter rifiutando di crescere si è chiamato fuori dall'umanità, e la sua assenza di memoria, la sua facilità nel dimenticare emozioni anche grandi, viene spesso sottolineata, generando nel lettore la stessa vertigine di attrazione e puro terrore che Wendy nutre per lui. E' la tentazione nera di resistere all'inevitabile trascorrere del tempo, con un prezzo da pagare. La versione disneyana non metaforizza: nel finale sembra proprio che Wendy abbia sognato tutto, e la nave nel cielo è rappresentata come una semplice nuvola da interpretare. Barrie sceglie una strada diversa, non negando mai l'esistenza di
Peter, preferendo diradare le visite del ragazzo a Wendy a mano a mano che lei cresce, con un crescendo straziante, che si ribalta, sempre con malinconica distanza, quando Wendy da adulta ha una figlia di nuovo attratta da Peter.
Per Disney e il suo team Peter Pan invece appartiene non tanto a una fase della vita, quanto a una necessità perenne dell'essere umano, che l'arte e nello
specifico il potere evocativo dell'animazione possono soddisfare, senza colpe. Inquadrando con spudorata nitidezza quindi Peter come sospensione onirica, univocamente allegra e Iudica, Le avventure di Peter Pan vira sul comico tutti i suoi attori, in barba alla cupezza con cui sono trattati da Barrie: gli indiani e i pirati non rappresentano alcuna reale minaccia e diventano puri buffoni da parco a tema. I Bambini Perduti rimangono dove sono, non hanno di certo bisogno di essere adottati dalla mamma di Wendy come avviene nell'opera originale. Capitan Uncino, pur in alcuni momenti minaccioso ma distante dall'ossessivo complessato corrispettivo letterario, a questo punto non può di certo morire come avviene sulle pagine o sulla scena: fugge comicamente all'orizzonte seguito dal suo coccodrillo, perché per Disney lui, così come Peter Pan, Spugna, Trilli, Giglio Trigato e i Bambini Perduti, fanno parte dell‘attrazione eterna e senza fine alla quale tutti dobbiamo avere accesso per principio.
"Squaw non prendono legna. Squaw a casa andare !"Pangur Ban ha scritto: "Squaw non danzano. Squaw prendono legna!"
Non esserne troppo sicuro.Pangur Ban ha scritto:Ovviamente, se avessi avuto l'età dei fratellini, tutto questo non l'avrei pensato e non avrei voluto lasciare l'Isola che non c'è. ^_^
Molto bello il commento di Domenico Misciagna.Dal Libro "La stirpe di Topolino" di di Domenico Misciagna:
Peter Pan non è una semplice fiaba e al contempo non e materiale fuoridagli schemi come Alice: è un intrattenimento coinvolgente e divertente più profondo del solito. Il problema della pellicola non è nel rispetto del plot di Barrie, che subisce modifiche davvero trascurabili, ma nel gigantesco lapsus freudiano di interpretazione del materiale, riassumibile in un concetto: Disney tiene troppo all'Isola Che Non C'è per accettare l'inquietante ambiguità dello scrittore scozzese.
Per Barrie, Peter rifiutando di crescere si è chiamato fuori dall'umanità, e la sua assenza di memoria, la sua facilità nel dimenticare emozioni anche grandi, viene spesso sottolineata, generando nel lettore la stessa vertigine di attrazione e puro terrore che Wendy nutre per lui. E' la tentazione nera di resistere all'inevitabile trascorrere del tempo, con un prezzo da pagare. La versione disneyana non metaforizza: nel finale sembra proprio che Wendy abbia sognato tutto, e la nave nel cielo è rappresentata come una semplice nuvola da interpretare. Barrie sceglie una strada diversa, non negando mai l'esistenza di
Peter, preferendo diradare le visite del ragazzo a Wendy a mano a mano che lei cresce, con un crescendo straziante, che si ribalta, sempre con malinconica distanza, quando Wendy da adulta ha una figlia di nuovo attratta da Peter.
Per Disney e il suo team Peter Pan invece appartiene non tanto a una fase della vita, quanto a una necessità perenne dell'essere umano, che l'arte e nello
specifico il potere evocativo dell'animazione possono soddisfare, senza colpe. Inquadrando con spudorata nitidezza quindi Peter come sospensione onirica, univocamente allegra e Iudica, Le avventure di Peter Pan vira sul comico tutti i suoi attori, in barba alla cupezza con cui sono trattati da Barrie: gli indiani e i pirati non rappresentano alcuna reale minaccia e diventano puri buffoni da parco a tema. I Bambini Perduti rimangono dove sono, non hanno di certo bisogno di essere adottati dalla mamma di Wendy come avviene nell'opera originale. Capitan Uncino, pur in alcuni momenti minaccioso ma distante dall'ossessivo complessato corrispettivo letterario, a questo punto non può di certo morire come avviene sulle pagine o sulla scena: fugge comicamente all'orizzonte seguito dal suo coccodrillo, perché per Disney lui, così come Peter Pan, Spugna, Trilli, Giglio Trigato e i Bambini Perduti, fanno parte dell‘attrazione eterna e senza fine alla quale tutti dobbiamo avere accesso per principio.
I cinque migliori usciti secondo te?Approfitto di questo post per fare al volo la classifica dei cheapquel che ho visto:
1. Bambi 2 la vendetta
2. Peter Pan in Ritorno all'Isola Che Non C'è
3. Il Libro della Giungla 2
4. La Carica dei 101 II - Macchia, un Eroe a Londra
5. Le Follie di Kronk
Da Peter Pan a Pocahontas la Disney dovrebbe capire una volta per tutte che funziona per stereotipi."Squaw non danzano. Squaw prendono legna!"
Non lo so, sono gli unici che ho visto, ma la maggior parte degli altri non mi ispira per niente.I cinque migliori usciti secondo te?