Me lo sono rivisto con grandissimo piacere, uno dei film senza ombra di dubbio più curati esteticamente e dal punto di vista dell'animazione... l'occhio può perdersi in ogni singolo frame nelle miriadi di dettagli che gli artisti degli Studios inserirono sugli sfondi. Basti pensare al laboratorio di Geppetto, a tutti quei fantastici orologi a cucù, a quei carillon, al legno intagliato con precisione... da tutte queste particolairtà scaturisce anche l'atmosfera perfetta che quel posto genera nello spettatore, identica a quella che proverebbe se entrasse fisicamente in una bottega del genere.
Spettacolare il character design, azzecatissimo per ogni personaggio.
La cosa degna di nota in tutto questo, secondo me, sono gli enormi passi avanti fatti da
Biancaneve a
Pinocchio! Nei dettagli di cui sopra, e nei personaggi... la Fata è l'unico personaggio ritratto in maniera "realistica", ma che differenza rispetto a Biancaneve! Insomma, sembrano passati molto più di 3 anni vedendo lo stile.
La storia, poi, è un cult: romanzo di formazione su schermo, vede il giovane burattino vivente come metafora di un qualunque ragazzino che deve intraprendere la sua strada per poter diventare maturo, un "bambino vero". E che per compiere questo percorso di formazione deve imparare a resistere alle tentazioni, visualizzate come la chimera del facile successo e la prospettiva del dolce far niente. Messaggi straordinariamente attualissimi ancora oggi, il primo soprattutto, e che sono comprensibili da chiunque e in qualunque epoca. La struttura a episodi non stona affatto, ma anzi fluidifica la narrazione.
E se sulla narrazione stavo per sposare questa visione di Vito
Vito ha scritto:E poi che fine fanno il Gatto e la Volpe, o Lucignolo? Tutto questo dona al film un'impronta un po' nonsense, finendo per sembrare un misto di episodi slegati tra loro che non raggiunge la stessa efficacia del libro.
sono rimasto così incantato dal punto di vista di Grrodon, che punta sulla metafora a cui accennavo sopra
Grrodon ha scritto:Quel che conta sono Pinocchio, Geppetto e il Grillo. Il mondo di tentazioni intorno a loro è solamente uno scenario umoristico, non si deve sapere che fine facciano quei personaggi lì, perché sono figure che non fanno mai una fine particolare, esistono e basta. Ed esisteranno sempre per chiunque. Cessano di esistere solo per chi non li ascolta più. Pinocchio impara a lasciarli perdere, e con lui lo fa la storia, che si concentra su una quest ben più importante.
da condividere in pieno questa bellissima riflessione, che c'entra il punto.
Non spiega il discorso dei due deus-ex-machina palesissimi, ma che riconosco essere funzionali alla prosecuzione della trama e che quindi accetto.
Chiudo facendo notare come sia straniante vedere Pinocchio e il Grillo che sott'acqua possono respirare e parlare senza problemi, anche se poi alla fine Pinocchio prova il rischio concreto di morire annegato. E' incredibile la naturalezza con cui però questa situazione ci passa sotto gli occhi senza che ci si faccia troppo caso o ci suoni stonata. Esattamente come il Gatto e la Volpe, animali antropomorfi in un mondo di umani, con il Gatto e Figaro che convivono nello stesso universo a mò di Pippo e Pluto.
Sull'edizione Platinum in dvd uscita un anno e mezzo fa poco da dire. E' un'edizione molto buona, doppiodisco e completa di tutto quello che si potrebbe desiderare. Il
commento audio è a cura di Leonard Maltin, Eric Goldberg e J. B. Kauffman che si bilanciano ben bene dall'alto della loro competenza nel dare le informazioni scena per scena, incentrate soprattutto sull'animazione delle varie scene, sui bloopers (il berretto di Geppetto) e sulla sviluppo della storia. Da notare che non sono infrequenti contributi audio di Ward Kimball.
Il making of,
Niente fili attaccati, è al pari del commento audio il secondo contributo importante del dvd. In esso trovano spazio molti interventi degli animatori di
Pinocchio, l'humus creativo ed economico in cui il film è nato, focus sulle intenzioni e sui pensieri di Walt, e riferimenti al libro di Collodi con le indicazioni dei cambiamenti che il film apporta all'opera italiana. Un'oretta buona di interessanti informazioni.
Le tre
scene eliminate sono delle belle chicche: la storia di Nonno Albero capisco molto bene perchè sia stata scartata da Walt, la scena dentro la pancia della balena era sicuramente bella da inserire nel film e contribuiva a mostrarci l'anima oscura di Geppetto
mentre il finale alternativo sono contento sia rimasto tale.
E se il contenuto speciale incentrato sulla
Sweatbox e quello che ci mostra il
filmato di riferimento delle scene live-action che giravano negli Studios per avere mosse reali su cui basarsi nell'animazione sono cose simpatiche da vedere, la voce
Geppetto allora e adesso mi è perso inutilissimo e fine a se stesso, una carrellata su diversi giocattolai.
Colme e stracolme di immagini, foto, schizzi, bozzetti ecc è invece la
Galleria d'arte, molto apprezzabile.
Il dvd si completa con tre trailers, con una
canzone scartata (
Honest John) e con la versione "d'autore" di
Una stella cade interpretata da Eugenio Bennato, una performance di tutto rispetto seguita da una mini-intervista per niente banale in cui l'artista ricorda anche quando il fratello fu folgorato dai cartoons disneyani
Pinocchio e
Peter Pan per quelle che sarebbero poi diventate tra le sue canzoni più famose.