[WDAS #46] Chicken Little - Amici per le Penne

E' lo studio d'animazione più antico ma anche il più vitale. Tutto comincia da qui, e continua ancora oggi portando l'arte dell'animazione verso nuove frontiere. La mancanza di un nome riconoscibile ha portato per anni il grande pubblico a confonderne le opere con quelle delle altre filiali Disney, ma adesso tutto è cambiato. Benvenuti nel Canone Disney.
  • Grrodon ha scritto:ah e cmq il principe d'egitto NON è disney.
    ma è l'unico dreamworks 2D degno di essere confrontato con i disney
    Vabbè cmq l'ho visto anch'io. in sala eravamo in quattro.
    quando ci sono andato io c'era fin troppa gente... e io ODIO la gente -_- quando ho visto Howl eravamo in pochi, e io AMO i pochi :D
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Ma a vedere Howl vanno tutti gli snobboni con la puzza sotto il naso tipo me, te, rebo 8) ...
  • appunto
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Grrodon ha scritto:Ma a vedere Howl vanno tutti gli snobboni con la puzza sotto il naso tipo me, te, rebo 8) ...
    LOL!

    OT: il mio record di solitudine in sala fu per Tarzan nel 1999. In una sala di un MULTISALA con schermo gigantesco, notare bene. Eravamo in tre: io e le mie due sorelle.

    Ora convincetemi ad andare a vedere Chicken Little, ché ancora mi manca :D
  • il mio record non è granchè invidiabile... eravamo una decina, e il film era "8 donne e un mistero" di François Ozon... alla fine del primo tempo abbiamo cambiato sala e ci siamo visti il secondo tempo de "Il regno del fuoco"... dio, che serata surreale, quella...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Io ho visto centinaia di film solo con un mio amico o mio fratello. e non c'è da sentirsi granchè fieri. erano film di Winnie Pooh.
    Cmq se vuoi dei motivi validi per vedere il film dammi il tempo di elaborare una rece.
    Cmq mi ha ricordato molto Elmer Elephant.
  • Immagine
    Ecco la cover provvisoria, quella americana. Su quella italiana probabilmente sarà riportato il logo dei classici. Cmq il dvd (monodisco, eh) dovrebbe uscire il 15 marzo.
    Solo allora posterò la mia recensione, visto che non l'ho ancora fatto.
    Ecco un po' di specifiche tecniche:


    Contenuti Speciali:

    • Scene eliminate.
    • Video musicali.
    • Giochi interattivi.
    • Dietro le quinte Disney.

    Dati Video:

    Produzione: Buena Vista USA 2005
    Formato: 1.78:1 Anamorfico
    Colore: Colore
    Lingue e Audio: Italiano: Dolby Digital 5.1 - Inglese: Dolby Digital 5.1
    Sottotitoli: Inglese, Italiano, Inglese per non udenti
    Tipo disco: 9 - Singolo lato, doppio strato

    Piccola news aggiuntiva: a quanto pare è stato silurato giusto oggi il progetto di sequel di Chicken Little. La Disney mi sta piacendo ultimamente.
  • Immagine

    su IBS.it c'è questa immagine, ma non so se hanno riciclato un poster... cmq, se è la cover, fa ovviamente pietà rispetto a quella americana realizzata apposta -_-
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Elik, non esprimere eresie. Ben sai che quello non è che il poster del film -.-
  • no che non lo ben so :P e cmq ha tutta l'aria di essere un poster e nessuna aria di essere una cover dvd, soprattutto per l'inopportuno slogan in alto e il titolo in basso...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Mercoledì esce il dvd.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • So. Ed esce anche Bone, per me.
  • Ah cmq sarebbe anche uscito, anche se non gliene sbatte nulla a nessuno. Io l'ho addirittura trovato in offerta a 15 euro, come siamo ridotti...

    Ah, nota importante. Non c'è la dicitura classici nella copertina. Motivo?
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    Corsi e ricorsi storici. Anche nell'animazione.
    Il 2005 è un momento di crisi per il mondo dell'animazione, anche se nessuno sembra accorgersene. Poche sono le voci fuori dal coro, ma un Miyazaki, o un Tim Burton poco possono se ciò che gli spettatori bramano altro non sono che commediole 3d che facciano sbragare dal ridere, e basta, magari con un sottofondo citazionoso e un balletto finale che rallegri lo spettatore facendogli dimenticare le debolezze della trama. E' una moda di cui possiamo "incolpare" soprattutto la Dreamworks che da Shrek in poi ha capito qual'è il modo migliore per vendere un film d'animazione a un pubblico adulto, cioè facendolo passare come un prodotto esclusivamente umoristico, razziando a piene mani dal repertorio creativo Pixariano. La cosa triste è che sia adesso la Disney ad adeguarsi al panorama, rinunciando per la prima volta al suo ruolo-guida. Una cosa di cui tener conto osservando ciò che la Disney produce in questi anni, è che tutto ciò che ci passa davanti agli occhi lo vediamo con una certa differita. Ed è proprio nel 2005 che il panorama muta ulteriormente, con l'arrivo di Bob Iger al comando della Disney, l'acquisizione della Pixar, il ritorno ai grandi classici in 2d e quant'altro Roy Disney, John Lasseter e Alan Menken prendano a macchinare per tornare a far risplendere come un tempo la casa del Topo. I primi frutti di questo grande rinnovamento arriveranno solo alla fine del decennio, quindi per il momento non si può far altro che sorbirsi i frutti delle scelte compiute da Michael Eisner nei suoi ultimi disastrosi anni di mandato.
    E' in quest'ottica che va visto Chicken Little - Amici per le Penne, interessante tentativo della Disney di stare al passo coi tempi non rinunciando però ad uno stile fiabesco. Perchè è da una fiaba che la storia è tratta, una semplice storia tanto famosa in America quanto sconosciuta qui da noi: in essa il pulcino Chicken Little, colpito in testa da una ghianda, si convince che il cielo stia cadendo, coinvolgendo l'intero pollaio in un attacco di panico che lo consegnerà tra le fauci di una volpe. La fiaba, che alcuni dicono appartenere alla tradizione esopica, era stata già trasposta dalla Disney nel 1943 nell'omonimo cortometraggio che, con un sottile gioco di allegorie, metteva in guardia il popolo americano dal potere distruttivo della persuasione. Il riferimento implicito al nazismo avrebbe poi consegnato parzialmente all'oblio il cortometraggio, insieme a Der Fuherer's Face e gli altri corti di propaganda bellica del periodo. In questa rielaborazione della fiaba ad opera di Mark Dindal, già regista de Le Follie dell'Imperatore il punto di vista cambia radicalmente con l'intelligente trovata di mostrare cosa sarebbe accaduto se il pulcino avesse avuto ragione. Per l'occasione il setting del pollaio viene esteso e diventa Querce Ghiandose, vera e propria città degli animali, in cui l'antropomorfismo non prende il sopravvento sulla natura bestiale, ma aiuta a ricreare quel senso di paradosso su cui tralaltro si basa l'umorismo pixariano. Tra conigli prolifici, pesci che guidano auto-acquario e camaleonti addetti ai semafori, sembra più di essere immersi in un mondo affine alle Silly Simphony Elmer Elephant e The Tortoise and the Hare, piuttosto che in un film di ultimissima generazione. Il piccolo Chicken Little si fa portavoce della ben nota parabola del diverso, destinato a riscattarsi, uno stratagemma per certi versi banale, ma qui condotto in modo molto fine, con un rovesciamento di valori che, differentemente da In Viaggio con Pippo, mostra un certo desiderio di emulare la figura paterna che trova un notevole ostacolo nella vergogna che il padre, dopo l'incidente della ghianda, nutre nei suoi confronti. Il messaggio del film è che coi genitori bisogna soprattutto dialogare, ed è parecchio acuta la critica che viene fatta da Dindal quando questo avviene, sì, ma solo dopo una partita di baseball. Un ulteriore elemento di denuncia sociale è la suddivisione a scuola tra popolari e impopolari: mentre a farsi portavoce dei primi è proprio la volpicina della favola, Foxy Loxy, traformata qui in una tipica bulletta delle medie, a rappresentare i secondi c'è il gruppo di amici di Chicken Little, uniti nella sventura dalle cause più svariate: Chicken Little è il classico nerd occhialuto e gracilino, Alba Papera è BRUTTA, Aldo Cotechino è effemminato e poco virile mentre Pesce Fuor D'Acqua non presenta particolari handicap sociali se non quello di essere extracomunitario.
    Un quadretto niente male, su cui un filmetto senza la pretesa di essere un kolossal si potrebbe reggere benissimo. Ma c'è un però. Chicken Little è il primo film d'animazione della Walt Disney Feature Animation ad essere realizzato totalmente in CGI. Nelle intenzioni della dirigenza, che da Mucche alla Riscossa in poi ha deciso di chiudere definitivamente con l'animazione tradizionale, la Disney avrebbe dovuto inaugurare una nuova era in cui, orfana di Pixar, avrebbe dimostrato alla concorrenza di poter sfornare dei prodotti competitivi col nuovo scenario che si era venuto a formare. Chicken Little fu il malcapitato, costretto ad assumersi un compito per il quale evidentemente non era stato progettato. L'anima bidimensionale del film venne in questo modo profondamente snaturata per poter apportare quelle modifiche necessarie per poter dimostrare che anche la Disney non è da meno. Il risultato è un film in cui la componente modernista stona parecchio con la storia di fondo. Uno stridìo che si può ritrovare soprattutto nelle campagne pubblicitarie e nei manifesti che riportano colori cupi, laddove il film è invece assai pastelloso. Il discorso vale anche riferito all'ambito musicale, con pubblicità che mostrano animazioni realizzate apposta in cui il pulcino e i suoi amici ballano al ritmo di Dragostea Din Tei. Il risultato di tutto questo è un film che non mantiene le promesse finendo per non soddisfare appieno né lo spettatore superficialoide, che finisce per rimanere profondamente deluso dalla finezza dell'umorismo, che ai suoi occhi si traduce in fiappezza, nè lo spettatore classicista che si ritrova a vedere un film profondamente inquinato da atteggiamenti pretenziosi e poco Disneyani.
    La colonna sonora del film riflette parecchio questo ibiridismo: è infatta composta sia da brani originali, che per quanto poppeggianti, inscrivono il film nella tradizione dei musical Disney, sia da brani non originali, inseriti in svariati modi. Apre il film One Little Slip, che descrive il tipico inizio di giornata del protagonista, che dirigendosi a scuola manifesta ogni sua frustrazione, espediente già visto in In Viaggio con Pippo con After Today. La triste e lenta All I Know descrive il rapporto di incomprensioni tra il pulcino e il padre, Peppe Gallo, mentre Stir It Up è una tipica canzone della crescita, che descrive il passare del tempo e gli allenamenti di Chicken Little per entrare nella squadra di baseball della scuola. Per tutto il resto del film si possono trovare numerose citazioni alla musica anni 70, di cui Aldo Cotechino è un grande appassionato. Ecco quindi venir spesso canticchiati da lui, più o meno per intero, brani come Staying Alive, I Will Survive, Lollipop e Ain't No Mountain High Enough. Oltre alla dance anni 70 sono presenti altri generi: Chicken Little si diletta nell'assolo di We Are the Champions, Alba Papera si diverte col Karaoke cantando Wannabe, delle Spice Girls, mentre dei REM si sente più o meno per intero, durante l'attacco alieno, It's the End of the World as We Know it (And I Fell Fine), forse uno dei pezzi meglio inseriti. Ma poteva mancare il consueto numero musicale da far ballare all'intero cast dei protagonisti durante i titoli di coda? Questo iperabusato topos affonda le sue radici già dai tempi di Shrek e viene qui riproposto con Don't Go Breaking My Heart. Ad accompagnare il resto dei titoli rimane Shake a Tail Feather, cover delle Cheetah Girls di un brano dei Blues Brothers.
    Uno dei film Disney più contraddittori, dunque: non certo un gioiello, ma neanche la scandalosa porcheria che il fandom Disneyano va impietosamente accusando. Certo, un film dotato di due anime divergenti che assieme convivono male, ma che comunque riesce ad offrire un più che discreto spettacolo, a patto di mettere per un attimo da parte la pretenziosa tradizione di capolavori che la Disney si porta dietro. L'ideale è che un giorno se ne giri un remake mostrante il film come-era-stato-pensato, privo quindi dei rimaneggiamenti di Eisner, ma per il momento questo povero classico azzoppato è quanto rimane dello strascico eisneriano, che si spera verrà presto cancellato.
    Ultima modifica di Valerio il venerdì 29 giugno 2007, 01:59, modificato 2 volte in totale.
  • Oh, mi sono guardato il DVD degli Incredibili. Immaginate la mia faccia davanti alla pubblicità di "Nino Pulcino e la banda salvamondo".

    Non ero a conoscenza di questo titolo papabile.
  • Un titolo allucinante ma forse sarebbe stato anche più onesto mettercelo, per togliere al film quelle preteste che la campagna pubblicitaria gli ha costruito sopra.
  • non fatemi ripensare a quel titolo...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Se "I Robinson" rappresenta il primo passo verso un nuovo modo di intendere il film disney, "Chicken Little" è il film di transizione. E come tale risente in tutto e per tutto delle influenze di una gestazione travagliata, rimaneggiata e più volte riveduta. L'intento dei realizzatori penso fosse anche quello di far tesoro di quanto fatto alla Dreamworks cercando di capire quanto del modo di fare parodia della Dreamworks potesse essere adattato ad un film Disney. Eh si perchè, alla fine sempre di un film Disney si tratta, un film cioè che riesce a salvaguardare una propria identità. Purtroppo questo intento di rinnovarsi e contemporaneamente di cercare di restare fedeli ad una tradizione (tipico del cinema disneyano) è sfociato in un risultato ibrido ed insicuro su più versanti.
    Il ritmo del film è spezzetato. Sembra quasi di vedere un film con due episodi, dopo un breve prologo.
    Il prologo non si discosta molto dalla favola originale: chicken little, pulcino sempliciotto scambia una ghianda caduta da un albero per un pezzo di cielo e mette in allarme tutta la città preannunciando il crollo di tutta la volta celeste. Nella favola originale era una astuta volpe a ingannare il povero pennuto usandolo per indurre i cittadini a scappare e a rifugiarsi in un nascondiglio sicuro: la tana della volpe stessa che così avrebbe avuto un copioso pasto assicurato. Qui invece non ci sono volpi; il piccolo protagonista è vittima dell'incredulità dei cittadini: forse davvero un pezzo di cielo è caduto, ma nessuno vuole credergli nemmeno colui da cui ci si aspetterebbe il più largo appoggio, il suo papà.
    La prima parte del film descrive i tentativi del pulcino di cercare di riacquistare una posizione in una città che non gli dimostra nessuna credibilità, in una scuola che lo emargina, in una casa in cui il genitore è rassegnato all'idea di avere un figlio perdente forse anche un po' tonto.
    La seconda parte invece si riallaccia alla vincenda iniziale. Stavolta di nuovo cade un pezzo di cielo, ma di cosa si tratta effettiavemnte? La Disney reinterpreta completamente la vicenda trasportandoci in un film fantascientifico che è un evidente tributo alla "Guerra dei Mondi". Credo che poter spostare lo scenario da una ridente cittadina, ispirata agli sfondi urbani dei cortometraggi degli anni 50 con Pippo e i suoi cloni, ad una apocalittica scenografia futuristica piena di robot e di esplosioni potesse rappresnetare per gli animatori la possibilità di muoversi in un terreno un po' sicuro e più agevole, dove l'uso di animazioni tridimensionali e di effetti speciali in qualche modo è più legittimo e anche più facilmente accettato dallo spettatore. Forse anche queste esigenze hanno influito sulla evoluzione della sceneggiatura.
    Si vede che c'è inscurezza infatti sul piano tecnico, e i personaggi animali antropomorfizzati probabilmente non convincono appieno, fatta eccezione forse per il protagonista. D'altra parte questa doveva essere il primo film interamente in CGI della Disney dopo il primo esperimento di Dinosauri ( una via di mezzo tra live action e animazione al computer). I realizzatori in alcune interviste hanno cercato in qualche modo di legittimare la scelta dell'uso del 3d in luogo del 2d con osservazioni che a volte sono discutibili: si sostiene infatti che il 3d possa consentire la creazione di espressioni più particolareggiate (e su questo si può essere d'accordo) e quindi più espressive. Il sillogismo secondo il mio parere non è legittimato. Infatti una maggiore ricchezza di dettagli nella espressione facciale di un pesonaggio non necessariamente è più efficace di una caratterizzazione fatta di poche ma essenziali linee. Interessante il modo in cui gli animatori hanno cercato di adattare alcuni principi dell'animazione tradizonale a quella 3d, alla ricerca di una nuova identità stilistica e tecnica. Lo stretch-and-squash che O.Johnson e F.Thomas descrivono bene nel loro libro "Disney Animation: The illusion of Life" viene più volte utilizzato nel film. Si nota quindi una ricerca che tenta di conciliare le innovazioni apportabili grazie all'uso del 3d alle tecniche che hanno reso grande l'animazione disney tradizionale.
    Sembra quais che l'insicurezza incontrata nella gestione del film traspaia anche in una battuta del film: dopo il piccolo incidente con la ghianda, alcuni produttori del villaggio mettono in cantiere un film comico demenziale sull'accaduto. Il padre di Chicken per consolare il figlo dice "Dai che forse lo distribuiranno solo in videocassetta". Chissà che questa battuta non sottintenda il timore da parte dei realizzatori che il loro lavoro potesse non meritare la sala cinematografica.
    E invece così non è stato perchè Chicken Little al cinema ci è andato eccome. Doveva dimostrare, secondo Eisner, che la Disney fosse finalmente in grado di realizzare film in 3d, divertenti e pieni di citazioni e in grado di fare parodia. In effetti qualcosa c'è, ma poco di tutto. E' innegabilmente un 3d anche se questo non si esprime appieno. Il film fa anche sorridere, grazie ad alcune caratterizzazioni azzeccate, magari non incisive e approfondite ma sicuramente costruire in maniera intelligente. Certamente non potrà divertirsi lo spettatore desideroso di peti e rutti. Non ne troverà in questo film e questa secondo me è una scelta positiva che ho apprezzato. Le citazioni non mancano, da the lion king, a king kong, a indiana jones. La parodia è anch'essa un ingrediente della pellicola. Disney fa la parodia di se stessa due volte. All'inizio un libro di favole si schiude come a volerci introdurre in una favola classica, fino a che il narratore non cambia immediatamente rotta optando per un esorido alternativo più caotico e dinamico. Alla fine i protagonisti assistono alla proiezione del film che narra la loro stessa vicenda. Curioso vedere come il piccolo Chicken Little venga trasformato in un eroe belloccio e muscolso e come la brutta, bruttissima papera diventi sul grande schermo una prorompente e sexy spalle per il protagonista, mentre l'effeminato maiale sia raffigurato come una specie di cinghiale rozzo e privo di classe.
    I numeri musicali mescolano cover di brani moderni di artisti quali Gloria Gaynor, Elton Johne Diana Ross con brani originali. Anche in questo caso si evidenzia quindi un utilizzo della musica che è un ibrido e che per ora costituisce un esperimento isolato nel panorama dei Classici.
    Il film non ha avuto successo, ma è stato massacrato fin troppo. Certo per chi è abituato a film di un certo livello artistico-qualitativo, il pallido risultato ottenuto con Chicken Little può spiazzare. D'altra parte un film d'animazione ha lunghi periodi di gestazione, e se durante tali periodi la produzione è soggetta a burrasche, tali burrasche non possono che rupercuotersi nel prodotto finale. La frenesia di portare al cinema un film in 3d per una casa che è stata maestra nella realizzazione di lungometraggi creati con tecnica tradizionale ha certamente avuto un impatto negativo sulla realizzazione.
    Nonostante i punti deboli, però non ritengo che sia un film brutto. Il modo in cui la Disney ha rivisitato una storia classica inscrievndola in un contesto moderno e creando l'occasione per approfondire la storia conflittuale di un padre e di un figlio e allo stesso tempo metter alla berlina alcune contraddizioni della società americana, sono sufficienti a legittimarne la visione.
    Alla fine tra i titoli di coda, compare un tributo a Joe Grant. Quando era ancora in vita questo straordinario talento e amico di Walt Disney, nonostante la sua età avanzata è stato uno dei pochi collaboratori di Disney della vecchia guardia a non scandalizzarsi e anzi a sostenere l'uso del 3d, anche se non in maniera esclusiva come proposto da Eisner (e come scongiurato da Lasseter). Grant ha affermato che secondo lui anche Walt, avrebbe voluto a tutti i costi sperimentare questa tecnica di animazione e proabilmente un film interamente realizzato in 3d prima o poi sarebbe rientrato nei suoi progetti. E' anche vero che Walt sapeva essere critico nei confronti del suo operato e non avrebbe tardato a riconoscere punti deboli e pecche, ma non per questo avrebbe demolito la sua opera rinnegandola; semplicemente avrebbe detto "la prossima volta faremo meglio".
  • Le solite lotte chickelittliche.

    <rensel> glom, fa proprio schifissimo
    <Grrodon> rotflone
    <Grrodon> il classicaccio
    <rensel> no ma spero che lo levino dai classici
    <Grrodon> così l'intera definitizione di classici non avrebbe senso
    <rensel> cioè lo facciano riedire come, boh, Miramax XD
    <Grrodon> ma non dire cazzate, è feature e anche se sommerso da altro si sente di fondo lo spirito
    <rensel> beh ma anche le cose da feature sono brutte cose da feature
    <rensel> cioè scusami ma io non mi appassiono alle avventure di quattro SFIGATI
    <Grrodon> appassionati a peppe gallo
    <rensel> peppe gallo infatti è l'unico bel personaggio
    <Grrodon> lol è una storia sfigata su degli sfigati ed è diventato un film sfigato
    <rensel> anche come recitazione
    <Grrodon> guarda che anche il protagonista non è male
    <rensel> mah :P
    <Grrodon> l'unico che odio davvero è porcofrocio
    <^Gourry^> qual è quello doppiato da veltroni (...), di personaggio?
    <rensel> <^Gourry^> qual è quello doppiato da veltroni (...), di personaggio? << il sindaco della città
    <rensel> il tacchino
    <Grrodon> il tacchino, un ruolone
    <^Gourry^> ah, originale tra l'altro
    <rensel> però tutti dicevano "oddio doppiaggio di veltroni pessimo", ma dice 5 battute
    <rensel> e non le dice neanche malissimo
    <^Gourry^> "è il sindaco, gli facciamo fare il sindaco!!11 ma quante ne so? :dentone:" "sei un drago, capo"
    <Grrodon> rotfl
    <rensel> ^Gourry^: beh oddio mi sa che il ragionamento era più "a chi facciamo doppiare il sindaco? al sindaco"
    <rensel> e non il contrario :P
    <^Gourry^> uguale
    <rensel> il porco è una merda, cazzo
    <rensel> anche graficamente
    <rensel> cioè dai è grotteschissimo
    <Grrodon> sì rotfl, ma penso sia voluto
    <rensel> ma anche la brutta anatroccola
    <Grrodon> cioè è il frocio
    <Grrodon> il cesso
    <Grrodon> il coglionazzo
    <Grrodon> e il negro
    <rensel> sì lol il negro che sorride ed è scemissimo
    <Grrodon> pesce fuor d'acqua è simpaticissimo
    <rensel> ma è stupido oO
    <Grrodon> ma sì XD
    <rensel> che cazzo rimane a giochicchiare coi tentacoli degli alieni
    <Grrodon> è un film leggero, come le follie o mucche. nelle intenzioni originarie doveva fare chessò coppia con i robinson che era quello grosso
    <rensel> ma dai
    <rensel> "This film is dedicated to the memory of Joe Grant"??????
    <rensel> ma non si vergognano???
    <rensel> si sarà rivoltato nella tomba
    <Grrodon> bè credo che joe grant abbia partecipato alla realizzazione eh
    <rensel> non credo
    <rensel> ha fatto Lorenzo fino a poco prima di morire
    <Grrodon> ma chicken era in lavorazione sa secoli e secoli
    <Grrodon> doveva essere una femmina addirittura
    <Grrodon> io ho anche le scene tagliate
    <Grrodon> dai su non prendertela, resta sempre la metacanzone "si tratta solo di uno sbaglio.."
    <rensel> lol sì ho pensato la stessa cosa ascoltandola
    <rensel> tra l'altro non era neppure bruttissima musicalmente
    <Grrodon> è che è ibrido
    <Grrodon> è mezzo musical mezzo dreamworks
    <Grrodon> cmq delle cose simpatiche ci sono in questo FILMACCIO. il film tratto da che si vede alla fine è lol
    <Grrodon> e anche il "non fare la voce grossa con me"
    <rensel> il film tratto da che si vede alla fine è lol << mah oddio non tantissimo
    <rensel> cioè al limite ricordava un po' i b-movies vecchissimi
    <Grrodon> eh vabbè -_- adesso
    <Grrodon> machcè b-movies, era l'americanata a grande budget
    <Grrodon> che finisce per esser ridicola
    <rensel> ma se voleva satireggiare la hollywood attuale non c'è riuscito molto
    <Grrodon> e i sempliciotti di provincia neanche si incazzano perchè gli va bene così
    <rensel> no però scusami, ora vedo anche nella tua rece
    <rensel> non penso proprio che la caratterizzazione principale di Aldo sia "effemminato", cioè magari anche secondariamente
    <rensel> però dovrebbe essere più "l'obeso"
    <Grrodon> premetto che a me il film non è dispiaciuto., sarà che mi ero fatto un'idea disastrosa e sono entrato al cinema vomitando merda. ma sono uscito divertito
    <Grrodon> non tanto l'obeso
    <Grrodon> quando il poco virile
    <Grrodon> l'amz :P
    <Grrodon> che è grosso e poi gli esce la vocetta stridula
    <Grrodon> scherzi di natura
    <Grrodon> cioè il perosnaggio in sè mi ha dato proprio fastidio
    <rensel> uh
    <Grrodon> mentre invece adoravo i cani-mobbing
    <rensel> ma anche l'obeso, dai
    <Grrodon> tutti i peggiori mobbinghisti sono cani
    <Grrodon> il cronista, l'allenatore, mi pare
    rensel <Grrodon> mentre invece adoravo i cani-mobbing << sì vabbè ma come detto non provavo nessuna compassione o immedesimazione per i protagonisti
    <rensel> cioè non ho capito questa cosa per cui gli sfigati in fondo in fondo sono più buoni degli altri
    <Grrodon> questo perchè è una cagatella tratto da una filastrocca cagatella senza alcun pathos
    <rensel> non è vero, nel 90% dei casi se lo meritano ampiamente :P
    <Grrodon> non è che siano più buoni, è che gli altri sono cinici. e parlano con la voce della ragione, tipo quando la volpe va a conslare peppe gallo
    <Grrodon> <rensel> non è vero, nel 90% dei casi se lo meritano ampiamente :P << il porco sì. ma tipo alba papera è solo orrenda, e chicken little è svantaggiato. mentre il pesce non parla ma in acqua sarebbe un tipo normale
    <Grrodon> hanno fatto il classico sul magico mondo delle medie.
    <Grrodon> e quando la materia è quel che è :P
    <rensel> tipo alba papera è solo orrenda << è anche scema, dai
    <Grrodon> legge i giornaletti gossip, ma lo fanno anche quelle socialmente accettate
    <rensel> non è che se una è brutta è automaticamente anche sfigata, diciamo che ha più chance
    <Grrodon> e cmq i professori che ti dividono in popolari e impopolari
    <Grrodon> succedono.
    <rensel> sì beh fra i prof di ginnastica :P
    <Grrodon> non è così sterotipato il film, io stesso ho visto alcune cose vere
    <Grrodon> per non parlare del dialogo fake dopo la partita
    <Grrodon> "aha, il lancio! ciao."
    <rensel> boh sta di fatto che non mi ha strappato nemmeno un sorriso
    <Grrodon> ma a te neanche hercules è piaciuto
    <rensel> dopo un mucche che mi ha fatto rotflare ininterrottamente...
    <Grrodon> mentre ti sei prostrato per mucche :P
    rensel <Grrodon> ma a te neanche hercules è piaciuto << no, ma hercules faceva spesso ridere
    <Grrodon> imho degustibus in questo caso, il film il 6 lo strappa
    <rensel> erano altri i motivi per cui non l'ho trovato buono
    <Grrodon> è piaciuto (anzi piaciucchiato ma è cmq tanto per quel film) a me, ad elik, a deboroh, a hector
    rensel <Grrodon> imho degustibus in questo caso, il film il 6 lo strappa << mah io sinceramente l'ho trovato peggio anche di gran parte degli altri 3D.
    <Grrodon> no, ecco, questo non lo puoi proprio dire
    <rensel> fra quello che ho visto, sono peggio giusto Robots e Madagascar.
    <Grrodon> chicken little è tutta un'altra cosa rispetto a simili volgarità tipo la gang del bosco, o sharktale
    <Grrodon> no, madagsascar è meglio di chicken little :P
    <rensel> non ho visto nè la gang del bosco nè shark tale
    <Grrodon> chicken little di suo è garbato ---> ergo fiappo
    rensel <Grrodon> no, madagsascar è meglio di chicken little :P << chicken little almeno HA un intreccio e una sceneggiatura oO
    <Grrodon> e cmq chicken ha dalla sua l'atmosfera da silly simphonies che ho tanto apprezzato al cinema
    <Grrodon> l'aspetto dei giocatori di baseball, la cicogna, o quel toro in stileanni 50 che appare ogni tanto
    <Grrodon> ha stile, se vuoi vedere una cosa imbarazzante vedi the wild
    <Grrodon> cheanche lui ha del buono, ma lì porprio fa una brutta fine
    <Grrodon> sommerso dall'orribilume fotorealistico
    <Grrodon> cioè per dirti si risolleva un sacco sul finale
    <Grrodon> poi parte un balletto e il leone diventa una cosa vergognosa
    <Grrodon> si sputtana del tutto
    <Grrodon> chicken almeno fino all'ultimo si manitene orgogliosamente su una linea mediocre ma stabile
    <rensel> mah, mah
    <rensel> beh sarai contento, non è più Hercules il peggiore classico secondo me XD
    <Grrodon> rotfl
    <Grrodon> ma era ovvio che chicken è il peggior classico
    <Grrodon> sempre detto
    <Grrodon> solo che non è che puzza.
    <Grrodon> e non mi dàò il voltastomaco
    <rensel> sigh, ma la gag della pipì solida ;_;
    <Grrodon> uh? dove?
    <rensel> quando trova la seconda volta il frammento di astronave
    <Grrodon> non ricordo bene
    <rensel> (più o meno) aldo "come quella volta che era caduta una cosa che sembrava un meteorite e invece era pipì solida da un aeroplano"
    <Grrodon> ah già lol, chefogna di perosnaggio. cioè sono tutte per lui
    <Grrodon> ma in compenso
    <Grrodon> hai visto rutti?
    <rensel> chicken "non dire più quella parola" aldo "quale?" chicken "PIPÌ" alba e aldo "preferisci PSS PSS, spruzzetto, ecc. ecc."
    <rensel> sì
    <Grrodon> ah ma lol, pessima davvero
    <Grrodon> sì? ci sono rutti?
    <rensel> cioè grufolii-rutti. quando aldo rotola giù nel campo di grano
    <rensel> che a ogni botta "rutta"
    <Grrodon> ma dai non valgono come rutti, saranno altri tipi di rumori
    <Grrodon> non puoi cercare rutti dappertutto, chicken little è un film senza rutti
    <Grrodon> che poi sia una cagatella che non dovvano mai e poi mai abbassarsi a fare è un altro disocrso
    <Grrodon> ciò non tglie che in sè non sia malvagio, rispetto agli standard attuali
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