[WDAS #52] Ralph Spaccatutto

E' lo studio d'animazione più antico ma anche il più vitale. Tutto comincia da qui, e continua ancora oggi portando l'arte dell'animazione verso nuove frontiere. La mancanza di un nome riconoscibile ha portato per anni il grande pubblico a confonderne le opere con quelle delle altre filiali Disney, ma adesso tutto è cambiato. Benvenuti nel Canone Disney.
  • Ma tanto ci sarà il sequel.
  • Un po' in ritardo, ma ecco anche la mia opinione, direttamente dalle pagine di Animeclick.it.

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    Il mondo dei videogiochi è pieno di personaggi molto interessanti: eroi di ogni tipo, ma anche antagonisti tanto cattivi quanto sfortunati, che vedono ogni volta i loro piani rovinati dai buoni di turno. Si pensi, per esempio, al minaccioso lucertolone Bowser, il cui desiderio di conquistare il regno (e il cuore) della bella principessa Peach viene costantemente ostacolato da un semplice idraulico grasso e coi baffi. O al rotondo Dottor Eggman, che da decenni le tenta tutte per impadronirsi degli Smeraldi del Caos e vede ogni volta i suoi piani sventati da un antipatico e superbo porcospino iperveloce.
    Capita spesso e volentieri che il cattivo, nelle sue perpetue sfortune, risulti più interessante e/o simpatico di un eroe buono che vince sempre.
    E' il caso di Ralph, un gigante di tre metri d'altezza per trecento chili di peso, che da trent'anni, all'interno del coin op "Felix Aggiustatutto", cerca di demolire a mani nude un condominio, che però viene sempre riparato dal piccolo carpentiere Felix, che non ha nessun difetto, ha un martello magico capace di riparare qualsiasi cosa ed è amato, festeggiato e premiato con torte e medaglie da tutti gli abitanti del condominio, anche quando i cabinati si spengono e i personaggi del gioco, dopo il "lavoro", vivono una vita autonoma.
    Ralph, invece, viene osteggiato e messo da parte da tutti in quanto "cattivo" del gioco... ma sarà veramente d'indole cattiva, aldilà del ruolo che è stato programmato per interpretare? E se, per una volta, il "cattivo" Ralph, che per tutta la vita non ha fatto altro che "spaccare tutto", fosse l'eroe? Se riuscisse a vincere anche lui una medaglia e a farsi accettare ed amare dagli altri?
    "Ralph Spaccatutto", ultimo classico Disney in ordine d'uscita recentemente approdato sugli schermi cinematografici, parte da qui, dallo sterminato mondo dei videogiochi e da un cattivo grande e grosso che poi tanto cattivo non è, che vuole riscoprirsi eroe, per una volta, e compie un viaggio ricco di sorprese, incontri e avventure che lo porteranno a dare un senso alla sua esistenza.
    E' un film straordinario, che corre su diversi livelli di lettura e riesce, quale di questi si scelga, a risultare molto accattivante.
    Annunciato, chiacchierato, pubblicizzato, assaggiato e atteso da diversi mesi, "Ralph Spaccatutto" è stato presentato al pubblico come un mastodontico viaggio nel mondo dei videogiochi, gioia per gli occhi e per il cuore di trent'anni di videogiocatori, che avrebbero potuto ritrovare nel lungometraggio gran parte dei loro eroi pixellosi di ieri e di oggi.
    E, in effetti, da questo punto di vista, il film non delude e anzi riesce pienamente nel suo intento - un po' ruffiano, ma senza dubbio di grandissimo effetto - di far esaltare, ridere e versare lacrimucce di nostalgia agli spettatori-videogiocatori. Mille e più, infatti, i camei e le citazioni di storici videogiochi del passato.
    Avremo un buffissimo Q*Bert che parlerà a simboli, un sempre maestoso Bison, un meraviglioso Kano di "Mortal Kombat" che farà quello che sa fare meglio (strappare cuori alla gente, anche se in maniera divertente, stavolta), un inedito e spassoso Zangief in versione "cattivo con l'anima" (nel gioco originale, infatti, Zangief è un personaggio buono, ma in America, patria di "Ralph Spaccatutto", lo considerano da sempre cattivo, probabilmente per motivi politici) che si interroga su se stesso e dispensa consigli, un Sonic che continua a fare il professorino, Ryu e Ken che vanno a farsi una birra insieme.
    In aggiunta, ci saranno anche tantissime citazioni più sottili, camei di pochi secondi, effetti sonori, graffiti simbolici sui muri, combinazioni delle casseforti che vanno inserite su pad del Nintendo, funghi di Super Mario, mutandoni di wrestling di Zangief e punti esclamativi di "Metal Gear Solid" che vengono ripescati dai cassonetti, riferimenti solo testuali al Super Mario o alla Lara Croft del caso.
    Una caccia alla citazione che sicuramente farà palpitare il cuore dello spettatore-videogiocatore, costringendolo anche a una visione reiterata del film per riuscire a beccare tutti i riferimenti.
    L'aspetto nerd-citazionistico, maggiormente esaltato per pubblicizzare il film, tuttavia, non rappresenta (per fortuna) il suo fulcro, al punto che molti dei personaggi di giochi famosi mostrati nei trailer o nei cartelloni pubblicitari fanno solo una comparsata, magari muta, di un paio di secondi e non hanno (per forza di cose/diritti) un ruolo più ampio nella storia, che invece è riservato ai personaggi originali. Ecco quindi che la caccia alla citazione rappresenta soltanto uno dei tanti livelli di lettura di "Ralph Spaccatutto", tanto più strombazzato da pubblicità e trailer quanto più marginale per la fruizione del film.

    La vicenda che "Ralph Spaccatutto" ci racconta, infatti, prende il mondo dei videogiochi e dei personaggi famosi da essi provenienti soltanto come base, come setting, per parlare di qualcosa di più ampio, il cui cardine è la frase chiave, citata a più riprese e in vari modi all'interno della storia, "non sono le etichette che ti affibbiano gli altri a determinare ciò che sei veramente".
    Una frase che si adatta in maniera mirabile al mondo dei videogiochi, dove ognuno dei personaggi è chiamato/costretto ad interpretare un preciso ruolo, anche se magari in realtà non vorrebbe e questo suo ruolo gli crea problemi più o meno gravi nella vita di tutti i giorni.
    Il viaggio di Ralph toccherà (e farà fondere fra loro) diverse realtà molto affascinanti, nelle quali il gigante demolitore si renderà conto che, anche se espresso in maniera differente, anche altri personaggi hanno il suo stesso problema e soffrono, intrappolati nel ruolo che è stato programmato per loro.
    Ecco quindi che la fighissima soldatessa Calhoun, indomita eroina dello sparatutto fantascientifico "Hero's Duty", è rimasta condizionata dal suo (programmato e perciò falso) background strappalacrime e, nascondendosi dentro ad un'apparentemente impenetrabile armatura di metallo, reprime le sue sofferenze e la sua femminilità dedicandosi ad addestrare soldati a schiaffoni e a combattere contro schifosi alieni insettoidi.
    O, ancora, che la piccola e vivacissima Vanellope, che abita il caramelloso (letteralmente) mondo del demenziale gioco di corse "Sugar Rush", sogna un futuro da campionessa, ma viene invece tormentata ed estromessa dagli altri compagni di gioco perché il suo personaggio è buggato.

    Tanto dolce e meraviglioso all'apparenza quanto ricco, in profondità, di intrighi e malignità, il mondo di "Sugar Rush" è il cuore pulsante del nostro film. Ralph, un gigante scontroso e sempre allontanato da tutti, incontra un'appicicosissima bambina iperattiva con la quale, complici un buffo scherzo del destino e il fatto che entrambi, sia pure in modi diversi, condividono la stessa condizione di "outcast", si trova ad instaurare un legame, dapprima di convenienza, che si farà sempre più profondo e toccante.
    Il messaggio chiave del film, quel trovare il proprio vero io aldilà delle etichette che ci vengono affibbiate dagli altri, trova qui la sua massima esaltazione, contribuendo a dare una meravigliosa immagine del nostro Ralph, personaggio fra i più belli recentemente concepiti dal cinema d'animazione.
    Enorme, rude, scontroso, forzuto, "cattivo", Ralph Spaccatutto scopre, invece, di poter vivere un'amicizia meravigliosa con una piccola bambina che, per una volta, crede in lui, di poter lottare a rischio della propria vita per salvare questa piccola amica e l'intero mondo dei videogiochi dal quale, in precedenza, non aveva mai ricevuto altro che astio.
    Un personaggio che indubbiamente riuscirà a farsi ricordare, vuoi per il suo riuscitissimo aspetto grafico, vuoi per il suo essere estremamente simpatico, a tratti anche tenero, nonostante sia un eroe sui generis, dall'aspetto sgradevole e dai comportamenti rozzi.

    Molte delle idee che stanno alla base di "Ralph Spaccatutto" non sono poi originalissime. Sono decenni che i film d'animazione ci parlano di personaggi in cerca di rivalsa, di microuniversi che si muovono indipendentemente da quello in cui vivono gli esseri umani e che, magari, sono soggetti alle mode e ai cambiamenti che affliggono questi ultimi (chi, vedendo i cabinati degli anni '80 soppiantati da altri più moderni, non ha ripensato a "Toy Story"?), di rivalutazioni del ruolo del "cattivo" ("Monsters, Inc.", "Shrek"), di ragazzini/coprotagonisti molesti con cui i più ombrosi, rudi e, spesso, enormi protagonisti si trovano a convivere per un po' (si pensi a "Brother Bear", o, di nuovo, "Monsters, Inc." e "Shrek" ).
    In molti aspetti, quindi, "Ralph Spaccatutto" potrà magari sembrare qualcosa di già visto, ma ha diverse frecce al suo arco che gli donano una sua ben precisa individualità, in primis un protagonista assolutamente irresistibile, che si differenzia da quelli dei film precedentemente citati. E' sì rude e apparentemente cattivo come Shrek, ma anni luce più simpatico a livello caratteriale, non è volgare e perde ben presto la sua "cattiveria" trasformandosi in un gigante buono ed imbranato ben più spassoso ed adorabile dell'orco verde, mentre il rapporto che Ralph instaura con Vanellope è ben diverso e più profondo di quello fra il mostro Sulley e la piccola Boo, a causa della maggiore età della bimba digitale che permette di affrontare temi differenti.

    L'universo narrativo in cui si svolge la vicenda, inoltre, ha un fascino incredibile. Un bellissimo mondo digitale dove convivono infinite realtà e personaggi differenti, e che, virtualmente, potrebbe venire esplorato in numerosi sequel (non nascondo che un po' ci spero, da spettatore-videogiocatore).
    Le numerose guest stars provenienti da giochi famosi non sono che la punta dell'iceberg del mondo di "Ralph Spaccatutto", che riesce a costruire bellissimi giochi fittizi prendendo ad esempio e parodiandone altri realmente esistenti e creando locations credibili, affascinanti e diversissime fra loro, ora uno sparatutto fantascientifico dalle tinte oscure e dal character design realistico, ricco di soldati in armature tecnologiche, sexy soldatesse e alieni orripilanti, ora un buffo condominio pixelloso abitato da piccoli ometti, piccoli sindaci baffuti e piccoli carpentieri dalle divise in stile Super Mario, ora un meraviglioso paese fatto di dolci, dove è possibile trovare biscotti Oreo viventi, laghi di cioccolato, vulcani di Coca Cola e abitanti-bamboline-Bratz fedelissime all'estetica del kawaii giapponese.
    Questa grandissima varietà di ambienti e stili si riflette nella splendida resa tecnica del lungometraggio, capace di passare da un character design all'altro con grandissima maestria, con tanto di piccole chicche grafiche che rimandano ai videogiochi (vedi Felix e gli abitanti del condominio di Ralph che si muovono volutamente a scatti come i personaggi dei vecchi giochi a 8 bit), di reinterpretare magistralmente personaggi di giochi esistenti e di far coesistere stili differenti nella stessa scena senza che questi stonino.
    Splendidamente realizzati tutti i personaggi originali, con in testa, ovviamente, Ralph, che, come quel Sulley con cui condivide moltissimo, ha una gamma di espressioni facciali vastissima ed è animato in maniera magistrale, rendendo possibile allo spettatore "sentire" ogni movimento, ogni emozione, ogni capitombolo, ogni grugnito del gigante in salopette.

    Curatissima è anche la parte musicale, che si discosta dai classici film-musical Disney e affida quasi del tutto ai titoli di coda il compito di affascinare le orecchie dello spettatore, presentandogli brani efficacissimi come "When can I see you again?" degli Owl City, all'apparenza una scanzonata canzone pop che però assume un valore quasi romantico posta a conclusione del lungometraggio, integrando perfettamente il suo testo con gli eventi mostrati poco prima, o "Sugar Rush", delirio in lingua giapponese eseguito nientepopodimeno che dal celebre gruppo idol AKB48. Menzione d'onore per "Wreck it, Wreck-it Ralph", esaltante tema principale del film che racconta la storia di "Felix aggiustatutto" e la storia della rivalità tra Felix e Ralph con uno stile che rimanda molto ai film degli anni '80, ad opera di Buckner e Garcia, un duo che negli anni '80 realizzò un intero album di canzoni dedicate ai temi dei videogiochi.
    Buono, ma non particolarmente incisivo, il doppiaggio italiano. Il bravo Massimo Rossi dà egregiamente la voce a Ralph (ma si rimpiange un po' il più simpatico Franco Mannella dei primi trailer) e Fabrizio Vidale interpreta alla perfezione il demenziale villain del film, mentre tutti gli altri personaggi non rimangono particolarmente impressi a livello vocale. Due i personaggi famosi chiamati in sala di doppiaggio, il regista Paolo Virzì per un'interpretazione macchiettistica e tutto sommato assai divertente (la voce originale del suo personaggio era dello stesso regista del film, quindi non un professionista), e il rugbista Sergio Parisse, che ci regala un Zangief un po' strano ma tutto sommato gradevole, per la piccola manciata di battute che pronuncia.

    L'ultima fatica della Disney è un film un po' ruffiano, che certamente cerca di strizzare l'occhio alla generazione dei videogiocatori degli anni '80 e '90 (e, credetemi, ci riesce perfettamente), ma che riesce, aldilà di questo, a trovare una sua ben precisa individualità, mostrandosi come una splendida favola ambientata in un mondo moderno e ricco di immaginazione.
    Guardare "Ralph Spaccatutto", a tratti, è come ritrovarsi in una gigantesca sala giochi e rivedere tutti gli amici di un tempo, tornando con la mente in un mondo che funzionava a gettoni e che conteneva innumerevoli fantasie. D'altro canto, però, c'è anche altro, aldilà di questo, e la vicenda del gigantesco demolitore che vuol fare l'eroe per farsi accettare dagli inquilini del palazzo risulta piacevolissima e toccante anche se non si è interessati ai videogiochi o non si ha l'input nostalgico-nerd di riconoscerne le innumerevoli citazioni.
    Se siete videogiocatori di vecchia data o avete speso la vostra infanzia fra un cabinato a gettoni e l'altro, "Ralph Spaccatutto" sarà la vostra gioia, ma saprà farsi amare anche, eccome, a prescindere dal suo legame col mondo videoludico.
    Un'esperienza che risulterà valida e, probabilmente, indimenticabile, quella dello spettatore alle prese con "Ralph Spaccatutto", per un film che, comunque lo guarderà, avrà il sapore dell'infanzia, vuoi perché gli ricorderà i vecchi videogiochi di quando era bambino, vuoi perché racchiude in sé la stessa, immutata per quanto rimodernata nell'estetica, magia dei classici lungometraggi Disney di Natale ricchi di divertimento, emozioni, insegnamenti e personaggi da ricordare per sempre.
    Perchè pirati si nasce, e all'arrembaggio si va, con la bandiera che sventola, per dire "siamo qua!".
  • Dunque, Mike, innanzitutto bella recensione, l'unica cosa che mi sento di contraddire è sul doppiaggio italiano, Massimo Rossi secondo me era mooolto più adatto di Mannella, che è sì simpatico, ma effettivamente non adatta a un bestione di 3 metri come Ralph, Fabrizio Vidale anche è bravissimo (anche se io avrei scelto una voce meno giovanile, io avrei puntato su un Marco Mete, toh...)! Gli altri... mah, sì... non è che ti rimangano impressi, effettivamente, ma ci stanno bene! Sarà che per me basta che la recitazione sia buona, anche se sono appassionato di doppiaggio, basta che il lavoro sia fatto con capacità e non da quattro barboni che passavano lì per caso! Per il resto direi che c'è poco da aggiungere, anche sul fatto che sto film sia uno Shrek meglio riuscito, con un protagonista assasi più simpatico e caratterizzato (e l'orco ha avuto ben 4 film cazzarolaImmagine)!
  • Mister Mxyzptlk ha scritto:anche se sono appassionato di doppiaggio, basta che il lavoro sia fatto con capacità e non da quattro barboni che passavano lì per caso!
    Mmm... questo mi ricorda qualcosa :asd:
    Mike, bentornato da queste parti e complimenti per l'analisi ;)
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  • Bramo ha scritto:
    Mister Mxyzptlk ha scritto:anche se sono appassionato di doppiaggio, basta che il lavoro sia fatto con capacità e non da quattro barboni che passavano lì per caso!
    Mmm... questo mi ricorda qualcosa :asd:
    Mike, bentornato da queste parti e complimenti per l'analisi ;)
    Spettacolare (la rece non il film), ma comunque quello è un film nato sotto una cattiva stella a prescindere... DOVEVA essere doppiato male per essere ulteriormente deriso da noi, era nel suo destino!
  • Probabilmente è solo una questione di abitudine. Dopo aver sentito tante volte il trailer con la "familiare" voce di Mannella, quella di Massimo Rossi, che non conosco benissimo, mi ha stonato un po'. Sono comunque molto soddisfatto del risultato finale. Meglio questo tipo di cast (che sì, ha due non professionisti, ma sono relegati in ruoli di secondo piano e non stonano più di tanto) che altri dove si son scelti quasi esclusivamente personaggi famosi a caso incapaci di doppiare per fargli dar voce ai personaggi principali.
    Perchè pirati si nasce, e all'arrembaggio si va, con la bandiera che sventola, per dire "siamo qua!".
  • Intanto bentuornato al mio spuorco cugjino capjitaljista, da! :asd:
    Mike Haggar ha scritto: un inedito e spassoso Zangief in versione "cattivo con l'anima" (nel gioco originale, infatti, Zangief è un personaggio buono, ma in America, patria di "Ralph Spaccatutto", lo considerano da sempre cattivo, probabilmente per motivi politici)
    Togli pure il probabilmente per quanto riguarda le incarnazioni fino a ora, ma Ralph è un'eccezione: la "cattiveria" di Zangief si deve allo sceneggiatore, che ha ammesso di averlo fatto cattivo in quanto... in sala giochi contro Zangief aveva sempre avuto grossissime difficoltà, e cosí si è vendicato - ammazza che rosicone, ma anche che PIPPA: Zangief nell'originale Street Fighter 2 era uno dei piú facili in assoluto da battere, con un trucchetto stupidissimo che conoscevano TUTTI (salto da fermo e calcio, a ripetizione... non riesco a credere che non ci fosse mai arrivato) :asd:
  • Zangief ha scritto:Intanto bentuornato al mio spuorco cugjino capjitaljista, da! :asd:
    Mike Haggar ha scritto: un inedito e spassoso Zangief in versione "cattivo con l'anima" (nel gioco originale, infatti, Zangief è un personaggio buono, ma in America, patria di "Ralph Spaccatutto", lo considerano da sempre cattivo, probabilmente per motivi politici)
    Togli pure il probabilmente per quanto riguarda le incarnazioni fino a ora, ma Ralph è un'eccezione: la "cattiveria" di Zangief si deve allo sceneggiatore, che ha ammesso di averlo fatto cattivo in quanto... in sala giochi contro Zangief aveva sempre avuto grossissime difficoltà, e cosí si è vendicato - ammazza che rosicone, ma anche che PIPPA: Zangief nell'originale Street Fighter 2 era uno dei piú facili in assoluto da battere, con un trucchetto stupidissimo che conoscevano TUTTI (salto da fermo e calcio, a ripetizione... non riesco a credere che non ci fosse mai arrivato) :asd:
    penso più che altro perché nell'originale Street fighters 2, Zangief lavorava per Bison, ma diciamo tempo dopo il ciclone rosso si ribella e diventa un lottatore eroe della sua patria.
  • Zenox ha scritto:
    Zangief ha scritto:Intanto bentuornato al mio spuorco cugjino capjitaljista, da! :asd:
    Mike Haggar ha scritto: un inedito e spassoso Zangief in versione "cattivo con l'anima" (nel gioco originale, infatti, Zangief è un personaggio buono, ma in America, patria di "Ralph Spaccatutto", lo considerano da sempre cattivo, probabilmente per motivi politici)
    Togli pure il probabilmente per quanto riguarda le incarnazioni fino a ora, ma Ralph è un'eccezione: la "cattiveria" di Zangief si deve allo sceneggiatore, che ha ammesso di averlo fatto cattivo in quanto... in sala giochi contro Zangief aveva sempre avuto grossissime difficoltà, e cosí si è vendicato - ammazza che rosicone, ma anche che PIPPA: Zangief nell'originale Street Fighter 2 era uno dei piú facili in assoluto da battere, con un trucchetto stupidissimo che conoscevano TUTTI (salto da fermo e calcio, a ripetizione... non riesco a credere che non ci fosse mai arrivato) :asd:
    penso più che altro perché nell'originale Street fighters 2, Zangief lavorava per Bison, ma diciamo tempo dopo il ciclone rosso si ribella e diventa un lottatore eroe della sua patria.
    Per l'ultima volta: Zangief NON lavorava per Bison nell'ORIGINALE Street Fighter 2. Lo resero un suo scagnozzo nell'orrido film live con Van Damme e poi nell'altrettanto orrida serie animata statunitense, seguita inspiegabilmente a ruota dalla mediocre serie nipponica Street Fighter Victory. In TUTTE le versioni del gioco Zangief lotta CONTRO Bison, per giunta mandato pure da Gorbačëv! Persino nel prequel Street Fighter Zero 2, prima ancora di conoscere l'allora segretario del PCUS (che incontra nel finale per la prima volta) combatte contro il dittatore psicopatico...
  • Credo che basti vedere le sue storyline nei recenti episodi di Street Fighter IV (dove combatte contro il cattivo in onore dei bambini suoi fans) per scagionare definitivamente Zangief da ogni accusa di cattiveria. E' da sempre il mio preferito del cast di Street Fighter e sono stato disposto a passar sopra a questa sua comparsata in veste di cattivo solo per la gioia di vedermelo inaspettatamente animato in un film della Disney. Tutto sommato, gli han mantenuto quel carattere bonario che ha sempre avuto nei giochi e nei fumetti/cartoni/film, quindi sono contento così, per quanto sentirlo parlare di crani da spaccare faccia molto strano.

    A parte il fatto che seguendo il principio dello sceneggiatore io avrei messo fra i cattivi Guile, Dhalsim o Honda, visto quanto sono rognosi :P
    Perchè pirati si nasce, e all'arrembaggio si va, con la bandiera che sventola, per dire "siamo qua!".
  • Mike Haggar ha scritto:Credo che basti vedere le sue storyline nei recenti episodi di Street Fighter IV (dove combatte contro il cattivo in onore dei bambini suoi fans) per scagionare definitivamente Zangief da ogni accusa di cattiveria. E' da sempre il mio preferito del cast di Street Fighter e sono stato disposto a passar sopra a questa sua comparsata in veste di cattivo solo per la gioia di vedermelo inaspettatamente animato in un film della Disney. Tutto sommato, gli han mantenuto quel carattere bonario che ha sempre avuto nei giochi e nei fumetti/cartoni/film, quindi sono contento così, per quanto sentirlo parlare di crani da spaccare faccia molto strano.

    A parte il fatto che seguendo il principio dello sceneggiatore io avrei messo fra i cattivi Guile, Dhalsim o Honda, visto quanto sono rognosi :P
    Beh, penso che Zangief sia stato scelto anche in virtù della sua popolarità fra i fan! Io comunque ero convinto fosse una faciloneria di trama per giustificare la sua apparizione nel film (in effetti sarebbe stato difficile dargli più spazio di Ryu, ad esempio, se non avesse fatto parte di cattivi anonimi), non pensavo ci fosse dietro un sentimento d'odio del registaXD
  • Ho una domanda, ma il sequel potrebbe entrare nella lista dei classici, come fu per quello di Bianca e Bernie? Oppure sarà una cosa a parte come i direct to video?
  • Mai più. Quel triste periodo della storia Disney si è concluso. Adesso gli studios che producevano quella roba sono stati assegnati alle saghe spin-off di Trilli e Planes e tutto procede per il verso giusto.
    Se adesso uscirà un sequel di Ralph se ne occuperanno chiaramente gli autori originali ai WDAS, e quindi sarà di certo un Classico che più Classico non si può, cosa che del resto già sta accadendo alla Pixar dove vengono sfornati solo seguiti assolutamente canonici.
  • Valerio ha scritto:Mai più. Quel triste periodo della storia Disney si è concluso. Adesso gli studios che producevano quella roba sono stati assegnati alle saghe spin-off di Trilli e Planes e tutto procede per il verso giusto.
    Se adesso uscirà un sequel di Ralph se ne occuperanno chiaramente gli autori originali ai WDAS, e quindi sarà di certo un Classico che più Classico non si può, cosa che del resto già sta accadendo alla Pixar dove vengono sfornati solo seguiti assolutamente canonici.
    Ah beh, se sé ne occupano gli studios principali, allora mi tranquillizzo, ero parecchio preoccupato che potesse uscirne una roba inguardabile tipo Sirenetta III (ma poi, un tempo, davvero volevano fare: the Beauty is the Beast? Cioè... con che coraggio?! XD)
  • Delusione, tremenda delusione. Si salva soltanto per il messaggio che lascia negli ultimi 5 minuti. Per il resto, credo che mi sia venuto il diabete.
    Il corto "Paperman" è stata l'unica nota positiva.
  • Era la crisi nera della Disney con i Toon Studios che imperavano, ma poi quella politica lì è stata totalmente rinnegata con l'arrivo di Lasseter e il licenziamento della Morrill. Trilli fu il tappo, diciamo. Non avrai davvero creduto che i cheapquel fossero ancora in produzione?
  • Valerio ha scritto:Era la crisi nera della Disney con i Toon Studios che imperavano, ma poi quella politica lì è stata totalmente rinnegata con l'arrivo di Lasseter e il licenziamento della Morrill. Trilli fu il tappo, diciamo. Non avrai davvero creduto che i cheapquel fossero ancora in produzione?
    Assolutamente no :asd: Appunto mi sono un po' preoccupato quando ho saputo del sequel di Ralph... temevo un loro terribile ritorno, senza capirne il motivo!
  • Ed infine lo vidi. Con non poche paure e pregiudizi, devo ammettere.
    Invece quando la Disney decide di fare le cose "a modino" non ce ne è proprio per nessuno. Anche quando mette in scena un film dai toni molto Pixeriani riesce ad eccellere. Il film è stra-consigliato a tutti, non solo a chi ama o ha amato il mondo dei videogiochi. Ottimi i personaggi, con i due protagonisti davvero ben caratterizzati. Visivamente è uno spettacolo e la Disney riesce ancora una volta (come successo con Tangled) a rendere la CGI bellissima e davvero poco invadente. Avrei gradito forse una trama più complessa e matura ma il film, è doveroso riconoscerlo, racconta benissimo quello che si era prefisso di fare. In questo è un film quasi perfetto. E Brave, che in qualche modo era l'esperimenti inverso, se lo mangia a colazione. Gnam gnam! Game Over!
    Il mio Twitter!
  • http://www.youtube.com/watch?v=mnY3rc9ewOs

    Il 12 e il 13 Ralph Spaccatutto a un euro in tutti gli Uci Cinemas!


    No, lo dicessero che lo fanno apposta perché così ci vado la quarta e la quinta volta... <.<
    Co-founder di Impero Disney

    Etre en vie, c’est être en mouvement dans sa pensée, être percuté par des concepts nouveaux, dans ses sensations aussi, dans « faire l’amour » : il y a quelque chose qui s’ouvre. C’est aussi être lié au monde. [Alain Damasio]
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