Sì, ma non cambia nulla nel protagonista. Lui fa sempre lo stesso, cambia che alla fine le formiche lo compatiscono e gli permettono di entrare nella loro tana al calduccio, dove lui sarà quello di prima e continuerà a fare quello che faceva prima.Basta quella scena finale con tutte le formiche che ballano e si divertono per dimostrare come prima suonasse solo per sé e adesso invece lo faccia per mettersi al servizio della comunità delle formiche e guadagnarsi il pane.
queste mi sembrano minuzie prive di senso nel mettersi a giudicare o criticare un corto di ottant'anni fa, in cui è già tanto che sia presente un pretesto narrativo che giustifichi la sua esistenza.
Giusto, perché mai criticare un corto di ottant'anni fa?
E' stato aperto un topic a riguardo, l'unica cosa da fare all'interno di questo topic è scrivere che capolavorone sia.
Ad ogni modo che suonino il corno prima o dopo è irrilevante, la loro situazione mi risulta precipiti comunque in ogni caso dopo che la suonano e Gimmi non li ascolta visto che subito dopo vengono immobilizzati e messi nel piatto per tutto il tempo della preparazione della ricetta prendendosi uno spavento che se fossero stati più oculati sarebbe sicuramente durato di meno. Tutti qui.
Non è che Gimmi non li ascolta, non li sente proprio: sono lontano e al chiuso nella tana del lupo. Il fatto è evidente, dato che il corno non viene sentito neanche quando lo suonano i lupetti, deve arrivare il lupo coi suoi iper-polmoni per far sentire da Gimmi. E' una questione di volume, non di credere o meno per via dei falsi allarmi di prima.
So anch'io che è "solo" il sequel dei tre porcellini, ma posso dire chè è strutturalmente zoppo o è come bestemmiare in chiesa? Si può parlare male solo dei sequel fatti male dopo gli anni '90?
A parte che c'è la moglie di un fattore, si poteva mettere lei al posto del gattoQuesta è una delle DUE storie su cui si sarebbe basata la truffa di Walt Disney, secondo te. Leggila bene, ti pare il caso?
Comunque il discorso che "la gggente" conoscesse i tre moschettieri solo per il vestitino non è una scusante: non usi l'opera di partenza? Non ne usi il titolo.
Guarda come sono stati bravi con "La Principessa e il Ranocchio": nell'immaginario comune tutti conoscono "Il Principe Ranocchio" solo per la scena del bacio e della trasformazione, quindi la Disney avrebbe benissimo potuto sfruttare quel titolo, dato che il ranocchio della storia è pure un principe. Però no, tutto il resto della storia è diverso e hanno adottato la scelta di non chiamarlo "Il principe ranocchio".
Se io domani realizzo un film in cui un bambino di nome Holden viaggia nello spazio e combatte i draghi intergalattici, non lo intitolo "Il giovane Holden" perché penso sia una mancanza di rispetto nei confronti del romanzo originale e dell'autore.
Non posso ignorare che quell'opera esista, che milioni di lettori l'abbiano letta e la conoscano: posso usare altri 20.000 nomi per il bambino e trovare altri titoli.
Già. Come l'isola del tesoro e la fantascienza, un progetto troppo Frankenstein perchè possa mai essere realizzatoperché qualche spettatore sano di mente si aspetti davvero che da un Frankenstein simile possa anche solo scaturire qualcosa di simile a un adattamento.