Goofy
Inviato: mercoledì 05 maggio 2010, 12:20
La serie Goofy è molto particolare. Praticamente da subito, con l'esclusione del primo e del terzo corto sperimenta quella che diventerà la formula ufficiale, assai riuscita: il modello How To, ovvero una voce seriosa che commenta le peripezie di Pippo trasformando ogni cortometraggio in un delizioso manualetto su come fare o non fare una determinata cosa. E pensare che questa geniale formula nacque come escamotage per una momentanea indisponibilità di Pinto Colvig che a Pippo dava la voce. Non è una serie lunga, tanto da esser stata raccolta per intero in un solo volumetto dei Treasures, ma la si potrebbe idealmente dividere in due parti: i corti anni 40 dove l'argomento è prevalentemente sportivo e Pippo appare nei suoi panni (o in quelli di una collettività di pippidi impegnati in partite di ogni tipo), e quelli anni 50 dove si sperimenta una nuova incarnazione di Pippo che diventa in breve un personaggio a sé: il pippide George G. Geef, che darà inizio al filone familiare, specchio della società americana anni 50. E' con quest'ultimo filone che la serie dà il meglio di sé trasformandosi in un quadretto satirico, che prende in esame vari aspetti della vita di un uomo medio come il problema del fumo, l'ingrasso, il rapporto col gioco d'azzardo e con la prole. E' anche la serie più adulta e meglio invecchiata dal momento che pur facendo uso di gag fisiche, specialmente nella prima fase, non annoia mai, anche grazie al ruolo del narratore che detta i ritmi dell'azione. Una formula tanto riuscita ha fatto sì che venissero prodotti How To niente male pure nell'ambito del revival televisivo Mickey Mouse Works e che venisse scelto proprio Pippo per il programma di rilancio dei corti Disney al cinema firmato John Lasseter che doveva iniziare con How To Hook Up Your Home Theatre, rinverdendo i fasti delle origini e mettendo per un attimo da parte la dimensione padre/figlio che grazie al personaggio di Max era stata utilizzata in ambito "minore" per ben tre lustri.
1939
Pippo e Wilbur (Goofy and Wilbur)
Il primo cortometraggio dedicato a Pippo non è un How To. Questa formula verrà sperimentata solo successivamente, quindi per il momento gli autori preferiscono inserire Pippo in un contesto narrativo paradossale, perfettamente in linea con le sottotrame deliranti di cui era protagonista all'interno dei corti del trio. La storia vede Pippo aggirare un divieto di pesca utilizzando una cavalletta sua complice per far da esca, e sebbene la prima parte sia solo simpatica, con i fantasiosi metodi di pesca di Wilbur, è solo quando la cavalletta viene ingoiata da un rospo, che a sua volta viene ingoiato da una cicogna che il corto si fa geniale. Vedere Pippo tanto in ambasce per una cavalletta è assolutamente comico e commovente allo stesso tempo, e il finale con [spoiler]morte e improbabilissima resurrezione di Wilbur mediante uovo[/spoiler] è illogico ma sublime e assolutamente da applausi. Interessante vedere come Pippo da semplice sciocco vada arricchendo la sua personalità sempre più fino a tingersi di genio. Infine due curiosità: nelle frequenti inquadrature ravvicinate delle mani di Pippo si possono contare cinque dita, inoltre questo cortometraggio viene indirettamente citato all'interno della storia di Gottfredson Topolino e Robinson Crusoe in cui Topolino si reca agli studios e incontra Pippo impegnato nella realizzazione del cortometraggio. Qui in originale e qui in italiano.
1940
Pippo e l'Aliante (Goofy's Glider)
Ed ecco che viene introdotto lo schema How To, che caratterizzerà d'ora in avanti l'intera serie di Pippo rendendola una delle più fresche e meglio invecchiate del panorama cortometraggistico Disneyano. Una voce seriosa commenta e dà istruzioni ad un Pippo a cui capitano gag sempre più buffe e paradossali: il ritmo è ottimo, la verve del personaggio è ai massimi storici. La lezione di volo che il narratore impartisce a Pippo è per il momento ancora giustificata dal fatto che lui legga un manualetto d'istruzioni, e già di per sé la cosa è divertente visto che inizialmente Pippo dà per scontato che si possa prendere quota con un aliante senza il bisogno di un aereo che faccia da traino. Il resto del corto descrive i mille modi per ovviare al problemino della mancanza di un propulsore: via via che si prosegue l'umorismo si fa via via più estremo e assolutamente memorabili sono i vaneggi come quando si ritrova a volare a testa in giù senza accorgersene. A condire il tutto c'è il jingle che Pippo va cantando spensierato, non più The World Owes Me a Living ma un qualcosa di più in tema coi contenuti del cortometraggio. Meraviglioso a questo proposito il finale con questo stesso tema ripreso da un coretto mentre Pippo volteggia beato intorno al pianeta. Insomma il primo How To detta il tono per più di un decennio di umorismo graffiante. Bellissimo. E' qui inoltre che esordisce il tema musicale di Pippo che si sentirà d'ora in poi nei credits. Qui in italiano e qui in originale.
1941
Problemi di Bagaglio (Baggage Buster)
Si ritorna alla formula semplice, dal momento che la formula How To deve ancora stabilizzarsi. Ecco quindi un Pippo fattorino che senza voce narrante è alle prese con un baule magico dal quale escono stramberie di ogni tipo, tra cui un toro molto simile a Ferdinando. Pare che in questo periodo si sia utilizzato come modello di riferimento per animare Pippo un uomo con delle strisce attaccate alla testa, e la cosa si riflette nell'animazione del corto. E' infatti un Pippo atipico questo, che si muove come un povero deficente con delle orecchie vistosissime come calzini che pendono qua e là: strana la mimica, strano il comportamento, strano il fatto che abbia cinque dita anche nelle inquadrature non ravvicinate. Belle le gag surreali, specialmente quelle con la folla di animali. Non sarebbe però stato l'ultimo corto di Pippo privo di voce narrante, una manciata di short semplici sarebbe stato prodotta più avanti, anche se distribuita col contagocce all'interno della produzione canonica di How To. Qui il corto in inglese e qui in italiano.
L'Arte di Sciare (The Art of Skiing)
Dopo l'uscita di The Reluctant Dragon che proponeva al suo interno un corto completo di Pippo, How to Ride a Horse, si può dire che la formula How To è oramai stabilizzata. Ed ecco che viene utilizzata principalmente per corti di argomento sportivo, a cui la figura di Pippo si presta benissimo. Il cortometraggio sciistico, al pari di quello dell'aliante, mostra perfettamente le potenzialità della serie definendosi come una compilation di sketch in cui vengono mostrati vari modi di sciare, come se si trattasse di una serie di lezioni. Le gag sono tutte ottime, una più bella dell'altra, e presentano un Pippo tornato finalmente a splendere dopo la parentesi tontolona di Baggage Buster ma il vero motivo per cui ricordare il corto è la verve del narratore che durante i credits si sostituisce al tradizionale tema per esibirsi in uno yodel: è infatti lo yodel il motivo portante del cortometraggio, e sarà infatti una storpiatura dello yodel a dare origine al celebre urletto di Pippo che verrà utilizzato da qui in avanti come costante del personaggio (e non solo). Qui in inglese e qui in italiano.
L'Arte dell'Autodifesa (The Art of Self-Defense)
Idem come sopra, un altro corto che sfrutta felicemente la formula How To, impostato come una serie di lezioni di pugilato. Prima di esse c'è però un piacevolissimo excursus storico su come si sia sviluppata l'arte dell'autodifesa negli anni, ed è la parte migliore del cortometraggio, per quanto anche le successive gag con Pippo che combatte contro l'ombra siano molto divertenti. Per trovare un altro cortometraggio incentrato sulla storia dell'uomo dagli albori si sarebbe dovuto però aspettare il 1944 con How to be a Sailor. Da notare come sempre più spesso gli animatori cerchino di semplificare la figura di Pippo non disegnandogli le orecchie, sottoponendolo ad una continua evoluzione che avrebbe prodotto un decennio dopo il personaggio di George Geef. Qui in versione originale.
1942
Come Giocare a Baseball (How to Play Baseball)
L'impegno sportivo di Pippo nel 1942 continua con ben quattro How To di argomento sportivo. How To Play Baseball è composto essenzialmente di due atti, il primo di taglio più didascalico in cui si spiegano le regole del baseball, e il secondo in cui viene mostrata a mo' di esempio una partita. Trattandosi di uno sport a squadre si ha così l'esigenza di mettere Pippo a confronto con qualcun'altro, e si aggira l'ostacolo con un escamotage che continua pure al giorno d'oggi: viene definito il concetto di Pippide. L'anno precedente nel corto The Art of Self-Defense era stata mostrata l'evoluzione dell'uomo nel corso degi anni, dando agli esempi presi in esame delle fattezze pippoidi: qui si fa un passo in avanti mettendo in scena nello stesso momento un intera società di Pippi. Ora nei fumetti si parla di famiglia di Pippo, con parenti in ognidove, alcuni dei quali (Sport Goofy, Indiana Pipps) anche famosi di per sé, ma l'origine di questa pluralità di cloni di Pippo è da ricercarsi proprio in questi shorts sugli sport a squadre che vanno a formare una sorta di sottocategoria all'interno degli How To. Avremo in questo modo alcuni riuscitissimi corti in cui un nugolo di pippi inscenano delle partite pazze e in cui il narratore, trasformato in cronista sportivo, commenta il tutto con un ritmo incredibile e un umorismo frizzante. Molto riusciti in questa sottoserie saranno anche How to Play Football, Double Dribble, Tennis Racquet e lo strepitoso Hockey Homicide. Il corto in questione è ancora un po' distante da quello humor sopra le righe, anche se ha una conclusione niente male e non poco delirante, specie nel momento in cui la pallina si scuce e si trasforma in un gomitolone di fili che i giocatori cercano di passarsi in modo goffissimo. Qui in italiano e qui in originale.
Il Campione Olimpico (The Olympic Champ)
Ed ecco Pippo tornato in solitaria, con un How To sportivo che riprende il classico schema a sketch corrispondenti, ognuno ad una lezione, tipico dei primi anni. Questa volta tocca alle discipline atletiche tipiche delle olimpiadi (corsa, corsa a ostacoli, salto con l'asta, lancio del peso e decathlon), con la solita ottima contestualizzazione storica e con il contrasto tra la voce seriosa e l'umorismo slapstick di Pippo. Umorismo che risulta ancora molto divertente, nonostante col passare degli anni si faccia via via più sofisticato, satirico e meno fisico. Piuttosto memorabile il momento in cui Pippo salta la sbarra e rimane sospeso in aria mentre il narratore recita una poesia. Qui in originale, qui in italiano.
Impariamo a Nuotare (How to Swim)
Uno spassoso corso di nuoto, diviso anch'esso per argomenti come se si trattasse di un libro e in cui viene nuovamente (dopo How To Ride a Horse) fatto uso di schemi e di figure umanoidi che mostrano le corrette posture. Questo, insieme all'uso del rallentatore, diventerà ben presto una costante dell'umorismo pippesco, fino ad esplodere in How to Play Golf dove l'umanoide stilizzato diventerà un vero e proprio personaggio. Questo corto in particolare è fra i più riusciti per alcune gag assolutamente surreali come le microscopiche cabine e la scena del lauto pasto consumato in acqua. Qui in italiano e qui in originale.
Pippo e la Pesca (How to Fish)
Altro cortometraggio assai riuscito, che presenta il consueto schema. La parte mistica con il richiamo del pescatore all'inizio è assai suggestiva, ma anche quando Pippo è sul campo abbiamo gag e scenette notevoli. La nuvoletta personale, con decenni di anticipo su Fantozzi, o il frenetico inseguimento del motore del motoscafo, per non parlare delle varie esche e della faccia di Pippo deformata che fa ridere i pesci sott'acqua. Qui in italiano e qui in originale.
1943
Mezzi per Vincere (Victory Vehicle)
Se escludiamo How to be a Sailor con il suo finale propagandistico, Victory Vehicle rimane l'unico vero corto bellico a cui Pippo abbia mai partecipato. E se Paperino e Pluto si occupavano di mostrare il tutto da un'ottica militaristica ecco che qui ci si occupa invece del fronte interno, con un corto che nella miglior tradizione degli How To ci mostra, demenzialmente, come fare del risparmio energetico. Con la benzina razionata serve infatti trovare un sostituto dell'auto e infatti l'intero cortometraggio è una sorta di fittizio video propagandistico in cui si enumerano vari modi per risolvere il problema, inventati da vari cittadini, tutti ovviamente con sembianze pippidi (è presente persino un cameo di Pluto). Dopo una prima galleria di metodi bizzarri ci si sofferma sul veicolo che risolverà ogni problema, che è ironicamente il pogo, e il resto del corto verrà dedicato allo strano oggetto elencandone i pregi. Insomma divertente e delirante, il corto rappresenta il punto di vista pippesco sulla questione del razionamento dei materiali, e ci offre persino una divertente canzoncina sia all'inizio che alla fine, l'ottima Hop on Your Pogo Stitck, che a Leonard Maltin piace tanto, e che da noi è stata pure ben tradotta! Qui in italiano e qui in originale.
1944
Pippo Marinaio (How to be a Sailor)
L'ultimo corto di Pippo ad essere considerato bellico e ad essere stato doppiamente inserito sia nel suo volume di appartenenza che in On The Front Lines. Il motivo parrebbe essere solo l'ultima scena, in cui si mostra il culmine della storia della navigazione con un Pippo che viene erroneamente sparato da una cannoniera e affonda una flotta giapponese. Per il resto il corto però ripercorre la storia dell'umanità marittima dall'invenzione della pagaia alle navi moderne, passando per le varie tappe e civiltà umane, senza altri riferimenti alla guerra in corso. Qualitativamente parlando siamo all'eccellenza: gag divertenti, trovate grafiche geniali e un'estetica al top. Il meglio che si possa chiedere ad un How To di Pippo. Si comincia inoltre a intravedere da poco tempo la possibilità di applicare la formula anche a contesti non sportivi. Qui.
Lezioni di Golf (How to Play Golf)
Si ritorna agli sport, con un riuscito excursus sul golf esauriente ed esilarante, e in cui lo schematico umanoide utilizzato più volte come espediente didascalico diventa un vero personaggio e accompagna Pippo durante la sua partita a golf, rimbrottandolo all'occorrenza. Ovviamente l'umorismo paradossale viene sfruttato molto bene, specie quando si illustra la regola del tirare la palla da dov'è, coinvolgendo un grosso toro. Gli inseguimenti demenziali diventeranno un tratto caratteristico di alcuni dei più riusciti cartoni con Pippo come African Diary, Tiger Trouble o Hold That Pose, e la gag di Pippo che a tratti fraternizza con l'inseguitore o si scambia il ruolo rimarrà sempre irresisibile. Qui nel particolare si apprezza il finalone canoro in cui il trio composto da Pippo, umanoide e toro si ritrovano al pub a cantar canzoni. Bellissimo. Qui in originale e qui in italiano.
Il Gioco del Football (How to Play Football)
Lo schema narrativo delle folli partite pippidi sperimentato parzialmente in How to Play Baseball viene qui promosso a format completo e abbiamo così la seconda partita con giocatori pippeschi, che stavolta dura l'intero corto. Stavolta si utilizza il football, altro sport americano per eccellenza e ovviamente si prende in giro tutto il mondo ad esso legato. Memorabile la caratterizzazione estrema dell'allenatore, ma siamo ancora distanti da quel capolavoro che sarà Hockey Homicide, l'anno seguente. Qui in originale, qui in italiano.
1945
Caccia alla Tigre (Tiger Trouble)
Nel 1945 si evade un po' dall'argomento sportivo, pur non rinunciandoci del tutto. Ed ecco curiosamente due cortometraggi a tema caccia, il primo dei quali è davvero riuscitissimo e comprende ben due prototipi di personaggi che appariranno tempo dopo: la tigre è infatti una variante ricolorata del futuro Louie the Mountain Lion mentre l'elefante che Pippo cavalca somiglia in modo impressionante alla Dolores di The Big Wash e Working for Peanuts. Le gag in stile How To sono esilaranti, ma il meglio viene dato dalla componente slapstick caratterizzata da un umorismo davvero estremo e surreale (l'efante che si appiattisce sotto un tronco, la tigre che perde le strisce) e inserita all'interno di uno di quei pazzi inseguimenti che renderanno tanto divertenti i corti di Pippo di questo periodo. Da notare che le orecchie di Pippo stanno iniziando a sparire definitivamente. Eccellente davvero. Qui in originale e qui in italiano.
Caccia Grossa (African Diary)
Ed ecco il secondo corto di caccia, che esce dallo schema dei soliti How To, presentandoci sì un narratore, ma che però è lo stesso Pippo che leggendoci il suo diario africano ci rende partecipi del suo safari. O meglio, così è in italiano, dove è possibile sentire la voce di Pippo in un contesto tanto serioso, mentre invece in originale il narratore, pur dovendo rappresentare Pippo, ha una normalissima voce didascalica che come al solito commenta in maniera seria gli accadimenti demenziali che avvengono sullo schermo. Insomma una specie di anomalia, resa ancora più anomala dal doppiaggio italiano, che suona molto strano. Una cosa del genere avverrà negli anni 50 anche in Donald's Diary in cui un normalissimo narratore darà voce ai pensieri di Paperino, troppo discorsivi per essere espressi alla solita maniera. Ad ogni modo il corto è caruccio, niente di troppo nuovo, ma contiene abbastanza elementi divertenti da farsi ricordare come l'abbeveraggio collettivo e la fuga dal rinoceronte (e Pippo canta di nuovo dopo tanto tempo The World Owes Me a Living). Qui
Ti Sogno California! (Californy'er Bust)
Altro corto di Pippo piuttosto atipico, sia per l'ambientazione western sia per il fatto di avere un narratore diverso dal solito (e stavolta non solo nel doppiaggio italiano): si tratta ovviamente di un vecchio pioniere, di quelli "fantasiosi" spesso ridicolizzati nell'animazione Disney (la canzone di Pecos Bill, ad esempio) che ci racconta una pippissima guerra tra pionieri e indiani, tutti ovviamente dalle fattezze pippidi. Indiani e cow-boy sono tutti caratterizzati in maniera assolutamente demenziale con gag assurde e fuori dalle righe che evolvono ulteriormente lo humor di questa serie portandolo ad un livello ancora superiore. Tra indiani che tirano il lavandino e che improvvisano una band pizzicando gli archi, una title card animata, e un finale assolutamente e deliziosamente irreale il corto si conferma come uno dei più riusciti del periodo. Con uno stile d'animazione che tende al buffo facendo uso di animazione ridotta all'occorrenza (molti anni prima che questa tecnica diventasse lo standard). Qui in originale e qui in italiano.
Partita al Massacro (Hockey Homicide)
Ed ecco la terza partita pazza condotta da pippidi, e indiscutibilmente la migliore di sempre. In questo esplosivo e incalzante cortometraggio succede di tutto e di più mentre si consuma una partita di hockey in cui vengono citati alcuni nomi illustri che lavoravano in Disney: ecco infatti tra i vari giocatori con fattezze pippidi saltare fuori il nome Ferguson o Kinney, o moltissime altre citazioni impossibili da cogliere all'epoca ma perfettamente comprensibili per noi. Ma ovviamente il motivo per cui il corto è tanto amato, oltre per le sue validissime gag (il tormentone ripetuto dei giocatori che si picchiano non appena escono dai box di rigore è bellissimo) è il finale concitato e assurdo dove il ritmo cresce in un climax esplosivo per dimostrare che durante una partita ad hockey può succedere davvero di tutto, anche che all'improvviso partano fotogrammi di How to Play Baseball, How to Play Football per non parlare di alcune sequenze tratte da Victory Through Air Power e la balena di Pinocchio, con un certo effetto comico dato dalla decontestualizzazione. Un capolavoro dunque, pieno di assurdo nonsense. Non si fatica a capire il motivo per cui Leonard Maltin nelle sue introduzioni lo consideri il suo preferito. Qui.
1946
Cavaliere per un Giorno (A Knight for a Day)
Un corto di Pippo ambientato nel medioevo. Piuttosto atipico (del resto è insolitamente diretto da Jack Hannah) visto che la voce narrante è presente, ma svolge un ruolo a metà strada tra quello del narratore e del cronista. Da un lato infatti ci viene raccontata la storiella del pippide Cedric, scudiero che si trova per sbaglio a dover combattere in un torneo, dall'altra il tono narrativo è lo stesso delle concitate partite pippesche e infatti il torneo ci viene descritto con i toni parodici di un odierno evento sportivo. Quindi abbondano gli anacronismi buffi, l'umorismo nonsense e per la prima volta vediamo delinearsi la personalità di un pippide che non sia Pippo. Cedric infatti è un personaggio a sé, sia nell'aspetto che nel nome non lasciando ormai più dubbi sull'uso che della duttile "figura Pippo" si vorrà fare d'ora in poi. Gradevole. Qui.
Pippo e la Partita di Basket (Double Dribble)
Dopo il fantastico Hockey Homicide riuscire a dire ancora qualcosa di nuovo con il cliché delle partite pippidi è arduo, eppure ci si riesce e il corto si conferma assolutamente valido. Viene presa in giro l'altezza spropositata dei giocatori di basket raffigurandoli come enormi montagne umane, e li si contrappone ad un pippide bassino che paradossalmente diventerà l'eroe della situazione. La scelta di caratterizzare un singolo personaggio e di raccontare una piccola storia a lui dedicata si rivela vincente, e il personaggio è infatti molto simpatico e sicuramente l'anima del cortometraggio, che va sul podio dei migliori corti sportivi di Pippo. Da segnalarsi che continua la tradizione autoreferenziale di chiamare i giocatori come gli addetti ai lavori degli studios Disney.Qui in originale e qui in italiano.
1947
Caccia all'Anitra (Foul Hunting)
Una sortita di Jack Hannah nella serie di Pippo sortisce spesso effetti imprevedibili, ed ecco quindi un cortometraggio in cui Pippo viene utilizzato come un normalissimo personaggio tontolone, senza struttura How To, senza supereroismi visti in coppia con Paperino, solo il semplice zoticone dei corti del trio, quando la sua avventura iniziò. La caratterizzazione grafica e caratteriale di Pippo è quindi ottima, e il corto molto simpatico nel mostrarci la sua battuta di caccia all'anatra. Memorabili sono le gag sui incentrate sui suoi vestiti e sulla sua anatra da richiamo meccanica. L'atmosfera palustre poi fa il resto, con una colorazione tendente al verde/marroncino davvero preziosa. Qui in originale e qui in italiano.
1948
All'Ippodromo (They're Off)
Ed ecco un corto appartenente al filone delle partite di pippidi, anche se stavolta la ricetta è un po' diversa. L'How To descrive il mondo dell'ippica da tutti i punti di vista, mostrandoci gli appassionati scommettitori, i cavalli, i fantini e solo in un secondo momento facendoci vedere la competizione vera e propria. Uno dei migliori corti di Pippo di sempre, dotato di un ritmo indiavolato e di gag veramente varie e divertenti che riescono a gettare uno sguardo piuttosto satirico sulla società (allora) attuale. E' anche una delle ultimissime volte che si può vedere Pippo (anche se in versione multipla) nella sua caratterizzazione grafica migliore, visto che dall'anno successivo inizierà la lenta e inesorabile metamorfosi che lo trasformerà in George. Qui in originale.
Lavaggio Difficile (The Big Wash)
Ed ecco il corto di Dolores, divertentissimo e ultima grande interpretazione del vero Pippo, prima che venisse caratterizzato graficamente in maniera molto diversa. E' anche l'ultimo corto a non essere un How To e infatti non è diretto dal solito Kinney ma da Clyde Geronimi, che mette Pippo in una situazione ben diversa, più consona alle situazioni delle altre serie di corti ma non per questo meno divertente. Pippo lavora in un circo e deve fare il bagno ad un'elefantessa che cerca di scappargli in tutti i modi, e le gag sono veramente divertenti, specialmente quando l'elefantessa gli sparisce sotto i piedi e Pippo si ritrova a lavare il pavimento. Il personaggio dell'elefantessa Dolores sarebbe poi tornato al fianco di Paperino e Cip e Ciop nel corto Working for Peanuts, ben cinque anni dopo, e persino il motivetto che le cantava Pippo sarebbe stato ripreso da Paperino. Qui in originale, qui in italiano.