[Shorts] Alice Comedies
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1923. L'ultima speranza per una Laugh-O-Grams Inc. agonizzante è proporre una nuova serie. Il fratello di Disney, Roy, lo invita a Hollywood proponendogli di lasciare Kansas City e quest'ultimo accetta e risparmiati soldi a sufficenza per un biglietto di sola andata si mette in viaggio con soli 40 dollari in tasca e un cortometraggio molto particolare: il pilota di una nuova serie che vedrà per la prima volta impegata in maniera complessa quella stessa tecnica mista che aveva accompagnato l'animazione sin dagli albori (dai tempi di Gertie il dinosauro, per dire). Con l'intento di fornire un contrappunto comico dei libri di Lewis Carroll nascono le Alice Comedies.
Alice's Wonderland (1923)
Il pilota della serie dura anche un po' di più degli altri, ben 12 minuti. Il motivo è la presenza di una cornice live action che ci mostra la piccola Virginia Davis introdursi nello studio d'animazione di Walt e venire affascinata dalle meraviglie che avvengono lì dentro (disegni che si animano direttamente sulla tela, che interagiscono con l'esterno etc). Poi la sera va a casa tutta esaltata e sogna di recarsi con un trenino animato nella città animata di Cartooland, storpiatura di Wonderland e archetipo di Cartoonia: l'integrazione tra l'Alice live e il contesto animato lascia un po' straniti visto che è proprio la bambina a sembrarci la più irreale e datata là dentro. Tuttavia la parte animata non brilla, non accade niente di che a parte qualche balletto e il mondo animato che celebra Alice portandola in trionfo, poi alla fine dei leoni evadono dallo zoo e la rincorrono dappertutto fino al risveglio. I disegni sono anche abbastanza inquietanti nella loro rozzezza, e in definitiva ciò che colpisce di più rimane la cornice live che permette di vedere Walt recitare e di scorgere all'interno degli studios dei quadretti che ritraggono i personaggi dei Laugh-O-Grams, primo esempio di inside joke nel mondo dell'animazione. Il corto piace a Margaret Winkler, a quel tempo distributrice dei corti del gatto Felix e propone a Walt un contratto. Walt deciderà quindi di rimanere ad Hollywood e di creare i Disney Brothers studios partendo nuovamente da zero. Il corto è presente nella selezione del treasure Disney Rarities. Qui.
Alice's Day at Sea (1924)
La serie di Alice viene messa ufficialmente in produzione nei neonati Disney Brothers Studios, che in quel particolare frangente comprendevano praticamente solo Walt. La cosa si nota anche solo per il fatto che la parte animata è davvero breve e ridotta ai minimi termini: altro non è che un brevissimo sogno che Alice fa all'interno di una barchetta a remi ormeggiata sulla spiaggia dopo aver ascoltato le "sbrodolate da pescatore" che un ometto le racconta con lo scopo di stupirla. In animazione scopriamo persino un'Alice animata, anche se solo nelle scene in cui viene mostrata in lontananza, mentre nella parte live c'è una sequenza deliziosamente trash quando Alice con una macchinina guidata dal suo cane parte da casa e giunge fino alla spiaggia. Qui e qui.
Alice Hunting in Africa (1924)
Non pervenuto.
Alice's Spooky Adventure (1924)
Inizia a delinearsi più concretamente il teatrino delle cornici live action, per molti versi simile a quello delle Simpatiche Canaglie: sono presenti infatti un sacco di personaggi ricorrenti e alquanto sterotipati come il ragazzotto nero un po' stupido, il ciccione prepotente o il cane mascotte. Il pretesto per introdurre la parte animata è la classica ragazzata: Alice si introduce in una casa abbandonata per dimostrare ai suoi amichetti di strada che non ha paura, e una volta dentro inciampa e sviene. Il cartone che segue mostra il suo arrivo a Spookville, la città dei fantasmi dove verrà coinvolta in un breve inseguimento con contorno di balletti. Pur essendo il terzo corto prodotto della serie ufficiale, a causa di un ritardo viene presentato come secondo e quindi l'apparizione del gatto Julius diventa qui il suo esordio. Il personaggio, che condivide le fattezze con il gatto dei Laugh-O-Grams entra in scena in modo delirante, intrappolato dentro un lenzuolo. Alice glielo toglie e lui la ringrazia con un convintissimo "mi hai salvato da una vita da fantasma!". Inizia così il lungo processo che porterà Julius a scalzare Alice dalla sua stessa serie, nella quale verrà presto messa da parte e confinata ai minuti iniziali e finali. E a proposito di fine va segnalato un finale alquanto demenziale con Alice beccata da un poliziotto e rinchiusa in prigione con tanto di divisa carcaria e palla al piede mentre sospira "sono sempre le donne quelle che ci rimettono!". Qui.
Alice's Wild West Show (1924)
Alice imbastisce uno spettacolino a tema western dove racconta balle sulle sue avventure da pistolera, ma il grassone e la sua gang di ragazzacci le tirano i pomodori marci. Ovviamente la parte animata riguarda le sue fantasie anche se stavolta il gatto Julius su richiesta della Winkler viene messo un po' da parte, per non correre il rischio di somigliare troppo alla serie di Felix. Ben presto si farà però marcia indietro, per non rendere troppo anonime le avventure della bimbetta. Anche perché è un dato di fatto che tra un balletto e l'altro la parte animata sia la cosa più debole e siano assai più interessanti le schermaglie monellesche in live action, perlaltro assai ben sviluppate in questo corto. Il filmato è presente nella selezione del treasure Disney Rarities. Qui.
Alice's Fishy Story (1924)
Nella divertente parte live action Alice "evade" dai suoi esercizi di pianoforte mettendo il cane al suo posto, e con l'aiuto di un automobilista interpretato da Walt Disney si reca col suo gruppetto di monelli a pescare. Il titolo ha una doppia valenza dal momento che "fishy story" significa sia storia di pesca che panzana, e infatti Alice racconta una balla sulle sue avventure di pesca al polo. La parte animata che ne consegue è una delle migliori, in quanto dotata di una specie di trama: si vede infatti Alice interagire con alcuni eschimesi, suoi clienti dell'attività che mette su con un Julius tornato alla ribalta. Margaret Winkler prega Walt Disney di dedicarsi a Julius, e Walt lo rende protagonista di una divertente gag che rivedremo in seguito nel corto anni 30 On ice, in cui Pippo, esattamente come Julius, utilizzerà il tabacco da masticare come esca e un bastone per stordire i pesci che saliranno a galla per sputarlo. Qui e qui.
Alice and the Dog Catcher (1924)
Invecchiare bene o invecchiare male? A volte quando c'è un mix delle due cose ecco che un cartone d'altri tempi diventa godibilissimo a distanza di novant'anni. Anche se parlare di cartone è un po' azzardato visto che per ridurre i costi di produzione dei dodici minuti di durata di Alice and the Dog Catcher solo cinque sono animati. Il resto è una comica live action assolutamente demenziale e per certi versi irresistibile, per altri assolutamente grottesca. Già l'inizio con Alice e i suoi amichetti che giocano al Ku-Klux-Klan con sacchetti/maschere sulla testa (e il bambino nero che partecipa tutto convinto con una maschera...da nero) è abbastanza straniante, quando poi arriva l'accalappiacani e tutti temono che la mascotte del loro club venga trasformata in salsicce ecco che scatta il delirio. Alice ingaggerà un azione di boicottaggio assolutamente surreale che non potrà non scatenare il riso. L'animazione si inserisce come raccontino di Alice verso l'inizio, e mostra come Alice tempo addietro salvò una famigliola di cani liberando i cuccioli dalle gabbie. Julius è assente, in compenso c'è una gag al vetriolo quando uno dei cagnetti trasformato ormai in salsicce si rianima e come se niente fosse serpenteggia fino a casa dove la mamma lo riaccoglie con un "Oscar, my darling!". Poi riparte il live action, ma non come conclusione: l'azione è solo iniziata. Iniziano le rincorse alla moviola, gli sterotipi dell'epoca come il ciccione che non viene aspettato, il bambino nero che viene tirato sotto dall'automobile e un sacco di altre trovate politically uncorrect ma assolutamente fulminanti. Inoltre nel finale la macchina dell'accalappiacani si anima come un Herbie ante litteram. Insomma delirio puro. Da vedere. Qui e qui.
Alice the Peacemaker (1924)
Non pervenuto.
Alice Gets in Dutch (1924)
Dopo una monelleria l'arcigna maestra mette Alice in castigo e Alice si vendica sognando di sconfiggerla in battaglia. Idea molto carina, e che ricorda anche un po' il Laugh-O-Grams dei musicanti di Brema visto che gli alleati di Alice sono animali, tra cui Julius. Ci sono moltissime buone gag, come i libri animati che starnutendo perdono pagine. E qui si conclude la parentesi live action delle Alice Comedies, visto che la cornice con la maestra è l'ultima della serie. Dal prossimo cortometraggio si inizierà direttamente con la parte animata, dimezzando la durata dei filmati. Il corto è presente nella selezione del Treasure Disney Rarities. Qui.
Alice and The Three Bears (1924)
Sparito il live action ecco che si inizia direttamente con le vicende animate, che riguardano i tre orsi del titolo occupati a fabbricarsi la birra in casa, in pieno proibizionismo. Buona la gag degli hops, termine botanico ma che significa anche salti, ingrediente che viene preso col retino direttamente dalle onomatopee di un rospo balzellante. In tutto questo Alice arriva solo dopo accompagnata da Julius, e introdottasi nella loro casa a mo' di Riccioli d'Oro li scopre e ingaggia una battaglia che la vedrà finire legata a mo' di tronco su un asse da segheria. Julius riciclando la gag delle nove vite si crea un esercito ectoplasmico e salva la sua bella che lo ricompenserà alla grandissima con un bacio passionale e interrazziale. E' iniziata una nuova era per gli Alice, un'era che la vedrà perdere progressivamente il suo protagonismo. Qui.
Alice the Piper (1924)
Non pervenuto.
Alice Cans the Cannibals (1925)
Anche qui si prosegue il trend già avviato l'anno precedente che vede l'eliminazione in toto della parte live action. I corti di Alice diventano così molto più corti, e le storielle, prive di alcuna contestualizzazione non si differenziano molto dai corti del periodo. Qui Alice e Julius finiti in mare con la propria automobile faranno naufragio in un'isola di cannibali, contro cui ingaggeranno una battaglia ricca di gag. Qui.
Alice the Toreador (1925)
C'è un po' di riciclaggio dal vecchio Laugh-O-Grams Puss in Boots ma anche tanta originalità in questo corto che lungi dall'essere solo una serie di gag e balletti scollegati ci mostra un abbozzo di trama, con Alice e Julius che cercano di vincere una corrida presentandosi con un vecchio bue truccato da toro. Molto humor nero ai danni del povero animale e pure l'entrata in scena di una specie di villain che inverte il bue di Alice con il proprio toro, il quale finirà scuoiato alla fine! La presenza di un villain anticipa quella che sarà presto una necessità per la serie, e che verrà soddisfatta grazie all'entrata in scena di una nostra conoscenza. Qui.
Alice Gets Stung (1925)
E si chiude l'epopea di Virginia Davis, i cui genitori ne impedirono da adesso in poi l'utilizzo costringendo Walt a cambiare attrice. Forse il titolo e il finale in cui Alice viene "punita" venendo punta da delle api è una sorta di inside joke dello staff, ma è anche vero che Alice compare davvero poco in questo corto, iniziando un trend che porterà alla fine della convivenza tra animazione e live action. L'intera durata è infatti occupata in prevalenza da Julius e le sue avventure di caccia al coniglio, e Alice entra in scena solo in un secondo momento. Il cortometraggio è il primo di tre Alice a giungere su suolo italico, dal momento che è presente come extra nel dvd di Oswald. Qui (anche se la musica non è molto in linea).
Alice Solves the Puzzle (1925)
Con l'arrivo di Margie Gray a interpretare Alice viene fatto un passo avanti definitivo nella storia della Disney. Viene infatti introdotto un villain regolare, che altri non è che un membro dell'attuale banda Disney: Bootleg Pete (archetipo di Peg-Leg Pete) si conferma come il primo degli standard character Disneyani. La strada che lo porterà ad essere il Pietro Gambadilegno attuale è ancora lontana è passa attraverso vari cambi di nome e identità similari, infatti con queste fattezze orsine ce lo porteremo fino alla fine della serie e verrà riconfermato anche come avversario di Oswald, per trasformarsi in Terrible Tom nei primissimi Mickey Mouse. Ma il villain per eccellenza c'è già tutto ed è anche parecchio versatile visto che già alla prima apparizione riesce nel contempo ad essere un contrabbandiere rinomato e un "collezionista di cruciverba" (??). Abbiamo quindi la prima lotta tra lui e Julius, che d'ora in avanti si troverà sempre più spesso a salvare la sua bella. Carino anche il finale del corto in cui si scopre che la parola che Alice cercava altro non era che la scritta "fine". Siamo agli albori della metacinematografia. Qui.
Alice's Egg Plant (1925)
Margie Gray viene per un attimo messa da parte e il suo ruolo lo prende Dawn O'Day. Bellissimo corto con uno humor alquanto fuori dalle righe pure per gli standard del periodo. Alice e Julius gestiscono una pollicoltura, ma una gallina comunista di Mosca (fedele seguace della fiaba Little RED Hen) si unisce al pollaio incitando alla rivolta. Per riuscire ad avere le uova l'unica soluzione è intrattenere le galline con combattimenti di galli. Una trovata dopo l'altra e un ritmo frenetico fanno di questo corto uno dei pochi Alice ad aver resistito VERAMENTE al tempo. Perfettamente godibile. Il corto è presente nella selezione del Treasure Disney Rarities. Qui
Alice Loses Out (1925)
Margie Gray torna in pianta stabile per un corto che la vede quasi del tutto assente. Anzi, la mette in luce negativa, visto che gestisce un albergo e mette Julius a fare lo sguattero. Per la prima volta si vede una malsopportazione da parte sua verso le angherie di Alice, ma poi ci si concentra su altro e cioè sulla visita di un cliente, il primo ricco maialone antropomorfo della storia Disney, e su una serie di gag che metteranno a soqquadro l'hotel. Qui.
Alice Gets Stage Struck (1925)
Un ritorno alle origini. Il corto è infatti introdotto da una parentesi live action, come ai vecchi tempi. Solo che adesso la bambina è diversa, non più la vezzosa Virginia Davis ma Margie Gray, che fa meno smorfie. Anche il contesto è cambiato, c'è un cane ma è diverso e nel gruppetto di amichetti c'è un bimbo nero ma è scomparsa la figura del ciccione. Alice mette in scena la Capanna dello Zio Tom, esattamente come farà Topolino in Mickey's Mellerdrammer e nel fumetto di Gottfredson Topolino e i Due Ladri. La parte animata, come da tradizione viene introdotta da un colpo in testa e racconta di Alice e Julius che vengono sfrattati da un Pietro molto simile al villain della Capanna, che verrà ovviamente sconfitto. Qui.
Alice Wins the Derby (1925)
Non pervenuto.
Alice Picks the Champ (1925)
Di questo corto si è salvato solo un brevissimo frammento, gli ultimi due minuti in cui possiamo vedere la fine di un incontro di boxe tra Julius e Pietro. Qui.
Alice the Jail Bird (1925)
Alice e Julius rubano una torta. Metà corto consiste nella loro fuga da un poliziotto, l'altra metà dall'evasione dal carcere. Un corto senza particolari guizzi. Qui.
Alice's Tin Pony (1925)
Il Tin Pony del titolo altro non è che un trenino vivente con cui Alice e Julius affrontano un Gambadilegno più cattivo del solito. Le atmosfere western fanno bene al personaggio, e infatti lo vedremo calato in questo contesto molto spesso in futuro. Molto divertenti le gag di quando si presenta come duro, rifiutando le avances delle tope della locanda. Qui
Alice Chops the Suey (1925)
Non si sa bene per quale ragione ma il corto inizia in maniera assai atipica, con una massiccia dose di metanarrazione. Julius e Alice saltano fuori l'uno dal pennello di una mano live action, l'altra da una boccetta di inchiostro. Si prosegue con questo clima surreale per un po' fino al momento in cui ci si imbatte in un gruppo di topi cinesi mafiosi che chiudono Alice in un sacco e se la portano via. Il resto è un normalissimo corto di salvataggio con protagonista Julius, in cui Alice salta fuori solo alla fine. Bizzarro. Qui.
Alice Plays Cupid (1925)
Non pervenuto.
Alice Rattled by Rats (1925)
Ad essere Rattled by Rats in questo corto non è Alice bensì Julius. Abbandonata ogni ipocrisia, la piccola protagonista viene direttamente spedita altrove mentre a guardare la casa rimane Julius, ormai vero protagonista della serie. Il corto non è niente di che visto che consiste in una serie di balletti e siparietti che riguardano i topi. Qui.
Alice in the Jungle (1925)
Serie di gag piuttosto slegate, che come tema comune hanno un'Africa piena di animali umanizzati e non. Alcune gag sono anche molto buone tipo il bastone candito all'esterno della bottega del barbiere che viene rimpiazzato con una gag degna del Fantazoo, o nel finale quando Alice e Julius prendono il volo sopra un elefante che usa le orecchie come ali (ricorda niente?). Ma tutto sommato manca un collante. Il corto è presente nella selezione del Treasure Disney Rarities e forse per questo non è presente su youtube.
Alice on the Farm (1926)
Inizia un nuovo anno, e iniziano a delinearsi i personaggi della fattoria che impazzeranno con Oswald e Topolino, il corto è infatti pieno di mucche, cani bassotto allungabili e via dicendo, gag un po' già viste, a parte quella delle comunicazioni via radio improvvisate, che permettono di deformare a piacimento i personaggi. Pur c'entrando poco con l'ambientazione rurale irrompe al termine Gambadilegno che mette Alice nuovamente dentro un sacco dal quale uscirà solo alla fine grazie a Julius. Qui.
Alice's Balloon Race (1926)
Altro corto che consiste in una serie di gag a tema aereo. Si tratta di una gara a cui partecipa oltre al solito duo di protagonisti pure Pietro. Non si discosta granché dal solito canovaccio e non è uno dei corti più ispirati. E' però il secondo Alice ad essere presente all'interno del Treasure di Oswald, e quindi è giunto in Italia, e forse è il motivo per cui non è presente su youtube.
Alice's Orphan (1926)
Alice e Julius oramai sembrano una coppia sposata, così si trovano ad accudire come un figlioletto il piccolo orfano di gatto che una vedova affida loro. Divertentissimo il ritratto della vedova, che rende bene la melodrammaticità della figura. Il resto del corto è una serie di education gag. Qui.
Alice's Little Parade (1926)
E' guerra! Il corto altro non è che una serie di scazzottate tra Julius e i topi sgherri di Pietro, in un contesto bellico in cui Alice ricopre il poco credibile ruolo di ufficiale. Bello vedere come a quel tempo l'animazione fosse completamente libera di valicare qualsiasi limite, e la cosa si riflette nel gran numero di gag in cui i corpi si frantumano, distruggono, perdono pezzi. Indimenticabile Julius che perde la testa e la sostituisce con una palla da cannone dopo averci disegnata la sua faccia. Qui.
Alice's Mysterious Mystery (1926)
Un po' di trama! Pietro e un suo scagnozzo si travestono da KKK per rapire cagnolini per la loro fabbrica di salsicce, uno di loro ci lascia pure la pelle trasformandosi sotto gli occhi del pubblico, ma Alice e Julius travestiti da detective sventeranno il piano. Un corto un po' disturbante ma assai interessante, che resiste al tempo. Il corto è incluso nella selezione del Treasure Disney Rarities. Qui.
Alice Charms the Fish (1926)
Non pervenuto.
Alice's Monkey Business (1926)
Non pervenuto.
Alice in the Wooly West (1926)
Divertente questa terza e ultima escursione di Alice nel mondo del west dal momento che più della metà del corto è occupata da una surrealissima scazzottata tra Julius e Pietro che ci ricorda non poco il miglior Mickey Mouse. Ovviamente qui c'è molta più irrealtà, come Julius che fa la muta per usare la sua pelle come esca. Il corto è presente nel Treasure di Oswald e quindi è il terzo e ultimo Alice ad esser ufficialmente stato pubblicato su suolo italiano, ma non è presente su youtube.
Alice the Fire Fighter (1926)
Gag da pompieri. Lo stesso identico tema sarebbe stato poi ripreso da Walt in ben due short di Topolino, l'ultimo dei quali è un capolavoro assoluto. Qua si respira la stessa aria con il palazzo in fiamme, le signore in vasca da bagno prese alla sprovvista etc. Curiosamente oltre al Julius ufficiale, in questo corto Alice è attorniata da un gran numero di gattini cloni che formano la squadra dei pompieri. Qui.
Alice Cuts the Ice (1926)
Non pervenuto.
Alice Helps the Romance (1926)
Non pervenuto.
Alice's Spanish Guitar (1926)
Non pervenuto.
Alice's Brown Derby (1926)
Non pervenuto.
Alice the Lumberjack (1926)
Non pervenuto.
Alice the Golf Bug (1927)
Non pervenuto.
Alice Foils the Pirates (1927)
Non pervenuto.
Alice at the Carnival (1927)
Non pervenuto.
Alice's Rodeo (1927)
Non pervenuto.
Alice the Collegiate (1927)
Non pervenuto.
Alice in the Alps (1927)
Non pervenuto.
Alice's Auto Races (1927)
Non pervenuto.
Alice's Circus Daze (1927)
Siamo agli sgoccioli con la serie e si percepisce nell'aria la voglia di parlare d'altro, di concentrarsi su altri personaggi che non siano Alice o Julius. Questo corto è infatti una serie di gag che non hanno quasi per niente a che vedere con i protagonisti se non per un paio di scene in cui si cimentano come equilibristi. Di notevole il corto ha che mostra la quarta ed ultima Alice, Lois Hardwick. Qui.
Alice's Knaughty Knight (1927)
Non pervenuto.
Alice's Three Bad Eggs (1927)
Non pervenuto.
Alice's Picnic (1927)
Non pervenuto.
Alice's Channel Swim (1927)
Non pervenuto.
Alice in the Klondike (1927)
Non pervenuto.
Alice's Medicine Show (1927)
Non pervenuto.
Alice the Whaler (1927)
Una girandola di gag in una nave da balene. Personaggi di ogni foggia fanno cose di ogni tipo lasciando spesso e volentieri in disparte il duo di protagonisti. In tutto questo si distingue un topino stilizzatissimo che pela le patate approssimativamente in modo da buttarne via la metà, presagio di un vicinissimo futuro. Lo stile è ormai giunto a maturazione e il tratto da virtuoso di Ub Iwerks non differisce troppo da quello che vedremo poi in Oswald. Un documento importante di ciò che era diventata la serie nei suoi ultimi mesi di vita. Di questo gruppo è l'unica che si è salvata, pronta ad essere inclusa per ultima nella selezione di sette corti presente nel Treasure Disney Rarities, dove il restauro mantiene una colorazione tendente al giallognolo. Qui.
Alice the Beach Nut (1927)
Non pervenuto.
Alice in the Big League (1927)
Non pervenuto.
Non riesco a stare al passo con tutte le recensioni, però cioè, devo dirlo, complimenti. Questa cronologica è di un'utilità estrema. Per caso ti stai basando anche sulla filmografia del libro Nel Paese delle Meraviglie, sui film muti di Walt Disney?
Per certi versi i primi corti di questa serie non rientrerebbero del tutto nella categoria "animazione", essendo una sorta di Come d'Incanto al contrario, con i frammenti animati che rappresentano l'avventura centrale di fuga dalla realtà; al contrario di Come d'Incanto però qui il peso della parte centrale con la protagonista catapultata in un altro mondo è piuttosto breve nei primi corti, nonostante il frammento animato sia la caratteristica che contraddistingue questa serie di cortometraggi da tutti gli altri. Ed evidentemente il pubblico deve aver dimostrato di apprezzare quella che era l'attrattiva principale, al punto da trasformarsi in una serie di cortometraggi solamente animati. Inizialmente la protagonista umana si fonde poco, rimanendo in piedi ben distante dagli altri elementi sullo schermo, ma è interessante notare come gradualmente la tecnica sia perfezionata un po' di più facendo interagire Alice con oggetti, animali e veicoli.
Tra l'altro lo spunto iniziale è quello di una bambina che sogna o racconta una fanfaronata, un espediente usato molto spesso in quell'epoca nei fumetti o nei primi corti cinematografici per giustificare una storia fantastica.
Nonostante siano i corti di Alice, mi strania un po' però il fatto che gradualmente la sua presenza sia sempre più ridotta in favore di Julius; per lo più, nonostante le accuse di somiglianza a Felix, Julius diventa sempre più simile al suo collega più famoso nel tratto, che non si degna nemmeno di rimanere coerente alle prime apparizioni ma si modifica leggermente diventando sempre più vicino a Felix. Forse, in fondo, l'intenzione era quella di creare un "secondo Felix" senza però intitolare a un altro gatto la serie di corti animati.
Per di più il bacio gigante è ancor più bizzarro se si nota che, per realizzarlo, Alice si rimpicciolisce improvvisamente perdendo le proporzioni con Julius che c'erano fino a un paio di inquadrature prima.
Però così facendo trattano la "protagonista" alla stregua di un qualunque animaletto generico, quasi a rappresentare l'umana generica che accompagna Julius; ma poi neanche tanto, dato che più si va avanti e più Alice agirà distante dal gatto.
Per il design e il ruolo che riveste nei confronti del protagonista, lo vedo più vicino a Mortimer, il topolone antipatico che dà fastidio a Topolino.
E la povera gattina non aveva fatto nulla se non manifestare i suoi sentimenti nei confronti del violento gattaccio, tzè!
Comunque mi pare che un espediente simile sia usato anche in alcuni corti di Topolino, circondato da diversi suoi simili in formato mignon...
Ah Grrò, se ti interessa c'è Alice in the Wooly West youtubizzato.
Tra l'altro lo spunto iniziale è quello di una bambina che sogna o racconta una fanfaronata, un espediente usato molto spesso in quell'epoca nei fumetti o nei primi corti cinematografici per giustificare una storia fantastica.
Nonostante siano i corti di Alice, mi strania un po' però il fatto che gradualmente la sua presenza sia sempre più ridotta in favore di Julius; per lo più, nonostante le accuse di somiglianza a Felix, Julius diventa sempre più simile al suo collega più famoso nel tratto, che non si degna nemmeno di rimanere coerente alle prime apparizioni ma si modifica leggermente diventando sempre più vicino a Felix. Forse, in fondo, l'intenzione era quella di creare un "secondo Felix" senza però intitolare a un altro gatto la serie di corti animati.
Sì, ma è la terza volta che la gag viene riciclata; questa direi che è la più efficace, ma inizia a diventare più che mai ripetitiva. Tra l'altro ho trovato altre gag che sono state ripetute in corti differenti con piccole modifiche; probabilmente è dovuto che all'epoca la visione era quasi casuale, non c'era completismo e la possibilità di "possedere" l'opera, ma solo una fruizione al cinematografo per poi piombare nell'oblio. Forse il fatto che non ci fossero tracce delle opere precedenti è una dei motivi che porta gli autori a sfruttare le gag più valide, anche per chi non dovesse aver visto gli altri corti.Grrodon ha scritto: Alice and The Three Bears (1924)
...Julius riciclando la gag delle nove vite si crea un esercito ectoplasmico e salva la sua bella che lo ricompenserà alla grandissima con un bacio passionale e interrazziale.
Per di più il bacio gigante è ancor più bizzarro se si nota che, per realizzarlo, Alice si rimpicciolisce improvvisamente perdendo le proporzioni con Julius che c'erano fino a un paio di inquadrature prima.
Capisco l'improvviso bisogno di cambiare attrice, ma la Disney dimostra di non essere granché interessata al personaggio di Alice. Sostituendo Virginia Davis non si degna nemmeno di cercare qualcuna con gli stessi capelli o simulare i boccoli biondi ormai diventati caratteristici con una parrucca, ma sceglie bambine con colore di capelli e pettinature evidentemente diversi. Anche il carattere è diverso da quello iniziale, in un corto trasformando addirittura Alice in una sorta di sorellastra di Cenerentola che obbliga Julius a fare i lavori in un albergo...Alice Solves the Puzzle (1925)
Con l'arrivo di Margie Gray a interpretare Alice...
Alice's Egg Plant (1925)
Margie Gray viene per un attimo messa da parte e il suo ruolo lo prende Dawn O'Day.
Però così facendo trattano la "protagonista" alla stregua di un qualunque animaletto generico, quasi a rappresentare l'umana generica che accompagna Julius; ma poi neanche tanto, dato che più si va avanti e più Alice agirà distante dal gatto.
Ora mi sembra un po' esagerato chiamare il personaggio Gambadilegno, come dicevi tu poco sopra è una bozza iper-preliminare... In fondo è una sorta di orso col muso allungato, qui addirittura ha a che fare con degli scagnozzi topi; definirlo "Gambadilegno" è eccessivo, anche perchè la protesi è l'unico elemento che li accomuna.Grrodon ha scritto:Alice's Tin Pony (1925)
Il Tin Pony del titolo altro non è che un trenino vivente con cui Alice e Julius affrontano un Gambadilegno più cattivo del solito.
Per il design e il ruolo che riveste nei confronti del protagonista, lo vedo più vicino a Mortimer, il topolone antipatico che dà fastidio a Topolino.
Bè, in fondo anche il primo corto di Alice cominciava metacinematograficamente. Comunque anche se il corto non è granché, l'introduzione è davvero divertente, molto simile ad alcuni cortometraggi affini con Duffy Duck che gioca col suo disegnatore.Grrodon ha scritto:Alice Chops the Suey (1925)
Non si sa bene per quale ragione ma il corto inizia in maniera assai atipica, con una massiccia dose di metanarrazione.
Ma...! Il corto inizia con Julius che spinge una gatta che gli sbava dietro sotto un lago ghiacciato e "chiude" il foro; praticamente siamo al cospetto del primo protagonista killer della storia del cinema d'animazione!Grrodon ha scritto:Alice's Orphan (1926)
E la povera gattina non aveva fatto nulla se non manifestare i suoi sentimenti nei confronti del violento gattaccio, tzè!
Bè, in realtà non sono solo gattini, in alcune scene a causa delle proprozioni ballerine ci ritroviamo davanti agli occhi tanti Julius, al punto che è difficile capire se lì in mezzo ci sia il gatto protagonista della serie di corti.Grrodon ha scritto:Alice the Fire Fighter (1926)
Curiosamente oltre al Julius ufficiale, in questo corto Alice è attorniata da un gran numero di gattini cloni che formano la squadra dei pompieri.
Comunque mi pare che un espediente simile sia usato anche in alcuni corti di Topolino, circondato da diversi suoi simili in formato mignon...
Ah Grrò, se ti interessa c'è Alice in the Wooly West youtubizzato.
ma come mai si sono conservati quelli più vecchi, mentre ne mancano maggiormente tra quelli nuovi, quando in teoria dovrebbe essere il contrario?
non tanto per l'anagrafe dei corti (su 90 anni cosa sono 3 anni?), ma semplicemente per il fatto che gli ultimi facevano ormai parte di una serie famosa e quindi da conservare...
edit: il pilot hai detto che dura 12', ma il link su YT solo 8... è stato speedato?
non tanto per l'anagrafe dei corti (su 90 anni cosa sono 3 anni?), ma semplicemente per il fatto che gli ultimi facevano ormai parte di una serie famosa e quindi da conservare...
edit: il pilot hai detto che dura 12', ma il link su YT solo 8... è stato speedato?
si, infatti si interrompe dopo la baruffa coi leoni... quindi c'era un'altra parte live action?Grrodon ha scritto:Non lo so, forse manca la parte finale?
Mentre vedevo il corto pure a me sono balzati all'occhio il Gatto e il Cane omosex.ciò che colpisce di più rimane la cornice live che permette di vedere Walt recitare e di scorgere all'interno degli studios dei quadretti che ritraggono i personaggi dei Laugh-O-Grams, primo esempio di inside joke nel mondo dell'animazione.
L'impressione che ho avuto è che Walt volesse imporre le "Alice Comedies" come serie parallela ai Laugh-o-gramhs, per poi dover sottostare al padrone "Winkler" e a concentrarsi sulla serie preferita dalla boss.
A proposito, ma tecnicamente Walt era produttore di tutti i corti fino al pilot di Alice? Metteva lui i soldi per la produzione per poi venderli ai cinema locali? Poi non è stato produttore solo per le altre Alice Comedies e Oswald? Da Mickey Mouse in poi era lui il produttore? (Curiosità oziose dell'ultim'ora)
Ciao a tutti, volevo segnalare che sono riuscita ad avere Alice Wins the Derby...
Mi sono visto l'annata del '24 degli Alice Comedies, più il corto del '23.
Bè, non ci si distanzia tanto dalla qualità dei Laugh-O-Grams. In realtà, forse è addirittura leggermente più bassa. L'unica cosa interessante di questi corti è l'integrazione fra animazione e live-action, ma per il resto rimangono gag abbastanza poco divertenti e scioccherelle. Tralaltro questi corti sono muti (al punto tale che mi sono ritrovato a seguire il consiglio di Valerio) ma sono comunque riusciti a infilarci dei balletti.
L'unica perla è il corto con gli accalappiacani che però fa ridere più per la sua ingenuità e il suo trashume (ah, gli anni '20 ) che per meriti artistici propri.
Infine, le gag politicamente scorrette fanno abbastanza sorridere se si pensa che questa roba è marchiata Disney
Bè, non ci si distanzia tanto dalla qualità dei Laugh-O-Grams. In realtà, forse è addirittura leggermente più bassa. L'unica cosa interessante di questi corti è l'integrazione fra animazione e live-action, ma per il resto rimangono gag abbastanza poco divertenti e scioccherelle. Tralaltro questi corti sono muti (al punto tale che mi sono ritrovato a seguire il consiglio di Valerio) ma sono comunque riusciti a infilarci dei balletti.
L'unica perla è il corto con gli accalappiacani che però fa ridere più per la sua ingenuità e il suo trashume (ah, gli anni '20 ) che per meriti artistici propri.
Infine, le gag politicamente scorrette fanno abbastanza sorridere se si pensa che questa roba è marchiata Disney
Sono passato al '25.
Non cambia molto in termini di qualità, e continuo a non capire quale sia il senso di farei dei balletti in dei corti muti
Notevoli Alice Chops The Suey e Alice's Egg Plant, il primo per la sua svolta metanarrativa e il secondo mi sa un po' di La fattoria degli animali.
Per il resto meh.
Non cambia molto in termini di qualità, e continuo a non capire quale sia il senso di farei dei balletti in dei corti muti
Notevoli Alice Chops The Suey e Alice's Egg Plant, il primo per la sua svolta metanarrativa e il secondo mi sa un po' di La fattoria degli animali.
Per il resto meh.
I corti muti venivano proiettati, come tutto il cinema muto, con accompagnamento musicale, in genere al pianoforte.
Lorenzo Breda
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If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
Hobbes, Calvin&Hobbes
[No bit was mistreated or killed to send this message]
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ciao a tuttiInnamorata6dellaVita ha scritto:Ciao a tutti, volevo segnalare che sono riuscita ad avere Alice Wins the Derby...
con un po' di ritardo ho visto questo post
il video e' stato postato ,poi ,come richiesto da Valerio?
HO FINITO LE ALICE COMEDIES
Comunque non erano niente di che.
Comunque non erano niente di che.