[WDAS #2] Pinocchio

E' lo studio d'animazione più antico ma anche il più vitale. Tutto comincia da qui, e continua ancora oggi portando l'arte dell'animazione verso nuove frontiere. La mancanza di un nome riconoscibile ha portato per anni il grande pubblico a confonderne le opere con quelle delle altre filiali Disney, ma adesso tutto è cambiato. Benvenuti nel Canone Disney.
  • Boh, no, secondo me è proprio evoluto, riesce ad essere goduto senza "tenere conto di quando è stato fatto", non risente dello scorrere del tempo.
    Poi negli anni '90 arriva una colorazione differente da tutto quanto è stato fatto prima per cui è difficile paragonare Pinocchio a, chessoio, un Re Leone.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Rivisto stasera.

    Fantastico, Pinocchio. Questo film è veramente un capolavoro, e mi dichiaro fin da subito uno dei maggiori sostenitori della politica disneyana devota agli stravolgimenti delle opere originali. Questo Pinocchio non è per niente quello di Collodi, e tanto mi sta bene. Adoro la Disney dei personaggi immortali e caratteristici, ed i suoi insegnamenti morali genuini e sempreverdi. Quando penso a Pinocchio mi piace pensare anche a Figaro, agli orologi, alle bambole che vogliono far l'amore a Rotterdam, alla Balena. Ah, quella Balena che da piccolo avevo in versione giocattolo apribile, con tutto il set del film bello e pronto per giocarci. Che meraviglia...

    Se Pinocchio deve avere qualche pecca, di certo non è nelle splendide animazioni che si dovrebbe andare a guardare (il "volo" sul villaggio a inizio film è da mascella spalancata), quanto semmai nei buchi di trama lasciati nel vuoto. Anche il libro di Collodi raccontava episodi susseguiti tra loro, ma in questo film la cosa forse non funziona molto bene, finendo per sembrare un po' un'accozzaglia di eventi randomici. In particolare, stona alquanto la facilità con cui si scopre che Geppetto finisce nella pancia della Balena, notizia comunicata all'improvviso con un foglietto al Grillo e a Pinocchio. Ricordo che nel libro, la trama della bal... del pescecane era inserita meglio, qui sembra non avere alcun senso.
    E poi che fine fanno il Gatto e la Volpe, o Lucignolo? Tutto questo dona al film un'impronta un po' nonsense, finendo per sembrare un misto di episodi slegati tra loro che non raggiunge la stessa efficacia del libro. Ma vedendola in un'ottica più puramente pazzerellona, questa cosa potrebbe addirittura essere il punto di forza di questo film. Che rimane sempre e comunque meraviglioso (specie dal punto di vista tecnico), un vero inno alla magia disneyana riempito da una storia interessante e zeppo di personaggi veramente ottimi e simpatici (il Grillo è fantastico, non fatico a credere che sia diventata una vera e propria icona Disney).
  • Quel che conta sono Pinocchio, Geppetto e il Grillo. Il mondo di tentazioni intorno a loro è solamente uno scenario umoristico, non si deve sapere che fine facciano quei personaggi lì, perché sono figure che non fanno mai una fine particolare, esistono e basta. Ed esisteranno sempre per chiunque. Cessano di esistere solo per chi non li ascolta più. Pinocchio impara a lasciarli perdere, e con lui lo fa la storia, che si concentra su una quest ben più importante.
  • Grrodon ha scritto:Quel che conta sono Pinocchio, Geppetto e il Grillo. Il mondo di tentazioni intorno a loro è solamente uno scenario umoristico, non si deve sapere che fine facciano quei personaggi lì, perché sono figure che non fanno mai una fine particolare, esistono e basta. Ed esisteranno sempre per chiunque. Cessano di esistere solo per chi non li ascolta più. Pinocchio impara a lasciarli perdere, e con lui lo fa la storia, che si concentra su una quest ben più importante.
    Beh, a me personalmente il Lucignolo asino che si spegne tra le braccia di Pinocchio è uno dei passaggi che preferisco nel libro di Collodi. Ancora oggi non riesco a non rileggerlo senza che qualche lacrima solchi il mio viso :(
  • Sì ma questo nel libro. Che col film non c'entra un cavolo.
  • Immagine

    Me lo sono rivisto con grandissimo piacere, uno dei film senza ombra di dubbio più curati esteticamente e dal punto di vista dell'animazione... l'occhio può perdersi in ogni singolo frame nelle miriadi di dettagli che gli artisti degli Studios inserirono sugli sfondi. Basti pensare al laboratorio di Geppetto, a tutti quei fantastici orologi a cucù, a quei carillon, al legno intagliato con precisione... da tutte queste particolairtà scaturisce anche l'atmosfera perfetta che quel posto genera nello spettatore, identica a quella che proverebbe se entrasse fisicamente in una bottega del genere.
    Spettacolare il character design, azzecatissimo per ogni personaggio.
    La cosa degna di nota in tutto questo, secondo me, sono gli enormi passi avanti fatti da Biancaneve a Pinocchio! Nei dettagli di cui sopra, e nei personaggi... la Fata è l'unico personaggio ritratto in maniera "realistica", ma che differenza rispetto a Biancaneve! Insomma, sembrano passati molto più di 3 anni vedendo lo stile.
    La storia, poi, è un cult: romanzo di formazione su schermo, vede il giovane burattino vivente come metafora di un qualunque ragazzino che deve intraprendere la sua strada per poter diventare maturo, un "bambino vero". E che per compiere questo percorso di formazione deve imparare a resistere alle tentazioni, visualizzate come la chimera del facile successo e la prospettiva del dolce far niente. Messaggi straordinariamente attualissimi ancora oggi, il primo soprattutto, e che sono comprensibili da chiunque e in qualunque epoca. La struttura a episodi non stona affatto, ma anzi fluidifica la narrazione.
    E se sulla narrazione stavo per sposare questa visione di Vito
    Vito ha scritto:E poi che fine fanno il Gatto e la Volpe, o Lucignolo? Tutto questo dona al film un'impronta un po' nonsense, finendo per sembrare un misto di episodi slegati tra loro che non raggiunge la stessa efficacia del libro.
    sono rimasto così incantato dal punto di vista di Grrodon, che punta sulla metafora a cui accennavo sopra
    Grrodon ha scritto:Quel che conta sono Pinocchio, Geppetto e il Grillo. Il mondo di tentazioni intorno a loro è solamente uno scenario umoristico, non si deve sapere che fine facciano quei personaggi lì, perché sono figure che non fanno mai una fine particolare, esistono e basta. Ed esisteranno sempre per chiunque. Cessano di esistere solo per chi non li ascolta più. Pinocchio impara a lasciarli perdere, e con lui lo fa la storia, che si concentra su una quest ben più importante.
    da condividere in pieno questa bellissima riflessione, che c'entra il punto.
    Non spiega il discorso dei due deus-ex-machina palesissimi, ma che riconosco essere funzionali alla prosecuzione della trama e che quindi accetto.

    Chiudo facendo notare come sia straniante vedere Pinocchio e il Grillo che sott'acqua possono respirare e parlare senza problemi, anche se poi alla fine Pinocchio prova il rischio concreto di morire annegato. E' incredibile la naturalezza con cui però questa situazione ci passa sotto gli occhi senza che ci si faccia troppo caso o ci suoni stonata. Esattamente come il Gatto e la Volpe, animali antropomorfi in un mondo di umani, con il Gatto e Figaro che convivono nello stesso universo a mò di Pippo e Pluto.

    Sull'edizione Platinum in dvd uscita un anno e mezzo fa poco da dire. E' un'edizione molto buona, doppiodisco e completa di tutto quello che si potrebbe desiderare. Il commento audio è a cura di Leonard Maltin, Eric Goldberg e J. B. Kauffman che si bilanciano ben bene dall'alto della loro competenza nel dare le informazioni scena per scena, incentrate soprattutto sull'animazione delle varie scene, sui bloopers (il berretto di Geppetto) e sulla sviluppo della storia. Da notare che non sono infrequenti contributi audio di Ward Kimball.
    Il making of, Niente fili attaccati, è al pari del commento audio il secondo contributo importante del dvd. In esso trovano spazio molti interventi degli animatori di Pinocchio, l'humus creativo ed economico in cui il film è nato, focus sulle intenzioni e sui pensieri di Walt, e riferimenti al libro di Collodi con le indicazioni dei cambiamenti che il film apporta all'opera italiana. Un'oretta buona di interessanti informazioni.
    Le tre scene eliminate sono delle belle chicche: la storia di Nonno Albero capisco molto bene perchè sia stata scartata da Walt, la scena dentro la pancia della balena era sicuramente bella da inserire nel film e contribuiva a mostrarci l'anima oscura di Geppetto :P mentre il finale alternativo sono contento sia rimasto tale.
    E se il contenuto speciale incentrato sulla Sweatbox e quello che ci mostra il filmato di riferimento delle scene live-action che giravano negli Studios per avere mosse reali su cui basarsi nell'animazione sono cose simpatiche da vedere, la voce Geppetto allora e adesso mi è perso inutilissimo e fine a se stesso, una carrellata su diversi giocattolai.
    Colme e stracolme di immagini, foto, schizzi, bozzetti ecc è invece la Galleria d'arte, molto apprezzabile.
    Il dvd si completa con tre trailers, con una canzone scartata (Honest John) e con la versione "d'autore" di Una stella cade interpretata da Eugenio Bennato, una performance di tutto rispetto seguita da una mini-intervista per niente banale in cui l'artista ricorda anche quando il fratello fu folgorato dai cartoons disneyani Pinocchio e Peter Pan per quelle che sarebbero poi diventate tra le sue canzoni più famose.
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  • A distanza di qualche mese dal mio commento su Biancaneve, ho deciso di ricominciare la carellata di classici Disney, veniamo quindi al secondo: Pinocchio, come avete detto voi, è un film perfetto dal punto di vista delle animazioni, delle musiche (da bambino impazzivo ascoltando "Che bello far l'attor" e so a memoria "Io non ho fili", fate un po voi :P ) e dei personaggi (tra tutti spicca il Grillo Parlante, ma Geppetto nonostante compaia poco è un ottimo personaggio). Da bambino vedevo e rivedevo questo film in continuazione, quindi immaginatevi il mio stupore quando ho scoperto la sua vera origine (cioè tratto da un libro italiano e con tante differenze tralaltro); ma col senno di poi posso dire di preferire la versione Disney a quella moraleggiante e per certi versi pesante di Collodi. Se uno vuole vedersi una versione fedele in animazione vada a guardare "Un burattino di nome Pinocchio " del 1971, e non rimarrà deluso.
  • Seconda puntata della mia visione di tutti i "Classici" WDAS: ovviamente,"il solo, il grande, PINOCCHIO!"
    Anche qui, dopo Biancaneve, ho poco da aggiungere ai commenti fatti in questo topic nel corso di un - gulp - decennio. Anche questo lungometraggio lo consumai da bambino, e rivederlo ora non ha potuto che riaccendere il mio amore per quest'opera. Graficamente, il salto in avanti rispetto a Biancaneve - che pure è uno spettacolo per gli occhi - è evidente: sfondi curatissimi, personaggi sempre più raffinati (il confronto tra Biancaneve e la Fata Azzurra, sapendo che "sotto" l'animazione l'attrice era la stessa, punta senz'altro a favore della seconda), gli effetti delle sequenze sottomarine, la Balena, e, come qualcuno prima di me ha detto, un eccezionale uso della multiplane camera fanno di questo film un gioiello per gli occhi ancora oggi. Anche le canzoni sono memorabili, forse - azzardo - anche più di quelle di Biancaneve, e difatti non stupisce che "When You Wish Upon a Star" sia tutt'ora la colonna sonora portabandiera della DIsney.
    Non aggiungo altro, se non che, manco a dirlo, pur avendo amato il libro di Collodi, le piega che ha deciso di adottare questo lungometraggio non ce lo fa assolutamente rimpiangere.
    Anche qui, 10 e lode.
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